Un orso affamato ha destato preoccupazione tra gli abitanti di Pren, una piccola frazione ai piedi delle vette feltrine nel Bellunese. L'animale, in cerca di cibo, ha lasciato il suo rifugio nei boschi per avvicinarsi al centro abitato di Costa Solana. "È arrivato tre volte in un mese", ha scritto sui social Andrea Zabot, testimone diretto di uno degli incontri ravvicinati con il plantigrado. Venerdì notte, poco dopo le due, l'orso ha sfondato il portone del garage di Zabot, sperando di trovare qualcosa da mangiare. Le immagini, catturate da una fototrappola nel giardino, sono state condivise sul gruppo Facebook degli abitanti del paese, suscitando un acceso dibattito.
LA RISPOSTA DELLE AUTORITÀ
Silvia Calligaro, vicepresidente della provincia di Belluno con delega alla caccia e pesca, ha confermato che la polizia provinciale sta effettuando tutti gli accertamenti necessari. "La presenza dell’orso nel Feltrino risulta abbastanza certa", ha dichiarato Calligaro, sottolineando che le segnalazioni sono state numerose e tutte verificate. Anche in passato, la presenza dell'orso aveva sollevato preoccupazioni tra i residenti di Pedavena e Fonzaso, dove l'estate scorsa si era registrato un dibattito acceso sulla gestione della situazione.
AVVISTAMENTI E MISURE DI SICUREZZA
Le fototrappole hanno confermato la presenza di un orso adulto nei pressi del centro abitato, e i carabinieri forestali hanno rilevato arnie distrutte, segno del passaggio dell'animale. Gli avvistamenti si sono susseguiti anche nella parte alta del paese, in direzione del Campon d’Avena, e in altre località come il Monte Grappa e il Monte Roncon. Gli esperti ritengono che si tratti di un esemplare maschio adulto, forse lo stesso che ha colpito alcuni apiari nella zona di Sovramonte.
DUBBI E IPOTESI
Resta da chiarire se l'orso avvistato a Pren sia lo stesso esemplare di Fonzaso, Seren del Grappa e del Monte Roncon, o se vi siano più orsi in circolazione. I carabinieri forestali di Belluno, lo scorso anno, avevano escluso la presenza di più esemplari. Tuttavia, l'avvistamento a Lamon nel settembre 2023 aveva sollevato l'ipotesi di uno sconfinamento dal Trentino, segnalato da un escursionista nell'area del Monte Coppolo.