sabato 30 luglio 2022

CANECIDIO DI GALAK. "CHI SA PARLI E DICA IL NOME DELL'ASSASSINO".

SAN GIOVANNI ROTONDO (30 LUGLIO 2022) Il silenzio è come un'altra fucilata tirata nella pancia del cane Galak il cane amico dei pellegrini di Padre Pio ammazzato a fucilate l'altro ieri a San Giovanni Rotondo, già perchè la sensazione è che molti sappiano chi sta dietro questa barbara esecuzione del povero cane ma da una parte l'omertà e  dall'altra la paura che la stessa fine possa essere riservata agli altri randagi sfamati dai volontari che gravitano sulla zona dei Chiostri delle Clarisse fa si che le bocche rimangano chiuse ermeticamente, ma questo non aiuta certo a fare luce sulla vicenda e si spera che le indagini portate avanti dalle forze dell'ordine facciano chiarezza anche con l'ausilio delle immagini delle telecamere. "Che quel cane dava fastidio a qualcuno era risaputo- scrive in una nota l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- era noto a molti, i volontari erano stati invitati in maniera non certo gentile a spostare quel cane perchè dava fastidio ai pellegrini e forse anche a qualcuno che indossa il saio, ora serve che si faccia luce fino in fondo e si assicuri alla giustizia sia l'assassino materiale dell'uccisione sia il mandante che ha sussurrato la realizzazione di questo canecidio all'orecchio del criminale che poi lo ha realizzato, e siamo certi- conclude la nota AIDAA- che se per una volta chi sa anzichè star zitto parlassevsi risolverebbe tutto in fretta e con qualche inaspettata sorpresa e per questo invitiamo ad allargare le ricerche anche negli ambiti apparentemente insospettabili".



JACKIE CANE DOCILE UCCISO A COLTELLATE

 Soriano nel Cimino – Cane accoltellato in mezzo alla strada a Soriano nel Cimino, il sindaco Roberto Camilli assicura che ci sono “indagini in corso da parte delle forze dell’ordine” e si scaglia contro l’autore del gesto: “Soriano e i sorianesi non ti meritano”.

Il primo cittadino è intervenuto con una nota pubblicata sulla pagina Facebook del comune, parlando di “gesto inqualificabile” e  dicendosi sicuro che presto chi ha ucciso Jack “dovrà rendere conto di quest’azione alla giustizia”.


CHIUDE IL CANE IN AUTO. DENUNCIATA

 Una donna è stata denunciata dalla Polizia locale di Reggio Calabria per maltrattamento di animali per avere lasciato per un'ora il proprio cane chiuso in auto sotto il sole, con temperature che in questi giorni si attestano sui 35 gradi. Gli agenti sono intervenuti dopo una segnalazione alla sala operativa del Comando di Polizia locale ed hanno trovato un meticcio chiuso nella vettura. L'animale è apparso in stato di grave disagio tanto che gli operatori hanno constatato come l'animale avesse copiosamente rigettato all'interno dell'abitacolo. Dopo aver individuato la proprietaria, che ha fatto scendere il cane per le cure del caso, gli agenti hanno svolto gli accertamenti e le contestazioni di rito. La proprietaria sarà deferita all'autorità giudiziaria per maltrattamento di animali. L'animale dovrebbe cavarsela nonostante le gravi conseguenze provocate dalla permanenza nell'abitacolo.



venerdì 29 luglio 2022

UNA PISTA PER INDIVIDUARE L'ASSASSINO DEL CANE GALAK?

San Giovanni Rotondo (FG 29 LUGLIO 2022) Mentre le autorità indagano per scoprire gli autori materiali dell'assassinio del cane Galak, il randagio amico dei pellegrini di San Giovanni Rotondo trovato morto ieri mattina nella cittadina di Padre Pio, e in attesa dei riscontri ufficiali dell'esame autoptico a cui sarà sottoposto il cane il cui cadavere è stato portato presso l'istituto di zooprofilassi di Foggia spunta la notizia che i volontari che lo accudivano avevano ricevuto in più occasione inviti in maniera non proprio gentile a spostare il cane in altra zona perchè secondo queste persone note alle forze dell'ordine che stanno indagando il cane che si muoveva nella zona dei Chiostri delle Clarisse dava fastidio ai pellegrini. "Lasciamo lavorare le forze dell'ordine - scrivono in una nota gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA- ma riteniamo di non poter tacere che a qualcuno questo docile cagnolone che dormiva le sue notti davanti alla porta della chiesa di Padre Pio dava particolarmente fastidio, certo questa è al momento una voce, ma non è escluso che possa presto trasformarsi in una pista calda con l'obiettivo di trovare l'assassino del cane ed il suoi eventuali mandanti".


 

INCENDIO NELLA STALLA. FERITO L'AGRICOLTORE. SALVI 800 ANIMALI

 Un pauroso incendio è divampato mercoledì notte, venti minuti dopo la mezzanotte, all’azienda agricola Fratelli Curtoni, situata a Bolgia, frazione di Cosio Valtellino. A bruciare una stalla di vaste dimensioni: fortunatamente tutti salvi gli 800 capi di bestiame che erano ospitati nella struttura, mucche, vitelli e altri animali. Grande paura per uno dei titolari dell’azienda, che nel tentativo di mettere in salvo i propri animali, ha riportato delle ustioni, tanto che è stato necessario l’arrivo dell’ambulanza e il trasporto in ospedale. Inizialmente le sue condizioni erano parse gravi, poi durante la giornata l’allarme è rientrato.Sono andate in fumo circa 500 rotoballe di fieno, equivalenti a 2000 quintali, che hanno ulteriormente alimentato il violento rogo. Le fiamme hanno coinvolto l’intero capannone, il tetto del quale è parzialmente andato distrutto. Il proprietario è riuscito a liberare in tempo un gruppo di vitelli, prima che l’incendio prendesse corpo. I Vigili del fuoco sono stati costretti agli straordinari per domare le fiamme dell’incendio, che ieri mattina era ancora attivo. Sono intervenute numerose squadre: i Vigili del fuoco provenienti da Sondrio, Morbegno, Tresivio e Mese. Impegnate tre autobotti, due autopompe, un’autoscala, da Milano sono stati chiamati mezzi speciali dei Vigili del fuoco per disperdere il fieno e bonificare l’area interessata. Non è ancora chiara l’origine del rogo, si esclude la matrice dolosa. Saranno le indagini a stabilire cosa abbia scatenato il tutto. Al momento sono tante le ipotesi da prendere in considerazione: le fiamme potrebbero essere scaturite da un cortocircuito, ma anche dal fenomeno dell’autocombustione del fieno. La grande ondata di calore di questi giorni potrebbe infatti aver scatenato il fenomeno auto indotto.



PISA. CARROZZE TRAINATE DAI CAVALLI. IL TAR ANNULLA DIVIETO DEL COMUNE

 Le carrozze trainate da cavalli possono tornare a circolare a Pisa senza limiti di orario. E' quanto emerge dalla decisione del Tar della Toscana, pubblicata ieri 27 luglio, che ha sostanzialmente accolto il ricorso promosso dai vetturini e redatto dall'avvocato romano Andrea Ippoliti, 

"Il Tar - commenta Ippoliti - ha accolto con ampia motivazione i motivi di diritto che ho proposto nel mio ricorso, unitamente ad osservazioni di carattere medico-scientifico. Giusto tutelare la salute dei cavalli, ma concretamente, non in maniera generica e poco accurata. L'ordinanza sindacale, che ha avuto grande clamore mediatico, presenta infatti a mio parere enormi lacune". Il tribunale ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento emanato dal Comune di Pisa, non trattandolo quindi in modo definitivo con una sentenza, tuttavia, rinviando la trattazione al 19 ottobre prossimo, ad estate finita, ha praticamente chiuso la partita.

L'amministrazione aveva fissato una pausa obbligatoria alla circolazione delle vettura trainate da cavalli per le ore più calde, dalle 11.30 alle 16.30, a seguito della protesta di un noto attivista animalista poi diventata virale sui social. 



UCCISO IL CANE DI PADRE PIO

 SAN GIOVANNI ROTONDO - Ucciso da mano ignota il cane Galak amico dei pellegrini che si recavano in visita al santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo in provincia di FOGGIA. Il corpo del cane conosciuto ed amato da milioni di pellegrini è stato portato all'istituto di zooprofilassi di Foggia per l'autopsia, mentre sono in corso le indagini di Polizia Locale ed Carabinieri che stanno visionando le telecamere di controllo del traffico e quelle dei negozi della zona per individuare i colpevoli di questo ennesimo crimine nei confronti di un animale. Seguiremo attentamente la vicenda e non appena possibile vi aggiorneremo.



POLPETTE CUCINATE CON IL TOPICIDA RITROVATE A SIENA

 Due polpette cucinate con topicida. È l’amara sorpresa che alcuni residenti di Scacciapensieri hanno trovato in un’aiuola di via Brandi. Si tratta del secondo ritrovamento nell’arco di poco tempo. Nelle scorse settimane lo stesso copione era andato in scena in via Lombardi. Stavolta l’autore della scoperta ha fatto analizzare le polpette.

Il risultato ha confermato il timore: all’interno erano presenti tracce di una sostanza utilizzata nei veleni topicidi e nei lumachicidi. In pratica un’esca avvelenata destinata, probabilmente, a qualche animale domestico. I residenti autori della scoperta colgono l’occasione per mettere in guardia i padroni di cani e gatti della zona e invitarli a fare attenzione. Al momento non è noto chi sia l’autore del gesto ma, già nelle prossime ore, potrebbe scattare una denuncia contro ignoti.



giovedì 28 luglio 2022

L'ORRIBILE PRATICA DELL'UCCISIONE DELLE CUCCIOLATE DI GATTO.

ROMA (28 LUGLIO 2022) Ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 80.000 gatti, si tratta di un dato impressionante, se si tiene conto che supera di gran lunga quello dei cani il cui abbandono si aggira attorno alle 50.000 unità (alle quali però vanno aggiunte le rinunce di proprietà che secondo alcune associazioni che purtroppo in questi mesi sono in aumento). Di tutto questo si parla spesso e seppure tra alti e bassi nel tempo qualche risultato positivo almeno in termini di riduzione del fenomeno si è ottenuto. Esiste però un'altra orrenda pratica ancora diffusa nelle zone rurali del nostro paese senza particolari distinzioni tra regioni del nord e regioni del sud: stiamo parlando dell'annegamento delle cucciolate di gatti appena nati, una pratica criminale che spesso si sostituisce alla sterilizzazione delle gatte i cui numeri non sono calcolabili ma sono certamente nell'ordine di alcune migliaia di gattini uccisi soffocati o annegati ogni anno o lasciati morire abbandonati nei cestini dei rifiuti o chiusi nei sacchi della spazzatura. "Purtroppo nelle zone rurali ci sono ancora fenomeni orribili come questo- scrivono in una nota gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- intere cucciolate, migliaia di micini appena nati vengono uccisi nei modi più atroci che vanno dall'abbandono nei sacchi o nei cestini della spazzatura fino al soffocamento o l'annegamento nei canali e nelle rogge di provincia. Sono pratiche criminali di cui si parla poco ma che purtroppo sono ancora diffuse su tutto il territorio della penisola e che vogliamo combattere magari con una campagna di informazione ma soprattutto con una rigorosa campagna di sterilizzazione dei gatti".



IL CANE CHARLIE FERITO A COLPI DI ZAPPA E' GUARITO E TORNATO A CASA

 MANFREDONIA (28 LUGLIO 2022) Ricordiamo tutti la vicenda del piccolo cane Charlie a inizio mese era uscito dal cancello della sua cada a Manfredonia insieme ad un altro cane per una piccola fuga per esplorare i dintorni ma purtroppo era finito nelle grinfie di un bruto che lo aveva ferito a colpi di zappa sulla testa e nella mascella sinistra mettendo a repentaglio la sua vita. Il cane  che appena un anno prima era stato adottato da un canile della zona era rientrato a casa verso le 9 del mattino tutto ricoperto di sangue ed immediatamente i padroni lo hanno affidato alle cure delle clinica veterinaria del dottor Salvatore Taronna che lo ha sottoposto a cure precise ed efficaci. Nel frattempo che Charlie imboccava la via della guarigione le indagini prendevano forma indicando in un pastore della zona il responsabile del ferimento in quanto il cane aveva seguito il gregge che stava passando nella zona probabilmente dando fastidio alle pecore e quindi innescando la criminale reazione del pastore. Ora mentre sulle indagini in corso gli inquirenti hanno la bocca cucita ma si sa che sono a buon punto e che sono stati eseguiti nei giorni scorsi degli interrogatori di persone informate sui fatti, arriva la bellissima notizia che il cane si è completamente rimesso e che è tornato a casa sua, notizia comunicata dal veterinario dottor Salvatore Taronna all'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che sulla testa del responsabile ha stanziato una taglia di 3000 euro.



mercoledì 27 luglio 2022

CANE UCCISO A FUCILATE NEL BOLOGNESE. ANIMALISTI : AZIONE INUTILE E BRUTALE

MEDICINA ( BOLOGNA 27 luglio 2022) Il fattaccio è avvenuto sabato mattina nelle campagne di Villafontana di Medicina, nel Bolognese, dove un uomo di 61 anni è stato morsicato da due cuccioloni di American Staffordshire, alla gamba ed al viso mentre a suo dire stava scacciando i cani dalle vicinanze della sua proprietà. Il figlio dell'uomo aveva preso il fucile e sparato uccidendo uno dei due cani  mentre il secondo cucciolone si è salvato per miracolo. La proprietaria del cane ucciso contesta la ricostruzione dei fatti ed ha provveduto a denunciare l'uccisore del suo cane e che ora è indagato per i reati di esplosioni pericolose e uccisione di animale. L'arma che ha usato, un fucile da caccia, era regolarmente detenuta. La proprietaria dei due cani sarà indagata a sua volta , per omesso controllo dei pitbull e probabilmente per le lesioni causate al 61enne, finito al pronto soccorso con una prognosi di 15 giorni a causa delle ferite riportate al polpaccio sinistro e a una guancia. Sulla vicenda dopo la nota degli avvocati della proprietaria che contestano la ricostruzione dei fatti che aveva fatto lo sparatore asserendo che il padre era stato morsicato  mentre cercava di allontanare i due cuccioloni di Amstaff che a suo dire volevano entrare nel pollaio interviene anche l'AIDAA Asssociazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente con una nota stampa nella quale pur ricordando "Che i cani non vanno mai lasciati liberi proprio per evitare situazioni come queste". Si schiera però senza ma e senza se dalla parte degli animai e della sua proprietaria: "La signorina ha sbagliato senza dubbio nel lasciare liberi i cani, ma questo non giustifica il fatto che qualcuno possa imbracciare un fucile e mettersi a sparare come se fossimo nel west. I cani potevano semplicemente essere scacciati- continua la nota degli animalisti- senza per questo ammazzarne uno. Ancora una volta ribadiamo la necessità di avere cura e custodia dei propri cani ma condanniamo l'uso delle armi in una situazione che poteva essere risolta in maniera meno crudele e prima di esprimere un giudizio definitivo aspettiamo l'esito delle indagini anche se sulla ricostruzione fatta dallo sparatore qualche ombra la intravediamo".



PESCA ILLEGALE SUL SERCHIO. FERMATI I BRACCONIERI DEL FIUME

 Si intensificano i controlli dei guardiaparco per il contrasto al bracconaggio ittico, anche in seguito ad alcune segnalazioni pervenute dai pescatori regolari. Nella notte appena trascorsa, tra 24 e 25 luglio, l’appostamento sul fiume Serchio, in località Case di Marina nel Comune di Vecchiano, ha dato i suoi frutti.  guardiaparco hanno colto in flagrante una barca con due pescatori professionisti che stavano utilizzando reti a tramaglio. Si tratta di una tecnica solitamente adoperata per la pesca in mare e che per essere impiegata nelle acque interne del Parco deve essere richiesta ed autorizzata, come invece non avevano fatto i due fermati.



FILETTINO. SPUGNE FRITTE E BOCCONI AVVELENATI

 Cresce a Filettino l’allarme per i bocconi avvelenati e per le cosidette “spugne fritte”, bocconi micidiali che possono uccidere un cane in pochi minuti. Alcuni di questi bocconi sono stati infatti ritrovati in varie zone del paese, alcuni dei quali lasciati ben mimetizzati tra la vegetazione con l’evidente obiettivo di uccidere gatti e/o cani.

Ma cosa sono le ’spugne fritte’? Si tratta di normali pezzi di spugna da cucina che vengono fritti nell’olio e poi abbandonati tra la vegetazione. Sono bocconi che attirano gli animali, particolarmente i cani, soprattutto per il loro profumo. Una volta ingerite, però, le spugne si gonfiano in stomaco e intestino, ostruendoli e provocando spesso la morte degli animali.

Parole di fuoco dal sindaco GIanni Taurisano: “una pratica spregevole”

“L’amministrazione è fortemente indignata per questa spregevole pratica e si unisce al senso di disgusto suscitato dal ritrovamento: chi compie tali atti premeditati a danno di vittime innocenti come gli animali va fermato assolutamente. L’inciviltà e la cattiva coscienza sono sintomo di crudeltà gratuite e frustazione notevole”, scrive il primo cittadino di Filettino Gianni Taurisano.

Aggiunge, poi, il sindaco: “chi dovesse rinvenire esche, spugne fritte ed altri dispositivi atti a cagionare danni a cani, gatti ed altri animali è pregato di contattare il Comune, i Carabinieri forestali e territoriali. Si ricorda a tutti che tale comportamento è un reato: il codice penale punisce infatti l‘uccisione di animali “ per crudeltà o senza necessità” e spargere polpette o spugne fritte, allo scopo di uccidere animali, rientra perfettamente tra le fattispecie penalmente rilevanti”.




martedì 26 luglio 2022

STRAGE DI ERBA. NUOVA DENUNCIA A ROSA E OLINDO PER LA MORTE DEL CANE.

 ERBA (27 Luglio 2022) Son passati quasi sedici anni da quando l'11 dicembre del 2006 Olindo Romano e la moglie  Angela Rosa Bazzi compirono quella che poi passò alla storia come La strage di Erba un caso di omicidio plurimo commesso ad Erba in provincia di ComoLa strage fu compiuta dai coniugi Romano, che uccisero a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Il marito di quest'ultima, Mario Frigerio, colpito con un fendente alla gola e creduto morto dagli assalitori, riuscì a salvarsi grazie ad una malformazione congenita alla carotide che gli impedì di morire dissanguato. La strage avvenne nell'abitazione di Raffaella Castagna, in una corte ristrutturata nel centro della cittadina. L'appartamento fu dato alle fiamme subito dopo l'esecuzione del delitto. Il 3 maggio 2011, la Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi proposti, con l'indiretta conseguenza che è diventata definitiva la sentenza di Appello che aveva riconosciuto come autori della strage i coniugi Romano, già condannati all'ergastolo. Un uccisione efferata come tutte le altre fu quella del  cane mori anche per le esalazioni ed il suo cadavere ritrovato vicino a quello del piccolo Youssef e forse il cane fu prima sgozzato. Per quel cane nessuno nella concitazione del momento chiese giustizia. Ora a riaprire la questione è una denuncia che stamattina sarà inviata alla procura di Como dall'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che chiede di mandare a processo seppure a distanza di anni i due coniugi per il reato di uccisione di animali cosi come previsto dall'articolo 544  ter del codice penale. "La pena prevista è lieve rispetto alla gravità del reato e non cambierebbe di molto la posizione di Olindo e Rosa ma questa denuncia- scrivono gli animalisti di AIDAA- la presentiamo per chiedere seppure a distanza di tanti anni giustizia anche per quel cagnolino che  morì per le esalazioni di gas e forse anche vittima delle coltellate degli assassini, e anche per ricordare a tutti i criminali che fanno del male agli animali, che seppure a distanza di anni noi non dimentichiamo il dolore che hanno provocato e siamo sempre pronti a chiedere giustizia anche per gli amici pelosi".



ORSO A SPASSO A LENZUNO NELL'ALTO GARDA

 Un orso è stato avvistato in centro a Lenzumo, frazione del comune di Ledro, nella tarda serata di sabato 23 luglio. A documentare il passaggio dell'animale è stata una donna che poi ha postato il video dell'avvistamento sul gruppo Facebook "Amo la Val di Ledro".

Nel post, la donna che ha postato il video ha scritto: "Orso pare piuttosto cucciolo avvistato ora (22.40 circa) in centro a Lenzumo. Prego qualcuno del gruppo avvisare chi di dovere.. Credo sia un po' pericoloso fare una passeggiata in queste serate".

Non sono rari gli avvistamenti di orsi, nel 2021 sono stati diversi i video e le foto postate sui social dalle persone che sono riuscite a documentarne il passaggio. Il Servizio faunistico della PaT aggiorna continuamente la mappa degli avvistamenti e un vademecum  con i consigli in caso di avvistamento.






MANTOVA. DONNA MORTA IN CASA DA TEMPO. ANCORA VIVO IL CANE

 Il corpo in avanzato stato di decomposizione nel box doccia e il cane, denutrito e disidratato in salotto, ma ancora con la forza di rispondere ai soccorritori. È questa la scena che si è presentata ieri pomeriggio ai vigili del fuoco quando sono entrati in un appartamento al quarto piano nella prima periferia di Mantova. Erano stati avvertiti dai vicini allarmati dall’odore nauseabondo che da tempo proveniva da quell’alloggio, abitata da una signora 59enne con il suo cane, che non vedevano da molte settimane.

Morta in casa da sola

Da tempo avevano suonato alla porta, ma come risposta ottenevano solo i latrati del cane, sempre più fievoli mano a mano che i giorni passavano. Il primo esame medico sul corpo della donna parla di un decesso avvenuto probabilmente un mese fa e provocato da un malore causate dalle alte temperature. Nella casa, tutta sigillata e molto calda, nessun segno di effrazione. Nel portafogli della donna c’era del denaro. Il cane, trovato in gravi condizioni, soccorso e trasportato al canile municipale. La Polizia locale sta rintracciando l’unica parente della donna morta, una sorella che vive altrove.


CACCIA AL BRACCONIERE DI TASSI A GUIDONIA

 Era stata piazzata su un terreno comunale, attivata per catturare animali di taglia grande.

Così mercoledì 20 luglio i Carabinieri Forestali della stazione di Guidonia Montecelio hanno scoperto e sequestrato una trappola a saracinesca perfettamente funzionante per la cattura di cinghiali e tassi.

La trappola era stata installata all’interno di un boschetto di proprietà del Comune di Guidonia Montecelio, per questo gli ispettori ambientali hanno allertato i Forestali e i dipendenti comunali.

Le indagini puntano ad individuare il bracconiere che dovrà rispondere di uccellagione e di cacciare illegalmente utilizzando dispositivi non consentiti dalla legge, come la trappola a saracinesca, peraltro in un periodo di divieto generale intercorrente dal periodo di chiusura al periodo di apertura.




SOSPETTO AVVELENAMENTO DI CANI A PEIO IN TRENTINO

 Peio – Sospetto avvelenamento di cane a Cogolo di Peio (Trento). Il sindaco Alberto Pretti ha emesso un’ordinanza con informazioni sanitarie, di pubblica utilità, decoro urbano e il divieto di utilizzo e detenzione di esche o di bocconi avvelenati. In località Guilnova-Polveriera si è verificato il sospetto avvelenamento di un cane.

Nell’ordinanza 149/2022 il sindaco di Peio ripercorre quanto accaduto e in seguito a morti sospette di cani, in collaborazione con le competenti autorità territoriali, è stata aperta un’indagine al fine di accertare i fatti.

Nell’ordinanza viene ricordato che in località Guilnova-Polveriera, e comunque in tutta la Valle di Peio, in particolare negli abitati di Cogolo e Celledizzo e anche in aree boschive è stato introdotto l’obbligo di tenere i cani al guinzaglio, suggerendo che siano muniti anche di museruola, al fine di evitare l’ingestione casuale di bocconi. Inoltre viene posta un obbligo ai proprietari di cani: impedendo di uscire liberamente dalle abitazioni e di vagare nel territorio comunale e infine chiunque rinvenga un animale morto o materiale deve contattare la Polizia Locale di Peio.

lunedì 25 luglio 2022

APPELLO ALLA RESPONSABILITA' AI CONDUTTORI : "TENETE I CANI AL GUINZAGLIO".

 ROMA (23 LUGLIO 2022) - Appello dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ai proprietari ed ai conduttori di cani: Non lasciateli liberi di girare nelle strade e sopratutto nei parchi e nelle aree verdi non lasciate i cani liberi di girare ma teneteli al guinzaglio. Ogni giorno sono 40 i cani vittime di aggressione di altri cani che provocano gravi traumi ed in alcuni casi la morte del cane aggredito, a questi vanno aggiunte le aggresssioni dei cani liberi da parte degli umani, ricordiamo due casi su tutti, quello del cane preso a zappate a Manfredonia e quello di un cane ucciso nel fine settimana a sassate da un allevatore nel Medio Campidano Sardo. "Il nostro vuole essere un appello alla responsabilità rivolto ai proprietari di cani, ai conduttori ed ai dog sitter: Non lasciate mai libero il vostro cane di qualunque taglia e razza egli sia, liberatelo solamente dentro le aree cani e sotto custodia, ogni mese sono centinaia gli incidenti e le aggressioni causate e subite da cani liberi per strada o nei parchi - scivono gli animalisti di AIDAA- e troppo spesso queste zuffe finiscono per essere letali o provocare gravi danni fisici a uno dei due cani basta davvero poco per evitare che fatti come questi succedano, basta usare la testa ed il guinzaglio".



AGGREDITO DAL CANE E DERUBATO. ARRESTATO IL LADRO

 CATANIA – Ordinanza in carcere, eseguita dalla polizia, nei confronti di un 20enne ritenuto responsabile di una rapina ai danni di un studente 21enne avvenutala notte del 29 aprile scorso. Il giovane mentre transitava in via Dusmet, veniva seguito dall’indagato, che teneva un cane di grossa taglia al guinzaglio, il quale, con una scusa banale, chiedeva, insistentemente, di fermarsi. Giunti all’altezza del parcheggio “Borsellino”, il giovane è stato raggiunto e trattenuto da un braccio dall’uomo il quale, dopo averlo minacciato e fatto azzannare sulla gamba dal proprio cane, lo rapinava del telefono cellulare fuggendo in direzione piazza Borsellino. A seguito del morso del cane, la vittima veniva visitato dai sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Garibaldi-centro” di Catania, i quali stilavano una prognosi di giorni 5 (cinque) per la ferita riportata alla gamba. Le indagini hanno portato a individuare il responsabile che è stato accompagnato al carcere di Enna.



CANE STRANGOLATO CON LE FASCETTE

 Il cane dei suoi genitori morto dopo essere stato strangolato con delle fascette di plastica. Questa la scoperta che una donna di 51 anni ha fatto nella mattinata di sabato 23 luglio in via delle Margherite a Dresano, hinterland sud est di Milano.

Intorno alle 4 di mattina i proprietari di casa e genitori della 51enne erano partiti per andare in vacanza al mare, lasciando l'animale, un volpino meticcio, nella loro abitazione. Ma quando, qualche ora dopo, verso le 9, la figlia è andata a casa loro l'ha trovato morto: qualcuno lo aveva strangolato con delle fascette di plastica. 

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di San Donato, che stanno indagando sull'episodio. Nella casa, una villetta, non è stato rubato nulla, né risultano segni di effrazione. Alcune telecamere persenti nella zona potrebbero avere registrato il passaggio degli autori del terribile gesto.



CANE UCCISO A SASSATE SULLA GIARA DI GESTURI

 All’origine del terribile gesto ci sarebbe il rancore 65enne allevatore di pecore verso i cacciatori di zona, il tutto per difendere il suo ovile dai cani da caccia che attraversano la “Giara” e le campagne dell’altopiano.

Infatti alcune settimane fa proprio un cacciatore 60enne di Genoni, era a caccia sulla “Giara” col suo cane Pedro, razza segugio, quando come a volte accade l’uomo perde di vista il segugio. Dopo alcune ore di cammino e di ricerche grazie al collare GPS il padrone riesce a ritrovarlo ma l’animale è morto, da pochi minuti, colpito più volte alla testa con una grossa pietra.
L’uomo che aveva colpito il cane era ancora a poche decine di metri, tra la boscaglia, sorpreso mentre stava cercando di nascondere l’animale proprio mentre seguendo il gps, arrivava in zona il proprietario. Il tentativo di fuga verso il suo ovile poco distante non è servito.

Allertati i carabinieri della stazione di Gesturi immediatamente sul posto hanno scoperto i particolari della vicenda focalizzando gli approfondimenti proprio su M P, di Gesturi, allevatore di pecore, noto alle forze di polizia. È stato denunciato all’autorità giudiziaria per uccisione di animale.





LIBERATO IL PESCE CHE ERA STATO CATTURATO DAI BRACCONIERI

 L’esperienza di chi veste una divisa, di chi protegge l’ambiente del Polesine e del Bassopolesine; e la passione di chi vive il Po, ma non solo, come pescasportivo e non tollera che predoni stranieri facciano strage di pesce. Con loro, tante associazioni del territorio, dalle Giacche Verdi a tante altre.

Due motivazioni che, combinate, hanno dato un risultato esplosivo. Esplosivo per i bracconieri del Po, ormai logorati - per fortuna - da una serie di operazioni di contrasto costanti, mirate e ben condotte.
Anche ieri mattina la polizia provinciale e i ragazzi di Fipsas, i pescasportivi, hanno eseguito un controllo a largo raggio, tra Bottrighe, Porto Viro e Taglio di Po, alla ricerca delle micidiali reti dei predoni del Po.

Vere e proprie trappole, fuori legge, che vengono posizionate sott’acqua, spesso lunghe decine di metri, in grado di fare strage di pesce, in quel tratto di fiume. Il ricavato, in spregio a normative e disposizioni, anche per la tutela della salute umana, viene poi commercializzato nei mercati alimentari dell’Est Europa, spesso dopo trasporti in condizioni quantomeno precarie. Notevole il quantitativo di pesce che è stato liberato.

Rispetto al far west di una quindicina di anni fa tanto è stato fatto. E questi delinquenti ormai hanno una vita sempre più difficile, braccati da vicino da chi ama il fiume e da chi vuole fare rispettare la legge.
La collaborazione tra polizia provinciale e Fipsas Vigilanza Ittica è ormai una meravigliosa consuetudine. E una vera e propria manna, per la polizia provinciale.




sabato 23 luglio 2022

NEI CANILI ITALIANI DECINE DI CANI OGNI GIORNO MUOIONO DI FAME, CALDO E STENTI

ROMA (23 LUGLIO 2022) I canili specialmente quelli del sud Italia sono al collasso, ora complice anche il caldo di questi giorni siamo in una situazione di emergenza di cui nessuno parla.  Nei canili italiani sono presenti quasi 200.000 cani di cui la metà stipati nei canili lager del sud Italia e della Sicilia. In Italia i canili abusivi di cui si ha contezza sono oltre 300 ai quali si aggiungono gli oltre 400 canili dove sono stipati in spazi angusti centinaia di cani che non hanno possibilità di sgambare in quanto in quei canili non possono entrare le associazioni ed i volontari. Ci sono 50.000 cani, quindi un quarto sul totale sotto nutriti perché i comuni non pagano le rette mensili ai canili per la gestione dei randagi. A questi fattori che oramai sono cronici nel sistema dei canili italiani dobbiamo aggiungere le migliaia  di cani che in questi giorni stanno male e quelli che stanno morendo proprio a causa del caldo e della denutrizione. L’associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha messo a punto un dossier- denuncia che nei prossimi giorni invierà al ministero della salute ed alla magistratura per chiedere interventi di controllo a tappeto e per scovare e punire coloro i quali sono responsabili di questa situazione. “Noi non ci voltiamo dall’altra parte, noi non siamo e non vogliamo essere complici della morte e del maltrattamento di migliaia di cani nei canili italiani- scrivono gli animalisti dell’AIDAA – e per questo denunciamo pubblicamente che ogni giorno nei canili italiani muoiono decine di cani per il caldo, gli stenti e la fame senza che nessuno faccia niente, denunciamo che nei canili lager i cani sono trattati malissimo, picchiati e nutriti in maniera inadeguata da personale incompetente, denunciamo pubblicamente i canili sovraffollati ed i cani non curati adeguatamente, denunciamo infine che in Italia esistono canili da cui parte un traffico di cani verso il nord Europa. E- conclude la nota AIDAA- denunciamo che tutto questo avviene tra il silenzio colpevoli di molti i cui nomi faremo alle autorità quasi sempre solo per questioni di profitto” I cani in Italia sono fonte di guadagni per troppi umani senza cuore.  





CANI AVVELENATI NEL FRUSINATE. NON SOLO RANDAGI

E'  uno dei gesti più atroci  che si possano compiere ai danni dei migliori amici degli esseri umani, oltre che un reato penale punibile fino a 18 mesi di reclusione, ma purtroppo ancora oggi c'è chi continua ad attirare cani e altri animali con cibo avvelenato, con il chiaro intento di eliminarli. Diversi casi sono segnalati in particolare nel frusinate in questi giorni, fra Arpino, Fontana Liri, Arce, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Sora e in val di Comino. Non solo randagi: spesso a finire vittima di questi bocconi avvelenati ci sono anche animali domestici con una famiglia. E' successo ad esempio a un cane curato da un veterinario di Arpino, che a fronte di un decesso giudicato inspiegabile, ha fatto svolgere una necroscopia e test tossicologici, che hanno rilevato la presenza di stricnina. Fra i metodi utilizzati per questo ignobile scopo, oltre ai bocconi killer con veleni come la metaldeide, ma anche mix letali di chiodi e vetro, e si sta facendo strada anche un altro stratagemma, quello del vasetto di yogurt lasciato nei parchi. Una modalità che non mette al riparo l'animale dall'avvelenamento anche se dotato di museruola, poiché può comunque leccarlo. In questi casi è fondamentale rivolgersi il prima possibile al veterinario. Il dottor Andrea Mauti di Arpino consiglia di sorvegliare sempre il proprio animale per evitare che possa raccogliere qualsiasi cosa dal suolo.




ASTI. I CARABINIERI SALVANO 4 CANI ABBANDONATI SOTTO IL SOLE

 In considerazione del fatto che, purtroppo, con l’approssimarsi del periodo vacanziero, si ripresenta come ogni anno il triste fenomeno dell’abbandono degli animali, dalla fine dello scorso mese i Carabinieri del Comando Provinciale di Asti e i militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Asti hanno avviato una serie di controlli finalizzati anche a sensibilizzare i proprietari sulla necessità di prevenire questo barbaro malcostume, che porta annualmente all’abbandono di circa 150.000 animali domestici, in particolare cani e gatti.

Un’attività preventiva che, in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Asl AT, si affianca alla verifica delle condizioni di vita e di custodia degli animali, con particolare attenzione alle vaccinazioni.

Gli accertamenti fin qui svolti non hanno denotato particolari criticità per quanto concerne l’abbandono, mentre sono più ricorrenti le problematiche relative maltrattamenti e inadempienze alle disposizioni di legge.

In particolare, nel corso di un controllo svolto a Cortazzone, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Villafranca d’Asti hanno individuato tre cani tenuti in un box completamente esposto al sole e privo di ogni forma di copertura, mentre un quarto cane, rinchiuso in un attiguo recinto, non disponeva di adeguate quantità di acqua. Conseguentemente i proprietari dei quattro animali sono stati sanzionati per un totale di 500 euro, mentre i cani, spossati dal grande caldo, sono stati trasferiti in spazi più idonei e adeguatamente reidratati dai veterinari del Servizio Asl ed ora stanno finalmente bene.



venerdì 22 luglio 2022

DONNA MORSICATA A PORDENONE. AIDAA: GIU LE MANI DAL CANE

PORDENONE (22 LUGLIO 2022) "Speriamo possano presto migliorare fino a ristabilirsi completamente le condizioni di salute della signora di 79 anni di Montereale Valcellina in provincia di Pordenone morsicata al collo ieri mattina dal proprio cane ma ci auguriamo che questo cane non sia soppresso e che le cause di quanto avvenuto siano analizzate fino in fondo con l'ausilio di esperti di parte e non si decida sull'onda emotiva di quanto successo, di cui non sminuiamo certo la gravità ma vorremmo avere certezza sulle motivazioni per cui il cane ha agito in maniera cosi decisa nei confronti di una persona che conosceva bene. - scrivono in una nota stampa gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA- troppo spesso ci si straccia le vesti di fronte a queste situazioni colpevolizzando i cani, e spesso a parlare sono persone incompetenti invece che cinofili esperti delle razze molossoidi, quindi giu le mani dal cane, e ci auguriamo non ci sia la solita richiesta dei canofibi di alcune associazioni che appena sentono di una cane che ha morsicato una persona si mettono a sciorinare numeri senza analizzare ciascun caso, o qualche conduttore radiofonico o televisivo che condannerebbe a morte ogni cane solo per farsi un po di pubblicità. A fronte di casi come questi- conclude la nota AIDAA- serve competenza e buon senso prima di dire che un cane è un potenziale assassino solo perchè è un Staffordshire Bull Terrier di circa un anno. ".



PORDENONE. DONNA AGGREDITA DAL SUO CANE E' GRAVE IN OSPEDALE

 Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, una donna di 79 anni è stata aggredita dal cane di famiglia all’interno della propria abitazione. Secondo quanto si apprende le sue condizioni sono gravissime. Il fatto si è verificato intorno alle 7 del mattino di ieri giovedì 21 luglio. Il cane che ha aggredito l’anziana donna è uno Staffordshire Bull Terrier di circa un anno. Ad ora non è ancora chiaro come e perché le sia saltato addosso ferendola gravemente. L’avrebbe azzannata al collo procurandole una profonda ferita. Dalle indiscrezioni il peggio è stato evitato grazie all’intervento del marito della 79enne, che prima è riuscito ad allontanare l’animale e poi ha chiamato immediatamente i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale, che si sono messi subito sono al lavoro per ricostruire con precisione i contorni della drammatica vicenda. Intanto, mentre proseguono le verifiche del caso, il cane è stato sequestrato su richiesta della Procura di Pordenone. Secondo quanto emerso lo stato di salute dell’anziana aggredita dal suo cane resta gravissimo. Come riportato dall’Ansa, in seguito all’intervento del personale medico nell’abitazione a Montereale Valcellina, è stata trasportata in codice rosso nell’ospedale di Pordenone. Dopo l’immediato ricovero è stata sottoposta a un intervento chirurgico, ma la prognosi è al momento ancora riservata.



BRACCONIERI SCAVANO BUCHE PER CATTURARE I CINGHIALI

 Una buca rettangolare, profonda quasi due metri, realizzata lungo un camminamento degli ungulati in un'area boschiva.

È quanto hanno scoperto, a seguito di una denuncia, gli attivisti dell'associazione "Stop Animal Crimes Italia" in strada Antegnasco a Pecetto Torinese.

"Una buca verosimilmente finalizzata alla cattura di cinghiali e caprioli la cui presenza nella zona è stabile - spiegano dall'associazione - L’enorme buca costituisce un pericolo per altri animali, per i turisti e i residenti. Compresi i bambini. Anche perché é stata realizzata non lontano dalle case".

Gli attivisti, proprio per evitare guai a persone ed animali, l'hanno resa visibile ma soprattutto hanno ostruito l’accesso in attesa dell’intervento dei carabinieri forestali, dopo la denuncia di rito.