mercoledì 11 marzo 2020

CI FERMIAMO FINO AL 3 APRILE

LE ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE SONO DA OGGI E FINO AL PROSSIMO 3 APRILE (O A DATA DA DESTINARSI) LIMITATE AL SOLO TELEFONO AMICO. TUTTE LE ALTRE ATTIVITA' SONO SOSPESE ANCHE NOI ADERIAMO ALLA CAMPAGNA IO STO A CASA


CORONAVIRUS REGOLE PER GATTARE, DOG SITTER E VOLONTARI CANILI/GATTILI

GATTARE - responsabili colonie feline
L'attività delle Gattare rientra nelle operazioni dichiarate necessarie, occorre avere l'autocertificazione che indichi motivo e tragitto che si sta compiendo per andare a dar da mangiare ai mici di colonia, qualora dovessero inasprirsi le regole di movimento personale e collettivo,  è buona cosa rivolgersi alla polizia locale per avere indicazioni ed eventuali permessi di movimento in deroga alle regole.
DOG SITTER
Per i dog sitter professionisti vale la stessa regola, ovvero si può portare a spasso i cani e andare a recuperali e riportarli a casa dei proprietari, sempre previo compilazione dell'autocertificazione, motivandolo con esigenze di lavoro.
VOLONTARI GATTILI/CANILI
Qui dipende dal gestore della struttura, molti canili hanno chiuso i cancelli fino al prossimo 3 aprile attenendosi anche per quanto riguarda la presenza dei volontari ai divieti imposti dai decreti, per coloro che invece possono ancora accedere alle strutture che lo permettono, è buona cosa compilare l'autocertificazione ma avere anche una dichiarazione di presenza indispensabile da parte dell'ente gestore. Per ulteriori informazioni rivolgersi sempre alle autorità di polizia.

PRESO PESCATORE DI LUCCI DI FRODO

Il corpo di Vigilanza Ittica Volontaria dell’U.P.S.d.G. Unione Pescatori Sportivi del Garda ha messo a segno un  colpo contro il bracconaggio perpetrato lungo le sponde del Benaco veronese.«Il luccio – dicono i responsabili di UPSdG – è per legge protetto nel suo periodo di frega dal 22 febbraio al 15 aprile. L’instancabile lavoro della Vigilanza Volontaria dell’Unione Pescatori Sportivi del Garda è incentrato in questo periodo proprio a garantire che questa specie possa espletare a questa importante funzione senza essere vittima dell’incuria e dell’avidità umana».
I fatti. «Un componente della nostra vigilanza volontaria – dice U.P.S.d.G. – ha notato strani movimenti al rientro di una imbarcazione di pescatori di professione. Udendo una comunicazione tra i bracconieri ed un potenziale acquirente, il volontario appostato ha pazientemente atteso l’arrivo del furgone bloccando in un sol colpo sia i bracconieri, sia chi stava ritirando il pescato illegale».
L’agente di U.P.S.d.G. ha quindi atteso l’arrivo della Polizia Provinciale, allertata in precedenza, la quale ha provveduto alle procedure del caso, sequestrando il pescato e sanzionando sia il pescatore che l’acquirente

martedì 10 marzo 2020

CORONAVIRUS E DIVETI: REGOLE DA SEGUIRE QUANDO SI PORTANO I CANI A SPASSO

Ecco alcune semplici regole da seguire quando in questi giorni di divieti si esce da casa per la passeggiata con fido. 
1 Uscire sempre indossando mascherina e guanti, meglio se di lattice monousco
2 Portate con voi il sacchetto per la raccolta deiezioni 
3 Portate una bottiglietta per lavare la pipì del cane
4 Cercate di uscire nelle ore del mattino o della sera in modo che ci sia in giro meno gente
5 Evitate le uscite nelle ore di punta del mattino e del pomeriggio e nelle pause pranzo limitando al minimo i contatti umani
6 Se andate nelle aree cani cercate quelle meno affollate e andateci negli orari in cui cè meno gente
7 Non mettete mascherine od altre amenità simili al vostro cane, lui non rischia di contagiarvi con il coronavirus
8 Una volta rientrati lavatevi abbondantemente le mani con acqua e sapone 
9 Evitate se avete sintomi influenzali o anche solo tosse, catarro e raffreddore di baciare il vostro cane.
10 In caso di sintomi influenzali gravi affidate anche per la passeggiatina il vostro cane ad un dog-sitter di fiducia.

CANI AVVELENATI ANCHE AD ASSISI

Cani avvelenati, allarme a Viole di Assisi: due casi in pochi giorni. Nel comprensorio torna l’allarme bocconi avvelenati. Oggi domenica 8 marzo 2020, l’ultimo caso nella frazione di Viole. A mangiare un boccone avvelenato mentre era intenta a fare una passeggiata con il suo proprietario è stata una cagnolina. La piccola quattro zampe, dopo che ha iniziato a stare male e a vomitare, è stata trasportata presso il veterinario, quest’ultimo ha confermato l’avvelenamento.
Già in passato si erano registrati casi di cani avvelenati, sia ad Assisi che a Santa Maria degli Angeli, con i bocconi killer lanciati addirittura nei giardini delle case.
E il caso di Viole di Assisi accaduto oggi 8 marzo 2020, reso noto dal Corriere dell’Umbria, non è il primo accadimento di questi giorni. Nella piccola frazione alle porte di Assisi infatti, pochi giorni fa la stessa sorte era toccata ad un altro cane di grossa taglia. Tutti i proprietari dei cani in quella zona sono invitati a fare grande attenzione. Il reato per chi avvelena animali è punibile con severe multe fino alla reclusione in carcere.
Secondo quanto risulta ad AssisiNews, la zona interessata dai bocconi avvelenati sarebbe Viole alta, zona Gabbiano Capodacqua.
AGGIORNAMENTO delle 8.50 di lunedì 9 marzo: oltre che in zona Viole alta, Gabbiano Capodacqua) bocconi avvelenati anche in centro del paese di Viole, alcuni residenti annunciano denuncia contro ignoti.

lunedì 9 marzo 2020

LO STRANO SILENZIO ATTORNO ALL'ORSO PAPILLON

Da alcuni giorni non si hanno notizie stampa su possibili avvistamenti dell'orso M49 noto a noi animalisti con il nome di Papillon, del suo risveglio si era interessata tutta la stampa, radio e televisioni italiane e delle vicine nazioni, ma ora da circa quattro giorni è sceso il silenzio. Nessun nuovo avvistamento segnalato, nessuna razzia da parte dell'orso fuggitivo che negli ultimi articoli veniva dato in spostamento verso il passo Oclini la sua zona dove aveva vissuto la sua "prima parte di latitanza". Ora il silenzio. Non voglio fare per forza il catastrofista,ma questo silenzio, non mi piace, non mi piace per niente.... restiamo in attesa di nuove informazioni. 
Sperando che nel frattempo non sia stato ucciso.


15 GATTI DI UNA COLONIA SCOMPARSI (AVVELENATI?) A QUARTU SANT'ELENA

QUARTU SANT'ELENA (9 MARZO 2020) Da alcuni giorni non si hanno piu notizie dei quindici gatti della colonia situata in zona via Fiume a Quartù Sant'Elena nel cagliaritano. I gatti, tutti i gatti sembrano svaniti nel nulla da alcuni giorni, mentre il proprietario del cortile dove avevano accesso ha chiuso tutti gli spazi che davano accesso ai gatti della colonia. La faccenda molto grave è stata segnalata all'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente i cui volontari da una settimana stanno monitorando la situazione, e piu passa il tempo più aumenta il sospetto che i gatti possano essere stati avvelenati. Si stanno predisponendo gli atti per la segnalazione del fatto alla polizia veterinarie ed alla procura di Cagliari ipotizzando tra le altre cose anche il possibile avvelenamento volontari dei mici al momento da parte di ignoti.

domenica 8 marzo 2020

BRACCONIERE SORPRESO MENTRE CONTROLLA LE RETI. LIBERATO UNO SPARVIERE

E’ caduto letteralmente nella rete tesa dal Corpo forestale un bracconiere, E.C. di 54 anni, di Villaurbana, l’uomo è stato sorpreso, nei giorni scorsi, nelle campagne di Siamanna, alle pendici del Grighine, da una pattuglia del Corpo forestale mentre era intento a controllare una rete fissa da uccellagione che aveva piazzato per la cattura di tordi e merli.

Gli agenti della stazione forestale di Villaurbana gli hanno contestato il reato di uccellagione che prevede il sequestro della fauna selvatica catturata, dei mezzi di caccia e l’arresto fino a 1 anno o l’ammenda fino a 2.065 euro. Tra le sanzioni accessorie sono previste anche la revoca della licenza di porto di fucile per uso caccia, il divieto di rilascio di licenza per un periodo fino a 10 anni e, in caso di recidiva specifica, l’esclusione definitiva della licenza.
All’uomo è stata sequestrata la rete, una roncola, un coltello, dei legacci per fissare le reti, attrezzi per tagliare i rami che servono per costruire i passaggi degli uccelli e anche un sacchetto di grano utile per pasturare i cinghiali, pratica anch’essa vietata.
La pattuglia, durante gli accertamenti, ha trovato uno sparviere (Accipiter nisus, specie protetta) impigliato nella rete ma ancora vivo, e ha quindi immediatamente liberato il rapace e, costatate le sue buone condizioni, gli ha restituito la libertà. Il bracconiere è stato deferito all’autorità giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Oristano.

E’ la prima volta che il Corpo forestale riscontra la presenza di reti fisse da uccellagione in provincia di Oristano. In generale, a Villaurbana e nei paesi vicini, la pratica illecita è effettuata con reti, posizionate a terra o negli alberi in appositi corridoi chiamati “stazzi”, che i bracconieri però rimuovono.

La pratica dell’uccellagione, gravemente dannosa per l’avifauna, è ancora presente in nelle comunità sebbene in decrescita per la massiccia presenza dei controlli del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

VELENO PER LUMACHE NELLE POLPETTE. STRAGE A USINI

Comincia ad assumere contorni preoccupanti la strage di cani nelle campagne di Usini dove nel giro di poche settimane numerosi animali sono stati avvelenati. L’ultimo in ordine di tempo è stato un cucciolo di cane corso di un anno e mezzo, ritrovato dal padrone a poca distanza dalla recinzione di casa, morto con la schiuma blu che gli colava dalla bocca. Come riporta  La Nuova Sardegna, tanti altri animali sono stati ammazzati nella zona di Santa Maria, nell’agro al confine tra Usini e Tissi, utilizzando il veleno che si usa negli orti per uccidere le lumache attraverso un processo di disidratazione. Sui cani, invece, agisce sul sistema nervoso centrale. Sono in corso le indagini per risalire all’autore degli avvelenamenti, che sarà perseguito penalmente visto che l’uccisione di animali, per crudeltà e senza necessità, e lo spargimento di polpette avvelenate è un reato punito con la reclusione da tre a diciotto mesi.

CANE RITROVATO IMPICCATO A CASSANO SULLO IONIO- SGOMENTO TRA LA POPOLAZIONE

Il cordino blu che serviva per passeggiare usato per tenerlo a testa in su e un laccio di color bianco – di quelli usati in agricoltura – usato, invece, per legarlo col collo attaccato ad un palo di legno. È questa l’infernale trappola mortale che qualche incivile ha riservato ad una povera bestiola ieri pomeriggio.
Il corpo cagnolino, di taglia medio-piccolo, è stato ritrovato impiccato nella frazione di Lauropoli a Cassano e tanto è stato lo sgomento di cittadini, istituzioni e associazioni. Unanime la condanna per chi ha commesso il vile delitto che non troverà mai e in nessun modo giustificazione. Sul caso indagano gli uomini della Polizia municipale e i Carabinieri della Tenenza di Cassano.


sabato 7 marzo 2020

BERLUSCONI E LA PASCALE SI SONO LASCIATI. MA DUDU' POTREBBE RIAVVICINARLI


MILANO (7 MARZO 2020) In questi giorni di corona virus e di altre questioni  di importanza vitale, un'altra questione potrebbe rovinare i sonni di Silvio Berlusconi: la vicenda della gestione del cane Dudù e del resto della famigliola dei cagnolini che sono si del presidente di Forza Italia ma che a quanto pare siano in procinto di essere rivendicati dalla ex compagna Francesca Pascale. Pare che i due si siano lasciati apparentemente in buona armonia e che il loro affetto sia rimasto intatto, tranne che per il piccolo Dudù per cui la signora Pascale stando sia alle indiscrezioni riportate dalla stampa sia da altre fonti, pare decisa a non permettere che quello che lei ha definito “il proprio cagnolino” sia portato a spasso dalle amiche del presidente Berlusconi, ed in particolare a Francesca Pascale non và giu che a portare a passeggio Dudù sia la deputata di Forza Italia Marta Fascina presenza oramai fissa ad Arcore. Come finirà? La vicenda pare tutt’altro che destinata a chiudersi con la rinuncia da parte di uno dei due alla presenza ed alle coccole del caro Dudù, cane tra l’altro di cui Francesca Pascale per molto tempo si è curata personalmente a volte anche esagerando in “coccole alimentari”, ma che ha amato senza ombra di dubbio, cosi come lo ha amato alla stessa maniera il presidente Berlusconi. Ma la questione vera non è tanto chi tra i due potrà godere delle coccole di Dudù ma quali eventiali ricadute sulla salute ed un eventuale rischio di depressione in cui potrebbe cadere il cagnolino se privato dell’affetto di Silvio o Francesca. “Ma una soluzione che faccia felici sia il cane che i suoi padroni c’è- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA che si era già in passato occupato del cagnolino presidenziale- ed è quella di un affido condiviso tra loro, con la possibilità che il cagnolino senta il meno possibile il distacco tra i due, certo è buona cosa che anche la nuova amica del presidente se ne prenda cura, ma credo che la cosa migliore è che il cane possa vivere dei momenti di condivisione con i due proprietari, insieme se non altro per riempire di coccole Dudù, e la scelta della condivisione della gestione di Dudù sarebbe un bell’esempio per tutti quelli che gli animali dicono di amarli e poi li abbandonano al primo problema o che ancora peggio usano i propri amici a quattro zampe per fare pressione sull’altro in caso di divisione o separazione della coppia, e purtroppo questi casi sono davvero tanti ed in crescita quotidiana”.

leggi anche DUDU' MANGIA TROPPI PASTICCINI


UCCISIONE ORSA KJ2.INIZIATO IL PROCESSO ALL'EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO

E' iniziato formalmente giovedi a Trento il processo contro Ugo Rossi l'ex presidente della provincia autonoma di Trento e del suo dirigente alla fauna selvatica per la cattura e l'uccisione dell'ORSO KJ2. A denunciare il presidente della provincia di Trento furono diverse associazioni animaliste tra cui la nostra. i DUE DOVRANNO RISPONDERE DI DIVERSE ACCUSE TRA CUI QUELLA DI AVER DATO L'ORDINE DI UCCIDERE L'ORSA SENZA CHE VI SIA STATO UN REALE PERICOLO PER LA POPOLAZIONE. E mentre questo processo rappresenta un forte deterrente all'abbattimento di Papillon l'orso attualmente libero e conosciuto con la sigla di M49 continuano gli avvistamenti dello stesso orso (che è sprovvisto di radiocollare nella zona della Val di Fiemme.


ANCORA UNA STRAGE DI CANI AVVELENATI NEL FRUSINATE

Ancora una volta, nel territorio comunale di Esperia, sono stati rinvenuti, buttati qua e là, privi di vita, diversi cani randagi.
Gli ultimi ritrovamenti sono avvenuti la scorsa domenica mattina: uccisi, tutto lascia intendere per avvelenamento, due maschi adulti, mentre combatte tra la vita e la morte, in gravi condizioni, un esemplare femmina.
I ritrovamenti si sono registrati nelle località tra Esperia superiore e la zona di San Pietro.
Una scena raccapricciante quella che si sono trovate di fronte le persone che hanno scoperto i cadaveri.
Non è la prima volta che fatti del genere avvengono nel comune dei monti Aurunci.
E in alcuni casi non si tratta neppure di cani randagi, ma di animali che un padrone ce l’hanno, ma che probabilmente girano per le vie del paese nei periodi degli amori.

MANTOVA. DENUNCIATO 3 GIOVANI BRACCONIERI BRESCIANI

Mantova, 5 marzo - Sono incappati nei controlli notturni dei carabinieri dell'Alto Mantovano e li ha traditi la tensione durante i controlli. Due giovani di Montichiari, V. D. di 21 anni e T. M. di 18, oltre al 25enne M. M. di Casalmoro nel Mantovano, sono stati denunciati per bracconaggio e caccia fuori stagione. Nella loro auto, una Volkswagen, sono stati trovati tre fucili regolarmente denunciati ma non regolarmente detenuti dai  cacciatori.
Nel baule dell'auto anche una lepre abbattuta qualche ora prima nelle campagne di Goito. Per la detenzione delle armi, (cessione irregolare) sono finiti nei guai la bresciana di Montichiari S. C. di 45 anni madre di uno dei denunciati per aver ceduto un fucile al figlio e il 55enne R. M.  anche lui originario del paesino bresciano e analogamente finito nel mirino per aver prestato un fucile ai bracconieri.

venerdì 6 marzo 2020

LE FAKE SUL CORONAVIRUS METTONO A RISCHIO LA VITA DI MIGLIAIA DI CANI E GATTI

Roma (6 marzo 2020) - Mentre alcune trasmissioni televisive sono state diffidate da diverse associazioni animaliste dal trasmettere informazioni false o incomplete in merito alla diffusione del corona virus negli animali , e mentre tutti gli esperti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità fino alla Federazione Internazionale dei Veterinari sottolineano ogni giorno che "Gli animali domestici non trasmettono il corona virus" e che quindi non vi è alcun rischio di contagio dai cani agli uomini.Gli stessi scenziati e medici veterinari mettono in evidenza come però è buona cosa attenersi ad alcune semplici precauzione igieniche (incluso il lavaggio delle mani prima e dopo essere stati in giro o aver maneggiato animali, cibo o provviste, evitare di baciarli se si è influenzati) e di mantenere un ambiente domestico pulito e igienico". Spunta ora la paura di una psicosi generale, con rischi molto alti per l'abbandono o peggio la soppressione di cani domestici e l'avvelenamento di massa di cani randagi in caso di diffusione di false ed incomplete informazioni proprio in merito alla vicenda della trasmissibilità del coronavirus tra uomo e animali domestici. In una nota l'associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente sottolinea come :"si siano già registrati alcuni casi di cani portati in canile per paura del contagio da coronavirus, si tratta al momento di casi estremamente isolati ma- continua la nota dell'associazione animalista- il continuo diffondere di notizie allarmanti potrebbe far esplodere una vera psicosi nei confronti degli animali di affezione, ma sopratutto in confronto dei cani randagi gia oggetto ogni giorno di decine di casi di avvelenamento. La paura- continua la nota AIDAA- è che specialmente nelle regioni ad alto tasso di randagismo si passi a pratiche di avvelenmento di massa dei cani e dei gatti randagi con il rischio che possano essere ammazzati a migliaia, mentre- conclude AIDAA- è d proporzioni inferiori ma non per questo da sottovalutare il rischio di abbandono o soppressione di gatti e cani domestici in particolare se anziani o malati".

ORE CONTATE PER L'ORSO PAPILLON (M49)?

E' oramai caccia aperta all'orso M49 ribattezzato Papillon. L'orso si è risvegliato dal letargo in anticipo ed ora affamato sta girando in cerca di cibo nelle valli trentine che conosce molto bene. Secondo le ultime informazioni in possesso dei forestali trentini che stanno monitorando la situazione in attesa di poterlo catturare (molti sostengono che l'orso sarà invece ucciso essendo diventato troppo pericoloso per gli umani della zona) M49 in questi giorni sarebbe sceso a valle a causa della neve ed in particolare sarebbe in viaggio verso la zona di Moena. Il vero problema però riguarda la sorte definitiva di questo plantigrado per il quale l'ordinanza prevede la possibilità di cattura ma anche di uccisione in alcuni specifici casi, noi come altre associazioni stiamo monitorando la situazione quotidianamente nella speranza di riuscire a prevenirne l'uccisione. Non sarà facile ma ci proviamo.
il recinto da cui è fuggito l'orso papillon nei mesi scorsi

giovedì 5 marzo 2020

CANE CON IL CORONA VIRUS ORA CI SI METTE ANCHE LA RAI A DISINFORMARE

Stanno arrivando diverse segnalazioni da parte di utenti che ci raccontano di aver sentito questa mattina alla trasmissione Agorà su rai tre la notizia del cane cinese contagiato dal corona virus. Stiamo facendo le verifiche e contatteremo la redazione di Agorà spiegando che la diffusione di queste informazioni rischia di far crescere la paura e di conseguenza il rischio di abbandono o ancora peggio avvelenamento di cani e gatti. Vi aggiorno.

INIZIATA LA CACCIA ALL'ORSO PAPILLON CHE SI SPOSTA VERSO L'ALTO ADIGE

E' iniziata la caccia all'orso M49 (Papillon) riportiamo qui sotto il comunicato pubblicato dall'ANSA dove si danno le indicazioni ai cittadini di chiamare un numero di telefono del corpo forestale qualora si avvisti l'orso che è sprovvisto di radio collare. Insomma si vuole a tutti i costi individuare e catturare (o uccidere questo meraviglioso orso) 

(ANSA) - BOLZANO, 4 MAR - Con la fine dell'inverno e l'arrivo di temperature più miti, l'orso M49 è uscito dal letargo. Dopo la Forestale del Trentino anche la Ripartizione foreste della Provincia di Bolzano sottolinea che il plantigrado, nelle ultime ore, ha attraversato la Val di Fiemme, in Trentino, distruggendo un'arnia e ferendo un asino, e ha poi proseguito il suo spostamento verso l'Alto Adige in direzione di Passo Oclini e Malga Cugola. Proprio in queste località, la scorsa estate, M49 aveva trascorso qualche settimana.
    L'assessore all'agricoltura, Arnold Schuler, chiede la collaborazione di tutti, ricordando che "l'orso M49 non è provvisto di collare, quindi abbiamo bisogno che la sua presenza venga segnalata da parte dei cittadini". A tale scopo è attivo il numero di reperibilità del Servizio forestale 3666643887.
    Inoltre Schuler invita a "vigilare e adottare le misure di prevenzione", in maniera particolare per coloro che si trovano negli insediamenti compresi in prevalenza tra Passo Lavazé, Passo Oclini e Redagno.

CAMAIORE. PRESI I BRACCONIERI DI ANGUILLE CIECHE


Finiscono nei guai bracconieri del novellame di anguille cieche. A sanzionarli i militari della stazione carabinieri di Camaiore, insieme ai colleghi della Lucchesia con i quali è stata intrapresa una campagna di controlli per la prevenzione e repressione del bracconaggio del novellame. Durante l’ultimo servizio, effettuato la scorsa settimana, sono stati individuati e sanzionati alcuni che avevano pescato, con mezzi non consentiti (nasse e cerchiaie), un numero significativo di avanotti. I mezzi illegali sono stati sequestrati e i piccoli di anguilla, fortunatamente ancora in vita, sono stati reimmessi in acqua. A ciascuno dei trasgressori è stata contesta una sanzione di circa tremila euro.


SGURGOLA. TRE CANI AVVELENATI IN UN GIARDINO PRIVATO

E’ successo qualche giorno fa in un’abitazione della periferia di Sgurgola, la triste sorpresa dei proprietari nel constatare la morte dei tre animali con evidenti sintomi da avvelenamento. Il dubbio è che qualcuno abbia gettato bocconi avvelenati all’interno del giardino dell’abitazione.  Sulla vicenda indagano le forze dell'ordine.

mercoledì 4 marzo 2020

BONOLIS, LAURENTI E L'ELOGIO ALLA PORCHETTA: ORRORE

Milano (4 marzo 2020) - Che la televisione oramai sia andata oltre il trash in molte occasioni ne siamo tutti consapevoli, ma vedere Luca Laurenti vestito da Peppa Pig e Bonolis nella loro trasmissione AVANTI UN ALTRO fare l'elogio della porchetta e scherzare sulle piccole di maiale che vengono uccise in maniera vergognosa per poi essere trasformate in porchetta ci fa veramente vomitare. Ma torneremo a parlarne nei prossimi giorni. 



SI E' RISVEGLIATO L'ORSO M49 E VA IN CERCA DI MIELE E LECORNIE

(ANSA) - Proseguono gli avvistamenti di M49, l'orso fuggito dopo la cattura dal Centro faunistico di Casteller a sud di Trento, nell'estate scorsa.
    La notte scorsa il plantigrado è stato avvistato a Molina di Fiemme in direzione di Carano e Daiano, nel comune di Ville di Fiemme. L'avvistamento nel paese ha fatto attivare la squadra di emergenza che, utilizzando i cani da orso, ha intercettato il plantigrado quando stava cercando di predare un asino, facendolo allontanare sotto una forte nevicata. L'animale predato è ferito e sarà affidato alle cure di un veterinario. La squadra ha poi seguito lo spostamento del plantigrado, ancora grazie all'utilizzo dei cani, fino ai boschi a monte dei paesi di Carano e Daiano. Negli ultimi giorni M49 è penetrato anche in in alcune malghe poste nella zona del Vanoi ed in val Calamento, forzando porte e finestre e provocando danni all'interno. Alla luce di tale comportamento, la Provincia di Trento ricorda che l'ordinanza di cattura emessa lo scorso anno è tutt'ora valida.

PARMA. CANI UCCISI TRA ATROCI SOFFERENZE PER AVVELENAMENTO

Cani morti tra mille sofferenze a causa dei bocconi avvelenati e tutti nella stessa area: Ramiola. E' così che, in seguito alle denunce dei proprietari, nello scorso fine settimana sono intervenuti i Carabinieri Forestali della Stazione di Parma col supporto della Polizia Provinciale.  La zona è stata bonificata con cani dei Carabinieri Forestali specificamente addestrati a trovare i bocconi avvelenati. Inoltre i controlli hanno evidenziato la presenza di 6 gabbie non autorizzate per la cattura di animali.
Le gabbie sono state sequestrate ed è stata elevata una pesante multa. Si attendono ora i risultati delle analisi sui campioni consegnati all’Istituto Zooprofilattico per conoscere il tipo di veleno utilizzato nei bocconi, per un’eventuale prosecuzione delle indagini. La Polizia provinciale ricorda che l’utilizzo di trappole e di bocconi avvelenati comporta sanzioni penali.

martedì 3 marzo 2020

VESCOVATO. TAGLIA DA 1000 EURO SULL'AVVELENATORE DEI CANI


VESCOVATO (3 MARZO 2020).  A Seguito delle notizie apparse nei giorni scorsi sulla stampa secondo le quali due cani sono stati avvelenati dai bocconi a Vescovato in provincia di Cremona l’associazione italiana difesa animali ed ambiente ha deciso di porre una taglia di 1.000 euro sulla testa dell’avvelenatore o degli avvelenatori. La taglia sarà pagata a chiunque possa con la propria formale denuncia permettere di individuare, denunciare, e far condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili dello spargimento dei bocconi avvelenati che hanno portato all’avvelenamento di due cani. LE SEGNALAZIONI POTRANNO ESSERE INVIATE ANCHE TELEFONICAMENTE AL NUMERO 3479269949 MA DOVRANNO COMUNQUE SEMPRE ESSERE SEGUITE DA DENUNCIA FORMALE ALLE FORZE DELL’ORDINE.

BOCCONI KILER IN PROVINCIA DI CREMONA

Allarme bocconi avvelenati a Vescovato. Almeno due, se non di più, i casi che si sono verificati in questi giorni. Due cani si sono sentiti male e, quasi agonizzanti sono stati portati presso il veterinario di fiducia che, dopo aver effettuato la lavanda gastrica, li ha sottoposti a terapia. Fortunatamente non è stato registrato alcun caso estremo che abbia portato alla morte degli animali, ma tra i proprietari di cani c’è grande preoccupazione. Il dubbio che serpeggia è che i loro amici a quattro zampe possano aver ingerito qualche cosa durante le normali passeggiate ma anche che qualcuno si sia preso la briga di gettare bocconi avvelenati all’interno dei giardini delle abitazioni.


lunedì 2 marzo 2020

LA MORIC HA MORSO BAGHEERA? AIDAA CHIEDE INTERVENTO POLIZIA VETERINARIA DI NAPOLI

TORRE DEL GRECO (2 MARZO 2020) Ieri sera (domenica 1 marzo 2020) nello studio di LIVE NON E' LA D'URSO in onda su canale 5 si è assistito al confronto tra Nina Moric accusata dalla mamma del suo ex fidanzato Luigi Favoloso di aver morsicato la cagnolina Baghera (portata in studio). In studio la signora Loredana Fiorentino (madre di Favoloso) ha ripetuto le accuse alla Moric accusandola di aver morsicato sulla spalla la cagnolina ed ha inoltre aggiunto le seguenti parole: "Dopo il morso ho portato Bagheera dal veterinario perché aveva una pallina sulla schiena. Non ho i documenti perché il veterinario non lascia referti." Sempre la signora Fiorentino ha inoltre accusato la Moric di non aver voluto piu accudire la cagnolina a cui diceva di essere tanto affezionata. In seguito a queste affermazioni che se comprovate potrebbero chiarire definitivamente la vicenda questa mattina l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- AIDAA ha inviato mezzo raccomandata ai veterinari della ASL NAPOLI 3 che hanno competenza di polizia veterinaria sul territorio di TORRE DEL GRECO una richiesta affinchè : "i veterinari pubblici sentano sia la signora Loredana Fiorentino che il veterinario a cui asserisce di essersi rivolta per accertare se realmente il cane bagheera ha subito lesioni da un morso umano in modo da definire una volta per tutte quanto accaduto in questa vicenda che essendo stata divulgata dalla televisione è diventata di pubblico dominio" e di aver inviato un esposto alle forze dell'ordine perchè procedano a verificare se in questa vicenda la signora Nina Moric non si sia resa responsabile del reato di maltrattamento nei confronti del cane.

LE DICHIARAZIONI DELLA SIGNORA LOREDANA FIORENTINO



IL VESCOVO DI CAMPOBASSO INVOCA L'ESERCITO PER STERMINARE I CINGHIALI

CAMPOBASSO. (2 Marzo 2020) -  Proprio nei giorni in cui una donna abusata da un parroco della provincia di Campobasso chiede di sapere come sta andando il processo ecclesiastico al sui aguzzino, il vescovo di Campobasso monsignor Giancarlo Bregantini  interviene sui media con una dichiarazione soprendente che ha tanto il sapore del tentativo di spostare l'interesse dei media verso i cinghiali. L'arcivescovo infatti ha chiesto un intervento dell'esercito, in attesa della modifica della caccia per abbattere i circa 20.000 cinghiali che oggi vivono in Molise e che a detta del prelato causano dei danni irreparabili alle culture e sono fonte di disperazione per i contadini. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente -AIDAA interviene sulle proposte dell'arcivescovo di Campobasso bollandole come irricevibili e spropositate: "L'arcivescovo che invoca i fucili dell'esercito per abbattere i cinghiali ci pare quantomeno fuori posto per non dire ridicola - si legge in una nota dell'AIDAA- sono ben altre le emergenze di cui si deve e si occupa in maniera egregia l'esercito italiano nel mondo. Capiamo che le origini trentine del vescovo lo portano forse ad una vicinanza con chi in quella regione vorrebbe ammazzare anche i lupi e gli orsi a fucilate ma crediamo che esistano modi meno cruenti e spettacolari per risolvere la questione a partire da una grande campagna di sterilizzazione delle femmine di cinghiale, ma forse- conclude sarcasticamente la nota AIDAA- all'arcivescovo queste possibili soluzioni sfuggono essendo forse egli stesso un grande amante e consumatore della carne di cinghiale e motivo non secondario guarda caso queste dichiarazioni arrivano proprio a distogliere l'attenzione proprio nei giorni in cui Giada Vitali, una ragazza di 24 anni abusata dall'allora parroco di Portocannone chiede di poter accedere agli archivi segreti vaticani per verificare le carte del processo ecclesiastico, ma su questo il vescovo sorvola".
LE RICHIESTE DELLO SCORSO 28 FEBBRAIO DELLA DONNA ABUSATA DAL PRETE DI CAMPOBASSO

monsignor Bregantini


ESCHE MORTALI PER CANI E GATTI IN CIOCIARIA

Esche mortali per colpire cani e altri animali. Una pratica pericolosissima da parte di veri e propri criminali. A denunciare l'ultimo caso a Monte San Giovanni Campano, alcuni residenti della zona di Anitrella, precisamente in via della Mola. La proprietaria di un piccolo meticcio ha trovato il suo cucciolo in fin di vita, salvandolo solo grazie al celere intervento. Il cane ha probabilmente mangiato delle "lumachine" avvelenate gettate direttamente nel giardino dell'abitazione.
Per un cucciolo salvato, altri animali non hanno avuto la stessa fortuna, tra gatti che non ce l'hanno fatta e alcuni cani in gravi condizioni. Altri bocconcini avvelenati sono stati infatti ritrovati anche in un campo antistante, dispersi in gran quantità su tutto il terreno. Subito sono state contattate le forze dell'ordine che hanno attivato le dovute procedure per risalire ai colpevoli. Sopralluogo già effettuato da parte dei vigili urbani e dell'ufficio veterinario Asl per recuperare le esche e fare il punto della situazione.

BUONI RISULTATI DALLA LOTTA AL BRACCONAGGIO IN SARDEGNA

Numerose le attività che nel mese di febbraio hanno portato a una serie di controlli per reprimere il fenomeno del bracconaggio.
Le aree interessate sono state soprattutto il Sulcis e il Sarrabus. 
Impegnati sul campo il personale del Corpo Forestale regionale del Nucleo investigativo di Cagliari (NIPAF) e delle Stazioni Forestali del Sarrabus e del Sulcis, i Carabinieri Forestali della Sezione Operativa Antibracconaggio Reati a Danno degli Animali (SOARDA) e del Nucleo CITES di Cagliari, i Carabinieri dei reparti territoriali del Comando Provinciale di Cagliari, oltre che numerosi volontari della LIPU.

domenica 1 marzo 2020

TORRE GUACETO. I ROSPI IN AMORE ANNUNCIANO LA PRIMAVERA

L’inverno cederà presto il passo alla buona stagione. Ce lo ricorda l’inizio dei richiami d’amore di alcuni anfibi tanto comuni, quanto speciali: i rospi. "In questi giorni il rospo comune, Bufo bufo, sta tornando nella palude di Torre Guaceto per dare il via alla stagione degli amori.  "Protetti dalle canne della palude, dal crepuscolo fino all’alba, questi animali intonano i cori che andranno avanti per tutto il periodo degli accoppiamenti, fino ai primi caldi", spiegano dal Consorzio di gestione di Torre Guaceto.

"Sono prima decine e poi centinaia i rospi che in pochi giorni convergono nel sito di riproduzione. Le femmine si distinguono facilmente dai maschi perché sono vistosamente più grandi dei partner. Ogni anno, i rospi affrontano marce estenuanti per raggiungere le pozze temporanee di acqua al fine di riprodursi, marce tanto faticose e pericolose che troppo spesso ne causano la morte - si legge in un comunicato del Consorzio - Abbandonati i campi agricoli nei quali vivono, i rospi scelgono la compagna e si accoppiano. Nel corso dell’atto, i due restano per lungo tempo letteralmente abbracciati sul fondo dello stagno. Da qui di tanto in tanto riemergono, sempre abbracciati, per prendere fiato quel tanto che basta per poi tornare in acqua".

Dopo l’accoppiamento, poco prima di lasciare nuovamente l’ambiente paludoso, la femmina depone migliaia di uova aggregate tra loro in lunghi cordoni gelatinosi. Da qui a pochi giorni, nascono i girini che si trasformeranno in piccoli rospi e a propria volta si allontaneranno dallo stagno. "Superata la parentesi felice degli amori in Riserva, i rospi tornano agli ambienti terricoli come i prati, le aree agricole ed i campi incolti che popolano solitamente".

"Qui, però, devono fare molta attenzione - spiegano dal Consorzio - Avendo una pelle che non riesce a trattenere l’umidità, questi animali per non disidratarsi dormono di giorno e sono attivi di notte, soprattutto nelle giornate umide o piovose. Il rospo è un animale tanto comune, quanto poco conosciuto, benché oltre ad avere un gran valore di per sé, in quanto ogni vita animale è sempre importante, sia anche molto utile all’uomo poiché si nutre di insetti e invertebrati dannosi per le colture agricole.  Il rospo è un animale longevo, riesce a vivere anche per più di dieci anni".

BOCCONI AVVELENATI NELLA RISERVA NATURALE ALPER DELLA LUNA

Sopralluogo dell’unità cinofila antiveleno dei Carabinieri forestali nelle colline della Valtiberina alla ricerca di bocconi avvelenati. Sono infatti morti tre cani negli ultimi 20 giorni per sospetto avvelenamento sui monti della riserva Naturale Alpe della Luna, tra Aboca e la Madonna dell'Aiuola. Per la precisione si tratta di un cane da caccia e due cani da compagnia, morti dopo aver ingerito bocconi sospetti. Le carcasse degli animali e parti dei bocconi ritrovati sono stati inviati all’istituto zooprofilattico di Arezzo che sta eseguendo tutti gli esami per risalire ai componenti utilizzati come veleno. A condurre l’operazione dei giorni scorsi sui monti della Valtiberina è stato il brigadiere capo Bucciarelli Giovanni del Reparto Carabinieri Forestali Parco dei Monti Sibillini con sede a Visso. Difficile dire i "motivi" di questo lancio di bocconi – affermano i carabinieri intervenuti sul posto – c’è chi pensa alla concorrenza fra tartufai, essendo la zona favorevole alla ricerca del tartufo bianco e marzuola oppure per ragioni di caccia ovvero per contrastare animali selvatici predatori come la volpe e salvaguardare gli animali liberati per la caccia come le lepri e i fagiani. Chi venisse trovato a commettere tale atto – ricordano ancora i carabinieri – dovrà rispondere di uccisione con crudeltà e maltrattamento di animali, lancio di cose pericolose ed eventuale derenzione di prodotti vietati ovvero utilizzati in agricoltura (fitosanitari) ma non di libera vendita, come previsto dal codice penale.