venerdì 14 agosto 2020

CASERTA. IL CAVALLO MORTO DI CALDO NON POTEVA ESSERE USATO

La Procura di Santa Maria Capua Vetere prosegue nelle indagini per il decesso del cavallo morto nella Reggia di Caserta due giorni, mentre trainava un calesse per turisti. L'ipotesi di reato su cui stanno lavorando gli inquirenti in queste ore è quella di maltrattamento di animali: un reato che viene sanzionato con una reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con una multa tra i 5.000 ed i 30.000 euro. Non ci sono ancora persone indagate, ma il fascicolo della procura sammaritana sarà completo solo quando arriveranno gli esami autoptici sul corpo del cavallo.Sulla vicenda si era espresso nelle scorse ore anche il sindaco di Caserta, Carlo Marino, che aveva subito parlato di alcune "irregolarità" emerse dai controlli incrociati di Polizia Municipale e Polizia di Stato sul posto. "Il cavallo deceduto non era quello autorizzato al trasporto", ha spiegato Marino, che ha anche aggiunto che "il titolare dell’autorizzazione amministrativa della carrozza circolava abusivamente con un animale diverso da quello comunicato al Comune e all'Asl". Si attendono ora gli esiti degli esami autoptici sul corpo del cavallo, che servirà a fare chiarezza sulle cause della morte.
Sospeso il servizio dei "vetturini"
Intanto, il servizio dei "vetturini" all'interno della Reggia di Caserta è stato sospeso dalla direttrice Tiziana Maffei, in attesa degli accertamenti in corso. La società a cui apparteneva il cavallo è la TNT, concessionaria del servizio per conto della Reggia di Caserta stessa. Al momento, gli accertamenti in corso, oltre che di tipo giudiziario con l'inchiesta delle Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono anche di tipo amministrativo.