mercoledì 2 settembre 2020

BRACCONIERE PUGLIESE CATTURAVA FAUNA SELVATICA PROTETTA. DENUNCIATO


E' stato colto in flagranza,  e denunciato dai carabinieri di Ariano, mentre era intento a catturare fauna selvatica protetta: cardellini, in particolare.
Il blitz da parte dei militari della locale stazione, nelle campagne di Difesa Grande, alle spalle della discarica ed ex smae, al confine con Monteleone di Puglia. Nei guai è finito un uomo di Giugliano in Campania, probabilmente in compagnia di altri complici fuggiti all'arrivo dei carabinieri. 
L'uomo aveva realizzato una trappola a molla con una rete a maglia stretta, nella quale i volatili venivano attirati mediante un richiamo, posizionata nei pressi di una pozza d’acqua dove gli stessi si abbeveravano.
Il materiale è stato sottoposto a sequestro, mentre i cardellini dopo essere stati visitati dai veterinari dell’Asl sono stati rimessi in libertà, nella stessa zona in cui erano stati catturati. 
Un fenomeno molto diffuso in Italia, soprattutto in Campania. Fauna selvatica, considerata pregiata sul mercato nero. Una banda che avrebbe potuto provocare danni enormi, se non fosse stato per l'intervento deciso e determinato dei carabinieri diretti dal capitano Annalisa Pomidoro e dal comandante di stazione maresciallo maggiore Giovanni Castiello. Un vero e proprio business della criminalità organizza. Basta pensare che per una coppia che “canta bene” un appassionato può pagare fino a trecento euro. Un mercato sommerso da milioni d’euro, spesso controllato dalla camorra. Si stima che un giorno di catture i delinquenti riescono a guadagnare anche oltre 5000 euro. E le richieste spesso arrivano anche da colletti bianchi. Spesso chi pratica l'uccellagione arriva ad amputare le ali ai canarini o ad accecarli, una pratica crudele che ha l'obiettivo di indurli a cantare continuamente attirando così altri esemplari verso le reti trappole. 
Ora si spera che gli stessi abitanti di Difesa Grande o di altre zone rurali della città, mostrino maggiore collaborazione nel segnalare al 112 immediatamente la presenza di persone sospette, provenienti per lo più dal napoletano. 
Per quanto riguarda la gabbia gestita abusivamente da un privato, sempre ad Ariano, la persona  che la deteneva è stata diffidata dalla Polizia. In campo erano scese le associazioni animaliste, pronte a costituirsi parte civile. Un cane finito in gabbia sarebbe stato in ogni caso trasferito in canile. Ora le associazioni invitano il promotore della petizione a ritirare l'animale dalla struttura e a reimmetterlo sul territorio.