VITTORIO VENETO – Chi possiede un animale domestico sa bene quanto affetto riescano a ispirare. Si può ben comprendere, quindi, il dolore di Federica che ci scrive dopo l’ennesima perdita di uno dei suoi amati gatti, per mano di ignoti avvelenatori a Cozzuolo, in zona via dell'Aviere e via dell'Alpino a Vittorio Veneto. “Sono una proprietaria di gatti ormai delusa e senza speranza – racconta Federica -. Hanno avvelenato un micio che adoravamo, un altro è scomparso. Ieri è stato trovato un altro gatto avvelenato”.
La vittoriese racconta che non è la prima volta che si verifica una moria di animali domestici: “Già nel 2017, sempre nel mio quartiere, siamo riusciti a salvare una gatta con 5 giorni di ospedale veterinario, un'altra non ce l'ha fatta: da autopsia il risultato è stato avvelenamento da Aldicarb, prodotto vietato dal 2005. Nel giro di una settimana abbiamo trovato un altro gatto morto presumibilmente dallo stesso veleno (nessuna ferita)”. Insomma, una strage di bestiole, così Federica già venerdì sera ha provato a contattare diversi numeri di telefono, ma: “L'Ulss è attivo solo nei giorni feriali, come pure l'istituto zooprofilattico di Legnaro che esegue le autopsie. Mi hanno detto di tenere il cadavere del gatto in frigo, ma può immaginare la situazione... sta di fatto che anche la volta scorsa nessuno si è presentato per un sopralluogo: ho letto che dopo un'autopsia con accertato avvelenamento parte una segnalazione e deve essere fatta una bonifica dell'area”.
Ma quando viene sparso del veleno, inevitabilmente, ne restano vittime anche la fauna selvatica, come racconta Federica: “Due settimane fa ho trovato inoltre 4-5 rospi morti, intatti, con la lingua fuori. Qui abbiamo diversi animali selvatici, anche dei ricci che mangiano il cibo dei gatti. Volevo sensibilizzare la popolazione. Ci sono anche cani che girovagano nell'area e i proprietari devono sapere i rischi che corrono”. Il problema è serio, perché oltre a far soffrire chi ha degli animali da compagnia che vengono uccisi dagli avvelenatori, si tratta di un comportamento che mette in pericolo anche gli esseri umani, in particolare i bambini. Va ricordato che l’uso di veleni è un reato penale.
Spargere veleno per topi, in un luogo di transito pubblico o in un luogo privato di proprietà altrui, commette il reato di Getto pericoloso di cose ex art. 674 del codice penale, punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a duecento sei euro. Ma attenzione: qualora il veleno provochi la morte di un animale, l’autore commetterà il reato di uccisione di animale punito dall’articolo 544 bis del codice penale con la reclusione da quattro mesi a due anni. Nel caso in cui l’animale, a causa del veleno, abbia un danno alla salute, il responsabile commetterà il reato di maltrattamento di animali, ex articolo 544 ter del codice penale, punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. Quindi i responsabili della strage di gatti a Cozzuolo sono avvisati!