sabato 4 agosto 2012

SU GREEN HILL NON E' AFFATTO TUTTO FINITO

La decisione presa ieri dal tribunale del riesame ha salvato i cani di Green Hill ma non ha posto fine all'attività dell'allevamento che con il dissequestro potrebbe mettersi a norma con le normative che regolano l'allevamento delle cavie e riprendere la propria attività. Questo ovviamente al momento è un pericolo teorico in quanto la settimana prossima dovrebbe essere votata dal parlamento la famosa legge che vieta l'allevamento in Italia dei primati, cani e gatti destinati alla vivisezione. Se però ci fosse un rinvio o una votazione contraria tutto potrebbe riprendere come prima e come del resto stà procedendo in tutte le altre strutture dove si allevano animali destinati alla vivisezione. Certo la salvezza di quei cani è ad oggi un fatto accertato. Ma aver salvato 2.500 cani dalla vivisezione non vuol dire assolutamente aver abolito la vivisezione. Anche se passerà la normativa europea emendata non ci sarà alcuna vittoria sulla vivisezione ma solo un parziale divieto per l'allevamento in Italia di alcune specie di animali che saranno importati da altrove e che continueranno ad entrare a migliaia nei laboratori italiani e negli stabulari delle aziende dove si pratica la sperimentazione animale. Quindi pur riconoscendo come fatto positivo la vicenda di Green Hill, continua da parte nostra l'ammonimento a non abbassare la guardia. Perchè 2.500 cani sono salvi, ma in questi giorni questi sono stati sostituiti da cani provenienti da altri allevamenti fuori Italia. Perchè qui sta la grande ipocrisia della legge e di chi la sostiene. Se andrà tutto bene si otterrano le chiusure degli allevamenti, MA NON SI SALVERA' UN SOLO ANIMALE DALLA VIVISEZIONE SE NON SI PROIBIRA' LA SUA PRATICA SUL TERRITORIO NAZIONALE. Possibile che ci vuole cosi tanto a capirla???