lunedì 31 ottobre 2022

RAVENNA. NUTRIE FUCILATE DI NOTTE NEL PARCO TEODORICO. AIDAA IN PROCURA

RAVENNA (31 ottobre 2022) Sulla sconvolgente vicenda delle nutrie catturate e poi fucilate sul posto notte tempo nel parco Teodorico interviene duramente anche l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che annuncia un'azione giudiziaria già nelle prossime ore nei confronti del sindaco di Ravenna e della giunta nel suo insieme. Secondo quanto ricostruito da alcuni volontari locali  per le famiglie di nutrie del Parco Teodorico, a ridosso del centro città a Ravenna, è iniziata la strage, in quanto  verrebbero Catturate tramite gabbie e poi giustiziate nottetempo direttamente nella gabbia a colpi di arma da fuoco. "Chiediamo alla magistratura di accertare lo svolgimento di questi fatti- scrivono in una nota gli animalisti dell'AIDAA- e se cosi fosse chiediamo indagini approfondite e soprattutto chiediamo di individuare l'esistenza di responsabilità penali e di agire nei confronti di queste persone. Sotto il profilo politico e morale - conclude la nota- non possiamo che condannare l'ennesima decisione di questa amministrazione che dimostra di tutelare gli animali a colpi di fucile dopo che in passato si è registrato un accanimento anche contro altre specie come i daini ed i pavoni, un gesto da condannare e del quale chiederemo conto anche ai vertici pentastellati visto che l'assessore competente è del partito di Conte".


HALLOWEEN. LA NOTTE PIU LUNGA PER I GATTI NERI E TORNANO LE RONDE

Roma (31 ottobre 2022)  - Nella notte delle streghe, cosi viene chiamata la notte di Halloween che cade proprio stasera, fino a qualche anno fa gruppi esoterici e satanisti si ritrovavano nei boschi e nei cimiteri abbandonati facendo riti che prevedevano torture ed uccisioni di gatti neri, che nei primi anni del nuovo secolo si stimasse fossero diverse migliaia i gatti uccisi, dato questo che a onor del vero non è mai stato confermato, mentre negli anni sono diversi i ritrovamenti dei resti di questi riti in alcune parti d'Italia. Questi crimini ( perchè di questo si tratta) sono andati man mano scemando anche grazie alla giornata del gatto nero o Gatto nero Day che anche quest'anno si celebra il 17 novembre che ha proprio lo scopo di superare tutte le superstizioni e le remore popolari che si hanno nei confronti dei gatti neri, superstizioni e maledizioni che si perdono nei secoli dell'oscurantismo quando la chiesa cattolica mise i gatti neri al fianco delle streghe mandandoli entrambi al patibolo, anzi al rogo. Milioni di gatti neri nel tempo hanno perso la vita, uccisi dall'ignoranza e dalla superstizione umana. "In questi giorni non si sono registrati aumenti particolari di furti o sparizione di gatti  neri- ribadisce in una nota l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che da anni ha legato la sua attività alla lotta contro la stupidità retrograda che indica i gatti neri come portatori di jella- quindi pensiamo che anche questa notte passerà senza allarmi, anche se in alcune località italiane stasera saranno operative le ronde di cittadini che controlleranno attorno a mezzanotte le zone dove in passato furono celebrati questi riti, anche se pensiamo che in realtà si tratterà un po ovunque di una semplice passeggiata notturna".



AIDAA VALUTIAMO RITIRO DENUNCIA CONTRO SINDACO BORZONASCA

 BORZONASCA (29 OTTOBRE 2022) "Vista l'evoluzione della vicenda dei cavalli dell'Aveto con la loro liberazione in quota stiamo valutando la remissione della denuncia contro il sindaco di Borzaniga e la contemporanea presentazione di un esposto per chiedere comunque indagini in merito alla gestione iniziale del progetto sui cavalli selvaggi e sulle reali intenzioni dello stesso sindaco in merito al trasferimento degli stessi agli allevatori dell'imperiese, progetto non andato in porto grazie all'impegno dei volontari e del mondo animalista tutto". Questa la dichiarazione stata rilasciata questa sera dagli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente.



ROMOSSI I RICHIAMI DEI BRACCONIERI IN CALABRIA

 Nelle ultime settimane un team del CABS (Comittee Against Birds Slaughter) ha individuato e rimosso una decina di richiami illegali per quaglie nell'agro della città metropolitana di Reggio Calabria. Da Campo Calabro fino a Montebello Jonico il team, lavorando nelle ore notturne, ha rilevato la presenza di ben 40 richiami, un numero altissimo, che dimostra ancora una volta il contesto di illegalità in cui si muovono molti cacciatori della zona. I marchingegni, in alcuni casi rinvenuti blindati, servivano ad emettere il verso della quaglia. Azionati di notte e funzionanti con un timer, avrebbero attirato i volatili migratori che, la mattina ed in tutta calma, sarebbero stati centrati dal fucile dei cacciatori.

 “Quanto scoperto dal CABS in questi giorni – hanno affermato i protezionisti – conferma la gravità della situazione nella città metropolitana di Reggio, riconosciuta come punto cruciale del bracconaggio in Italia, ma ancora in larga parte lasciata nelle mani di bracconieri. Da quando è stato varato il Piano Nazionale Antibracconaggio non ci risultano cambiamenti significativi in Calabria. Avere decine di richiami illegali sparsi per il territorio in un’area così importante per la migrazione di quaglie è inaccettabile e dimostra ancora l’insufficienza dei controlli effettuati”.

Il database predisposto dal CABS con i punti in cui sono posizionati i richiami, è stato consegnato ai Carabinieri Forestali per le opportune indagini.

Ad avviso del CABS, appare assurdo che tali strumenti siano in libera vendita e sistematicamente pubblicizzati in siti web e riviste di caccia. Il CABS pone però l’accento anche sulla legge che regola l’attività venatoria: “Non è possibile – ha commentato il CABS – che l’uso di tali strumenti da parte dei bracconieri sia punito con semplici reati di contravvenzione. Contro i bracconieri bisognerebbe urgentemente adottare reati-delitti così come giustamente già avviene per i reati di maltrattamento ed uccisione relativi ad animali come cani e gatti.

Per i protezionisti il dolore causato da una rosa di pallini sparati su un cane è identico a quello che colpisce, mortalmente, un gruppo di volatili in migrazione ingannevolmente attratti dal richiamo acustico. Perchè sanzionare le due condotte illegali in maniera diversa?





sabato 29 ottobre 2022

TAVAZZANO. SCOPERTO NUOVO KILLER DEI CANI?

 Diverse donne di Tavazzano, hanno scritto l’altro ieri un’e-mail al distretto veterinario Alto Lodigiano dell’Ats, ai carabinieri forestali, alla polizia provinciale e alla polizia locale competente per territorio per segnalare che nella zona di Tavazzano abita un uomo che avrebbe sepolto nel giardino di casa il suo cagnolino, poi ne avrebbe abbandonato un secondo e, in ultimo, si sarebbe procurato un altro cane di piccola taglia, sulla cui sorte le donne ora si dicono preoccupate.

Ieri hanno deciso di contattare la redazione raccontando che dopo le loro precedenti segnalazioni non avrebbero visto nessun intervento delle autorità. La prima e-mail, a un solo organo di polizia locale, risale a settembre: una donna, con l’indicazione come firmatarie di altre 4 (una con recapito telefonico), raccontava che l’uomo sarebbe stato visto in un’area verde «picchiare ripetutamente il suo cane sulla schiena perché non aveva obbedito a un richiamo». L’uomo porterebbe sempre con sé un bastone quando porta fuori il cane e lo avrebbe anche «violentemente percosso a cinghiate col guinzaglio». Le donne segnalavano inoltre che l’animale verrebbe «tenuto alla catena dalle 20 alle 8» e che fino a poco tempo prima la stessa persona aveva un altro cane «morto in circostanze quantomeno dubbie e, ammalato da mesi, senza essere portato da un veterinario».

La seconda segnalazione, del 26 settembre, segnalava «evidente zoppia del cane» e «uggiolii e lamenti». La terza, del 13 ottobre, questa volta estesa a diversi organi di polizia e amministrativi, raccontava che il cane sarebbe stato abbandonato, e che, non essendo muniti del microchip obbligatorio, sarebbe stato accalappiato e portato in un canile. La quarta mail resa nota dal gruppo di donne è di giovedì sera, che aggiunge, riguardo allo stesso cane, che l’abbandono sarebbe avvenuto «nella zona di Mulazzano». Ma che aggiunge che «all’abitazione dell’uomo è stato portato un terzo cane, di piccola taglia, che tiene relegato». «Siamo rammaricate perché un intervento tempestivo dopo la nostra prima segnalazione avrebbe evitato giorni di bastonate al cagnolino poi abbandonato - concludono le donne - e auspichiamo un intervento delle autorità a salvaguardia di questo nuovo cane». Resta da capire se siano partite verifiche, perché dal 2016, non vengono accettate denunce o esposti via e-mail, da direttiva ministeriale: bisogna presentarsi personalmente presso gli uffici di polizia giudiziaria, polizia o carabinieri.



26 CANI DI MORTARA SONO FINITI AL CANILE DI VIGEVANO

 Il blitz dei veterinari e della polizia locale di Mortara, venerdì scorso 21 ottobre, nella villetta di corso Torino in cui erano ospitati 51 cani, si è trasformato nell’affido giudiziario degli animali a diversi canili della zona. Molti sono finiti a Mede, tanti altri al canile di Vigevano, che ne ospita oggi, venerdì 28 ottobre, ben 26 di cui 12 sono cuccioli. Il presidente della società Multiservizi, la vigevanese Claudia Canini, e il direttore Andrea Deplano spiegano la situazione dal ricovero di via Valletta Fogliano: «Abbiamo constatato che potessero andare d’accordo nella stessa gabbia, fortunatamente sono di taglia medio piccola e non grossa. Tutti i cani si sono trovati piuttosto bene tenendo conto delle condizioni in cui vivevano prima».

Il sequestro di Mortara era stato determinato da un mandato d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica di Pavia, dopo il ricovero in ospedale della madre della proprietaria della casa. Le condizioni igienico sanitarie riscontrate avevano suggerito un intervento immediato. Quando al pomeriggio dello stesso giorno sono intervenuti i medici veterinari dell’Ats di Pavia e la polizia locale di Mortara hanno trovato anche sette carcasse di cani morti, ancora custodite nelle pertinenze della stessa casa. Mentre all’esterno la gente del quartiere si era riunita rumoreggiando e protestando per una vicenda che aveva coinvolto da mesi gli abitanti della zona, in pieno centro abitato, a contatto con un supermercato e un condominio. Il disagio, tra latrati e puzza di deiezioni, aveva reso i rapporti con il vicinato molto tesi. Dopo l’intervento i 51 cani presenti sono stati microchippati dall’Ats e distribuiti nei vari canili della zona



FINALMENTE LIBERI I CAVALLI DELL'AVETO

 VAL D'AVETO - Sono stati liberati dopo qualche chilometro di passeggiata accompagnati da volontari, forze dell'ordine, guardia parco del parco di Portofino e gli operatori di Asl 4. Una storia a lieto fine per i sette cavalli della Val D'Aveto che qualche giorno fa erano stati catturati e portati in un recinto nel Comune di Borzonasca in attesa di essere affidati a degli allevatori nell'Imperiese.


Quelle erano le intenzioni delle autorità, poi cambiate dopo l'intervento di diverse associazioni animaliste. Ora i cavalli si sono ricongiunti con il loro branco ai laghi di Giacopane e attendono, insieme ai volontari, che la Regione Liguria presenti il progetto, annunciato dal presidente Toti, che li possa salvaguardare e al contempo tenere lontani dalla zona abitata.

I cavalli sono infatti eredità di un gruppo di animali lasciati liberi circa 25 anni fa da un allevatore che nel tempo si sono riprodotti.

Entro metà dicembre potrebbe infatti essere varato un provvedimento utile a tutelare gli animali, rendendoli anche a livello legislativo una 'popolazione rinselvatichita' di cavalli, valorizzando la biodiversità del territorio, e allo stesso tempo assicurando la sicurezza dei cittadini.

Proprio quello era il problema che aveva fatto muovere le autorità in primo luogo: le continue denunce dei residenti della Valle che spesso si imbattevano negli animali, abituati all'uomo, per la strada o tra le case.

I cavalli erano stati portati al recinto a Bocca Moa - scrive il Secolo XIX - per essere sottoposti ad alcune analisi necessarie per lo spostamento. Dopo l'intervento degli animalisti ma anche viste le condizioni di Sole, una cavalla gravida e quasi completamente cieca, il destino degli animali è cambiato, e ieri, a piedi visto le condizioni della cavalla gravida, sono stati spinti nella conca dell'invaso con la speranza che possano riunirsi al loro branco.



venerdì 28 ottobre 2022

I GATTI NERI AD HALLOWEEN SONO IN PERICOLO?

 Roma (28 ottobre 2022) - I gatti neri sono in pericolo in questi giorni che precedono Halloween? E' vero che vengono rapiti ed usati per i sacrifici da gruppi esoterici e satanici? Facciamo bene per alcuni giorni ad evitare di far uscire i nostri gatti neri di casa e bloccare le adozioni in questi giorni che precedono la notte delle streghe?

Queste sono le domande che vengono fatte in questi giorni all'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che per prima lanciò questo allarme 16 anni orsono: "I tempi sono cambiati e almeno in questo caso per fortuna in meglio per i nosti amici gatti neromantati- scrivono in una breve nota gli animalisti di AIDAA- ciò non toglie che occorre che occorre tenere d'occhio la situazione in particolare per quanto riguarda appunto i gatti neri".

Ma vediamo nell'ordine alcune risposte ai quesiti posti.

1) Si qualche pericolo di essere utilizzati come animali da sacrificare nei riti esoterici permane anche se negli ultimi anni i casi segnalati sono stati pochissimi rispetto al passato. Quindi un po di attenzione non guasta specialmente per quei gatti che vivono nelle zone storiche dove viene segnalata la presenza di satanisti o di sette esoteriche dedite ai riti, ma ripetiamo sono casi estremamente sporadici e quasi tutti conosciuti anche dalle forze dell'ordine.

2) Vale quanto sopra detto, ci sono pochissime segnalazioni negli ultimi anni riferite al periodo 29 ottobre - 2 novembre di gatti neri rapiti e poi ritrovati morti per riti messi in essere da sette.

3) In linea teorica se possibile posticipare di qualche giorno le adozioni e tenere almeno in questi giorni i gatti neri in casa sarebbe meglio, ma ripetiamo niente allarmismi. Per le adozioni la maggiore precauzione consigliata è quella di vagliare le richieste con attenzione e fare i preaffidi, meglio farli adottare con qualche giorno di ritardo se non si è del tutto convinti dell'adottante.



CACCIATORE FERISCE 62ENNE E POI SCAPPA. DENUNCIATO

 E’ stato denunciato anche per omissione di soccorso oltre che per lesioni il cacciatore che mercoledì a Borgo a Mozzano ha ferito con un colpo di fucile un 62enne intento a lavorare nel suo oliveto. A quanto emerso dagli accertamenti, l’uomo, che nel tentativo di sparare ad alcuni volatili aveva colpito il 62enne, si sarebbe accorto di quello che era accaduto ma si sarebbe ugualmente allontanato.

Ai carabinieri, che lo hanno individuato dopo una rapida indagine, avrebbe confessato di essere scappato per paura. I militari hanno sequestrato l’arma. La vittima si trova attualmente in gravi condizioni ma non in pericolo di vita.



MANTOVA. TORNA A VOLARE IL FALCO PELLEGRINO IMPALLINATO DAI BRACCONIERI

 Impallinato da un bracconiere, salvato da un veterinario esperto di rapaci, liberato dai volontari del centro di recupero della fauna selvatica di Parcobaleno. È la storia, dal lieto fine per nulla scontato, di un falco pellegrino raccolto ferito e terrorizzato nelle campagne di San Bassano, in provincia di Cremona. Trovato da un uomo che portava a spasso il cane, forse proprio grazie al fiuto dell’animale, è stato consegnato alla polizia provinciale, che l’ha poi portato al centro di recupero più vicino, a Mantova (a 90 chilometri di distanza).

«Il falco pellegrino è una specie di notevole valore (protetta dalla legge che regola l’attività venatoria, ndr) - spiega Davide Aldi, responsabile veterinario del centro di Bosco Virgiliano - Non sarebbe corretto dire che è una specie rara, perché negli ultimi anni è in espansione, ha occupato molti centri urbani dove nidifica su edifici sia antichi che moderni».

Anche a Mantova, dove, da almeno un paio d’anni, Aldi segue una coppia di adulti che tenta di creare il proprio nido sul campanile di Sant’Andrea. «Dico “prova” - precisa - perché non ho rilevato giovani, anche se i segni di nidificazione sono inequivocabili: semplicemente non hanno ancora fatto pulcini» . In natura nidifica su pareti rocciose, ma agli edifici urbani si è adattato molto bene. Mangia esclusivamente uccelli (dal merlo al colombaccio, e preda molto i piccioni domestici in ambito urbano e peri urbano) che cattura con picchiate a velocità assurde.

Il falco di San Bassano, selvatico e per nulla domestico come invece qualcuno, in paese, aveva cercato di far credere, non volava più perché un cacciatore, in barba alla legge, gli aveva sparato. «A Parcobaleno lo abbiamo immediatamente sospettato» dice Aldi. E il sospetto è stato confermato dagli esami svolti due giorni dopo nell’ambulatorio di uno specialista di rapaci di Rolo: «La radiografia, fatta a spese del Cras Parcobaleno con fondi regionali, quindi dei cittadini lombardi, hanno evidenziato la presenza di cinque pallini da caccia nel corpo del falco».

Parcobaleno ha fatto i conti. Quanto è costato alla collettività il gesto del cacciatore? C’è tutta una serie di conseguenze, oltre al danneggiamento di un esemplare patrimonio indisponibile dello Stato. Ci sono almeno quattro ore di lavoro delle guardie, più almeno 170 chilometri di strada da San Bassano a Mantova e ritorno. Ci sono circa trenta giorni di degenza con relativo cibo (qualcosa come quattro pulcini al giorno), 244 euro di esami medici, una mattina intera di un volontario di Parcobaleno che lo ha portato a Rolo, in provincia di Reggio Emilia, dal veterinario (settanta chilometri più il pedaggio delle autostrade).

La storia, fortunatamente, è finita bene: anche se con un lieve deficit ad un’ala, causato da un pallino incistato nel muscolo, il falco ha ripreso il volo ed è stato inanellato come tutti i rapaci che vengono liberati da Parcobaleno. Avrà, quindi, una seconda possibilità. Il centro di recupero, nel frattempo, ha informato via Pec la polizia provinciale dell’atto di bracconaggio.



giovedì 27 ottobre 2022

ORGANIZZAVANO CORSE CLANDESTINE DI CAVALLI. QUESTURA DI PALERMO EMETTE TRE DASPO URBANI

 Organizzavano corse clandestine di cavalli e facevano combattere i cani. Con queste accuse, in due distinte operazioni slegate tra loro, il questore della provincia di Palermo ha emesso nove misure di prevenzione personali, tre Daspo urbani e sei avvisi orali, dopo lunghe verifiche e riscontri.

"Gli episodi - dicono dalla questura - su cui si è appuntata l’attenzione dei poliziotti della divisione Anticrimine che ha istruito le misure di prevenzione personali, riguardano due differenti filoni di polizia giudiziaria, legati però da un comune denominatore: il degrado urbano ed il cinismo che, per futili motivi, mettono a repentaglio l’incolumià dell’uomo e dell’animale".

Nel primo caso si è fatto riferimento a corse clandestine di cavalli organizzate sulle strade di Brancaccio, nelle vicinanze di due stazioni ferroviarie ed addirittura divulgate ed esaltate su canali social. Il questore ha emesso quattro avvisi orali e tre Daspo urbani. Il divieto impedisce ai tre destinatari, accusati di avere organizzato e partecipato a reiterate, analoghe competizioni, di accedere ad un’area territoriale del quartiere di Brancaccio, dettagliatamente specificata e vieta, altresì, l’ingresso alle stazioni ferroviarie di “Brancaccio” e “Roccella” per un periodo di 12 mesi dalla notifica del provvedimento. Capillari accertamenti sono stati sviluppati dai poliziotti della questura palermitana anche in relazione ad un’operazione di polizia giudiziaria condotta dalla Questura di Agrigento. In questo caso il contesto è quello di un combattimento organizzato tra cani,verosimilmente dopati per acuirne l’aggressività. I poliziotti agrigenti hanno riscontrato la presenza di un gran numero di organizzatori e partecipanti, almeno 25, confluiti dalla Puglia e da più parti della Sicilia in un casolare di Canicattì. Tra loro, due palermitani nei cui confronti il Questore di Palermo ha emesso altrettanti avvisi orali.



ELEONORA L'ANGELO DEI CANI DI TERZIGNO RISCHIA DI FINIRE INSTRADA CON I SUOI 94 CANI. AIUTIAMOLA

TERZIGNO (NAPOLI 27 OTTOBRE 2022) "Mi chiamo Sama' Eleonora e sono 2 anni che vivo a Terzigno in provincia di Napoli.... arrivata qui con circa 40 cani...nel corso di questi due anni il numero è aumentato arrivando a 94 pelosi tra segnalazioni e ritrovandomeli davanti casa o meglio abbandonati davanti casa....molti sono stati adottati e molti altri aspettano casa. A breve verrò sfrattata e ho bisogno di una nuova collocazione dove poter stare con loro e creare un oasi. Cerco in provincia di Napoli e Salerno in....Angri, S Antonio Abate, Pompei, Scafati, Pagani e limitrofi..." Parole semplici e chiare quelle pronunciate nella sua presentazione da Eleonora l'angelo dei cani di Terzigno che hanno colpito al cuore i vertici dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che rilanciano ed appoggiano il suo appello a trovare uno spazio ed una casa per lei e per i suoi 94 cani, tutti iscritti all'anagrafe canina. "Anche noi di AIDAA rivolgiamo un appello alle autorità ed ai privati per aiutare Eleonora a trovare al piu presto una soluzione per lei e per i suoi pelosi"




per contatti eleonora 334537 5817


SAN DONATO (LECCE) GATTI TORTURATI, DATI ALLE FIAMME ED AVVELENATI

 SAN DONATO – Un crescendo di odio e violenza contro piccoli esseri indifesi. L’ultima in ordine di tempo è questa gattina, trovata con una corda stretta intorno al ventre, che le impediva di respirare. Ora ha seri problemi anche a reggersi sulle zampe. L’associazione no profit “Amici degli animali” ha presentato una formale denuncia alla Polizia Locale. “Una situazione su cui ormai non si può più tacere” scrivono. Loro si occupano di gatti, e anche cani talvolta, sull’intero territorio comunale. Gatti dati alle fiamme, altri avvelenati. Questi casi di violenza cieca si verificano a San Donato e nella frazione di Galugnano.

“Noi volontari siamo costretti ogni giorno a combattere contro l’ indifferenza e la cattiveria umana nei confronti di “gattini e cagnolini ” che stanziano nel nostro paese. Ormai da tempo siamo testimoni di episodi di  maltrattamento nei loro riguardi.

Addirittura -denunciano i volontari- siamo stati anche oggetto di minacce verbali (per ora) quando diamo agli animali del cibo, nonostante siamo intestatari di regolari colonie feline registrate presso la ASL di San Cesario. La legge ci consente di farlo e cerchiamo di essere  sempre accorti a non invadere le  altrui  proprietà”. Qualcuno, quindi, ce l’avrebbe proprio con loro. O con gli animali e, quindi, indirettamente con l’attività dei volontari. Per questo rivolgono un appello a tutte le brave persone di San Donato e Galugnano: “Vorremmo sensibilizzare l’opinione pubblica affinché tutto questo non accada più” dicono. E intanto andranno avanti. Sia nell’accudire gli animali, che nel difenderli, con il sostegno delle forze dell’ordine.




mercoledì 26 ottobre 2022

MELEGNANO PAURA PER I BOCCONI AVVELENATI

 Dopo il ritrovamento di una quindicina di polpette avvelenate in un solo giorno, scatta l’allarme per i cani nel cuore di Melegnano. Il caso è scoppiato ieri mattina quando i responsabili dell’associazione Essere Insieme Elisa e Luca, che gestiscono un centro cinofilo alla cascina Cappuccina, hanno trovato sul marciapiede ai lati di via Biggiogero tre polpette di carne tritata con del veleno. «Da esperti ce ne siamo accorti subito, avrebbero potuto avere effetti letali se ingoiate da un cane - hanno quindi affermato -. Dopo averle rimosse, le abbiamo affidate al personale di Cem Ambiente prima di lanciare l’allarme alla polizia locale». Nel corso della giornata ne sono state però trovate diverse altre sempre tra le vie Biggiogero e Solferino, che portano il totale ad una quindicina.



martedì 25 ottobre 2022

CANI SEQUESTRATI A MORTARA. DENUNCIATA UNA DONNA SICILIANA PER MALTRATTAMENTO DI ANIMALI

CATANIA (25 ottobre 2022) - In merito al sequesto di cani avvenuto a Mortara nei giorni scorsi, accertata che la loro provenienza era principalmente legata all'attività di una persona residente a Catania, oggi l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha provveduto a denunciare una donna residente nella città siciliana per il reato di istigazione al maltrattamento di animali in quanto responsabile del trasferimento di decine di cani che sono poi finiti (alcuni morti) stivati nella villetta degli orrori di Mortara.

I CAVALLI DELL'AVETO SARANNO PORTATI IN QUOTA DENTRO LO STESSO PARCO

 

CAVALLI DELL'AVETO. CAUTA SODDISFAZIONE DEGLI ANIMALISTI DI AIDAA 


GENOVA (25 ottobre 2022) - Il risultato emerso dalla riunione di ieri pomeriggio in regione Liguria è un risultato apprezzabile almeno sulla carta. Da quanto si è capito i cavalli selvaggi dell'Aveto dovrebbero essere rimessi in libertà in quota restando nello stesso parco,mentre nei mesi prossimi dovrebbe prendere quota un progetto per la valorizzazione di tutti i cavalli del parco. Ovviamente se ciò avvenisse sarebbe una vittoria non di qualcuno ma sopratutto dei cavalli selvati. L'ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE AIDAA esprime cauta soddisfazione per la decisione assunta oggi e seguirà passo passo la vicenda fino alla fine.
PutRroppo le vicende del recente passato riguardante la gestione del trasferimento dei cinghiali di La Spezia lascia aperte diverse perplessità e quindi pur apprezzando i passi avanti chiediamo che tutta l'operazione relativa al reinserimento dei cavalli in altura nei suoi diversi momenti sia supervisionata da una commissione indipendente di esperti nominati dalle associazioni animaliste.



lunedì 24 ottobre 2022

AVELLINO. E' STRAGE DI CANI E GATTI PER I BOCCONI AVVELENATI

 AVELLINO (24 Ottobre 2022) - Decine di gatti e cani adottati dai residenti uccisi da bocconi avvelenati lasciati nelle aree dove giocano i bambini. I genitori di via Amatucci lanciano l’allarme al sindaco Festa. Decine di gatti e cani adottati dai residenti uccisi da bocconi avvelenati lasciati nelle aree dove giocano i bambini. I genitori di via Amatucci lanciano l’allarme al sindaco Festa perchè si provveda in tempi rapidi a una bonifica delle aree in questione. 


BOCCONI AVVELENATI A COLLE MARCONI

Bocconcini avvelenati per fare del male a cani e gatti : è allarme a Colle Marconi dove purtroppo il gesto immorale ha già causato vittime.

“In zona gira qualcuno che si diverte a buttare polpette velenose ai cani provocandone la morte. Siamo in più famiglie ad avere il grande dolore di aver perso i nostri pelo setti” segnala la proprietaria di una vittima, un pastore del Caucaso morto in 4 giorni dopo aver ingurgitato un enorme quantitativo di veleno.

L’allerta è alta in questi giorni a Colle Marconi e dintorni, dove ci sono alcune telecamere di videosorveglianza che potrebbero aiutare a risalire ai responsabili di tanta crudeltà e ai successivi provvedimenti del caso.



IL COMUNE CHIEDE ALLA REGIONE L’ASSEGNAZIONE DEGLI ASINI RAGUSANI DEL PARCO FORESTALE DI CALAFORNO

 IL COMUNE CHIEDE ALLA REGIONE L’ASSEGNAZIONE DEGLI ASINI RAGUSANI DEL PARCO FORESTALE DI CALAFORNO

In comodato d’uso gratuito, per il progetto “Legalità di razza” dell’Azienda Speciale Silvo-Pastorale

Troina, 21 ottobre 2022 – Ricevere in assegnazione i 6 asini del Parco forestale di Calaforno e impiegarli per il progetto “Legalità di razza”.

É la richiesta che il sindaco Fabio Venezia e il presidente dell’Azienda Speciale Silvo-Pastorale del Comune di Troina, Angelo Impellizzeri, hanno indirizzato al direttore generale del Dipartimento di Sviluppo rurale e territoriale, dottor Mario Candore.

I 6 equidi, tenuti allo stato brado insieme a 19 cavalli all’interno dell’Azienda Pilota regionale per l’allevamento dell’Asino Ragusano, dopo essere sopravvissuti all’incendio che nell’agosto del 2021 devastò la riserva, hanno infatti rischiato la vendita all’asta, a causa dell’impossibilità della loro gestione da parte della Regione Siciliana.

Provvedimento sospeso nei giorni scorsi, dopo il vespaio di appelli e polemiche sollevato da diverse associazioni animaliste, in attesa di trovare una soluzione alternativa all’inevitabile destino della macellazione.

“L’Azienda Silvo-Pastorale del Comune di Troina – si legge nella missiva – , da anni porta avanti il progetto ‘Legalità di razza’, che prevede l’allevamento di razze siciliane nei terreni demaniali sottratti alla mafia e manifesta la propria disponibilità a ricevere in comodato gratuito i sei asini del Parco forestale di Calaforno e, senza alcun onore per la Regione, allevarli a propria cura e spese”.



domenica 23 ottobre 2022

TOTI VUOLE DEPORTARE I CAVALLI DELL'AVETO SULLE MONTAGNE DELL'IMPERIESE

GENOVA (23 ottobre 2022) Sulla vicenda dei cavalli dell'Aveto, sulla loro illegittima cattura e su quello che ora è il piano per il loro futuro cioè la deportazione sulle montagne in provincia di Imperia è intervenuto il Presidente della regione Liguria Totti che ha tentato (inutilmente) di rabbonire gli animalisti e coloro che hanno a cuore la sorte di quegli animali che vivevano allo stato brado e che ora si trovano rinchiusi in un recinto nel suo intervento il presidente della Liguria ha citato come esempio di tutela degli animali quello del trasferimento dei cinghiali di La Spezia, esempio che doveva invece accuratamente evitare visto (ma lui forse non lo sa) che quel trasferimento era iniziato con la morte di un cinghialino, continuato con le trattative per la gestione del terreno fatte con la persona sbagliata e ora con la sparizione di due mamme cingiale. "Il presidente Toti sui diritti degli animali è credibile come un pescatore di tonno che dopo aver pescato il pesce promette di volerlo salvare- scrive in una nota l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente-Toti ha parlato degli incidenti provocati dai cavalli senza fornire un solo dato a supporto, ha parlato di deportazione sulle montagne di Imperia, in realtà l'obbiettivo era un altro ma vistosi scoperti ora si arrampicano sugli specchi per trovare delle soluzioni alternative inventate all'ultimo momento, si sono visto probabilmente sfumare sotto il naso la possibilità di avviare una attività che poteva avere diversi sbocchi a partire da quello della creazione di una filiera per la carne di cavallo? - conclude la nota AIDAA-Toti e i suoi amici hanno una sola possibilità liberare i cavalli dove hanno il loro habitat naturale cioè nella valle dell'Aveto il resto è solo fumo negli occhi e maltrattamento di quei poveri cavalli comunque presto la vicenda avrà uteriori sviluppi in sede giudiziaria ed in sede parlamentare nazionale ed europeo".


CANI SEQUESTRATI A MORTARA. LA PISTA PORTA DRITTO IN SICILIA

CATANIA (23 Ottobre 2022) Nei giorni scorsi in una villetta di Mortara in provincia di Pavia sono stati trovati 51 cani e di questi sequestrati 27 cani ed altri sono stati trovati morti, mentre alcuni sono stati affidati al compagno della donna che abitava quella villetta e che a sua volta è stata accompagnata in ospedale per le cure del caso. Le condizioni igienico sanitarie della villetta come testimoniato dai presenti all'azione di controllo che ha visto l'intervento congiunto di Vigili del Fuoco, Carabinieri, ASL e Polizia Locale erano disastrose ed oltre alla donna anche i cani erano tenuti in pessime condizioni mentre alcuni morti erano stipati in sacchi di plastica. Una situazione da film dell'orrore. Per molti la vicenda potrebbe essere finita qui, ma non per l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che punta il dito su chi ha mandato a questa signora i cani poi trovati in quelle condizioni nella villetta del paese in provincia di Pavia. "Le tracce porterebbero dritte ad alcune persone che vivono in Sicilia, in particolare a Catania e per questo stiamo lavorando per stanare queste persone e capire se questi cani venivano mandati a Mortara senza i dovuti controlli e i preaffidi solo per ignoranza oppure se vi sono altri motivi per spiegare questa situazione- scrivono in una nota gli animalisti di AIDAA- mentre riprende quota la pista dell'uso di quei cani per strani riti di iniziazione non è chiaro se di marca satanista, esoterica o altro. Per questo - conclude la nota AIDAA- nei prossimi giorni andremo a fondo alla vicenda sia sul versante lombardo che su quello siciliano".



sabato 22 ottobre 2022

COMPRAVANO E RIVENDAVANO CANI SENZA LICENZA. 2 ARRESTI.

Nell’ambito del fenomeno della repressione delle frodi in commercio e traffico di animali, la Polizia Stradale di Bergamo ha portato alla luce un traffico illecito che durava da diversi anni, scoperto nel 2020 e monitorato fino a oggi (20 ottobre), quando sono scattate le manette per un 65enne di Trescore Balneario con le pesanti accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in commercio. Arresti domiciliari, invece, per la compagna dell'uomo, 60 anni, la figlia di 32 anni e il fidanzato di quest'ultima, di 33 anni. Stando alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, coordinati dal pm Silvia Marchina, la famiglia vendeva - in contanti - dai 1.500 ai 4.500 euro cani che comprava sul "mercato nero" tra i 50 e i 100 euro. I clienti veniva trovati online, dove i membri della famiglia usavano nomi inventati e non facevano alcun riferimento alla loro "reale" attività, l'azienda agricola Roccolino. Non è la prima volta che il 65enne finisce nei guai per storie simili: per le stesse accuse, è sotto processo a Udine e a Monza fu accusato - ma poi prosciolto - di maltrattamenti su animali.



MORTARA. SGOMBERATI I CANIDALLA VILLETTA DEGLI ORRORI

 Vivevano in condizioni igienico sanitarie problematiche all’interno di un’abitazione privata di corso Torino, a Mortara. Gli esemplari di cani, una quarantina, sono stati sequestrati e trasferiti presso i canili giudiziari della provincia di Pavia. Nella giornata di oggi (venerdì) è scattato il provvedimento d’urgenza arrivato dalla Procura di Pavia, eseguito nelle scorse ore dalla polizia veterinaria di Ats Pavia e dal personale della polizia locale di Mortara. La segnalazione sarebbe scattata in seguito all’intervento di questa mattina (venerdì) all’interno della casa privata, dove il personale sanitario del 118 e i vigili del fuoco erano intervenuti per un soccorso. Le condizioni riscontrate nella casa hanno fatto scattare ulteriori verifiche e sul posto è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. All’interno sarebbero poi state trovate anche alcune carcasse di cani – al momento non si conosce il numero preciso, sembrerebbe tre o quattro – dentro buste di plastica; i vigili del fuoco hanno dovuto indossare gli autorespiratori per procedere con le operazioni, che sono ancora in corso. La vicenda, piuttosto intricata, si trascina da diversi mesi ed era già stata attenzionata dalle forze dell’ordine, dal personale veterinario di Ats e dal comune di Mortara. A maggio era stato effettuato un sopralluogo all’interno dell’abitazione, dove erano arrivate le guardie zoofile dell'Oipa di Pavia, i carabinieri forestali, la polizia locale e il personale di Ats Pavia. C’erano state querele e controquerele. Disturbo e possibili maltrattamenti degli animali erano state le accuse ipotizzate allora. Accuse respinte con forza dalla proprietaria, che aveva annunciato di voler costituire un’associazione con l’intenzione di spostare al più presto gli animali in una proprietà di campagna a Mede. Il sindaco di allora, Marco Facchinetti, aveva firmato un’ordinanza, imponendo la riduzione del numero degli animali ospitati (il limite fissato dalla Regione è di 10 esemplari), oltre a una serie di altre disposizioni, come la sterilizzazione dei cani e la riduzione dei fastidi per i residenti della zona.




CAVALLI DELL'AVETO. AIDAA DENUNCIA IL SINDACO DI BORZONASCA GIUSEPPINO MASCHIO

GENOVA (22 Ottobre 2022) "Oramai il piano diabolico del sindaco di Borzonasca è venuto a galla. La cattura dei sette cavalli selvaggi dell'Aveto e rinchiusi in un recinto non è dovuta al pericolo che secondo il sindaco provocavano agli automobilisti aggirandosi ai bordi di una strada, ma sono stati catturati per essere affidati a un allevatore della zona ed essendo nella maggior parte cavalle femmine in età riproduttiva lo scopo era ed è evidentemente quello di trasformarle in fattrici per produrre cavalli magari poi da destinare al macello. I cavalli sono stati catturati non tenendo conto degli aspetti etologici e del benessere degli stessi e la loro detenzione in un recinto rappresentano una violazione dell'articolo 544 del codice penale (maltrattamento di animali) e per questo il sindaco di Borzonasca è stato denunciato dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA che hanno inviato questa mattina una denuncia formale e che sono pronti ad un ulteriore denuncia per il reato di peculato se i cavalli saranno affidati all'allevatore e non rimessi in libertà. Quei cavalli vanno liberati subito senza se e senza ma". Questo il durissimo comunicato dell'AIDAA con il quale annuncia di aver denunciato stamattina il sindaco di Borzonasca Giuseppino Maschio nato a Borzonasca il 22 novembre del 1947. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ha poi annunciato che nei prossimi giorni intraprenderà iniziative nell'ambito nazionale ed europeo per garantire la tutela quale patrimonio nazionale ed europeo dei cavalli selvaggi dell'Aveto.




venerdì 21 ottobre 2022

AVEVA FERITE CURABILI IL CUCCIOLO DI CAPRIOLO SOPPRESSO AD ALA. AIDAA PRESENTA ESPOSTO.

ALA (21 Ottobre 2022) - "Quanto accaduto nei giorni scorsi deve essere oggetto di indagine specifica per questo abbiamo inviato oggi un'esposto alla procura della repubblica di Trento come non solo non sia stato possibile curare il cucciolo di capriolo ritrovato ferito nelle strade di campagna di Ala dove era stato investito con la mamma da un pirata della strada, ma sia stato soppresso nonostante le sue ferito fossero guaribili cosi almeno abbiamo appreso da quanto dichiarato dai testimoni presenti sul posto che avrebbero chiesto insieme alla guardia forestale ed al veterinario il trasporto nel centro di recupero della fauna selvatica più vicino, trasporto negato che avrebbe obbligato alla soppressione anche del cucciolo, insieme alla mamma che pur sopravvissuta allo schianto aveva riportato ferite gravissime che non ne garantivano la sopravvivenza". Questo il comunicato con cui l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA ha annunciato la presentazione di un esposto sulla vicenda.



LA STRANA SPARIZIONE DELLE MAMME CINGHIALE DI LA SPEZIA

La Spezia (21 ottobre 2022) Nei giorni scorsi la LAV ha emesso un comunicato dove annuncia che non vi sono segni di presenza delle mamme cinghiale Perla ed Amara che erano state trasportate con i loro cuccioli dal parco di La Spezia dove erano state catturate (con la morte di un giovane cinghiale durante la cattura) e appunto trasportate in quest'area boschiva di 28.000 metri quadrati. Da quanto è dato sapere l'ultima ripresa delle foto trappole delle due mamme cinghiale risale allo scorso 6 ottobre da allora il silenzio. Secondo i comunicati emessi dalla Lega Antivisezione il controllo dei recinti ha dimostrato che gli stessi sono intatti e questo fatto escluderebbe la fuga provocata, sempre la Lav annuncia nuovi interventi per potenziare le strutture di recinzione della zona boschiva e mettere nuove fototrappole, e comunica che avrebbe chiesto al proprietario di avere in gestione diretta il terreno dove sono custoditi i cinghiali. "Queste affermazioni sono la conferma che questa operazione è stata fatta in maniera frettolosa al solo scopo di rislovere una questione alla vigilia delle elezioni e questi purtroppo sono i risultati".



GRAZZANISE. VITELLI DI BUFALO ANNEGATI NEL CANALE. AIDAA PRESENTA DENUNCIA

 Grazzanise ( 21 ottobre 2022) Ennesimo ritrovamento di vitelli di bufali maschi annegati nell'agro di Grazzanise in provincia di Caserta, si tratta di una questione che ciclicamente purtoppo si ripete, altri ritrovamenti di carcasse di bufalini erano avvenuti negli scorsi anni. Per questo motivo l'AIDAA ha deciso di inviare questa mattina una denuncia penale contro ignoti alla procura della repubblica di Caserta. "L'orribile prassi di gettare le carcasse dei bufalini nei canali e nei fossi si ripete oramai da tempo- scrivono in una nota gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- per questo motivo abbiamo presentato un esposto per chiedere un indagine allargata che faccia luce sulla reale diffusione di tale fenomeno, che purtroppo sappiamo essere molto più ampia di quanto emerge con questi sporadici ritrovamenti".



BOSCOREALE. PRESI TRE BRACCONIERI

 BOSCOREALE – I militari della Stazione dei Carabinieri Forestali DEL Parco Nazionale del Vesuvio con le Guardie Venatorie e Zoofile della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), coordinate dal Cav. Giuseppe Salzano, durante un servizio di controllo del territorio per prevenire il reato di bracconaggio, hanno sorpreso tre bracconieri in attività: uno del gruppo, sprovvisto di porto d’armi, sparava con il fucile del compagno e tutti e tre adoperavano un richiamo elettromagnetico, vietato dalla legge. I tre bracconieri sono finiti in Caserma e sono stati denunciati alla Procura della Repubblica, due fucili, munizioni e richiamo elettromagnetico sono caduti sotto sequestro. Comminate anche sanzioni per irregolarità amministrative.

“L’ennesima giornata da dimenticare per i cacciatori, dopo che il TAR Campania ha ridotto in modo consistente il calendario venatorio, continuano a tappeto i controlli verso il popolo delle doppiette – dichiara l’Avv. Fabio Procaccini, Delegato della LIPU di Napoli – uccidere è già una di per se una cosa brutta poi adoperare richiami vietati e violare le leggi per il gusto di ammazzare diventa davvero una cosa deplorevole – conclude Procaccini – ricordo ai cacciatori di non sottovalutare la legge sulle armi la cui violazione è punita in maniera estremamente pesante”.