giovedì 31 gennaio 2019

17 MORTI E 51 FERITI NELLA STAGIONE DI CACCIA 2018-19

Nel corso della stagione venatoria 2018-2019 si contano complessivamente 17 morti, di cui 13 uccisi a fucilate dai cacciatori, e quattro uccisi in azioni extra caccia o morti successivamente alle ferite subite durante la battuta di caccia. I feriti a pallettoni sono stati complessivamente 51 di cui 5 per motivi extracaccia e 46 presi a fucilate, tra i cinque per motivi extra caccia anche due bambini feriti mentre giocavano nel giardino di casa. 

POLPETTE AVVELENATI E LACCI AL CANCELLO. A RISCHIO I RANDAGI


CARINI (PALERMO) - Polpette avvelenate e lacci attaccati al cancello. E' ciò che la polizia municipale di Carini ha trovato in via Passo dell'Acqua, nel paese in provincia di Palermo. Sono stati i cittadini a segnalare i comportamenti particolarmente aggressivi nei confronti di chi porta da mangiare ad alcuni cani randagi della zona: gli agenti guidati dal comandante Marco Venuti si sono recati sul posto e hanno trovato del cibo per terra con materiale sospetto colorato. 



Attaccati al cancello, inoltre, alcuni cappi che fanno pensare al peggio. Il materiale è stato sequestrato e inviato ai Servizi Veterinari dell’Asp per le analisi tossicologiche, mentre tutta la documentazione è stata trasmessa all'Autorità giudiziaria. Le indagini per individuare i responsabili sono in corso, importanti elementi potrebbero emergere dalle immagini delle telecamere della videosorveglianza della zona e dalle testimonianze di alcuni cittadini. 

Pesanti le sanzioni previste: "L’art. 544 bis - spiegano dalla polizia municipale di Carini - punibile anche come tentativo di commettere il delitto, punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi chi cagiona la morte di un animale. Inoltre, altra sanzione penale è prevista per violazione del testo unico delle leggi sanitarie, in particolare dell’Ordinanza del Ministero della Salute che ha prorogato il divieto di utilizzo e di detenzione di esche e bocconi avvelenati. Il pericolo dell’avvelenamento - sottolineano - non è rivolto solo agli animali, poiché lasciare liberamente esche e bocconi avvelenati mette in serio pericolo anche la vita dell’uomo e soprattutto dei bambini che, più degli adulti, potrebbero entrare in contatto con le sostanze altamente tossiche disseminate. 

"Ormai da anni - aggiunge il comandante Marco Venuti - la criminologia ha studiato la stretta correlazione tra la violenza sugli animali con quella sugli uomini, ed indice di possibile pericolosità sociale del soggetto, tant’è che negli Stati Uniti, ormai da qualche anno tali reati sono stati elevati a “Top Crime”. In Italia, purtroppo, c’è la tendenza alla sottovalutazione di tali fenomeni che invece meritano grande attenzione da parte delle forze dell’ordine".


EURISPES. UN ITALIANO SU TRE POSSIEDE UN ANIMALE DOMESTICO

Un terzo degli italiani ha in casa almeno un animale domestico (33,6%), con un incremento dell'1,1% rispetto al 2018 (32,4%). Crescono le famiglie che accolgono due, tre o più animali: rispettivamente 8,1% (7,1% nel 2018), 4,7% (contro il 3,7%), 3,8% (nel 2018 era il 2,3%).

Nella maggior parte dei casi, si tratta di cani (40,6%) e gatti (30,3%). Seguono uccelli (6,7%), pesci (4,9%), tartarughe (4,3%), e poi conigli (2,5%) e criceti (2%). Gli animali esotici si attestano al 2%, prima del cavallo (1,3%), dei rettili (1,1%) e dell'asino (0,4%).

La spesa media dedicata alla cura degli animali è cresciuta negli ultimi anni: in particolare, raddoppiano rispetto al 2017 coloro che investono tra i 51 e i 100 euro (33,2% a fronte del 31,4% del 2018 e del 15,4% del 2017). Aumentano anche coloro che spendono tra i 101 e i 200 euro (14,5% rispetto all'8,1% del 2018, al 4,5% del 2017). La spesa da 201 a 300 euro riguarda il 3,7% del campione (+1,5% rispetto al 2018, nel 2017 nessuno spendeva questa cifra.

Il 76,8% degli italiani considera i propri animali membri effettivi della famiglia. Sei su 10 li ritengono i loro migliori amici (60%), quasi un terzo veri e propri figli (32,9%).

Soltanto il 20,5% considera un impegno gravoso tenere in casa un animale. I possessori di animali possono però incontrare problemi quando frequentano ristoranti, alberghi, negozi e spiagge: 4 su 10 ha avuto "abbastanza" e "molte" difficoltà quando si è dovuto interfacciare con queste strutture.

Un terzo del campione (33,7%) nei propri spostamenti sceglie solo alberghi e strutture che accettano animali. Il 37,1% porta sempre il proprio amico pet in vacanza con sé. Solo 3 su 10 (29,5%) lo lasciano in pensioni per animali.

CESENA. SETTE CACCIATORI ARRESTATI PER BRACCONAGGIO.

Cesena, 30 gennaio 2019 - Il business dei volatili. Sono finiti prima in carcere e poi agli arresti domiciliari sette cacciatori ed ex-cacciatori (tra cui un ex poliziotto di Gatteo di Cesena, subito scarcerato) per aver messo in piedi un mercato illegale di uccelli da richiamo, con estensione nazionale.
Le plurime e pesanti accuse a carico dei sette indagati vanno dall’associazione a delinquere (solo per tre di essi, difesi dagli avvocati Nico Bartolucci e Fabrizio Briganti) al furto aggravato di uccelli attraverso l’illecita cattura in ore notturne con reti e strumenti di richiamo (per quattro di loro) e alla ricettazione (per tutti).
Tra gli accusati, detenuti agli arresti domiciliariun 52enne di Cesena (che sarebbe l’ideatore del complotto, il cosidetto capobanda), un 49enne di Cesenaticoun 63enne di Cerviaun 57enne di Gatteo (l’ex poliziotto accusato di ricettazione), un 57enne di Arezzo, un 50enne di Vittorio Veneto e un 49enne di Treviso. Ai sette indagati se ne aggiungono poi altri due per i quali non è scattata la misura cautelare del carcere prima, e degli arresti domiciliari poi: sono un 55enne di Gambettola e un 49enne di Napoli indagati per ricettazione e tuttora a piede libero.
Le nove persone finite nei guai si erano unite, secondo l’accusa, per commettere reati di furto di avifauna (in particolare tordi) con lo scopo di commettere ricettazione immettendo nel mercato illegale gli uccelli catturati vivi, traendo così profitto dalla vendita attraverso l’attività commerciale di altri. I piccoli volatili catturati venivano venduti da due commercianti nei loro negozi (si tratta dei due indagati a piede libero) per essere usati come uccelli da richiamo.
I fatti illeciti si sono svolti tra ottobre e novembre 2018 prevalentemente nell’area del Delta del Po (Codigoro e Comacchio), una delle zone più importanti di sosta, svernamento e riproduzione di uccelli migratori e acquatici, ma anche a Cesena, Cesenatico, Gambettola e Trento.
I reati sarebbero stati commessi fra ottobre e novembre 2018. Ci sono intercettazioni telefoniche che incastrerebbero gli indagati; attraverso queste intercettazioni, la polizia giudiziaria ha iniziato una serie di appostamenti e pedinamenti e ha colto la banda in flagranza di reato: i cacciatori si appostavano nelle ore notturne e mediante reti e richiami acustici che riproducevano il suono degli uccelli e ne intrappolavano centinaia. Solo 78 nell’unica serata di magra, come risulta dagli atti. . Sono anche stati trovati vecchi registratori di oltre 40 anni che riproducevano il suono degli uccelli.

L’indagine, partita da Trento, è ora nelle mani della procura e del giudice per le indagini preliminari di Ferrara, lo stesso che ha firmato l’ordinanza per far uscire dal carcere i sette indagati, applicando la più blanda misura cautelare degli arresti domiciliari. Ora c’è la possibilità per i legali degli indagati di rivolgersi al tribunale della Libertà competente contro la misura applicata dal gip.

mercoledì 30 gennaio 2019

BOCCONI AVVELENATI A COLORNO IN PROVINCIA DI PARMA

Ibocconi avvelenati a colorno - RICEVIAMO A VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
Il giorno 23 gennaio in una villetta di strada martin Luther King a Colorno, sono stati ritrovati dei “bocconi avvelenati”. Ciò ha fatto pensare ad un tentativo di addormentare i cani per tentare un furto in abitazione. Il comune di Colorno ha già posizionato per la via dei cartelli che consigliano la massima attenzione, tenendo i cani provvisti di guinzaglio e museruola. Ad oggi il gruppo AMO - COLORNO ha ricevuto l’ennesima segnalazione della presenza sempre di bocconi avvelenati sull’argine del Lungolorno in direzione Coltaro di Sissa. Una situazione allarmante e preoccupante che mette a rischio la vita dei nostri amici a 4 zampe. Allo scopo di scoprire gli autori del reato penale, per i quali la legge prevede la reclusione dai 3 ai 18 mesi è essenziale predisporre un sistema di sorveglianza elettronica sul territorio, con l’ausilio o di videocamere oppure come sta avvenendo nelle campagne di Spoleto in Umbria, per scoprire chi abbandona i rifiuti, di “fototrappole”. Le fototrappole funzionano anche di notte e si attivano al momento in cui rilevano del movimento, scattando delle fotografie di ottima qualità. La sorveglianza tecnologica sul territorio avrebbe lo scopo anche di garantire maggiore sicurezza ai cittadini e di poter riconoscere coloro che vandalizzano e degradano il territorio, abbandonando rifiuti o vandalizzando il bene comune. E’ poi anche fondamentale pensare di realizzare un maggior numero di aree cani comunali, per le quali andrà garantita la sicurezza. Nella speranza che il fenomeno non dilaghi, è importante ricordare di denunciare sempre il ritrovamento di bocconi avvelenati, avvisando tempestivamente le forze dell’ordine, e nel malaugurato caso in cui il nostro animale domestico li ingerisca, tenere tranquillo l’animale e recarsi subito dal veterinario, lasciando perdere i rimedi fai-da-te. IL GRUPPO AMO - COLORNO



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BECCATO BRACCONIERE DEL PARCO DEL PARTENIO

Un bracconiere denunciato all’Autorità Giudiziaria perché sorpreso a sparare nel parco regionale del Partenio,  sequestrati 1 fucile calibro 12 e 4 cartucce, elevate tre sanzioni amministrative per un importo di circa 900 euro perché cacciava senza  assicurazione e senza aver pagato le tasse, questo il bilancio dell’operazione condotta sabato 26 gennaio scorso dalla polizia metropolitana, diretta dal Comandante Lucia Rea, a Roccarainola dove sono state impiegate tre pattuglie con 6 uomini della polizia e tre guardie volontarie LIPU in supporto. Durante la sorveglianza del parco  sono stati rinvenuti anche rifiuti speciali abbandonati nel bosco.

ALLARME. IN ARRIVO IL NUOVO PIANO DI ABBATTIMENTO DEI LUPI


BOLZANO - Le Regioni alpine fanno fronte comune in tema di lupi e orsi e chiedono di poter gestire loro questi animali, anche con gli abbattimenti.
    I rappresentanti istituzionali di Alto Adige, Trentino, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Valle d'Aosta si sono riuniti martedì a Trento, concordando, riferisce una nota, "sulla necessità di disporre di strumenti idonei per la gestione dei grandi predatori, in maniera particolare lupi e orsi, e dichiarandosi disposte ad assumersi in prima persona le responsabilità delle azioni necessarie".
    "A fronte di una densità di lupi ed orsi, tale da generare situazioni oggettive che fanno venir meno la sicurezza delle popolazioni e rappresentano una fonte costante di danno per le attività economiche - si legge nella nota -, chiediamo di avere la possibilità di attivare azioni condivise di prevenzione, gestione e prelievo (cioè abbattimento, n.d.r.) dei grandi carnivori". Alla riunione la Provincia di Bolzano era rappresentata dal presidente Arno Kompatscher, dall'assessore ad agricoltura, foreste, turismo e Protezione civile, Arnold Schuler, e dal direttore dell'Ufficio caccia e pesca, Luigi Spagnolli.
    Le Regioni alpine chiedono al governo l'approvazione di "un piano di gestione adeguato ad una realtà che vede in espansione alcune specie, lupi in particolare". Gli enti locali precisano che "nessuno mette in dubbio il valore della biodiversità delle nostre montagne e dei nostri territori alpini, così come non ci permettiamo di contravvenire alle normative europee, che condividiamo".

martedì 29 gennaio 2019

CACCIA. 25.000 MATUSALEMME CON IL FUCILE

Roma (29 GENNAIO 2019) Sono oltre 25.000 i cacciatori in possesso di un regolare permesso di caccia e quindi di porto d'armi con oltre ottanta anni. Dei veri e propri matusalemme con le armi in mano. Sono concentrati prevalentemente nelle regioni del centro Italia, ma sono diverse migliaia anche in Piemonte, Lombardia e Liguria. "Il 70% degli omicidi o dei ferimenti di caccia, o anche solo degli incidenti che capitano durante la stagione di caccia vedono come protagonisti anziani sopra gli ottantanni- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- mi domando come sia possibile che in Italia ci siano cosi tanti matusalemme a cui magari non viene rinnovata la patente ma che possono liberamente girare armati di fucile, scambiando spesso i loro compagni di caccia per cinghiali e quindi impallinandoli anche questa è una vergogna tutta Italiana".

PARCO D'ABRUZZO NATI 11 CUCCIOLI DI ORSO MARSICANO NEL 2018

L'AQUILA - Sono undici i cuccioli di orso marsicano contati nel 2018 nel Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm), nati da almeno 4 femmine. E' il risultato del monitoraggio intensivo svolto da aprile scorso da personale del Parco. Un risultato molto positivo poiché per il terzo anno consecutivo si osservano da 10 a 12 nuovi nati. Il monitoraggio viene attuato combinando sessioni di osservazioni in simultanea e mirate, alle quali si aggiungono osservazioni casuali poi verificate e dati raccolti attraverso foto trappole.
    Attraverso criteri spazio-temporali per eliminare i doppi conteggi, è stato possibile distinguere 4 unità familiari in tutta l'area del Parco: 3 femmine con 3 cuccioli e una femmina con 2 cuccioli. Nei precedenti anni di monitoraggio, i valori massimi di produttività sono stati osservati in seguito ad annate di eccezionale produzione di frutti di faggio, detti di pasciona (2008, 2012, 2014), come avviene in altre popolazioni di orso. I dati 2018, come quelli di 2016 e 2017, mostrano valori elevati e confrontabili (5-6 unità familiari e 10-11 cuccioli) pur non essendo successivi agli anni di pasciona.
    L'area del Parco offre quindi buoni livelli di produttività alimentare anche al di fuori dei periodi di pasciona; nonostante la bassa consistenza numerica degli orsi, nella popolazione è presente una riserva importante di femmine adulte, anche se, negli ultimi dieci anni, emerge che il tasso riproduttivo è tra i più bassi osservati nell'orso bruno. Le femmine si riproducono ogni 3 o 4 anni e non più della metà dei nati sopravvive al primo anno. Nonostante la popolazione di orso marsicano sia numericamente ridotta, la sua densità (3-4 orsi ogni 100 km quadri) è una tra le maggiori osservate per l'orso bruno. Il numero ridotto delle femmine con piccoli dipende dal fatto che quelle adulte sono solo 15 e in caso di morte di una femmina adulta servono oltre 12 anni affinché un cucciolo femmina possa prendere il suo posto. Tra 2007 e 2018 sono morte 15 femmine di cui 10 in età riproduttiva. La mortalità delle femmine adulte, anche accidentale, e la persistenza di altri fattori di rischio e/o disturbo dentro e fuori il Parco evidenziano la necessità, fa sapere l'ente, di azzerare i casi di mortalità causati direttamente o indirettamente dall'uomo, quali presenza di cani vaganti, animali al pascolo brado, bracconaggio, avvelenamenti, incidenti stradali, persone fuori sentiero.



TOPI IN COMUNE A ROMA: AIDAA: METTETECI I GATTI

Roma (29 gennaio 2019) E' di questi giorni la notizia che in alcuni uffici della ragioneria del comune di Roma sono stati rinvenuti escrementi di topo, un segno inequivocabile della presenza di una colonia di ratti nelle adiacenze degli uffici della ragioneria della capitale. La sindaca Virginia Raggi ha comunicato che la questione sarà risolta con la derattizzazione in corso. Si tratta di un metodo vecchio e che spesso produce distribuzione di veleno che rischia anche di colpire altri animali se distribuito in maniera incontrollata anche in cantine e giardini o parchi limitrofi all'edificio interessato dalla presenza della colonia di ratti. Il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce invita il sindaco Raggi a seguire invece l'esperienza del piccolo comune di Gravellona Lomellina in provincia di Pavia dove si è addirittura eletto un "Sindaco Gatto" un felino presente che gira liberamente in municipio e che partecipa spesso con tanto di fascia tricolore anche ai matrimoni ed alle cerimonie. "Non so se Virginia Raggi conosce questa esperienza- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- che vede la presenza di un gatto in comune, esperienza che magari con minore enfasi è stata adottata in questi ultimi anni anche da molti uffici pubblici e privati, quindi noi consigliamo al sindaco di Roma di mettere qualche gatto in ufficio, cosi che i topi scompaiano proprio per la presenza stessa del loro nemico naturale, magari- conclude Croce- se non proprio il sindaco gatto, nomini un paio di ragionieri felini e vedrà che topi spariranno da soli".

lunedì 28 gennaio 2019

BOCCONI AVVELENATI. CANE UCCISO A LECCE

Un’altra vittima dei bocconi avvelenati. Questa mattina un altro cane è stato trovato all’entrata di Lecce nei Marsi. Purtroppo è una cattiva abitudine quella di lasciare bocconi avvelenati che potrebbero essere raccolti da qualche bambino.

SPARA AL CINGHIALE. MA UCCIDE IL SUO COMPAGNO DI CACCIA


Ancora un cacciatore ucciso di da un compagno di battuta al cinghiale. Per quanto si inviti alla prudenza, per quanto di varino regole per rendere meno rischiosa questa attività (abbigliamento vistoso, posizione delle squadre, tipo di pallottole), continuano a capitare incidenti mortali per mancanza di prudenza.  

L'ennesima tragedia è accaduta nelle campagne di Apricena, Foggia. Giovanni Squarcella, 57 anni, falegname originario di San Giovani Rotondo (Foggia) ma residente ad Apricena, è morto sul colpo. L'uomo che ha sparato, 59 anni, è indagato a piede libero per omicidio colposo.

Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, era in corso una battuta di caccia ai cinghiali alla quale partecipava una decina di cacciatori. L'animale - ricostruiscono gli inquirenti - era in fuga dopo essere stato ferito.

Un volta creduto di aver individuato il cinghiale, il 59enne ha fatto fuoco non accorgendosi della presenza di Squarcella che è stato colpito al petto dal pallettone.

CANE SCONDIZOLA E FA PARTIRE COLPO CHE COLPISCE IL CACCIATORE NEL SEDERE

Una volta faceva notizia il fatto che un uomo mordesse un cane e non viceversa, oggi invece a Cà Pisani di Porto Tolle provincia di Rovigo si è andati ben oltre, infatti il cacciatore è stato impallinato nel deretano dal suo stesso cane da caccia. Colpa della coda dell'animale che scodinzolando per la felicità accanto ai fucili carichi appoggiati sul muro del capanno ha innescato un effetto a catena. La pallottola ha ferito l'uomo, un 58enne al gluteo. Ma poteva andargli peggio, questa volta il cacciatore ha avuto culo... bucato..ma culo...

NUTRIA UCCISA AD ABBIATEGRASSO: INOLTRATA LA DENUNCIA

E' stata inoltrata questa mattina alla procura della repubblica di Pavia competente per territorio la denuncia per la morte della Nutria ammazzata lo scorso 16 gennaio ad Abbiategrasso, la nutria era stata catturata mentre inoffensiva si aggirava per le strade della cittadina, e poi dopo essere stata ferita è stata dapprima infilata in una gabbia di un privato e trasportata su un camion e successivamente uccisa. La denuncia inoltrata questa mattina segnala diverse violazioni nei fatti accaduti e nel loro svolgimento, e chiede alla procura di individuare eventuali responsabilità nell'accaduto. Inoltre nei prossimi giorni saranno consegnate alle autorità una serie di video e immagini girati proprio nei momenti della cattura della nutria che suffragano le violazioni contenute nella denuncia oggi inoltrata a firma del presidente AIDAA

domenica 27 gennaio 2019

GLI ANIMALI DELLA VALBONDIONE NELLE SCULTURE DI NEVE

Hanno scolpito per tutta la giornata di sabato 26 gennaio e concluderanno le loro opere domenica. Sono le sei coppie di scultori in gara a Valbondione per la quinta edizione di “Giass e Nef”, l’evento promosso da Turismo Valbondione.
Il tema scelto per questa edizione è: “Gli animali delle Orobie”, gli artisti si sono così cimentati con stambecchi, gufi e marmotte.
Partecipano alla gara: Claudio Ferrarini e Luca Maffezzoli della Scuola d’Intaglio Olmo d’Oro con “la marmotta”; Demetrio Pittau e Giovanni Lodi Rizzini della Scuola d’Intaglio Olmo d’Oro con “lo stambecco delle Orobie”; Lorenzo Montagni e Sanja Spasic detti “Artisti Toscani” di Firenze con “i tre camosci”; Stefano Rizzini e Antonio Manuel Gualandris, Settala con “Lupus in fabula”; GianPaolo Pasini e Federico Marinelli, scultori locali, con “Diversi sguardi” e Stefano Vitali e Ruben Vitali di Osio Sotto con “la chiocciola”.
Il pubblico potrà ammirare in diretta lo spettacolare lavoro degli scultori nelle seguenti postazioni: oratorio di Valbondione; parcheggio Via Don Vincenzo Riccardi; prato sottostante la Chiesetta di Santa Elisabetta; ostello Casa Corti – Pista di fondo e parco Giochi di Via Mes.

CLOCHARD. IL RACKET DEI CANI "AFFITTATI PER L'ELEMOSINA"

Milano (27 gennaio 2019) I controlli hanno preso il via da un "presunto clochard" dell'est  Europa che ci è stato segnalato da alcuni cittadini come persone che raccoglieva l'elemosina insieme a un cane, ma la questione che ha destato maggiore sospetto nei segnalatori era il fatto che il presunto clochard in realtà ogni settimana era in compagnia di un cane diverso. Da qui il moltiplicarsi delle foto e delle segnalazioni che ci hanno fortemente insospettito dando cosi inizio ad una serie di controlli giornalieri, che ci hanno portato alla scoperta di un vero e proprio racket dei cani usati per le elemosine non solo a Milano ma anche nelle cittadine dell'hiterland e seguendo le tracce siamo arrivati fino a Monza, Como, Varese, Brescia,Bergamo e Pavia. Ma chi sono e come opera questa banda criminale?
CHI SONO I FINTI MENDICANTI
Due i filoni che abbiamo scoperto: il primo riguarda un gruppo di cittadini bulgari che si sposta di zona in zona e di città in città cambiando spesso i cani, tra loro esiste un vero e proprio gruppo di controllo i cui responsabili della tratta spesso sono operativi loro stessi nel centro di Milano ed in particolare nella zona della chiesa di San Carlo, in Piazza Repubblica e Corso Buenos Aires (zona piazza Oberdan), questi personaggi sono spesso parenti tra loro e si scambiano i cani, hanno individuato in questo modo il business delle elemosine, infatti spesso si spostano anche nel resto della Lombardia, questo gruppo composto complessivamente da una trentina di persone si aggira con una ventina di cani, sempre gli stessi di razza che si scambiano tra loro, i soldi raccolti rimangono per metà nelle mani del singolo accattone, mentre gli altri finiscono ai responsabili, che sono anche gli intestatari dei cani, nei loro confronti sono stati messi in atto già diverse richieste di controllo, ma sono furbi e si sono muniti di documenti dei cani spesso falsi ma non riconoscibili a prima vista. Loro invece sono riconoscibili in quanto oltre ai cani,spesso sono accompagnati da un cartello con la scritta "HO FAME", per quanto riguarda invece i cani sono muniti quasi sempre di acqua e cibo. Ma potrebbero essere drogati o comunque sedati in quanto dormono tutto il giorno.
GLI ZINGARI
Questi sono i peggiori, sono tre gruppi, uno diretto da una donna che abita nelle case popolari di via Appennini a Milano e che lei stessa che si occupa della gestione dei cani di una decina di personaggi, quasi tutti adulti che operano prevalentemente fuori dai supermercati con cuccioli spesso incroci di cani di razza, da quanto dato sapere i cani li tiene lei stessa in casa e li affitta a 40 euro al giorno, ovviamente anche lei si mette a raccogliere l'elemosina per non dare nell'occhio spesso la si trova in corso Venezia vicino all'Automobile Club. Il secondo gruppo è quello del campo di Baranzate dove sono stati trovati anche i cani rubati di razza (o meglio li hanno fatti ritrovare loro in una vicina area cani a Garbagnate) loro invece operano quasi sempre con cani di razza fuori Milano, nei paesi della zona di Rho e Monza, ma si allungano (prendono il treno) anche verso Novara, Varese e Pavia, spesso i cani sono tenuti senza alcuna ciotola di cibo ed acqua e molto spesso anche picchiati, se li vedete in casi come questi chiamate subito le forze dell'ordine. Infine il terzo gruppo opera tra Bergamo, Brescia e la zona di Lambrate a Milano, di questi non conosciamo la provenienza, ma sappiamo che anche loro cambiano spesso i cani e che provengono da gruppi che si muovono e quindi piu difficili da seguire ed individuare.
COSA FARE SE LI VEDETE
Non date loro soldi, mai, controllate come stanno i cani ed al minimo accenno di situazione critica non fatevi problemi a chiamare polizia locale o guardie ecozoofile che cosi possono controllare i documenti e sequestrare i cani se non sono regolari. Altrimenti chiamate noi al 3479269949 che provvediamo ad inviare i controlli sul posto.
UNO DEI CLOCHARD BULGARI


ARAGOSTE VIVE SUL GHIACCIO. CHIESTO CONTROLLI RISTORANTE MILANESE

Milano. Aragoste vive sul ghiaccio, nonostate siano vietate, abbiamo ancora decine di segnalazioni ogni mese, ieri l'ennesima per la quale abbiamo inviato richiesta di controllo sia alla tutela animali della polizia locale che ai veterinari ATS per un ristorante che si trova a Milano nel municipio otto, appena avremo gli sviluppi del controllo vi teniamo informati.

CERCANO CINGHIALI. SPARANO IN UN OCCHIO AL CACCIATORE


VALLEFOGLIA - Paura a Cappone di Vallefoglia, dove ieri è dovuta intervenire l'eliambulanza per un incidente durante una battuta di caccia al cinghiale.
Alla battuta partecipavano una trentina di cacciatori provenienti da tutta la provincia. Alla vista del cinghiale uno di loro ha sparato, ma il proiettile ha colpito una pietra. Una scheggia, del proiettile o della pietra è ancora da stabilire, ha colpito al volto uno dei cacciatori presenti, molto vicino al bulbo oculare. Immediata la chiamata ai soccorritori del 118, si è alzata anche l'eliambulanza per un rapido trasporto dell'uomo, di Pergola, all'ospedale regionale di Torrette. Sull'accaduto indagano i carabinieri. 


TORNATI IN ITALIA I MACACHI TRASFERITI DALLO ZOO DI CAVRIGLIA


(ANSA) - CAVRIGLIA (AREZZO), 26 GEN - Sono stati nuovamente trasferiti in Italia, a Napoli, i 17 macachi che nel 2016 furono portati dal parco-zoo di Cavriglia (Arezzo) in Olanda per dare loro una migliore sistemazione poiché vivevano in una struttura fatiscente. Lo riferisce Bruna Monami, responsabile sezione di Arezzo della lega antivisezione Leal, l'associazione che fu promotrice del progetto di chiusura della struttura di Cavriglia.


"Abbiamo conferma che i macachi di Napoli sono quelli che partirono da Cavriglia, in provincia di Arezzo, con destinazione Olanda in cerca di una sistemazione ideale - spiega in una nota Monami -. A distanza di due anni gli animali vengono invece di nuovo riportati in Italia destinati a uno zoo, questo era quello che Leal a suo tempo aveva cercato di evitare". "Ora i macachi - prosegue Monami - dopo due anni tornano in Italia e finiscono allo zoo di Napoli, una realtà che negli anni passati è stata coinvolta in un fallimento e oggetto di denunce per degrado degli ambienti dedicati agli animali". "Non sapevamo nulla di questo trasferimento e non sappiamo per quali motivi sia stato deciso di cedere gli animali a una struttura dove vengono utilizzati a fini economici. Ci rammarichiamo nel vedere come gli animali siano trattati ancora una volta come cose e non come esseri senzienti - conclude -, trasportati in giro per l'Europa per poi finire nuovamente prigionieri".(ANSA).


sabato 26 gennaio 2019

NEL SOTTOSUOLO INTALIANO VIVONO 500 MILIONI DI TOPI

Roma (26 gennaio 2019) - E' di queste ore la notizia della seconda invasione di topi giganti a Lucca, dopo quella avvenuta nei giorni scorsi a Cesena, è un fatto questo che non ci deve sconvolgere,ma con il quale dovremo sempre più convivere in futuro in quanto  Italia ogni uomo ha un “patrimonio corrispettivo di 8,6 topi” – scrive l’AIDAA in un comunicato – secondo fonti di stampa i dati alla fine del 2017  dicono che in Italia ci sono 500 milioni di topi i topi  pari a 8.6 volte la popolazione umana residente all’ultimo censimento. Il fatto che i topi stiano aumentando a dismisura con situazioni difficili come quelle di Cesena, Lucca ed in un passato recente a Roma e Milano sono la controprova della grande presenza di colonie di topi che non vivono solo in campagna ma si stanno sempre piu urbanizzando. Tralasciando i dati  di Roma e Milano a farla da padrona sarebbe Napoli con una media di 9 topi  per ogni persona.  Insomma una questione quella dei topi che riguarda tutte le città italiane e che non si debella sicuramente con le campagne di avvelenamento che chiamiamo derattizzazioni che uccidono in maniera atroce qualche topo ma che diventa letale anche per cani e gatti, ma anche per i piccioni e per altre forme di animali selvatici che vivono nelle città. .
“I topi mediamente vivono poco al massimo fino a 3/4 anni- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ma nella loro breve esistenza ogni femmina mette al mondo fino a 12 topini ogni volta che partorisce e questo avviene mediamente ogni tre-quattro settimane. Da qui la nostra proposta di eliminare le inutili, costose e spesso dannose derattizzazioni ma di passare da una campagna di distruzione ad una campagna di conoscenza,convivenza e sterilizzazione e incremento delle colonie feline specialmente in città”.


NUOVA "INVASIONE" DI RATTI GIGANTI A LUCCA

Ancora invasioni di topi in Italia. Questa volta ci troviamo a Lucca e i ratti giganti, hanno invaso un campo vicinissimo ad un asilo nido a Lucca. Una quantità sconvolgente di topi, è stata avvistata nel campo confinante con l’asilo nido l’Arcobaleno di San Marco a Lucca. A dare l’allarme, sono stati i genitori dei bambini che frequentano la scuola. Un padre infatti, sconvolto dalla vista degli animali, proprio attaccati, alla scuola frequentata da tanti bambini piccolissimi, ha segnalato il fatto. A quel punto sono intervenute le autorità di competenza e il Comune di Lucca ha quindi intimato al proprietario del un terreno di eseguire immediatamente la disinfestazione e derattizzazione. L’area adiacente all’asilo nido, risulta infatti in condizioni critiche: incolta, con rifiuti e con vegetazione spontanea. L’amministrazione del Comune di Lucca, ha infatti spiegato: “Sistema Ambiente e la cooperativa La Luce che gestisce l’asilo hanno provveduto a installare nel giardino della scuola esche per la cattura dei ratti. Mentre l’ufficio edilizia scolastica del Comune ha effettuato un sopralluogo che ha escluso la presenza di aperture attraverso le quali i ratti possano entrare nell’edificio scolastico”.

Problemi per i bambini?

Ovviamente, la situazione è stata resa ancora più allarmante, dal fatto che i bambini, molto piccoli, potessero trarre qualche pericolo, dalla presenza dei ratti. Tuttavia, la salute dei bambini, pare non aver subito conseguenze. L’amministrazione di Lucca, rassicura tutti i genitori affermando che: “I bambini potranno continuare a frequentare l’asilo, senza però usare il giardino“. Proseguono poi dall’amministrazione: “Nel frattempo il nucleo ambientale della polizia municipale ha effettuato un sopralluogo, che ha accertato la presenza di numerosi ratti in un terreno privato limitrofo alla scuola”.

Le conseguenze per il proprietario del terreno invaso

Essendo la zona infestata dai ratti, un terreno privato, spetterà al proprietario dell’area provvedere alla bonifica. Il Comune di Lucca, intanto fa sapere: “Da qui l’ordinanza firmata dal sindaco, che intima al proprietario di intervenire subito. Se la proprietà non effettuerà la disinfestazione e la derattizzazione entro lunedì prossimo 28 gennaio, sarà il Comune a farlo e il privato dovrà pagare le spese sostenute dall’amministrazione comunale aumentate del 20%“.

ABBIATEGRASSO: LEI NON VOLEVA MORIRE

Ecco le immagini degli ultimi istanti di vita della Nutria ammazzata in maniera illegale ad Abbiategrasso (tratte dal blog "Radio City Bar" Abbiategrasso) lo scorso 16 gennaio, lo vedete dalle immagini che ci sono cose che non sono regolari, perchè la nutria che girava per le strade di Abbiategrasso è stata presa e messa in quella gabbia fornita da un privato? Perchè non è stata presa in consegna dalla polizia municipale o dalla polizia provinciale, ma come si vede dalla foto portata via su un camion che pare essere privato? Perchè i pompieri (vedi divise foto uno) sono intervenuti per catturare un animale selvatico di cui la competenza spetta alla polizia della città metropolitana? Cosa c'entravano i guardia parco in questa vicenda? Chi ha autorizzato e chi ha ammazzato questa meravigliosa nutria? E sopratutto dove è poi stata smaltita la carcassa. Ma sopratutto perchè è stata ammazzata. LEI NON VOLEVA MORIRE


TERMOLI. RIFIUTI TOSSICI IN ALLEVAMENTO


(ANSA)- TERMOLI (CAMPOBASSO), 25 GEN - Sequestrato a Rio-Vivo Marinelle dagli uomini della Stazione navale della Guardia di Finanza di Termoli un terreno trasformato in discarica abusiva.
    Cinque le persone denunciate. I finanzieri, nell'ambito di servizi di polizia ambientale disposti dal Reparto Operativo Aeronavale, hanno apposto i sigilli a un'area dove sono stati stoccati rifiuti speciali pericolosi e non: manufatti in eternit, guaine bituminose, pneumatici fuori uso, apparecchiature elettriche, materiale di risulta proveniente da demolizione edilizia. L'Amministratore unico della società proprietaria del terreno e i 4 soci sono stati denunciati con l'accusa di realizzazione e gestione di discarica non autorizzata. Accertamenti su un fondo agricolo contiguo hanno consentito poi di sequestrare un immobile di 100 metri quadri in via di realizzazione senza autorizzazione. Denunciati i due comproprietari del fondo per abusivismo edilizio. Sullo stesso terreno è stato individuato un allevamento di animali tenuti in condizioni estreme. Stalle e ricoveri abusivi - per ovini, caprini, equini, cani, fagiani e galline - senza il rispetto delle norme igienico sanitarie. I controlli sono scattati alla vista degli animali al pascolo in mezzo ai rifiuti. Deferiti alla Procura della Repubblica di Larino (Campobasso) per maltrattamento e abbandono di animali il titolare dell'allevamento e i due proprietari. Il servizio si è svolto il collaborazione con il Servizio veterinario dell'Asrem di Termoli.(ANSA).

venerdì 25 gennaio 2019

TORTURATORI SENZA VERGOGNA. LUCRANO SULLA PELLE DEI CANI SEQUESTRATI

SONO SENZA VERGOGNA. PARLO DEI DUE FRANCESI A CUI HANNO SEQUESTRATO IERI I CANI DOPO CHE SONO STATI SORPRESI A PICCHIARLI RIPETUTAMENTE IN PIAZZA REPUBBLICA A MILANO. ORA I DUE SI SONO PIAZZATI ALLA STAZIONE DI LAMBRATE E CHIEDONO SOLDI PER RISCATTARE I CANI SEQUESTRATI. E PARLANO DI SEQUESTRO SELVAGGIO. NON DATE LORO UN CENTESIMO SONO TORTURATORI DI ANIMALI.


ABBIATRGRASSO. CATTURANO E AMMAZZANO UNA POVERA NUTRIA.

Abbiategrasso (25 gennaio 2019) L'hanno ammazzata per niente in quanto la povera nutria spaesata che si trovava nel centro di Abbiategrasso non avrebbe fatto del male a nessuno sarebbe bastato catturarla e liberarla o nel parco della Fossa o spostarla nelle vicinanze di un corso d'acqua ma chi ha gestito in maniera assurda la cattura e la successiva uccisione della nutria che girava lo scorso 16 gennaio in Abbiategrasso ha agito in maniera stupida ed impulsiva e al di sopra della legge e per questo AIDAA ha deciso di presentare un esposto alla procura della repubblica di Pavia da cui Abbiategrasso dipende territorialmente dopo la chiusura del suo tribunale per il reato di maltrattamento e soppressione di animale. "E' interessante leggere come si sia mosso il mondo per catturare e barbaramente ammazzare una povera nutria, utilizzando tra l'altro gabbie trappole di privati il cui uso non è ammesso dalla legge- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- mentre solo poche settimane fà nel periodo di capodanno ci sono voluti giorni per rimuovere da una strada la carcassa di un povero gatto investito e che poi pare sia stato spostato da una privata o comunque da una volontaria e non da chi doveva farlo. Comunque questo è un animalicidio vero e proprio, la nutria sarebbe ancora viva se questi messeri non si fossero fatti prendere dal panico e da ignoranza nella conoscenza e nella gestione di questi dolcissimi castorini".

CANE AVVELENATO A TORINO. SALVATO DALLA PADRONA

La Loggia | Villaggio Boschetto | Cane avvelenato | Vivo per miracolo | 23 gennaio 2019

Ancora un caso di cani avvelenati. Questa volta, però, con lieto fine. 
Alcuni giorni fa, un cane di nome Caramel è stato avvelenato probabilmente con un topicida nel giardino di casa, a La Loggia, nel villaggio Boschetto.
E' stata la stessa proprietaria a denunciare tutto mediante Facebook.
"Il mio piccolo Caramel - spiega la proprietaria sul noto social network -, ha subito un avvelenamento, la sostanza più probabile è un topicida. I sintomi da subito sono stati preoccupanti, vomito, diarrea, bava alla bocca, cospicue perdite di sangue nelle feci, temperatura del corpo bassissima. Sembrava morto. L’ho immediatamente portato dal veterinario. È stato sottoposto subito a terapia antibiotica, antiemetica e gli è stato somministrato l’antidoto via flebo. Chiaramente sono stati effettuati diversi prelievi per monitorare la sua situazione".
Con molta probabilità, il cagnolino potrebbe aver ingerito dei bocconi di carne contenenti la sostanza velenosa. 
"Adesso sta meglio. Ma ci vogliono ancora giorni prima che si riprenda del tutto, visto che dovrà seguire una terapia antibiotica, come prescritto dal veterinario", scrive ancora la proprietaria, che nelle prossime ore andrà dai carabinieri per denunciare tutto: "I miei cani vivono in casa e al massimo stanno in giardino. Vorrei capire chi lo abbia avvenelenato".




SAN LEO. I FORESTALI SULLE TRACCE DEI KILLER DEI CANI


La storia ha inizio oltre 10 anni fa con un cane trovato morto per un colpo da arma da fuoco. La denuncia del proprietario residente a Fontanelle, una piccola frazione del comune di San Leo, non ha portato ad alcun risultato concreto. La scorsa estate nella stessa area che - va precisato - conta meno di 10 famiglie, altri due cani sono stati avvelenati. Che qualcosa non andasse era quindi chiaro da tempo.

L'ultimo triste episodio due giorni fa. Una coppia di cani che, vista l'area di aperta campagna, gironzolava tranquillamente tra una casa e l'altra, è rimasta vittima di un boccone avvelenato. Immediata la corsa al più vicino veterinario ma, arrivati sul posto, per Luna, cucciolona di appena un anno, non c'è stato nulla da fare. Più fortunato l'altro cane che, seppur con sofferenza, è riuscito a sopravvivere.

Questa volta i proprietari vogliono andare fino in fondo. Hanno così raccolto del liquido proveniente dalla bocca per farlo esaminare dalla Usl di Novafeltria ed hanno poi sporto denuncia ai Carabinieri Forestali nella speranza, quanto meno, di fare giustizia ed evitare, una volta per tutte, che il fatto possa ripetersi. Nel giardino in cui i cani hanno iniziato a stare male, è stata poi rinvenuta parte della polpetta avvelenata. Anche questa potrà quindi essere utilizzata per ricercare il colpevole dell'ignobile gesto.

“Non c'era alcun motivo per uccidere il cane – ci racconta il proprietario, chiaramente affranto -. Era dolce, buona e non ha mai infastidito nessuno”. Alla domanda su un possibile sospettato, il proprietario sospira: “I sospetti ci sonoe portano tutti ad una precisa persona. Viviamo in un ghetto di cinque famiglie e il cerchio è davvero stretto. Però ci vogliono le prove e spero proprio che i Forestali possano darci una mano per fermare questo criminale”.

CRONOFOTOGRAFIA DEL SEQUESTRO DEI CANI DI IERI A LAMBRATE








QUESTE IMMAGINI DA SOLE DICONO PIU DI MILLE PAROLE.

EUROPA. IN ARRIVO NUOVE NORME SUL TRASPORTO ANIMALI

BRUXELLES - Gli Stati membri dell'Ue devono applicare la normativa europea per proteggere gli animali durante il loro trasporto e sanzionare chi si rende responsabile di maltrattamenti. È quanto chiede la Commissione per l'Agricoltura del Parlamento Ue, che in una risoluzione adottata oggi a Bruxelles con 22 voti a favore, 12 contrari e 4 astensioni, invita i Paesi Ue ad applicare la direttiva dell'Unione del 2005 che punta a proteggere meglio i milioni di animali trasportati ogni anno in Europa. Secondo gli eurodeputati, la Commissione Ue non dovrebbe esitare a sanzionare i Paesi che non rispettano le regole in modo corretto.
Gli Stati membri dovrebbero inoltre perseguire le violazioni della normativa con sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive, che vanno dalla confisca dei veicoli fino a corsi di riqualificazione professionale obbligatoria per il personale responsabile dei maltrattamenti. La risoluzione propone anche di effettuare più controlli non preannunciati, di sospendere o ritirare la licenza del trasportatore che ha violato le regole in modo recidivo, oltre che di vietare i veicoli e le imbarcazioni non conformi agli standard. Gli eurodeputati chiedono infine di ridurre i tempi di trasporto e di mettere a punto una strategia per il benessere degli animali per il periodo 2020-2024. Dopo il via libera nella Commissione per l'agricoltura, il testo dovrà adesso essere votato in plenaria.