sabato 31 maggio 2025

INCIDENTE SULLA TERAMO MARE- MORTO UN CANE PASTORE ABRUZZESE

 TERAMO – Travolto e ucciso un cane di razza pastore abruzzese lungo la Teramo Mare. E’ accaduto stamane nei pressi di Cartecchio. L’auto, un mezzo Suv, è andato semidistrutta mentre il conducente è rimasto lievemente ferito. Sul posto il 118, carabinieri, Vigile ecologico e Asl per rilievi e accertamenti.


EBOLI E' ALLARME PER I GATTI UCCISI DAI CANI RANDAGI

Gatti uccisi dai cani ad Eboli. Gli animali avrebbero sbranato i gatti per strada e questa mattina gli stessi animali si sono avvicinati a due bambini ringhiando e la madre dei bimbi si è subito precipitata per strada, verso piazza Dogana, per mettere in salvo i figli ed evitare che fossero azzannati dai cani.


venerdì 30 maggio 2025

BIMBA MORSA AD AGLIANA DA UN PITBULL. ANIMALISTI. SI INDAGHI A 360 GRADI SULLE RESPONSABILITA'

 AGLIANA (30 MAGGIO 2025) "Esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla famiglia della bimba e della nonna morsicate dal pitbull ed auguriamo loro una complieta e veloce guargione,ma non possiamo non sottolineare che anche in questa occasione si rischia di scatenare una campagna di odio prima ancora che vengano accertati i fatti in maniera completa e precisa. Chiediamo alla procura un indagine rigorosa su quanto accaduto e di verificare se vi siano responsabilità da parte dei proprietari dei cani ed in particolare del pitbull nella gestione degli stessi. Non diamo giudizi di nessun genere perchè non spetta a noi farlo ma eventualmente alla magistratura ed alle forze dell'ordine, chiediamo nel contempo che prima di prendere qualsiasi decisione sul futuro del cane che si trova sotto sequestro si facciano tutte le verifiche necessarie" da subito inoltre diamo la nostra disponibilità qualora fosse necessario ad occuparci in futuro di questo cane attraverso un percorso rieducativo". Questo il comunicato emesso dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA sulla tragica vicenda di Agliana


APPROVATA LA NUOVA LEGGE SUI REATI CONTRO GLI ANIMALI- COSA CAMBIA DAVVERO?

 

Le pene per chi maltratta, abbandona o uccide un animale

 Chi maltratta un animale potrà essere condannato fino a 2 anni di reclusione, senza possibilità di pene pecuniarie alternative. Nei casi più gravi, come l’uccisione dell’animale con sevizie o sofferenze prolungate, la pena potrà salire fino a 4 anni di carcere e 60.000 euro di multa. Le pene aumentano di un terzo se i fatti sono commessi alla presenza di minori, nei confronti di più animali o se vengono diffusi online.

Combattimenti e traffici illeciti: sanzioni e carcere

 La riforma introduce un quadro sanzionatorio più duro anche per chi organizza o partecipa a combattimenti tra animali: fino a 4 anni di reclusione per gli organizzatori e multe che possono arrivare a 160.000 euro. Per chi partecipa “a qualsiasi titolo” sono previste pene fino a 2 anni. Le misure di prevenzione per chi organizza abitualmente questi eventi saranno equiparate a quelle previste per i reati di stampo mafioso.

Cani alla catena, pellicce di gatto e altre novità

 Tra le novità più simboliche c’è il divieto nazionale di tenere i cani legati con catene: chi viola la norma rischia una multa fino a 5.000 euro. Viene vietato anche l’uso commerciale di pellicce di gatto domestico. Inoltre, le nuove norme vietano l’abbattimento degli animali coinvolti nei reati: questi dovranno essere custoditi fino al termine del processo.

Il ruolo delle associazioni e le novità procedurali

 Le associazioni per la protezione animale avranno più strumenti: potranno chiedere il riesame del sequestro per garantire il benessere degli animali e ottenere l’affido definitivo dietro cauzione. Inoltre, sarà creata una sezione dedicata nella banca dati delle forze dell’ordine per monitorare i reati contro gli animali. Il coordinamento tra le forze di polizia sarà rafforzato per contrastare in modo più efficace il fenomeno.

La legge in sintesi

1. Cambia il titolo del capo dedicato: "Delitti contro gli animali"Il titolo IX-bis del codice penale viene rinominato, non si parlerà più di semplici “reati”, ma di “delitti contro gli animali”. Un cambiamento che non è solo formale: serve a sottolineare la gravità delle condotte previste, conferendo loro una dignità penale più forte.

2. Sanzioni molto più severe per chi sfrutta o maltratta animali

  • Spettacoli e manifestazioni vietate (art. 544-quater): chi organizza o partecipa a eventi che comportano sevizie o strazio per gli animali rischia ora multe molto più alte, da 15.000 a 30.000 euro, rispetto al precedente limite massimo di 15.000 euro.
  • Combattimenti tra animali (art. 544-quinquies): aumentano le pene detentive, con la reclusione portata da 1–3 anni a 2–4 anni. È punito non solo chi organizza, ma anche chi partecipa attivamente o favorisce i combattimenti, anche con semplici compiti logistici.
  • Uccisione di animali (art. 544-bis): viene introdotta una doppia soglia di pena. Chi uccide un animale senza necessità rischia da 6 mesi a 3 anni di carcere e una multa da 5.000 a 30.000 euro. Se l'uccisione è preceduta da sevizie o causa sofferenze prolungate, la reclusione sale a 1–4 anni e la multa a 10.000–60.000 euro.
  • Maltrattamenti (art. 544-ter): chi provoca sofferenze o lesioni a un animale può essere condannato fino a 2 anni di carcere, anche se le lesioni non sono gravi. La sanzione minima è di 6 mesi.
  • Danneggiamento o uccisione di animali altrui (art. 638): chi uccide più di tre animali raccolti in gregge o mandria, oppure animali bovini o equini anche se isolati, rischia da 1 a 4 anni di reclusione.
  • Detenzione incompatibile (art. 727): vengono aumentate anche le multe per chi tiene animali in condizioni non compatibili con la loro natura o in stato di grave sofferenza: da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 10.000 euro.
 

3. Arrivano nuove aggravanti specifiche

È introdotto l’articolo 544-septies, che prevede un aggravamento delle pene in tre casi precisi:
  • Se il reato è commesso alla presenza di minori;
  • Se il reato riguarda più di un animale;
  • Se l’autore diffonde immagini o video delle violenze tramite social, siti web o altri mezzi digitali.
In pratica, l’uso della rete come cassa di risonanza del maltrattamento comporta una responsabilità penale maggiore.

4. Più poteri alle associazioni e tutela per gli animali sequestrati

  • Viene riconosciuto un ruolo attivo alle associazioni animaliste (già individuate dall’art. 19-quater del codice penale) nella custodia e anche nell’affidamento definitivo degli animali sequestrati.
  • È introdotto l’articolo 260-bis del codice di procedura penale: l’autorità giudiziaria può affidare stabilmente gli animali a enti o associazioni, a condizione che queste versino una cauzione proporzionata per garantire le spese di mantenimento.

A CAPPADOCIA CANI E GATTI AVVDLENATI

 Cappadocia. A guardare le immagini si è davanti non solo a una situazione di degrado ma anche di emergenza sanitaria. Perché tutto accade tra le vie del paese, che rimangono sporche e con gatti morti avvelenati fino a quando qualche residente paziente ne rimuove le carcasse.Accade a Verrecchie, la piccola frazione di Cappadocia, che si prepara tra l’altro ad accogliere il flusso dei turisti che arrivano in estate soprattutto da Roma.

 

“Stanno uccidendo tutti gli animali con dei bocconi avvelenati, per lo più cani e gatti. Nell’ultimo mese, cinque gatti e due cani. Non riusciamo ad uscirne. Abbiamo anche parlato con i carabinieri forestali, con il Comune. Ma nulla”, raccontano dei residenti, “abbiamo dei sospetti su chi possa essere a fare tutto questo ma purtroppo non possiamo denunciare direttamente perché altrimenti andremo incontro a querele e Dio solo sa a cos’altro, per questo chiediamo di rendere pubblica la cosa, così che qualcuno se ne interessi”.


giovedì 29 maggio 2025

ABBATTIMENTO CINGHIALI A CAMPBASSO. AIDAA: PROPONE SOLUZIONE ALTERNATIVA ALLE FUCILATE

 CAMPOBASSO (29 MAGGIO 2025) "Non è uccidendo una femmina di cinghiale alla presenza dei cuccioli in mezzo a una strada cittadina alla presenza dei passanti e poi scatendando una caccia di selezione con la quale si abbattono in maniera indistinta cuccioli e cinghiali adulti senza forse neache le conoscenze minime di come è organizzata la società dei cinghiali e del ruolo delle matriarche che si risolve la questione della presenza dei cinghiali nelle città, ed anche a Campobasso si sono ripetute nei giorni scorsi le stesse dinamiche e gli stessi errori in obbedienza della ordinanza della sindaca Forte che prevede l'abbattimento dei cinghiali a colpi di arma da fuoco anche in centro città (ordinanza che per fortuna scade il prossimo 31 maggio e che dopo le polemiche dei giorni scorsi ha portato al blocco delle attività di abbattimento in anticipo) . Il problena della presenza degli animali selvatici in particolare dei cinghiali esiste ma esistono anche degli studi precisi che mettono in evidenza come l'abbattimento selettivo altro non fà che ottenere l'esatto risultato opposto e vale a dire la proliferazione della specie e non la sua estinzione al quale nel caso specifico di Campobasso si è aggiunta una campagna che definire di terrore psicologico e che mette i cinghiali in mostra come animali cattivi e pericolosi al solo scopo di creare paura e di conseguenza di fsvorire un clima favorevole all'abbattimento degli animali. Bene ha fatto il presidente Noitaa a denunciare la situazione di allarmismo e di pericoloso far west , Tra qualche giorno forniremo all'amministrazione comunale un piano alternativo dove nessun cinghiale perderà la vita e dove in breve tempo la questone sarà dapprima ridimensionata e poi risolta. E' un piano operativo che ha un appoccio diverso da quello dei cacciaori e sopratutto che potrà essere applicato in breve tempo se questa amministrazione avrà il coraggio e la voglia di attuarlo". Questo il comunicato dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente in merito alla scelta del comune di Campobasso di abbattere i cinghiali a fucilate anche in centro città.


CICLISTA CON IL CANE INVESTITA E UCCISA

 Oggi pomeriggio, poco dopo le 18, a pochi metri dalle benedizioni alle auto in corso per la festività di santa Rita sullo Stradone Farnese, una pensionata è caduta dopo l'impatto tra la sua bici e un'auto che usciva da una strada laterale.

Con la donna, c'era anche un cagnolino che, spaventato, è fuggito lungo la strada: per fortuna, nella confusione generale, non si sono verificati altri incidenti e l'animale è stato recuperato e restituito alla padrona, che ha atteso a lato strada l'ambulanza chiamata da alcuni presenti.

mercoledì 28 maggio 2025

NELLA PEMISOLA SORRENTINA DUE GATTI UCCISI DA VELENO

 Un triste e grave episodio scuote la tranquillità di Meta, in penisola sorrentina, e riaccende i riflettori sulla violenza contro gli animali. Due gatti domestici, un maschio e una femmina – compagni inseparabili e genitori di una cucciolata di tre gattini – sono stati trovati morti, uccisi da un avvelenamento deliberato.

La vicenda ha sconvolto non solo la famiglia che li accudiva, ma l’intera comunità. I due mici, abituati a brevi passeggiate nel giardino di casa, erano affettuosi e fiduciosi, vittime innocenti di un gesto tanto crudele quanto inspiegabile.
La denuncia contro ignoti è stata sporta e ora si attende che le indagini facciano il loro corso, nella speranza che il responsabile venga identificato e punito in base alla legge.
Atti come questo non sono soltanto crudeli, ma violano apertamente le norme che tutelano la vita e il benessere degli animali. L’uccisione volontaria di animali domestici, infatti, è un reato perseguibile penalmente in Italia. L’appello della famiglia e degli amanti degli animali è chiaro: maggiore vigilanza, pene più severe e una cultura del rispetto che parta da gesti concreti. Perché nessun animale debba più pagare con la vita l’ignoranza e la crudeltà umana.

martedì 27 maggio 2025

RUVO DI PUGLIA. CANI SI AGGIRANO NELLA NOTTE SBRANANDO I GATTI. AIDAA NE CHIEDE LA MESSA IN SICUREZZA

 RUVO DI PUGLIA (27 MAGGIO 2025) Sono oramai diverse le segnalazioni giunte alle associazioni animaliste ed anche all'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA da cittadini spaventati dalla presenza notturna di un branco di sette maremmani che si aggirerebbero per le strade di Ruvo di Puglia arrivando anche ad uccidere e sbranare alcuni gatti come si evince da un filmato pubblicato di recente. Sulla vicenda interviene l'AIDAA che nelle prossime ore invierà una denuncia alla procura di Bari nella quale si chiede di catturare il branco di cani e che gli stessi vengano posti in sicurezza affidandoli a chi è in grado di accudirli evitando loro il traumatico passaggio in canile, ed indagini specifiche per verificare se i cani hanno un proprietario o se sno randagi in modo da capire se ci sono delle responssabilità oggettive dietro quanto sta accandendo. "Sappiamo che sul territorio le associazioni lavorano da temo e bene per limitare il fenomeno del randagismo sia attraverso le microchippature che le sterilizzazioni proprio per questo appare anmalo quanto sta succedendo- scrivono in una nota gli animalisti-chiediamo si ponga rimedio immediato alla questione sopratutto per tutelare i mici oggetto di aggressione da parte dei sette maremmani. Chiediamo inolte- continuano gli animalisti di AIDAA- ai proprietari dei gatti di tenerli in casa nelle ore notturne proprio per garantire le loro incomunità fisica".


TRAVOLGE UOMO E CANE A BORDO DEL SUV RUBATO

 "Rallenta". Una frase questa che aveva ripetuto più volte a un automobilista, che a bordo di un suv sfrecciava a tutta velocità. Oltre a dare gas, aveva anche minacciato l'uomo e l’animale, fino a quando non è passato alle vie di fatto, investendoli entrambi in piena campagna. Per questo motivo un 25enne romeno è stato arrestato a Nettuno dalla polizia, con l'accusa di tentato omicidio. 

Uomo e cane investiti da automobilista a bordo del suv

La vittima, un 39enne anch'egli di origini romene, era solito passeggiare con il proprio cane.  E in pi di una occasione aveva incrociato per strada il suo aggressore, mentre guidava a tutto gas a bordo di un suv. Così, temendo per l'incolumità del suo cagnolino, lo aveva esortato più volte ad andare più piano. Ma, anziché assecondarlo, il connazionale aveva minacciato sia lui che l'animale. Una situazione, questa, che è degenerata quando il 25enne, all'ennesimo richiamo sulla guida da parte della vittima, dalle parole è passato ai fatti. E, a forte velocità, si è scagliato contro di lui e il cane. Nonostante la prontezza del malcapitato – che, in un primo momento, era riuscito a gettarsi con il suo amico a quattro zampe in un fosso lì vicino – quando poi è tornato in strada, si è visto travolgere dal paraurti posteriore del veicolo. Davanti a lui il 25enne, a bordo della vettura, aveva ingranato la retromarcia, riuscendo a colpirlo aduna gamba.  

Nascosto tra le sterpaglie

Il 39enne, rifugiatosi di nuovo tra le sterpaglie del fosso e spaventato per le ritorsioni del giovane, che, nel frattempo, era tornato accompagnato da un amico, ha chiesto aiuto al 112. A quel punto, sono stati gli agenti del commissariato Anzio Nettuno a intercettare l'auto pirata, riuscendo a bloccarla proprio mentre cercava di fuggire a forte velocità. Arrivati sul luogo dell’investimento, i poliziotti hanno trovato la vittima e il cane accovacciato, mimetizzati dietro ad un cespuglio. L’uomo è stato trasportato in ospedale, dove i medici hanno riscontrato lesioni giudicate guaribili in 30 giorni. Il cane, sano e salvo, è stato affidato alla mamma della vittima.

Guida senza patente sul suv rubato

I successivi accertamenti, peraltro, hanno consentito di accertare che il suv risultava rubato provento nel novembre del 2024 e che il conducente fosse sprovvisto di patente di guida. Per il 25enne, quindi, si sono aperte le porte del carcere.





L'AQUILA. TARTUFARO PIRATA BLOCCATO DAI CARABINIERI

 C’è chi crede di poter fare il “furbetto” nel silenzio del bosco, ignorando regole e rispetto per la natura. Ma i Carabinieri Forestali questa volta non si sono fatti prendere in giro, non hanno perdonato. Quando si tratta di difendere il patrimonio ambientale e il lavoro onesto, la giustizia colpisce duro.L’allarme è scattato dalla centrale operativa 1515 dell’Aquila, un filo teso che ha messo in moto la macchina del Nucleo Parco di Gioia dei Marsi, che si sono messi al servizio del Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e dei Parchi.

Un’operazione chirurgica, silenziosa, come solo le migliori indagini sanno essere. E il risultato è stato immediato: l’individuo, colto in flagrante, non ha avuto scampo. Sorpreso con le “mani nel sacco”, intento nella raccolta illegale di tartufi, in spregio a ogni normativa vigente.


lunedì 26 maggio 2025

CATANIA. CAVALLO IN TANGENZIALE FINISCE CONTRO UN PALO. ESPOSTO ANIMALISTA

 CATANIA (26 Maggio 2025) Un grave incidente è avvenuto domenica mattina poco dopo le 7 sulla tangenziale di Catania all'altezza del tondo Gioeni dove un cavallo che stava trainando un calesse andava a forte velocità ed ha finiro per schiantarsi contro il palo di un segnale stradale. Il cavallo si sarebbe rotto una zampa ed in caso che non guarisca pefettamente il rischio di abbattimento è alto. Il cavallo è stato soccorso e portato via dal suo conducente, ma la vicenda non è cero passata inosservata agli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che hanno annunciato la presentazione di un esposto alla procura per chiedere indagini complete in merito all'accaduto e sulle responsabilità del consucente che aveva lanciato il cavallo a folle velocità su una tangenziale cittadina, dove non è chiaro se sia permesso il transito di cavalli e calessi.


LE CONDOGLIANZE DI AIDAA PER IL SACRIFICIO DI GIANFRANCO BALDIN

 UDINE (26 MAGGIO 2025) Gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA esprimono le loro condoglianze e la vicinanza alla famiglia Baldin per la morte del loro caro Giafranco che sabato non ha esitato un attimo a tuffarsi nelle acque del torrente Cormor per salvare il suo cane (sopravissuto e salvato poi dai pompieri) caduto in quelle acque, geesto di amore verso il proprio animale che purtroppo è stato fatale per il signor Gianfranco che in quel torrente ha perso la vita. 


A TRENTO IL MINISTRO FRATIN RILANCIA SUL PROGETTO DI TRASFERIRE E STERILIZZARE GLI ORSI

 «Gli orsi sono un problema locale. Con la Provincia di Trento stiamo valutando come intervenire: da un lato con meccanismi di sterilizzazione, dall’altro il trasferimento in altri Stati». Ha parlato così Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, intervenuto sabato 24 maggio a Trento in occasione del Festival dell’Economia.

La sterilizzazione e il trasferimento di alcuni esemplari

Tra i tanti temi affrontati, anche quello dei grandi carnivori, considerando la recente approvazione del Parlamento europeo al declassamento dello stato di protezione del lupo da «specie rigorosamente protetta» a «specie protetta». «Quando sarà finito l’iter europeo — ha spiegato Pichetto Fratin —, dovremo fare un Piano nazionale rispetto alla nostra Costituzione, anche con il ribaltamento sulle Regioni e le relative azioni». L’attenzione ora è rivolta alla gestione futura degli orsi in Trentino. Un problema strettamente «locale» secondo il ministro, che ha aggiunto: «Questa situazione è esplosa perché nei vent’anni forse bisognava mettere in atto una serie di interventi. Ora con la Provincia di Trento stiamo valutando come intervenire». Aperte, quindi, le piste che portano verso «meccanismi di sterilizzazione» e il «trasferimento in altri Stati» per quanto riguarda alcuni esemplari.