sabato 17 maggio 2025

BRACCONAGGIO IN EUROPA. UNA PIAGA CHE CONTINUA A MINACCIARE GLI UCCELLI

 La piaga del bracconaggio ancora dilaga in Europa e nel bacino del Mediterraneo. Solo 8 su 46 Paesi europei, 22 dei quali si affacciano sul Mediterraneo in Europa, Nord Africa e Medio Oriente, si stanno impegnando per dimezzare l’uccisione, la cattura e il commercio illegale di uccelli entro il 2030, come previsto dal Piano strategico di Roma 2020-2030 della Convenzione sulle specie migratrici (Cms).BirdLife International ed EuroNatur hanno pubblicato il rapporto The Killing 3.0: Progress on Eradicating Illegal Killing of Birds in the Mediterranean and Europe, che evidenzia come, a cinque anni dalla scadenza fissata dal Piano, si sia ben lontani dall’obiettivo fissato: la riduzione del 50% della portata e dell'ambito del cosiddetto Illegal killing of birds (Ikb) rispetto al valore di riferimento del 2020.

“I progressi sono in grave ritardo”, scrive in una nota la Lipu, che in Italia rappresenta Birdlife international. L’associazione poi incalza: “È necessario intervenire con urgenza, altrimenti saranno inevitabili perdite devastanti per le popolazioni di uccelli e alcune specie potrebbero addirittura essere spazzate via per sempre”.


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Bracconaggio in Europa, una piaga che continua a minacciare gli uccelli migratori - La Stampa



venerdì 16 maggio 2025

SFREGIA IL CANE DEI VICINI CON LA SODA CAUSTICA. SCATTA ANCHE LA DENUNCIA ANIMALISTA

 VAIRANO PATENORA (CASERTA) Era da temppo che molestava i vicini ma ora ha passato il segno un uomo di 50 anni è stato raggiunto dal provvedimento di divieto di domora nel paese  del casertano perchè nei giorni scorsi ha sfregiato con l'acido il cane di famiglia dei vicini provocandogli gravi ferite e segni pemanenti. Il cane è ora sottoposto alle cure veterinarie ma le sue cndizioni sono gravi. I fatti sono stati ripresi dalle telecamere di video sorveglianza e secondo il comunicato dei Carabinieri l'uomo avrebbe lanciato contro il cane della soda caustica a più riprese. I danni sul cane provocati da queste sostanze corrosive sono state poi accertate dai veterinari pubblici dell'ASL. Sulla vicenda interviene l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che annunci nei prossimi giorni l'invio di una denuncia contro l'autore di questo crimine. L'AIDAA ha annunciato anche che si costituirà parte civile in caso di processo all'uomo.


ALCAMO. UCCISI 4 GATTI ED UNA GAZZA IN DUE GIORNI

 Un inquietante episodio di violenza contro animali è stato denunciato dall’associazione animalista Un’anima Mille Zampe Italia, che in pochi giorni ha documentato due macabri ritrovamenti avvenuti nello stesso punto della città, in via Porta Palermo, nei pressi dell’isola ecologica.

Il primo episodio risale all’8 maggio, quando una volontaria, impegnata nella cura di una colonia felina, ha rinvenuto una busta della spesa abbandonata. All’interno, due gatti neri morti, disposti in modo simmetrico. Sul posto sono intervenuti la polizia municipale e un veterinario dell’ASP: escluso l’avvelenamento, la causa della morte sembrerebbe compatibile con traumi da percosse.

A distanza di cinque giorni, il 13 maggio, nello stesso luogo e alla medesima ora, è stato scoperto un secondo allestimento altrettanto disturbante: due gattini di pochi mesi e una gazza, anch’essi morti e posizionati ordinatamente su una coperta grigia. La gazza (Pica pica), uccello noto per suscitare polemiche tra cacciatori e agricoltori, è stata riconosciuta facilmente, rafforzando l’ipotesi di un gesto simbolico.

Secondo l’associazione, la ripetizione della scena, l’accurata disposizione degli animali e la scelta delle specie coinvolte non sembrano frutto del caso. Si ipotizza un gesto intenzionale, forse con una valenza intimidatoria, rivolto al mondo animalista o alla presenza degli animali sul territorioi

«È necessario identificare al più presto il responsabile – dichiara Gaspare Camarda, presidente nazionale dell’associazione –. Chiediamo esami autoptici urgenti per chiarire le cause della morte e supportare le indagini. Non possiamo permettere che atti simili passino inosservati.»

Un’anima Mille Zampe Italia ha presentato denuncia alle autorità competenti, chiedendo l’acquisizione delle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area. 

articolo originale

 Alcamo: uccisi  quattro gatti e una gazza in due giorn



LIBIA MASSACRATI GLI ANIMALI DELLO ZOO DI ABU SALIM DOPO GLI SCONTRI A TRIPOLI

 Leoni, antilopi e specie protette sono stati uccisi a sangue freddo o trafugati nello zoo di Abu Salim, nel caos seguito ai recenti scontri armati nella capitale libica Tripoli. È quanto denunciato dal giornalista libico Amr Fathalla in una serie di post pubblicati sul social X, accompagnati da immagini che mostrano i resti di diversi animali uccisi nello zoo situato nel sobborgo meridionale di Tripoli, roccaforte dell’ex comandante dell’Autorità per il sostegno alla stabilizzazione (Ssa), Abdulghani al Kikli, noto come “Ghaniwa”, ucciso in un agguato nei giorni scorsi.

Secondo Fathalla, “anche gli animali non sono stati risparmiati dalla violenza” scoppiata nella zona dopo la morte del leader miliziano. In un altro messaggio, il giornalista ha rivelato che esemplari di Ammotragus lervia – la pecora berbera o “oudad”, specie protetta e a rischio di estinzione – sarebbero stati rubati dallo zoo, macellati e venduti nel vicino mercato della carne del quartiere islamico. “Una barbarie inaccettabile”, scrive Fathalla, aggiungendo che si tratta di un crimine che va perseguito. L’ambasciata d’Austria in Libia ha rilanciato il contenuto della denuncia, accompagnandolo con la frase: “Ogni atto di crudeltà verso gli animali riduce la nostra umanità collettiva”. Al momento non è chiaro se le autorità locali abbiano avviato un’inchiesta sull’accaduto. Lo zoo di Abu Salim si trova in un’area che nei giorni scorsi è stata teatro di pesanti combattimenti tra milizie rivali e forze legate al Governo di unità nazionale (Gun) di Abdulhamid Dabaiba.


BALLABIO SEQUESTRATI ANIMALI MALTRATTATI

 La segnalazione è arrivata da un cittadino che, vedendo in quali condizioni erano tenuti gli animali, ha avvisato le forze dell’ordine intervenute in Valsassina con il Nucleo Guardie Zoofile di Lecco, i Carabinieri Forestali e, naturalmente, il dipartimento veterinario di Ats Brianza che ha poi coinvolto nell’operazione anche l’associazione di protezione degli animali “Progetto Islander”.

Il blitz delle forze dell’ordine ha svelato che i sette ponies, in particolare, vivevano in condizioni praticamente di abbandono: nella “stalla” in lamiera filtrava poca luce e i veterinari, dalle prime risultanze, avrebbero appurato che i cavallini non venivano praticamente mai portati al di fuori dei loro box. In realtà i box erano solo tre per sette equini e il pavimento, una gettata di cemento, era irriconoscibile, tanto era ricoperta dalle stesse feci dei malcapitati animali. In più gli equini erano sormontati da un assito di legno che ospitava, poco sopra le loro teste, dei conigli le cui deiezioni, quasi mai asportate, finivano praticamente in testa ai quadrupedi. Senza parlare dei quattro cani, tenuti alla catena nell’angusto corridoio della struttura in lamiera.


giovedì 15 maggio 2025

GATTI SPARITI A CHIVASSO E DINTORNI. UCCISI O RUBATI?

 Spariscono. Uno dopo l’altro. Come inghiottiti dal nulla. Non è un caso isolato, non è una coincidenza. A Chivasso, a Verolengo, a Montanaro. Gatti di casa. Animali abituati al quartiere, alla strada, alla ciotola dell’acqua e al profumo della cucina. Gatti che da anni non mancavano mai un pasto, né una carezza. E adesso? Puff. Evaporati. Tanto che qualcuno, nel silenzio inquieto delle chat di quartiere e dei gruppi Facebook, comincia a dirlo sottovoce: «Non è che li stanno rubando?»

La parola è forte, ma non più un tabù. Furti di gatti. Sì, proprio così. Animali di proprietà prelevati sotto gli occhi di tutti. Un fenomeno che altrove è già noto – come conferma il sito animalidacompagnia.it – ma che ora sembra affacciarsi anche nel nostro territorio. E lo fa con una scia di testimonianze che mettono i brividi.


UOMINI CHE ODIANO GLI ANIMALI. ANCORA BOCCONI AVVELENATI A REZZATO

 Rezzato. Una nuova richiesta di intervento alla polizia provinciale, una nuova bonifica ad opera del cane antiveleni “Sole”. Questa volta l’unità cinofila è stata chiamata dal Comune di Rezzato, che aveva raccolto diverse segnalazioni di cittadini preoccupati.

In alcune aree verdi della città sono stati rinvenuti dei bocconi di carne macinata intrisi di liquido bluastro: è probabile che si tratti del solito lumachicida, uno dei veleni più usati da chi vuole vigliaccamente uccidere cani, gatti e fauna selvatica.
Fortunatamente questa volta le esche sono state trovate prima che ci fossero cani intossicati. Lunedì mattina sono scattati i controlli a opera della polizia locale e della polizia provinciale: l’unità antiveleni ha perlustrato la zona tra via Zadei e via Galileo Galilei, ma non ha trovato niente. Non è escluso che il responsabile si sia attivato per rimuovere le trappole prima che arrivassero gli specialisti.

mercoledì 14 maggio 2025

NAPOLI. GETTA DAL FINESTRINO DELL'AUTO I GATTINI APPENA NATI

 Nella giornata di lunedì, la Polizia di Stato ha denunciato una 30enne avellinese, per abbandono di animali. In particolare, gli operatori della Polizia Stradale di Napoli Nord, a seguito di una nota pervenuta al Centro Operativo della Polizia Stradale di Napoli, sono intervenuti sull’autostrada A16 per la segnalazione di alcuni gattini lanciati dal finestrino di un’auto in transito.

Gli operatori, prontamente intervenuti, hanno intercettato l’autovettura segnalata, identificando la conducente che, al controllo, ha provato a negare i fatti.

L’attività investigativa esperita dagli operatori ha consentito di rinvenire in autostrada A16, Km 17Nord, località Tufino, un gattino morto e, successivamente, presso l’abitazione della donna, in provincia di Avellino, di accertare che, nell’area condominiale, da circa 20 giorni, una gatta aveva partorito 2 cuccioli dello stesso colore e manto di quello ritrovato morto.

Pertanto, i poliziotti sono riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti, accertando che la 30enne, mentre si recava a Napoli per lavoro, si era caricata in auto i due cuccioli per poi disfarsene lungo il viaggio, lanciandoli dal finestrino. Per tali motivi la donna è stata denunciata dal personale operante.



IL TAR DICHIARA CHIUSA LA VICENDA. NESSUN CERVO SARA' ABBATTUTO IN ABRUZZO

 “Cessata materia del contendere”. È quanto dichiarato dal Tar Abruzzo pronunciatosi oggi sul ricorso proposto dalle associazioni contro la delibera di giunta regionaledell’8 agosto scorso con la quale era stato autorizzato l’abbattimento di 469 esemplari di cervo di cui 142 cuccioli con meno di un anno.

Era stato lo stesso Tar regionale che, dopo aver dato attuazione all’ordinanza del Consiglio di Stato che bloccava l’abbattimento dei 500 cervi voluto dalla giunta Marsilio, aveva rinviato l’udienza di merito al mese di maggio. Dando così tempo all’Aidaa Associazione italiana difesa animali ed ambiente di attuare il monitoraggio richiamato dall’ordinanza di sospensione che in questa fase era invece stata omessa.

Cervi abruzzesi salvi dunque e a chiudere la vicenda è oggi la sentenza del Tar che, a stagione venatoria ormai chiusa, non ha potuto che prendere atto “della mancanza di interesse alla pronuncia nel merito, atteso che l’atto impugnato aveva cessato i suoi effetti”.


GATTO IMPICCATO A PISTOIA. SCATTA LA TAGLIA ANIMALISTA

PISTOIA (14 MAGGO 2025) Mentre proseguono le indagini per scoprire l'autore o gli autori dell'impiccagone del gatto avvenuta nei giorni scorsi a Pistoia. Dopo il ritrovamento dell'animale si è sollevata una ondata di indignazione generale ma come spesso accade in questi casi il rischio vero è che dopo alcuni giorni di clamore generale non si arrivi ad individuare i responsabili e nel giro di pochi giorni la vicenda finisce nel dimenticatoio.Ora a dare un impulso alle indagini interviene l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che annuncia l'istituzione di una taglia di 1.500 euro che sarà pagata a chi con la sua denuncia formale alle autorità giudiziarie o di polizia aiuterà a individuare e far condannare in via definitiva il responsabile. "Sia chiaro che non intendiamo sostituirci a nessuno - scrivono gli animalisti- ma il nostro vuole essere un incentivo alla gente che ha informazioni e non le rivela o per paura o perchè intenta a farsi gli affari propri. Un incentivo e nulla piu".

CALUSO. GATTO MORTO GETTATO IN UN SACCHETTO NELLA STRADA DEI RIFIUTI

 Una stradina sterrata tra i filari, in fondo a via Giuseppe Falchetti, a Caluso. È lì che una coppia in passeggiata ha fatto una scoperta che lascia senza parole. In mezzo al sentiero, dentro una borsa di plastica, giaceva il corpo senza vita di un gatto, avvolto in un telo. Non un animale investito e abbandonato, ma qualcosa di più inquietante. Un gesto deliberato, pensato, freddamente eseguito. Qualcuno lo ha scaricato lì, gettandolo probabilmente da un’auto in corsa, come fosse spazzatura.

La segnalazione è arrivata subito alla polizia locale, che ha recuperato i resti e avvisato il servizio veterinario dell’Asl To4, chiamato a eseguire gli accertamenti per chiarire almeno le cause della morte. Il corpo degli ispettori ambientali, appena istituito, quel giorno non era in servizio. Ma la gravità dell’episodio non cambia: quel gatto non è morto per caso. E chi ha compiuto il gesto sapeva di farlo lontano da occhi, su una via secondaria, immersa nel verde.

Appena pochi giorni prima, a Montanaro, un altro episodio aveva colpito duramente chi si prende cura degli animali: una delle casette della colonia felina di via Don Minetti è stata ribaltata, le ciotole gettate, i teli tagliati, con un’ironia crudele che ha il sapore della sfida. I volontari di Cuore di gatto hanno dato l’allarme. La presidente Fabiana Murtinu ha denunciato tutto alle autorità competenti, chiedendo che i responsabili vengano identificati e puniti.


MILANO PREMIA DAVIDE ACITO. "IN CINA HA SALVATO 1200 ANIMALI"


Èsalito sul palco di Sala Alessi a Palazzo Marino accompagnato dal suo cane Wolf, "il mio eroe. Salvato in Cina 7 anni fa: da allora siamo inseparabili". Davide Acito, trentottenne che ha fondato “Action project animal“ ha ricevuto il premio premio “Il Campione della gente“ realizzato in collaborazione con Coop Lombardia. Ha trionfato, scelto da oltre 50mila persone che hanno partecipato al sondaggio rivolto a clienti e follower di Coop. Tra dieci candidati è stato scelto lui: in 11 anni ha salvato oltre mille cani e 200 gatti dai mattatoi cinesi. In particolare quelli di Yulin, città in cui ogni anno c’è la fiera della carne di cane destinata alla tavola. "I cani – si legge nella motivazione – vengono macellati sul posto nei “wet market“, mercati bagnati dal sangue degli animali, uccisi dopo una detenzione in condizioni terribili".

La voglia di agire è scattata 11 anni fa, "non appena sono venuto a conoscenza di questa situazione terribile e anche dell’esistenza di persone che si davano da fare per contrastarla – racconta Acito –. L’ho scoperto per caso, mentre per lavoro ero su un treno diretto in Svizzera, leggendo un articolo su un quotidiano: in questo servizio si parlava di un’attivista cinese che salva i cani destinati alla macellazione, in particolare quelli di Yulin, in cui ogni anno c’è la fiera della carne. Mi ha ispirato: in quel momento ho pensato che quella sarebbe stata anche la mia missione". Così ha fondato “Action project animal“, un’organizzazione che si avvale dell’impegno di attivisti e volontari per combattere le crudeltà sugli animali. Alla base, la consapevolezza che salvare cani e gatti non faccia la differenza solo per gli animali ma per l’umanità intera, perché aiutando le creature che non possono difendersi si lavora per un mondo migliore. Al suo fianco, sempre, c’è Wolf. "L’ho salvato in Cina", ripete Acito. E questo cagnolino è diventato il simbolo di tutta la sua missione. Il suo fedele compagno, la sua ragione di vita.


martedì 13 maggio 2025

GLI ANIMALISTI DENUNCIANO LA TIK TOKER RITA DE CRESCENZO :"HA MALTRATTATO UNA TARTARUGA"

Gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA annunciano di aver denunciato Rita DE CRESCENZO nota TIK TOKER per il reato di maltrattamento di animali ai sensi dell'aticolo 544 del codice penale per "lavato con del detergente una tartaruga di terra con il rischio di provocare dei danni permanenti all'epidermide ed al guscio dell'animale". Ma non è solo questo infatti in un comunicato stampa gli animalisti di AIDAA scrivono senza mezzi termini che  :"Rita De Crescenzo nata a Napoli nel 1979 e che il prossimo 10 agosto compirà dunque 46 anni da diverso tempo pubblica dei video in cui il maltrattamento degli animali viene irriso  solo per aumentare i like e presumibilmente monetizzare e questo è semplicemente vergognoso. In particolare- continua il duro comunicato dell'Associazione Animalista- vi sono video in cui si mostrano un topo che 0are in condizioni critiche e addirittura una gallina lanciata contro la stessa DE Crescenzo, ma nel video in cui la donna mostra di lavare una tartaruga con il detergente si va oltre la spettacolarizzazione e si entra nel reato di maltrattamento. Infatti oltre a commettere ella stessa un reato la De Crescenzo di fatto divulga una pratica dannosa per l'animale stesso. Oltre ad aver ammesso che la tartaruga di terra è caduta dalle scale e senza riferimenti ad aventuali interventi veterinari. La oramai attenpata signora- concludono gli animalisti- dovrà ora oltre a rispondere del reato di maltrattamento dimostrare di aver registrato al Cites la tartaruga oggetto dei suoi video in quanto la detenzione di tartarughe da terra sono soggette ad un regolamento molto stringente e per questo abbiame deciso di inviare una segnalazione anche ai Carabinieri Forestali del Cites responsabili per territorio".


GATTO TROVATO IMPICCATO A PISTOIA

 PISTOIA – Gatto trovato impiccato in via Bellaria Il ritrovamento è avvenuto ieri, lunedì 12 maggio. Il gatto di colore tigrato è stato trovato da una passante che ha dato l’allarme. “Chi sa qualcosa lo dica anche in forma anonima a noi che provvederemo a comunicarlo alle autorità competenti” sottolineano i volontari che hanno trovato il gatto.Sulle pagine social Facebook è stata postata (poi successivamente tolta) la foto dell’animale.

Ricordiamo che i reati di maltrattamento e uccisione di animali sono puniti dal codice penale, (artt. 544-ter e 544-bis, dalla l. n. 189/2004).

Nello specifico, l’art. 544-ter c.p. dispone che “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.

La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”


A TARANTO SCARSEGGIANO LE TUTELE PER GLI ANIMALI

 “È tempo di garantire dignità e attenzione agli animali in città”. A lanciare l’appello è Annalisa De Vincentiis, consulente in cultura felina e candidata nella coalizione civica Adesso a sostegno di Mirko Di Bello sindaco. Le sue parole si inseriscono in un quadro di carenze strutturali e normative che continuano a penalizzare il benessere animale a Taranto.

Uno dei punti critici è la mancata realizzazione di un gattile, bloccata dall’assenza di riferimenti specifici nella legge regionale 7/2020. De Vincentiis chiede di superare questo ostacolo normativo, per garantire spazi adeguati e una gestione competente che tenga conto delle peculiarità comportamentali dei gatti.

Non meno urgente è la riqualificazione delle strutture dedicate ai cani, spesso sovraffollate e bisognose di interventi di ammodernamento. In parallelo, andrebbero promosse campagne di adozione responsabili, per favorire il ricollocamento degli animali e alleggerire la pressione sui rifugi esistenti.

Criticità anche per le aree dedicate agli animali da compagnia, poche e in condizioni precarie. De Vincentiis propone una ristrutturazione completa, introducendo anche la figura dell’educatore cinofilo, per favorire una gestione consapevole da parte dei proprietari.

L’attenzione si estende infine alla fauna selvatica e marina, come le tartarughe marine, spesso vittime di inquinamento e privazione di strutture idonee al soccorso. Un altro ambito che, secondo De Vincentiis, necessita di interventi mirati e coordinati.

Fondamentale, nel piano proposto, è anche il sostegno al volontariato, con un riconoscimento concreto del lavoro di referenti di colonia e associazioni animaliste, considerati interlocutori essenziali in un sistema che dovrebbe vedere sinergia tra amministrazione comunale e mondo del volontariato.

“Taranto ha bisogno di un impegno collettivo per garantire il benessere animale. Servono strutture, servizi e una visione inclusiva che risponda alle reali esigenze della comunità, umana e animale”, conclude Annalisa De Vincentiis.


BOCCONI AVVELENATI GETTATI NEL GIARDINO DI CASA. SALVO IL CANE PINOT

 

Se non fosse stato per la prontezza di riflessi del suo padrone, oggi staremmo sicuramente parlando di una tragedia senza senso. E invece, nonostante qualche giorno di terapia, il "piccolo" Pinot è fortunatamente vivo. Ma ci è mancato veramente poco.Colpa di una serie di bocconi di carne ripieni di veleno per topi, che qualche folle (perché altro termine non esiste...) ha pensato male di gettare all’interno del giardino privato di una villetta di via Vezzani, a Bernareggio. A denunciare l’accaduto è il padrone di Pinot, che ha letteralmente salvato la vita del suo fidato amico a quattro zampe strappandogli dalla bocca le polpette avvelenate.


lunedì 12 maggio 2025

QUALE FUTURO PER IL CUCCIOLO DI ORSO RITROVATO IN ABRUZZO?

 Venerdì, 9 maggio 2025, un cucciolo femmina di orso di circa 4-5 mesi con un peso di 3 kg è stato trovato in un’area poco distante dal centro abitato di Pizzone. L’animale, rintracciato a seguito di una segnalazione da parte di alcuni residenti ai Guardiaparco di Pizzone, è stato monitorato con fototrappole in attesa del ricongiungimento con la sua famiglia: cosa che non è accaduta. Pertanto, data la tenera età del cucciolo e la pericolosità del luogo del ritrovamento, il PNALM ha deciso di recuperare l’animale e ricoverarlo presso il Centro del Parco a Pescasseroli. La piccola orsa sarà spostata presso la struttura appositamente realizzata presso la Riserva Naturale del Feudo Intramonti dei Carabinieri Forestali. Lì, sarà allevata in un ambiente del tutto privo del disturbo umano fatta eccezione dell’addetto all’alimentazione. Lo scopo sarà quello di reimmettere l’animale nel suo habitat naturale.Che futuro attende il cucciolo di orso di Pizzone? Ci sono precedenti, positivi, proprio nel territorio del Parco Nazionale. Nel maggio del 2015, a Villavallelonga fu ritrovata Morena, un altro cucciolo di orso bruno marsicano di circa 5 mesi. Il piano attivato per consentire al cucciolo di orso trovato nei giorni scorsi una sana crescita, senza drammatiche conseguenze, è lo stesso adottato un decennio prima per l’orsetta di Villavallelonga e prende spunto dalle indicazioni contenute in “Orphan Bear Cubs Rehibilitation and Release Guides” dell’esperto internazionale John Beechman. Prima del caso di Morena non si era mai tentato un simile esperimento su un orso marsicano con la previsione della reimmissione in natura. Prima l’isolamento con svezzamento, poi l’introduzione di cibi solidi e lo spostamento in un recinto più grande con l’accudimento di due persone. Infine, con il raggiungimento di un peso idoneo (circa 40 kg), il rilascio in natura.Successivamente fu spostata in un recinto più grande e, contestualmente, le fu indotto il letargo per evitare un eccessivo allontanamento dall’area di rilascio. In ultimo, la graduale e alternata riduzione del cibo fino all’interruzione totale.

Cosa è successo a Morena

La cucciola, marcata con marche auricolari e collare satellitare, fu rilasciata nel cuore del Parco in inverno, a dispetto del consueto periodo primaverile (stagione in cui i cuccioli si distaccano dalla madre), in modo da ridurre il tempo in cattività ed assicurare al cucciolo un periodo di adattamento al nuovo ambiente. Morena, durante il primo anno in libertà, è stata costantemente controllata dal personale incaricato.

Purtroppo, superato il periodo di gelo, la piccola è deceduta in primavera a causa di una paradontite, una patologia dentale e a seguito di un’aggressione da parte di cani vaganti.

La storia di Morena ha scritto una pagina importante nell’ambito della conservazione della specie e ha passato il testimone alla piccola orsetta che, in queste ore, sta facendo incetta di affetto e cure da parte degli esperti e, virtualmente, dall’intera comunità locale e non.Successivamente fu spostata in un recinto più grande e, contestualmente, le fu indotto il letargo per evitare un eccessivo allontanamento dall’area di rilascio. In ultimo, la graduale e alternata riduzione del cibo fino all’interruzione totale.

Cosa è successo a Morena

La cucciola, marcata con marche auricolari e collare satellitare, fu rilasciata nel cuore del Parco in inverno, a dispetto del consueto periodo primaverile (stagione in cui i cuccioli si distaccano dalla madre), in modo da ridurre il tempo in cattività ed assicurare al cucciolo un periodo di adattamento al nuovo ambiente. Morena, durante il primo anno in libertà, è stata costantemente controllata dal personale incaricato.

Purtroppo, superato il periodo di gelo, la piccola è deceduta in primavera a causa di una paradontite, una patologia dentale e a seguito di un’aggressione da parte di cani vaganti.

La storia di Morena ha scritto una pagina importante nell’ambito della conservazione della specie e ha passato il testimone alla piccola orsetta che, in queste ore, sta facendo incetta di affetto e cure da parte degli esperti e, virtualmente, dall’intera comunità locale e non.


DUE CERVI INVESTITI ED UCCISI TRA MACCAGNO E ZENNA

 Nella notte tra ieri, domenica 11, e oggi, lunedì 12 maggio, due cervi di grandi dimensioni sono stati investiti e uccisi lungo la strada statale 394, al km 42,000, che collega Maccagno a Zenna. Le carcasse sono state ritrovate questa mattina, poco dopo la galleria che conduce fuori da Maccagno, nei pressi dell’incrocio per Orascio.

I due animali presumibilmente sono stati colpiti da un veicolo in transito. Un cervo si trovava sul margine destro della strada in direzione Zenna, l’altro sul lato opposto, verso Maccagno. La dinamica non è ancora chiara e non risultano segnalazioni da parte di automobilisti.Non è quindi noto se si tratti di un unico incidente o di due episodi distinti. Tuttavia, la posizione delle carcasse e la presenza di frammenti di paraurti sull’asfalto fanno pensare a un impatto avvenuto in piena notte, forse causato dal passaggio in coppia degli animali.

Sul posto è intervenuta la Polizia Locale di Maccagno con Pino e Veddasca, con il comandante Andrea Casali, che ha provveduto ad avvisare la Polizia Provinciale di Varese, incaricata della gestione della fauna selvatica. Gli agenti sono intervenuti per la rimozione delle carcasse e per mettere in sicurezza l’area, evitando ulteriori pericoli per la circolazione stradale.

Nella giornata di ieri, domenica 11 maggio, un cinghiale era stato recuperato in pieno centro abitato a Maccagno.


domenica 11 maggio 2025

POZZONOVO. LADRI ADDORMENTANO I CANI E FANNO UN BOTTINO DI 50.000 EURO

 Hanno agito come veri professionisti i malviventi che, alle 21 di venerdì, sono entrati in due abitazioni di via Valli a Pozzonovo, una strada di campagna situata in un piccolo borgo di case. Si tratta di una bifamiliare in cui vivono da una parte due coniugi e, dall’altra, il fratello; al piano terra si trova un piccolo appartamento in cui abitava la nonna, deceduta poco tempo fa.

Un colpo studiato nei dettagli, dato che quest’ultimo monolocale non è stato “visitato” dai ladri. «I miei genitori si trovavano fuori casa e mio zio era andato a cena fuori» racconta la figlia Samantha.

«Quando è rientrato non riusciva ad aprire con il telecomando il cancello elettrico, così è sceso dall’auto per capire cosa fosse successo».

L’uomo ha notato subito un filo di ferro che bloccava la cancellata. «Ha capito immediatamente che i ladri erano entrati» continua la figlia, «ma non immaginava il disastro che si sarebbe trovato davanti, né soprattutto il gesto infimo verso i nostri cani».

Dopo aver sbloccato il cancello, l’uomo è entrato nel cortile: non ha sentito i cani abbaiare e ha notato la scala usata per le manutenzioni appoggiata al terrazzo. Una scena che lo ha allarmato, tanto da avvisare subito il fratello e altri familiari.Una volta entrato in casa, ha trovato un grande scompiglio: cassetti e armadi svuotati. «I miei genitori sono rientrati subito, preoccupati anche per i cani. Hanno trovato il cane da caccia ancora addormentato e i due pincher sedati nella loro cuccia. Una scena drammatica» racconta ancora Samantha, «una volta entrati in casa hanno capito che tutti i loro ricordi, gli ori, i piccoli risparmi e una somma di denaro messa da parte per una spesa importante erano stati portati via. Dopo poco ci ha contattati nostro cugino, che abita nelle vicinanze: i suoi cani si erano messi ad abbaiare in modo anomalo. È uscito di casa e ha visto due uomini con zaini pieni scappare nei campi e salire su un’auto che li stava aspettando. Ha avvertito subito le forze dell’ordine, ma i ladri sono riusciti comunque a fuggire».

Un danno economico importante, oltre che un brutto colpo al morale. «C’è stata tanta paura per i nostri animali e per quanto è accaduto. I miei si sono sentiti violati nel loro intimo, oltre al dolore per aver perso tanti ricordi cari legati a una vita. La casa è sottosopra e ci vorrà tempo per sistemare e pulire tutto. Si sono introdotti dal piano superiore, forzando una finestra e rompendo il vetro: ci sono anche danni da riparare. Una storia davvero preoccupante. Esorto tutti gli altri residenti a prestare attenzione» conclude Samantha.


SOSPETTO CARNE AVVELENATA IN UN ALLEVAMENTO DI CANI

 Una donna di Netro, proprietaria di un allevamento per cani, ha riferito che all’interno della proprietà ha trovato dei bocconi avvelenati. Sono intervenuti i carabinieri forestali di Sordevolo, che hanno prelevato la carne segnalata e faranno tutte le indagini necessarie per stabilire se è realmente avvelenata.


sabato 10 maggio 2025

CANI E GATTI AVVEENATI PERCHE' DAVANO FASTIDIO NELL'AREA VESUVIANA

 Un cane e un gatto avvelenati a distanza di due giorni l’uno dall’altro. Questo è quanto denuncia una cittadina residente in una contrada di Sant’Anastasia, che ha perso i due animali domestici. La donna, distrutta dal dolore insieme alle sue figlie, si è rivolta al deputato Francesco Emilio Borrelli, chiedendo giustizia e attenzione.

"Non si tratta di un episodio isolato – racconta la donna – in questa zona vivono persone che, pur di non avere animali nei paraggi, li avvelenano senza scrupoli. È successo già in passato e ora sta succedendo ancora. È una vera e propria strage."

Borrelli ha annunciato una segnalazione alle autorità competenti: “Siamo davanti a una barbarie. Chi avvelena un animale è un pericolo per l’intera società: compie un atto vile e criminale, che deve essere perseguito con il massimo rigore. Invierò una segnalazione formale alle Autorità competenti, perché venga aperta un’indagine approfondita.

Non è tollerabile che ci siano ancora persone che credono di potersi fare giustizia da sole uccidendo esseri viventi innocenti. Chi avvelena un cane o un gatto oggi, domani potrebbe compiere gesti ancora più gravi. Non dobbiamo mai abbassare la guardia. Chiediamo che si facciano controlli in tutta l’area e si verifichi se vi siano responsabilità penali. La vita degli animali va tutelata esattamente come quella degli esseri umani, perché sono parte delle nostre famiglie”.