giovedì 3 settembre 2020

BRACCONIERE UCCIDE NIBBIO REALE. ORA FINISCA IN CARCERE

«Se il bracconaggio venatorio è una pratica deprecabile, che consiste nell’uccisione illegale di animali selvatici, questo diventa particolarmente grave quando interessa specie faunistiche rigorosamente protette per l’importanza che rivestono nella conservazione della biodiversità».E’ il commento del colonnello dei Carabinieri forestali di Isernia, Gianluca Grossi, a commento del resoconto dell’attività operativa antibracconaggio posta in essere dagli uomini al suo comando.

L’episodio è accaduto alla fine di ottobre dell’anno scorso, ad Isernia in località Colle Izzi, in un contesto rurale scarsamente antropizzato. Un’automobile di colore scuro arresta la marcia e dal lato passeggero scende un uomo con un fucile da caccia che esplode un unico colpo. Un nibbio reale cade al suolo, privo di vita. L’uomo si avvicina, prende tra le mani l’animale esanime e subito dopo lo abbandona sulla scarpata stradale, risale sull’auto dileguandosi frettolosamente, sicuro di farla franca. per risalire all’identità dell’ignoto malfattore. Dopo circa dieci mesi, grazie ad una caparbia e impegnativa attività investigativa, i carabinieri forestali hanno dato un volto e un nome all’autore di questo vero e proprio atto vandalico, un ventunenne isernino con precedenti che prontamente è stato deferito all’Autorità Giudiziaria e che ora rischia l’arresto da due a otto mesi.

Il nibbio reale è un rapace diurno di medie dimensioni, facilmente riconoscibile per la coda forcuta e per le ali lunghe e sottili su cui spicca una netta macchia bianca, rigorosamente protetto non solo dalla normativa nazionale ma anche da quella dell’Unione Europea.