domenica 31 marzo 2019

UCCISE PECORE E AGNELLI. FORSE UN BRANCO DI LUPI?


Strage di pecore in un allevamento di contrada Granaro (Pescara). Nella notte fra venerdì e sabato ben 35 capi tra cui diversi agnellini, sono stati uccisi dai lupi. Gli animali era in una zona ben recintata e a guardia vi erano sei pastori abruzzesi. Ma questo non ha evitato il massacro. A denunciare l’accaduto, sulla sua pagina Facebook, è stato ieri lo stesso proprietario Alberto Di Cesare, il quale ha anche postato due video a dir poco eloquenti su quanto accaduto, sottolineando che si tratta «dell’ennesima strage di lupi a Pianella».

Ad indicare quindi che episodi come quello dell’altra notte, in paese, si sono già verificati. Il timore adesso è per chi abita nella zona. Nelle vicinanze dell’allevamento vi sono infatti diverse case in cui vivono famiglie con bambini piccoli. «A 15 metri dalla prima pecora sgozzata - sottolinea Di Cesare in un commento ad un post -, al di fuori del recinto, vi era un bambino di due anni». Ma fatti del genere nel Pescarese non è la prima volta che accadono. Tempo fa era successo addirittura a Collecorvino, che si trova a soli 250 metri sopra il livello del mare. Presa di mira in quel caso una piccola azienda agricola a conduzione familiare, nelle campagne vicino al paese. Dell’episodio erano stati informati i carabinieri poi giunti sul posto insieme al personale del servizio veterinario della Asl.

SAVONA. I POMPIERI LIBERANO UN GABBIANO IMPIGLIATO IN UN ANTENNA

Savona. “Un gabbiano reale, ennesima vittima dei pescatori, cosiddetti sportivi, è stato salvato dall’intervento dei Vigili del Fuoco di Savona”. A segnalare l’episodio è stata la Protezione Animali savonese.

Il volatile, mentre probabilmente vagava su una spiaggia in cerca di cibo, è incappato su un lungo pezzo di filo da pesca, abbandonato dal solito maleducato, che gli si è attorcigliato ad una zampa. Volato, poi, su un tetto di via XX Settembre il filo si è agganciato ad un’antenna televisiva ed il volatile è rimasto appeso, riuscendo poi faticosamente a posarsi sull’antenna. Gli inutili tentativi di liberarsi del volatile hanno attirato l’attenzione di una persona da un balcone vicino, che ha avvertito i pompieri, che sono intervenuti in un momento di calma dai servizi urgenti: con una scala lo hanno così recuperato e consegnato alle cure dei volontari della Protezione Animali, che gli hanno tolto il filo e, dopo aver controllato che non avesse subito ferite o lesioni, lo hanno liberato. “Ami e lenze, perduti o abbandonati sulle spiagge sono un vero flagello per gabbiani, colombi, cormorani, passeri e tortore, senza contare il pericolo di ferirsi anche seriamente per chi vi passeggia. Eppure la categoria dei pescatori (come quella dei cacciatori), è una ‘specie’ particolarmente protetta da politici ed amministratori, al punto che possono esercitare la loro ‘passione’ anche nelle zone congestionate del porto di Savona a scapito della sicurezza dei lavoratori; e che sono autorizzati ad usare attrezzi professionali come palangari e nasse il cui pescato, di certo non ‘ricreativo’, viene da alcuni venduto illecitamente a ristoratori e pescherie conniventi, evitando inoltre anche i necessari controlli sanitari”,

sabato 30 marzo 2019

TAGLIA SULL'ASSASSINO DEL CANE DELLA CONSIGLIERA EX LEGHISTA DI LEGNANO

LEGNANO (30 MARZO 2019) - Una taglia di 2.000 euro per trovare l'assassino del cagnolino della ex consigliera leghista di Legnano Federica Farina trovato morto sull'uscio di casa della giovane politica legnanese. La taglia istituita dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA sarà pagata a chiunque sia in grado di fornire informazioni che porteranno alla individuazione ed alla condanna definitiva del responsabili o dei responsabili di questo atroce atto."Non ci immischiamo nelle questioni politiche- ci dice Lorenzo CROCE presidente di AIDAA- ne tantomeno diamo colpe a nessuno anche se un idea noi ce la siamo fatta vogliamo solo giustizia per il cane, e invitiamo ovviamente chiunque abbia notizie su quanto accaduto oltre che a segnalarlo a noi a rivolgersi  ai carabinieri per la denuncia" Per segnalazioni 3479269949 oppure scrivere a presidenza.aidaa@gmail.com

APPELLO ALLE POMPE FUNEBRI. "BASTA USARE CAVALLI PER I FUNERALI"

ROMA (30 Marzo 2019) - Nel corso del 2018 in Italia sono stati celebrati oltre 7.000 funerali la cui bara è stata trasportata da carrozze trainate da cavalli, la maggior parte dei quali in Campania, Calabria e Sicilia. Sono circa 300 i cavalli usati a rotazione per questo servizio spesso noleggiati dalle stesse imprese di pompe funebri insieme alle carrozze. Un usanza oramai vecchia che a detta del presidente di AIDAA Lorenzo Croce rappresenta ogni volta un pericolo per la sicurezza e per la vita degli stessi cavalli. E dopo quanto accaduto nelle scorse settimane in provincia di Salerno dove un cavallo è stramazzato morto al suolo proprio durante un servizio funebre (a causa di botti provenienti da un vicino matrimonio) l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA lancia un appello alle imprese di pompe funebri per evitare in futuro l'utilizzo di cavalli per i trasporti funebri.

MATRIMONIO TRASH NAPOLI. DENUNCIA AIDAA: "SICUREZZA DEI CAVALLI IN PERICOLO"

MATRIMONIO TRASH NAPOLI. DENUNCIA AIDAA: "SICUREZZA DEI CAVALLI IN PERICOLO"
Napoli (30 MARZO 2019) - L'associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha inviato questa mattina alla procura della repubblica di NAPOLI un esposto in relazione all'utilizzo dei cavalli nel matrimonio tra i signori Tony Colombo e Tina Rispoli in cui si chiede alla procura di ipotizzare il reato di maltrattamento di animali ai sensi dell'articolo 544 del codice penale, in quanto l'utilizzo degli animali "in un percorso non autorizzato e irto di pericolo stradali gli organizzatori di tale sfilata matrimoniale hanno messo in pericolo la sicurezza e la vita dei cavalli medesimi".


ARRIVA LA GENETTA SULLE ALPI LIGURI


GENOVA - Uno degli animali carnivori più antichi, d'origine africana, è tornato nel parco naturale regionale delle Alpi Liguri: la genetta, mammifero spesso confuso con il gatto selvatico, con la pelliccia maculata, il muso appuntito, la coda molto lunga e grande, visto per la prima volta nel 2008, è stato immortalato da una foto trappola lo scorso ottobre. La scoperta è stata presentata stamani a Genova dall' assessore regionale ai Parchi Stefano Mai e dal presidente del parco Giuliano Maglio insieme ai ricercatori che hanno condotto gli studi sulla presenza dell'animale. Si ritiene che i primi esemplari di genetta siano arrivati in Europa attorno all'anno Mille a bordo delle navi dei Saraceni che lo utilizzavano per derattizzare i loro velieri.
    La genetta è da sempre un carnivoro molto elusivo, difficile da individuare e da addomesticare. "Si tratta per il territorio del Parco delle Alpi Liguri, della Provincia di Imperia e della Regione Liguria, di una vera e propria new entry in termini di biodiversità, un ulteriore gioiello in grado di arricchire l'eccezionale patrimonio naturalistico dell'area protetta" commenta Mai.

CENSIS ITALIANI SECONDI IN UE PER POSSESSO ANIMALI DOMESTICI


italiani secondi in Europa per animali domestici. Sono presenti nel 52% delle nostre case. Soprattutto in quelle dei separati e divorziati (68%) e dei single (54%). Il dato emerge dall'indagine del Censis 'Il valore sociale dei medici veterinari'.

Con 53,1 animali da compagnia ogni 100 abitanti, l'Italia si colloca al secondo posto in Europa. Meno dell'Ungheria (54,2 ogni 100 persone), ma più di Francia (49,1), Germania (45,4), Spagna (37,7) e Regno Unito (34,6). In Italia gli animali domestici sono in tutto 32 milioni: 12,9 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani, 1,8 milioni di piccoli mammiferi (criceti e conigli), 1,6 milioni di pesci, 1,3 milioni di rettili.

Nel 2017 le famiglie italiane hanno speso 5 miliardi di euro per la cura e il benessere dei loro animali domestici (+12,9% negli ultimi tre anni): in media 371,4 euro all'anno per ogni famiglia con animali destinati a cibo, collari, guinzagli, gabbie, lettiere, toletta, cure veterinarie.

POSSIACO CANI AVVELENATI

Da qualche settimana a Piossasco, Rivalta e Bruino si è diffuso l’allarme per i bocconi avvelenati o "corretti" con chiodi, destinati agli animali domestici. A Piossasco alcuni bocconi sospetti sono stati raccolti dalla proprietaria di un cane, che li ha trovati gettati all'interno del giardino di casa sua. Il consiglio è sempre lo stesso: qualora ci siano sospetti che il proprio cane abbia ingerito sostanze velenose occorre portarlo d'urgenza dal veterinario. È bene segnalare alle forze dell'ordine qualsiasi movimento sospetto.
 
“La Direzione Sistemi naturali della Città Metropolitana di Torino ha richiesto l'intervento del Nucleo Cinofilo Antiveleno Regione Piemonte per effettuare un'ispezione preventiva nel Parco naturale del Monte San Giorgio di Piossasco, che è un’area protetta gestita dal nostro Ente. - precisa Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e vigilanza ambientale, risorse idriche e qualità dell'aria, tutela flora e fauna, parchi e aree protette - L'obiettivo è di tutelare la fauna selvatica ma anche i tanti fruitori che frequentano il Parco, spesso accompagnati dai loro cani. Per non parlare dei bambini, che potrebbero incautamente ingerire i bocconi”.
 
L'ispezione, che ha battuto le aree del Parco a maggiore frequentazione ed è stata effettuata nel pomeriggio di mercoledì 27 marzo, per fortuna ha avuto esiti negativi. Hanno partecipato le due unità cinofile Luna (Bretone) e Myrtille (Pastore australiano), addestrate nell'ambito del progetto Life Wolfalps, con i loro conduttori, rispettivamente Gian Abele Bonicelli (guardiaparco del Parco naturale dei Laghi di Avigliana) e Carlo Geymonat (Istruttore direttivo di vigilanza della Funzione speciale Tutela della fauna e della flora della Città Metropolitana).

venerdì 29 marzo 2019

CAVALLO MUORE DURANTE I FUNERALI PER I BOTTI DI UN MATRIMONIO.

Salerno, 12 febbraio 2019 - A Roccapiemonte , provincia di Salerno nel pomeriggio di lunedì, 11 febbraio 2019 si è celebrato il funerale di una signora con tanto di carro funebre trainato da tre pariglie di solenni morelli
Peccato che vicinissimo al percorso di questo ultimo viaggio i fuochi d'artificio sparati per i festeggiamenti di un matrimonio abbiano spaventato uno dei duecavalli di volata, che si è imbizzarrito e ha strappato i finimenti finendo per scivolare a terra in malo modo, da dove non si è più rialzato morendo lì, sul posto.
I familiari della signora hanno terminato il servizio funebre trasportando la bara a braccia sino al cimitero.



MILANO. CANE ABBANDONATO RISARCITO IL COMUNE

(ANSA) - MILANO, 28 MAR - E' stato prima ammesso come parte civile e poi il Comune di Milano ha ottenuto un risarcimento, a carico del condannato, come "ente titolare di pubbliche funzioni in materia di convivenza tra uomo e animale", in un processo penale per l'abbandono di un cane lupo cecoslovacco, 'Randall', tenuto per giorni in un appartamento in condizioni terribili, senza cibo né acqua, tra escrementi e urina. La sentenza 'pilota' del giudice Mauro Gallina del Tribunale milanese ha condannato il proprietario ad un'ammenda, ma soprattutto per la prima volta ha riconosciuto un risarcimento (2200 euro) all'amministrazione comunale, rappresentata dall'avvocato Marco Dal Toso. Comune che, dopo l'intervento della Polizia locale, per oltre 90 giorni, attraverso l'Ufficio tutela animali, ha rimesso in salute il cane e lo ha aiutato con corsi di 'riavvicinamento' nel rapporto animale-uomo. Il cane con la sentenza è stato tecnicamente confiscato e assegnato ad una persona che per 7 volte è andata ad incontrarlo nel canile.

CHIESTA L'ARCHIVIAZIONE PER IL CASO DELL'ORSA KJ2

E' stata notificata questa mattina al presidente AIDAA Lorenzo Croce ed ai presidenti di altre quattordici associazioni nazionali di tutela degli animali, la richiesta di archiviazione per le denunce contro l'ex presidente della provincia di Trento Ugo Rossi e del responsabile del settore veterinario della stessa provincia autonoma Maurizio Zanin in relazione alla morte dell'orsa KJ2 uccisa su ordine dell'allora presidente della provincia dopo la famosa "aggressione" ai danni di un uomo che passeggiava nel bosco. Ora arriva la seconda richiesta di archiviazione alla quale ci opporremo per la seconda volta.

UCCISO IL CANE DELL'EX CONSIGLIERA COMUNALE. INTIMIDAZIONE POLITICA?

La notizia ha iniziato a circolare nel tardo pomeriggio, ma appariva un caso, pur triste e spiacevole, che può succedere senza per questo essere considerato un giallo... politico.  Il fatto coinvolge l'ex consigliera comunale Federica Farina e il suo cane, morto ieri, giovedì 28 marzo, per cause ancora da capire.
Rimasta discreta fino a sera, la notizia è stata battuta dall'Agenzia Ansa, riprendendo una nota di Silvia Roggiani, segretaria del Pd di Milano (foto in copertina) la quale ha collegato il decesso del cane alle vicende comunali legnanesi che coinvolgono direttamente Farina e il marito Antonio Guarnieri: "Siamo venuti a conoscenza di un brutto atto intimidatorio verificatosi in queste ore a Legnano, che temiamo possa essere legato alla crisi politica che sta investendo la giunta Fratus - così l'esponente democratica-. Esprimiamo una netta condanna per l'accaduto e solidarietà alla persona raggiunta dalla minaccia". 


giovedì 28 marzo 2019

NEL 2018 ABBATTUTI (SPESSO INGIUSTAMENTE) 76 CANI "MORSICATORI"

Roma (28 MARZO 2019) Dopo le storie dei giorni scorsi, con i cani abbattuti come a Rieti) o a rischio abbattimento come nel caso del cane corso accusato pare ingiustamente di aver ucciso a morsiil suo padrone torna prepotentemente in auge il discorso relativo all'abbattimento ingiusto dei cani cosi detti mordaci. Vediamo dapprima i dati:nel corso del 2018 sono state oltre 950 le persone che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche in quanto morse dai cani, di queste 184 sono state morsicate dai cani di proprietà, 76 i cani abbattuti in quanto considerati mordaci per aver "aggredito" umani, i bambini che sono stati morsicati dai cani sono stati 34. Dei 950 morsicati 309 hanno avuto prognosi superiori ai 20 giorni di ricovero, i bimbi con oltre 20 giorni di prognosi sono stati 12. Ma oltre agli umani anche gli altri animali sono stati vittime di morsicature da parte dei cani, complessivamente sono stati 8.000 i cani che sono dovuti ricorrere alle cure veterinarie in quanto morsicati da altri cani, di questi purtroppo 103 sono morti. I cani definiti morsicatori per eccellenza sono stati i molossoidi responsabili principalmente delle aggressioni in spazi aperti ed ai danni di altri cani, nei confronti degli umani invece i veri protagonisti sono stati i cani di piccola taglia ed i meticci, in particolare pinsher e chihuahua. Anche se coloro i quali hanno fatto i maggiori danni sono stati i molossi, seguiti dai pastori tedeschi, e dai cocker. Tra gli abbattuti in almeno diciassette casi si era poi scoperto che la responsabilità non era da fare risalire al cane ma alle gesta inconsulte delle persone coinvolte e spesso morsicate.

quando non sanno cosa fare danno la colpa a loro...

FERMO. DENUNCIATI BRACCONIERI CHE SPARGONO VELENO

In un comune dell’entroterra della Provincia di Fermo, si è svolta un’importante operazione di Polizia Giudiziaria finalizzata a contrastare il dilagante fenomeno del bracconaggio, che interessa anche il territorio provinciale.
Durante un servizio di vigilanza, una pattuglia della Polizia Provincialecomposta dagli Ispettori Daniele Armini e Simone Egidi, notava un insolito boccone di carne a terra, sito nei pressi di un anfratto boschivo.
Gli Agenti, insospettiti e attratti dall’insolito rinvenimento, iniziavano una più attenta perlustrazione del luogo, scovando un vero e proprio sito utilizzato per l’attività di cattura illecita della fauna selvatica.
Nel luogo venivano rinvenuti diversi “lacci” (cavi in acciaio posti nei luoghi di passaggio della fauna selvatica, posizionati in modo da intrappolare la fauna stessa), numerose esche di carne(di probabile contenuto tossico/velenoso), ed una gabbia predisposta per catturare animali di grande taglia, più comunemente conosciuta come gabbia trappola.
Gli operatori di polizia provvedevano immediatamente a rimuovere le esche, a conferirle all’Istituto Zooprofilattico al fine di effettuare gli esami tossicologici e, di seguito, a disattivare tutti gli inneschi rinvenuti.
L’attività investigativa, posta in essere nei giorni successivi al ritrovamento, ha consentito l’individuazione dei responsabili che, colti in flagranza di reato, sono stati deferiti alla competente autorità giudiziaria.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale e messo a disposizione della Procura della Repubblica di Fermo.
Inoltre, al fine di tutelare la pubblica incolumità, è stato allertato il Nucleo Cinofilo Antiveleno Carabinieri Forestali del Parco Nazionale Monti Sibillini (Brig. Capo Qualifica Speciale Giovanni Bucciarelli, Carabiniere Scelto Manuele Cacciatori, conduttori dei cani di nome Vida e Malta, di razza pastore belga Malinois e Labrador), che in sinergia con la Polizia provinciale, ha provveduto alla bonifica del sito escludendo la presenza di eventuali altre esche.

ESCHE AVVELENATE NEL VICENTINO

È scattato l’allarme per le esche avvelenate a Sarego. Sono stati almeno tre i casi segnalati negli ultimi giorni con ignare vittime i cani che hanno inavvertitamente mangiato quelle che per loro si presentavano come succulenti bocconi. E invece, per salvarli, i loro padroni sono dovuti ricorrere al pronto soccorso veterinario. Come avvenuto negli episodi più recenti, l’altro giorno in via Marona di Sopra, nel capoluogo, con due cani femmina, Yuma e Mia, di razza bulldog francese e pastore australiano, scampate alla morte grazie all’intervento tempestivo dei loro padroni. «Siamo riusciti a salvarle e ora sono ancora ricoverate anche se non più in pericolo di vita, ora speriamo che possano riprendersi al meglio, senza conseguenze permanenti - spiegano i coniugi Cristiano Marchetto e Marlies Tschigg -. I responsabili di questo gesto, che non hanno esitato a gettare le esche nel nostro cortile, non meritano nulla, perché non c’è niente di più indegno che colpire degli essere viventi inermi». L’amministrazione comunale, tramite l’assessore all’ambiente Flavio Zambon, che sta eseguendo accertamenti avvalendosi anche delle forze dell’ordine, ha diffuso un avviso che esorta chi porta a passeggio i cani a fare attenzione per la presenza di esche e bocconi avvelenati. In base alle segnalazioni dei ritrovamenti, le vie più a rischio sono risultate Marona di Sopra, Castelletto e Fontana Grande. «Si raccomanda di stare attenti e di accudire i propri animali, in particolare i cani che fino alla cessazione dell’allarme dovranno essere tenuti al guinzaglio e muniti di museruola in modo da impedire l’ingestione anche casuale di bocconi», esorta l’assessore Zambon. «Sembra - aggiunge - che proprio in questo periodo, in cui le persone cominciano a passeggiare con i cani, ci sia stato un accanimento. Non si sa se sia intolleranza verso gli escrementi lasciati in giro dagli animali o ci sia dell’altro. Nelle zone di maggior passeggio e quelle dove sono state trovate le esche aggiungeremo nuovi cestini per raccogliere le deiezioni. Ci auguriamo che questo possa abbassare la tensione anche se non scusa i responsabili. Così come nel lancio di esche nei cortili, in cui la volontà di uccidere un essere vivente va oltre ogni possibile comprensione».

ABBANDONA I CANI. SCOPERTO DOPO SETTE ANNI SARA' DENUNCIATO.

Lo hanno scovato per caso, sette anni dopo grazie ad un annuncio apparso su internet con il quale chiedeva un cane in adozione, a riconoscerlo una volontaria del canile della provincia di Brescia dove sette anni fà quest'uomo residente allora in provincia di Brescia ed ora nel milanese aveva abbandonato i suoi due cani anziani non microchippati. Lo avevano cercato per anni, in quanto i cani erano i forte stato di denutrizione e sicuramente maltrattati, dopo sette anni quasi per caso sfogliando gli annunci di ricerca di cani una volontaria che allora faceva servizio nel canile bresciano lo ha riconosciuto e nei prossimi giorni a carico di questo uomo che oggi ha oltre quarantanni scatterà la denuncia per abbandono e  oltre ovviamente l'appello gia fatto girare sui social a non dare cani a questo soggetto.

MORIA FONTANILI. ORA SI ALLARMANO ANCHE I CONTADINI - RIAPERTO IL VILLORESI

Le motivazioni non sono certamente uguali alle nostre, noi ci preoccupiamo dei micro ecosistemi che vivono attorno ai fontanili, loro, gli agricoltori si occupano del loro raccolto e in via definitiva dei loro guadagni, ma in questo caso le cose coincidono, infatti dopo le nostre denunce dei giorni scorsi sull'abbassamento della falda freatica che ha messo nella zona del magentino a rischio la vita di una decina di rogge e fontanili, ora anche la Coldiretti ha lanciato l'allarme siccità ed abbassamento delle falde della campagna, motivi questi che hanno portato alla riapertura del ramo centrale del Canale Villoresi, un primo passo che però da solo non basta a risollevare le sorti dei fontanili e delle rogge in asciutta, per i quali se continua questo periodo di assenza di pioggia serviranno diverse settimane per riportare la falda a livello accettabile e quindi ad avere una minima possibilità di salvare le rogge essicate. "Ora ci appelliamo anche al consorzio Olona perchè apra lo scolmatore- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- se dovesse tornare l'acqua anche in quel canale allora, ci sarebbe possibilità di salvare rogge e fontanili, speriamo che il buon senso prevalga, perchè qui si parla tanto di amore per l'ambiente e poi si lasciano morire decine di fontanili a causa di una insensata politica di gestione delle acque pubbliche e reflue".

mercoledì 27 marzo 2019

CIRCO CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA PER MALTRATTAMENTO DI COCCODRILLI

Molte volte è difficile far riconoscere il maltrattamento degli animali superiori come cani e gatti, specie quando lo stesso non è conseguente alla commissione di episodi di crudeltà o di violenza, ma si tratti di un maltrattamento derivante dalle condizioni ambientali. Certo la violenza fisica è più immediata da constatare, riconoscibile in quanto lascia segni nel corpo, a differenza di quella derivante da una vita in condizioni inadeguate che intacca il benessere psico-fisico. Ma anche questo deve essere considerato un maltrattamento penalmente perseguibile e deve essere tale anche quando riguarda, come nel caso in questione un coccodrillo, un caimano e un alligatore. Animali che si trovavano in un circo attendato a Monza e che erano costretti a vivere in condizioni davvero miserevoli. Contro questo sequestro, che riguardava anche altri animali, i circensi hanno fatto svariati ricorsi al Tribunale del Riesame e in Cassazione, ma senza ottenere il risultato sperato. Come prova il fatto che il proprietario dei coccodrilli sia stato condannato in via definitiva, mentre il procedimento nei confronti dell’altro imputato, per il maltrattamento di una tigre e di un leone, è attualmente in corso presso la Corte d’Appello del Tribunale di Milano, dopo un’iniziale assoluzione in primo grado impugnata dal pubblico ministero Giulia Rizzo della Procura della Repubblica di Monza. La sentenza di emessa dal giudice Letizia Anna Brambilla del Tribunale di Monza (nr. 2004/2016) è invece passata in giudicato ed è diventata definitiva, condannando l’imputato per il maltrattamento di diversi animali, fra i quali appunto i tre rettili.La sentenza, che rappresenta un punto fermo sulle condizioni di vita degli animali dei circhi, che devono comunque essere idonee ad assicurare il loro benessere minimo, senza poter essere condizionate o limitate da scelte economiche. Il giudice infatti prosegue nelle motivazioni che hanno giustificato la condanna affermando che «nel caso oggetto del presente processo non vi è alcun dubbio che non vi fosse alcuna specifica indicazione di crudeltà del proprietario, quanto piuttosto una chiara emergenza sul mantenimento al risparmio degli animali, di non elevato valore economico, di cui risultava economicamente più conveniente un mantenimento a costo estremamente ridotto, anche a rischio della morte dell’animale, che poteva essere riacquistato con esborsi inferiori rispetto ad un più adeguato stato di stabulazione e nutrizione». Con questa sentenza è stato fatto un grande passo avanti giurisprudenziale, che ha visto prevalere gli interessi di tutela degli animali rispetto a quelli economici del circense condannato. Mettendo un ulteriore punto fermo sull’impossibilità di poter considerare il circo una zona franca nella quale, in nome dello spettacolo e della non applicabilità della tutela ordinaria a settori regolamentati da leggi speciali, possano esserci situazioni di maltrattamento ambientale, tali da essere produttive di sofferenze. Che devono essere apprezzate e valutate anche quando riguardano dei rettili. Un’affermazione di responsabilità ottenuta grazie alla sensibilità del pubblico ministero, ma anche, e forse soprattutto, grazie alla grande attenzione e cura avuta nella redazione degli atti, delle consulenze e delle motivazioni. Prove e verbali che hanno superato il vaglio incrociato di diversi collegi giudicanti, dal Tribunale del Riesame alla Cassazione, per arrivare poi a una sentenza definitiva. Che ha comportato la confisca di tutti gli animali in sequestro.

UCCIDE IL CANE DELLA CONSUOCERA E DA LA COLPA AI LUPI

Approderà nelle prossime settimane in tribunale la strana vicenda del barboncino scomparso di proprietà di una donna marchigiana che secondo quanto da lei stessa ricostruito sarebbe stato in realtà ucciso a fucilate dal consuocero, un cacciatore marchigiano che avrebbe poi asserito che il cane sarebbe stato ammazzato dai lupi. Una ricostruzione che non ha per niente convinto gli animalisti di AIDAA che hanno presentato una formale denuncia per chiedere che si faccia luce sulla vicenda, a quanto pare infatti il corpo del piccolo cane non è mai stato trovato, e la signora non chiede alle parole del consuocero, ora la vicenda arriva in tribunale.

SARDEGNA.ARRESTATI DUE BRACCONIERI

Due bracconieri arrestati, uno denunciato, un fucile, due vasi archeologici e volatili catturati illegalmente sequestrati. È il bilancio dell’operazione contro il bracconaggio portata a termine dal Corpo forestale nell’oasi di protezione faunistica del massiccio dei Sette Fratelli e nel parco regionale di Gutturu Mannu.
Ai domiciliari sono finiti Ivo e Luca Milia, rispettivamente di 53 e 40 anni entrambi di Burcei. Nella notte tra il 23 e il 24 marzo scorsi gli uomini del Corpo forestale di Campuomu li hanno bloccati mentre si appostavano per la caccia. Il fucile che stavano utilizzando, una doppietta calibro 12, aveva il numero di matricola cancellato. Sono finiti in manette per detenzione di arma clandestina.
Nel parco regionale di Gutturu Mannu il personale della stazione Forestale Capoterra ha sorpreso 55enne mentre catturava volatili. Nel corso della perquisizione, oltre a agli animali catturati illegalmente, 75 uccelli e diverse porzioni di cinghiale, sono stati rinvenuti anche due vasi archeologici (nelle foto). Gli oggetti sono stati consegnati alla Soprintendenza Archeologica per determinarne l’autenticità e la datazione. All’uomo denunciato per uccellagione, potrebbe essere contestato anche il reato di impossessamento di reperti archeologici, punito con una pena sino a tre anni di reclusione.

CANI AVVELENATI A MASSA. C'E' UN SOSPETTATO

 «Il giustiziere» dei cani, la mano misteriosa che ha tracciato un percorso avvelenato dal mare fino alla montagna avvelenando gli amici a quattro zampe, potrebbe avere le ore contate. Gli agenti della polizia municipale che lavorano a stretto contato con il nucleo operativo delle Guardie Ecozoofile della Lega del Cane (volontari dal cuore grande) mantengono un rigoroso riserbo, ma dopo giorni di accertamenti, c’è una persona sospettata. Potrebbe essere lui dietro l’incubo iniziato a metà marzo con il racconto di Sara alla Nazione, che è riuscita a salvare Patata, la sua cagnolina. Qualcuno aveva gettato i bocconi avvelenati nel giardino di casa della ragazza che in via Pontremoli a Marina di Massa. Quello è stato il l primo di una raffica di episodi che hanno spinto le persone a scrivere cartelli per avvertire i padroni dei cani a non lasciarli liberi, perché il pericolo poteva essere dietro l’angolo.

Numerosi e incessanti anche i messaggi di allarme lanciati attraverso i social network, dove sono state raccolte altre storie di cani avvelenati, in alcuni casi con esito letale. Un «percorso avvelenato » da Bondano a Ricortola, alla Partaccia, ai Ronchi, sul viale Roma, a Marina, nella zona del Noa, Lungofrigido, poi allargato ad altre zone come via Treviso. Polpette, spugne fritte e pane: trappole per gli amici a quattro zampe, ma pericolose anche per i bambini.
Ma il lavoro degli investigatori è stato minuzioso. Il nucleo operativo delle guardie ecozoofile, che lavora in borghese, ha ricostruito il mosaico senza trascurare alcun particolare. E così si è arrivati a mettere gli occhi su una persona sospettata di aver sparso le polpette avvelenate. Inoltre gli investigatori hanno consegnato alla Asl dei bocconi «sospetti» perché vengano fatte le analisi necessarie. Una prova di più da aggiungere al dossier. E le indagini stanno proseguendo: polizia municipale e guardie ecozoofile hanno passato al setaccio le zone nelle quali è scattato l’allarme, hanno sentito testimoni e hanno raccolto segnalazioni e materiale sanitario, c’è anche una denuncia, e con un lavoro meticoloso hanno stretto il cerchio su una persona. Una persona sarebbe stata vista in atteggiamenti sospetti. Intanto il passaparola tra i padroni dei cani ed il servizio della Nazione hanno fatto in modo di limitare le conseguenze negative del «giustiziere» che sta ancora agendo con spregiudicatezza e cattiveria. Chi e perché ha deciso di mettere in pericolo i cani commettendo un reato penale oltre che mettendo a rischio anche la vita dei più piccoli? Il giallo potrebbe essere alle ultime puntate grazie alla professionalità e all’impegno degli investigatori.

martedì 26 marzo 2019

NOVATE. MAIALI AMMASSATI ED ODORI NAUESABONDI. UNA CASCINA SOTTO ACCUSA.

NOVATE/MILANO (26 marzo 2019) - Odori nauseabondi che costringono gli abitanti del quartiere Vialba di Milano a vivere di fatto con le finestre chiuse, maiali ed altri animali ammassati in maniera indegna. A finire sotto accusa è la Cascina Agricola di via Beltrami 19 a Novate Milanese oggetto dell'ennesimo esposto degli animalisti ed ambientalisti di AIDAA. Ecco come spiega l'iniziativa il presidente dell'Associazione Lorenzo Croce."Quella cascina è innanzitutto un lager dove vengono tenuti ammassati i maiali senza alcuna dignità per questi animali, ed inoltre è oggetto di inquinamento ambientale, in quanto il fetore che proviene da quelle stalle non certo per colpa dei maiali che vivrebbero felici altrove, ma per colpa di allevatori che non solo ammassano gli animali in numero eccessivo ma attraverso l'impianto di areazione sparge nell'area odori che sia di giorno che di notte  rendono invivibile la vita ai cittadini del vicino quartiere milanese di Vialba e Via Vallagarina a Quarto Oggiaro per questo facendoci interpreti del doppio disagio per i cittadini e per gli animali la nostra vice presidente Salvina Inzana ha inviato una lettera alla competente ASL Veterinaria ed all'azienda ospedaliera Sacco che è proprietaria della cascina in modo che intervengano sia per evitare che gli abitanti di quella zona siano costretti a vivere con la puzza in casa, sia per garantire la sicurezza e il benessere ai maiali. Quell'allevamento - conclude Croce- va posto sotto sequestro subito". Infatti proprio a riprova della situazione insostenibile sono apparsi dei cartelli dei residenti nella zona di Quarto Oggiaro che mettono in evidenza il disagio della popolazione ma ci sono anche richieste di verifiche della stessa struttura per verificare che i permessi sulla tenuta degli animali, infatti nella cascina ci sono oltre ai maiali, anche polli e ovini la cui situazione di benessere è oggetto della lettera della vice presidente AIDAA Salvina Inzana  portavoce del comitato dei cittadini che riportiamo per intero qui di seguito: "Con la presente la sottoscritta Inzana Salvina, Intende segnalare la insostenibile situazione di inquinamento ambientale che i residenti, sia della via Val Lagarina che delle altre vie circostanti, sono costretti a subire dalla scorsa primavera 2018. Ciò è dovuto ai miasmi della porcilaia della Cascina Agricola di via Beltrami 19, a Novate Milanese ( in linea d'aria vicinissima al nostro quartiere). L'odore, molto intenso, del letame è spesso continuo, sia di giorno ( dà la nausea) che durante le ore notturne( rendendo impossibile il riposo notturno) . Nonostante le ripetute segnalazioni all' Arpa e alla Asl il gestore della Cascina continua ad alimentare questo inquinamento olfattivo a danno dei residenti. Da un' ispezione compiuta da Asl ed Arpa è risultato che il n.dei maiali allevati dal gestore è molto più alto di quello dichiarato (nella cascina oltre ai suini ci sono diversi ovini, ,oche e galline.) Purtroppo la stalla dei suini ha come impianto di aereazione di grossi ventilatori posizionati sulla parete di fronte ai caseggiati della via Val Lagarina e vie limitrofe. Quando quando vengono azionati buttano l’aria sulle case oltre l’autostrada, cioè sul quartiere sopraddetto. Inoltre il corso d'acqua lì interrato, il Pudega, coinvoglia proprio verso i tombini vicino alle case, facendo pertanto un effetto camino, anche se non sembra vi vengano sversate sostanze nocive . Le speranze dei cittadini sulla buona volontà del proprietario della Cascina perché adottasse gli accorgimenti necessari al fine di bloccare le emissioni inquinanti sono state purtroppo disattese e, dopo un anno, la situazione è rimasta la stessa. Tra non molto arriverà l'estate. Dovremo ancora subire questo inquinamento olfattivo? Ringrazio per l' attenzione. .Salvina Inzana, vicepresidente nazionale ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE" 

ROMA: NON E' STATO IL SUO CANE A MORSICARLO A MORTE.

E ora potrebbe davvero trattarsi di colpo di scena senza precedenti, infatti nella vicenda della tragica morte del signor Gianluca Romagnoli aggredito (ma il condizionale ora diventa obbligatorio) da un cane che lo avrebbe morso fino ad ucciderlo potrebbe emergere che il cane autore della presunta aggressione non sia stato Thiago, il suo corso ma un meticcio forse tenuto a cura del gregge di pecore che si trovava nel pomeriggio di sabato nel luogo (alla Borghesiana) dove è avvenuta la tragedia, secondo la prima ricostruzione la stessa moglie del quarantatrenne morto avrebbe indicato nel proprio cane corso il responsabile di questa vicenda, cane che è stato immediatamente sedato e portato alla muratella, e che per fortuna non è stato immediatamente soppresso. Ora la vicenda anche grazie alla presenza di alcuni testimoni, si complica e sono in corso indagini per appurare quale sia il cane che effettivamente ha aggredito l'uomo e solo l'autopsia potrà stabilire con quale dentatura è compatibile con i segni dei morsi trovati sul corpo dell'uomo anche se rimane ancora tutta da chiarire la dinamica e noi non escludiamo ulteriori colpi di scena nelle prossime ore. Anche se dovesse emergere l'errore, per noi cambia poco, nel senso che il cane che dovesse essere riconosciuto colpevole non andrà abbattuto ma rieducato, sia esso il corso oppure il meticcio.Ma va anche detto che come sempre con la scusa che i cani molossi sono considerati pericolosi che spesso a pagare sono loro anche quando come pare in questo caso non hanno colpa.
NON E' STATO LUI A MORSICARE A MORTE IL PADRONE.
Aggiornamento ALLE ORE 14.04 DEL 29 MARZO 2019
In attesa di conoscere l'esito degli esami autoptici sul corpo dell'uomo ucciso presumibilmente dai morsi dei cani l'associazione italiana difesa animali ed ambiente ha inviato questa mattina alla procura di Roma la richiesta di potersi occupare della rieducazione del cane corso di proprietà dell'uomo morto, e comunque anche di qualunque altro cane coinvolto a vario titolo in questa vicenda. AIDAA chiede che i  cani non vengano uccisi ma che si proceda alla loro rieducazione.

CUCCIOLO DI DELFINO AVVISTATO DAVANTI AL LITORALE DI OSTIA

Fiocco azzurro di primavera sul litorale romano: avvistato infatti un cucciolo di delfino. Lo rende noto Oceanomare dolphins Onlus, che da tempo è impegnata nel progetto Delfini capitolini, con l'osservazione e lo studio delle presenze dei delfini nel tratto di mare tra Ostia e Fiumicino. "Con la primavera è arrivato il primo cucciolo del 2019 di Delfini Capitolini - informano i ricercatori - Questo weekend di meteo spettacolare sul litorale romano ha prodotto tanti risultati per il nostro progetto di studio del tursiope (Tursiops truncatus). Abbiamo infatti avvistato, in corrispondenza dell'Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno, un gruppo di una decina di delfini, tra cui due giovani e un piccolo, che viaggiavano ben compatti verso nord. Dati fotografici e acustici sono stati raccolti per il proseguimento dello studio e conservazione di questa specie nel Tirreno".

GLI ANIMALI NELL'ARTE CINQUE MOSTRE DA VEDERE IN PRIMAVERA

Gli animali nell’arte religiosa hanno sempre avuto una grande portata simbolica: ad esempio, il serpente incarna il male e la tentazione, la civetta è sinonimo di conoscenza, razionalità e preveggenza, mentre il gallo è emblema di allegria e luce. Con il tempo, però, si è evoluto il rapporto tra uomo e animale nell’arte, arrivando a investire anche altri ambiti, dalla moda alla fotografia documentale. Sarà per questo che approfondire il tema è così interessante. A tal proposito, ecco cinque mostre da non perdere, dal Rinascimento all’Espressionismo di Antonio Ligabue.
Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti
Fino al 9 giugno, le sale di Palazzo Martinengo, a Brescia, ospitano una mostra che ripercorre in un centinaio di capolavori la rappresentazione degli animali nella pittura rinascimentale e barocca italiana. Da Raffaello a Caravaggio, da Guercino a Tiepolo, ne Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti gli animali appaiono a fianco dell’uomo talvolta come fedeli accompagnatori, ma anche come protagonisti assoluti. Religione e mitologia si intrecciano nell’esposizione, in un affascinante viaggio zoologico. Così, San Girolamo viene raffigurato con il leone che contribuì a salvare, San Giorgio con il drago sconfitto, San Giovanni Battista con l’agnello a simboleggiare Gesù Cristo, mentre Diana cacciatrice viene accompagnata dal cane fedele, Ganimede sta vicino all’aquila che lo rapì per portarlo a vivere tra gli dèi ed Europa (rapita anche lei) è in groppa ad un toro bianco.


lunedì 25 marzo 2019

NON ABBATTETELO. QUEL CANE VA RIEDUCATO

Roma (25 marzo 2019) "Vogliamo innanzitutto esprimere il nostro cordoglio alla famiglia Romagnoli per la tragica morte del signor Gianluca, ma vogliamo allo stesso tempo chiedere che prima di prendere qualsiasi decisione sul futuro del cane sia appurato fino in fondo quanto accaduto, vista anche la presenza dei cani pastori e del gregge di pecore nel prato nelle vicinanze di dove è accaduta la tragedia che ha visto coinvolto il signor Gianluca ed il suo cane, siamo pronti qualora fosse necessario a prenderci cura della rieducazione del cane, in quanto anche da quanto si evince dalle testimonianze pare che l'aggressione sia frutto di una situazione complessa e non certo un atto di follia da parte del cane per questo noi siamo pronti nel rispetto delle decisioni della magistratura e del parere dei veterinari competenti a rieducare questo meraviglioso cane che certo non merita di morire". Cosi il presidente di AIDAA Lorenzo Croce sulla vicenda dell'uomo morto alla Borghesiana pare a causa dei morsi del suo cane.

MILANO ALLARME BOCCONI AVVELENATI DA DERATTIZZAZIONE

Milano (25 marzo 2018) Non vogliono dirvelo, ma a Milano è piena di bocconi ed esche avvelenate, non perchè di botto un po di gente si è svegliata impazzita ed ha deciso di spargere veleno per la città, ma per una scelta a nostro avviso scellerata e consapevole di chi ha seminato la città di oltre 1000 casette contenenti i bocconi avvelenati per la derattizzazione, questi bocconi è vero che non sono seminati come avveniva una volta nel terreno ma contenuti in casette (vedi la foto) tra l'altro spesso mal segnalate, ma quello che non vi dicono o non vi vogliono dire è che i topi una volta che prendono il boccone difficilmente lo mangiano nella casetta, ma lo stesso viene portato fuori e poi abbandonato, in quanto il topo, animale intelligentissimo, si rende conto di aver mangiato del veleno e abbandona sul prato circostante la casetta il boccone, siccome queste casette sono sparse in ogni angolo della città appare evidente che il rischio che qualche cane in qualche area o giardinetto possa rischiare l'avvelenamento e che spesso i piccioni ghiotti di questo cibo che contiene appetente muoiono avvelenati dopo aver beccato il veleno contenente in questi bocconi abbandonati dai topi. "State attenti ai vostri cani quando li lasciate liberi in parchi o aiuole- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- qui nessuno vuole fare allarmismo inutile, ma mettervi in guardia da questo che è un rischio reale e in alcuni, pochi per la verità, casi letale. Noi- Conclude Croce- siamo sempre perchè i topi vengano cacciati dai loro predatori naturali cioè i gatti ribadendo che il veleno non è mai la migliore soluzione perchè il rischio che possano rimanerne vittime altri animali oltre ai topi è troppo elevato per non essere valutato seriamente".

domenica 24 marzo 2019

PASQUA 2019 - INIZIATO IL MASSACRO DEGLI AGNELLI

Roma (24 marzo 2019) - Si sta consumando proprio in queste ore il tragico rito della separazione (strappo) degli agnelli dalle mamme, agnelli che saranno poi caricati sui camion e proprio tra la serata di oggi e domani inizieranno il loro ultimo viaggio verso i macelli dove saranno uccisi e macellati e fatti a pezzi. per essere immessi gia nei prossimi giorni sui banconi dei supermercati e delle macellerie italiane. Complessivamente saranno circa 800.000 gli agnelli che da qui al prossimo 15 aprile saranno strappati alle loro mamme e caricati sui camion per essere avviati alla morte per diventare "il pasto pasquale" per eccellenza. Si calcola che per la pasqua cattolica saranno circa 700.000 gli agnelli massacrati, circa 30.000 saranno ammazzati in occasione della pasqua ebraica (loro li sgozzano come per i riti musulmani) e circa 70.000 per le pasque delle altre confessioni cristiane presenti in Italia. Complessivamente saranno messi in vendita 8.000 tonnellate di carne di agnello per un business compessivo di oltre 120 milioni di euro, di cui almeno un terzo in nero.

ALTRI CINQUE CANI AVVELENATI NEL SALERNITANO

Cinque cani sono stati avvelenati ad Angri in via Alveo Sant’Alfonso.
Teatro dell’inquietante vicenda, un fondo, di proprietà di una signora e si sospetta che il colpo sia stato messo a segno nel tentativo di entrare all’interno della proprietà.
Si è esclusa, a causa della lontananza del fabbricato dalle altre abitazioni, l’ipotesi che ad avvelenare i cani siano stati i vicini.
Due giorni prima delle volontarie avevano portato altri cuccioli, ospitati dalla stessa donna, al canile di Cava dei Tirreni.
E’ stata presentata una denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine.

MARTINE ZELGER OBRIST E' "LA CONTADINA DELL'ANNO 2019" DI BOLZANO

BOLZANO. Si chiama Martine Zelger Obrist la "Contadina dell‘Anno 2019" eletta dal consiglio provinciale delle contadine. Il premio è stato, consegnato in occasione della trentanovesima Giornata Contadina a Bolzano, è stato promosso dall'Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio dell'Alto Adige.

Martine è stata eletta in quanto rappresentante di tutte le contadine della regione per il suo importante contributo, attivo ed innovativo, a plasmare l'agricoltura al maso Altebnerhof.
"Il premio è un grande onore e mi rafforza nel mio mestiere. Voglio trasmettere la gioia di essere una contadina e sottolineare il suo ruolo centrale al maso", ha affermato Martine Zelger. Martine è cresciuta al maso Altebnerhof e un giorno prenderà in gestione il maso di suo padre. Negli ultimi anni ha scoperto la gioia di coltivare e trasformare diversi prodotti agricoli. Insieme alla sua famiglia gestisce circa 2 ettari di frutteti, castagneti e campi di verdura. Dal 1997, la famiglia vende i suoi prodotti sul mercato agricolo di Laives e da cinque anni anche sul mercato contadino di San Giacomo.

La giovane contadina e madre dei due bimbi è responsabile del benessere dei suoi ospiti al maso e prende cura degli animali. In futuro, vuole sviluppare la sua attività agricola, innanzitutto il mercato contadino e l'apicoltura.
"La formazione e l'innovazione sono importanti, ma non solo: dobbiamo anche essere soddisfatti di ciò che abbiamo. Per me è anche importante ispirare i nostri figli per l'agricoltura e assicurare una buona convivenza delle generazioni al maso. Questo ha un vero valore", dice Martine Zelger: "Ogni contadina è unica e meriterebbe un premio".

ULIVETI DANNEGGIATI A LECCE. DANNO LA COLPA AI CINGHIALI

Se si tratti realmente di cinghiali o di altri animali ‘simili’ non è dato saperlo, ma chi ha campagne e terreni vicino alle “Cesine” inizia ad essere seriamente preoccupato. Sempre più spesso, con la complicità del buio, alcuni animali si aggirano nella zona della riserva naturale protetta dal Wwf , forse alla ricerca di cibo, e distruggono tutto quello che incontrano sulla loro strada.
L’ultima scorribanda, avvenuta nella notte, ha lasciato campi completamente distrutti. Sul terreno di alcuni uliveti, invece, erano ben visibili le tracce lasciate dagli esemplari che hanno scavato nella terra, con il muso, probabilmente alla ricerca di qualcosa da mangiare. E non sarebbe neppure la prima visita, vista la disperazione di agricoltori e contadini, stanchi di veder sfumato il frutto del loro lavoro. «Non riusciamo più a raccogliere i nostri ortaggi» ci raccontano.
Non è la prima volta che qualcuno nota questi insoliti animali nella zona. Probabilmente si tratta di un “maiale cinghialato”, volgarmente noto come “maialaccio”, come sottolineato dal responsabile dell’oasi Giuseppe De Matteis quando alcuni visitatori avevano immortalato un esemplare. Fatto è che la loro presenza rappresenta un vero e proprio problema.