ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE
TUTTE LE INIZIATIVE ED I COMMENTI RIGUARDANTI L'ASSOCIAZIONE AIDAA E LE SUE ATTIVITA'
sabato 30 settembre 2023
TENGONO 2 CANI IN CONDIZIONI PIETOSE.I VIGLI LI DENUNCIANO MA "SI DIMENTICANO" DI SEQUESTRARE I CANI
CACCIATORE SPARA ALLA FINESTRA DI UNA CASA CAMBIANDOLA PER UN CINGHIALE
Un colpo di fucile sparato contro un’abitazione, situata in via Lungofiume Madonna di Loreto a Cassino (Frosinone), solo per un caso non ha provocato una tragedia. E' accaduto l’altra sera quando gli abitanti di una villetta, padre, madre e un bimbo, hanno sentito un colpo fortissimo e visto i vetri della finestra andare in frantumi.
Si sono resi conto che qualcuno dall’esterno aveva sparato un colpo a palla unica, solitamente utilizzato per la caccia al cinghiale. Immediata la richiesta di aiuto alla Polizia di Stato che è arrivata sul posto, unitamente agli esperti della scientifica e della balistica.
Gli accertamenti hanno rilevato che il proiettile era stato sparato da una certa distanza e dall’alto verso il basso e questo ha fatto sì che fortunatamente la famigliola non avesse gravi conseguenze. Secondo le prime indagini a sparare il colpo potrebbe essere stato qualcuno a caccia di cinghiali nella zona.
venerdì 29 settembre 2023
PROTESTE CONTRO I CACCIATORI. SPARANO TROPPO VICINO ALLE CASE
Proteste per spari vicino alle case e una doppia operazione anti irregolarità. E’ il bilancio dell’attività della polizia provinciale in questo primo scorcio della stagione venatoria. Se sono "decine le segnalazioni per gli spari uditi vicino alle abitazioni", come riferisce una nota della provinciale, in un intervento alle Fontanelle il personale del corpo ha sorpreso in flagranza un cittadino che aveva collocato 3 reti per la cattura di uccelli all’interno di una terreno completamente recintato e appositamente coltivato a girasole, opportunamente oscurate da piante e pannelli plastici. Intorno alle reti erano state posizionate ciotole contenenti acqua e semi di girasole, in modo da attirare gli uccelli e farli cadere nella trappola. Gli accertamenti realizzati sul posto hanno portato al sequestro delle reti. In secondo luogo, le verifiche effettuate dagli agenti hanno permesso di scoprire 33 uccelli vivi appartenenti a specie protette e dunque detenuti illegalmente, frutto di precedenti catture. Gli uccelli, in buono stato di salute ed in grado di volare, sono stati immediatamente liberati in campagna, mentre è scattata la denuncia alla procura per i reati di uccellagione (reti), detenzione di specie protette di uccelli, furto aggravato ai danni dello Stato e reato continuato. Nel secondo intervento, a Casale, è sta invece accertata la presenza, all’interno di un terreno coltivato a ortaggi, di 3 trappole in ferro di diverse dimensioni adibite alla cattura della fauna selvatica. E’ stato subito identificato il responsabile, un cacciatore in possesso di licenza di caccia: multa e sequestro dei mezzi vietati. Per segnalazioni o informazioni è possibile contattare il numero di pronto intervento 337-317977.
MORTE ORSA F36. AIDAA: ORA CONCENTRIAMOCI SULLE RICERCHE DEL CUCCIOLO
TRENTO (29 SETTEMBRE 2023) "Sul ritrovamento del cadavere dell'orsa F35 ci sono una serie di questioni che vanno chiarite, specialmente nella gestione del monitoraggio dell'orsa e del suo cucciolo negli ultimi periodi, quelli dalla emissione della prima condanna a morte di Fugatti ad oggi suqueste questioni oggi inviamo un esposto alla procura di Trento alla quale chiediamo anche una verifica dei tempi intercorsi tra la morte dell'orsa e il suo ritrovamento in Val Bondione. Ma di tutto questo- scrivono gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- avremo tempo di parlare e di effettuare eventuali nuove azioni legali solo dopo che l'Istituto di Zooprofilassi avrà reso noto i motivi della morte dell'orsa. Ora- concludono gli animalisti- è necessario concentrare tutti gli sforzi sulla ricerca del cucciolo dell'orsa F36 peril quale abbiamo delle forti preoccupazioni per il suo futuro".
A PIZZIGHETTONE LA CORSA DELLE LUMACHE CON IL PATROCINIO DELLA REGIONE. AIDAA: FOLLIA
BRACCONIERE COLTO SUL FATTO SE LA CAVA CON UNA MULTA DA MILLE EURO
BRESCIA. Colto sul fatto, denunciato per porto abusivo d'arma e uso di mezzi vietati e multato di oltre 1000 euro per violazioni amministrative. E' quanto è accaduto ad un bracconiere, sorpreso nelle campagne di Gottolengo, comune della Bassa Bresciana, dalle guardie del Wwf e dagli agenti della polizia provinciale di Brescia.
Privo di licenza di porto di fucile uso caccia, era stato trovato mentre esercitava l'attività venatoria anche utilizzando un richiamo acustico impostato sul canto del prispolare, una specie particolarmente protetta. Da lì la denuncia e la sanzione amministrativa.
LUPI DELLA LESSINIA. IL TAR DA VIA LIBERA ALL'ABBATTIMENTO MA LE ASSOCIAZIONI RICORONNO AL CONSIGLIO DI STATO
TRENTO. Il Tar di Trento dà ragione alla Provincia: i due lupi della Lessinia potranno essere abbattuti. L'ordinanza, sottoscritta lo scorso 24 luglio dal presidente Fugatti, era stata sospesa in via cautelare sino al 14 settembre, in attesa del Tar, che aveva rinviato l'udienza collegiale alla giornata odierna. Il Tribunale Amministrativo Regionale si è espresso allo stesso modo del Consiglio di Stato che, alcune settimane or sono, aveva dichiarato improcedibile il ricorso presentato da Lav, Lndc e Wwf.
L'ordinanza di abbattimento era stata giustificata con l'elevato numero di predazioni nella zona di Malga Boldera, sita all'interno del comune di Ala (proprietario del terreno) e gestita dalla società di allevatori locali. La superficie da pascolo si estende su 64 ettari sul versante trentino dei Monti Lessini, al confine con la provincia di Verona. Sedici sono state le vitelle uccise l'inizio di giugno e il 24 luglio, oltre a due asini. Il recinto realizzato dagli allevatori, alto sino a 1,70 metri con sette fili elettrificati ad alto voltaggio e un perimetro di 3 chilometri, non è bastato per fermare le scorribande notturne dei lupi
Il testo del decreto spiegava perché s'intendeva procedere con l'abbattimento e non con la cattura e la custodia permanente dei due esemplari con riferimento "a tempi e difficoltà tecniche di realizzazione in breve tempo".
"La cattura di due esemplari di lupo tecnicamente potrebbe essere realizzata tramite il posizionamento di lacci, oppure tramite telenarcosi in free ranging - questo il testo - ma tali modalità non possono essere applicate nel contesto spaziale in parola e in tempi ragionevoli, vista la difficoltà tecnica oggettiva della messa in atto di tali metodi di cattura e la loro aleatorietà, oltre il fatto che il prelievo tramite cattura non avrebbe quell'effetto di condizionamento sui lupi rimanenti nel branco, mancando il il nesso temporale e causale diretto tra l'attività di predazione sul bestiame e la rimozione contestuale del lupo che la pratica". Sottolineando, poi, l' "urgenza d'intervenire per arginare il ripetersi dei danni".