lunedì 18 marzo 2024

"SULLE TRACCE DELL'ORSO" GLI ANIMALISTI DIFFIDANO DMAX DALLA MESSA IN ONDA : "POTENZIALMENTE DANNOSA PER ORSI E UOMINI"

BRESCIA (17 MARZO 2024) L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente  AIDAA ha deciso di inviare una formale diffida al canale televisivo DMAX per la messa in onda della trasmissione "Sulle tracce dell'orso" prevista per la fine di Marzo di qurst'anno. In questa trasmissione due presunti esperi si metteranno a caccia degli orsi nei boschi del Trentino, della Valsabbia e dell'alto Garda, Questi signori si metteranno a girare per i boschi cercando di trovare ed ispezionare l'Habita dell'orso a partire dalle mamme con la presenza di cuccioli al seguito Insorgono gli animalisti: "Forse questi personaggi che meriterrebero un appellativo ben diverso non si rendeono conto che con il loro folle programma di fatto oltre a tutti i pericoli e il rivelare la posizione degli orsi sul territorio in particolare per quanto riguarda quellii trentini in un momento cosi delicato come quello attuale per la loro stessa sopravvivenza- scrivono gli animalisti- si rischia di dare impulso ad una pratica non solo sconsigliabile ma anche pericolosa che potrebbe indurre qualcuno ad avventurarsi nei boschi alla ricerca degli orsi pensando ad una passeggiata e quindi mettendo a rischio la propria vita o ancora peggio creando degli orsi confidenti che poi saranno abbattuti cosi come previsto dalla nuova legge ammazzaorsi. E sullo sfondo ma non troppo- concludono gli animalisti- resta il fatto che queste immagini  potrebbero aiutare i bracconieri. Abbiamo quindi scritto al canale che dovrebbe mettere in onda questa trasmissione chiedendo di bloccare la messa in onda e siamo pronti a denunciare penalmente questa follia per i rischi alla vita deli orsi che comporta ed anche alla vita degli umani che si inoltrassero nei boschi in cerca di orsi attirati dalla faciloneria delle immagini televisive,



GATTO INVESTITO A POSITANO RISCHIA DI PERDERE LA VISTA

 Sabato 16 marzo, un gatto, ribattezzato Blu, è stato è stato investito a Montepertuso, Positano, da un'auto.

L'animale è stato preso in cura dal rifugio Positano Animali che, con un post pubblicato su Facebook, ha aggiornato sulla situazione:

"Le condizioni pessime in cui si trova, potete ben immaginarle, dato che nella foto in allegato si è reso necessario censurarne il volto. Non ha danni agli organi interni, zampe e coda, ma alla testa, il che è anche peggio. Volendo essere ottimisti, escludendo danni cerebrali, nella migliore delle ipotesi, vivrà una vita al buio, cieco, sempre se con il danno riportato alla mascella, riuscirà ad alimentarsi! Inutile dire altro: la situazione è critica, ma non vogliamo arrenderci, abbiamo insistito con il vet per far sì che faccia tutto il possibile e anche l'impossibile per curarlo, perché Blu merita una possibilità, merita di vivere.Il dopo non lo sappiamo: non sappiamo se riusciremo a curarlo, dove portarlo (perché a breve ci sfratteranno senza capire se ci sarà una soluzione alternativa per noi). Insomma, andiamo avanti, un passettino alla volta, sperando che migliori, regolandoci conseguentemente alle sue condizioni.

Nonostante ci siano in ballo troppi "se", vogliamo comunque provare a fare un appello per trovare qualcuno che possa occuparsene amorevolmente e guidarlo, letteralmente, attraverso una vita felice.

Blu è un maschio sterilizzato di 2 anni, potenzialmente cieco, con un pelo grigio lungo, folto e setoso. Non conosciamo il suo carattere, ma siamo sicuri che dopo questo trauma avrà davvero bisogno di tanto, tanto affetto e di qualcuno che lo ami incondizionatamente.

Intanto, forza Blu!".

Per mettersi in contatto con Positano Animali contattare il numero Whatsapp 3349800729.



METTEVA BOCCONI AVVELENATI. A CIAMPINO FERMATA UNA DONNA

 È stata identificata dalla polizia locale la donna che nelle settimane scorse aveva sparso per Ciampino, piccolo comune alle porte di Roma, dei bocconcini avvelenati. Si tratta, raccontano le cronache, di una donna di mezz’età residente nella zona. La donna, spiega il Messaggero, nelle settimane scorse aveva sparso per le vie alcuni sacchetti con all’interno wurstel, cioccolatini e caramelle legati con un laccio e contenenti tendenzialmentetopicida. Una esca è stata trovata anche all’interno di una hall di un albero. Lunedì, racconta il quotidiano, una cagnolina è morta dopo aver mangiato da uno di questi sacchetti. “E’ risultata positiva – ha raccontato il padrone – al test per i topicidi di ultima generazione, circostanza che ha sicuramente accelerato e acuito la patologia di cui già soffriva, ma se non aveva mangiato quella roba sarebbe rimasta sicuramente in vita”.


UNA BUONA NOTIZIA. LA LONTRA E' TORNATA NEI FIUUMI ITALIANI

 Sono passati 40 anni dall’ultimo e unico monitoraggio nazionale - promosso dal Wwf Italia - della popolazione di lontra (Lutra lutra), uno dei mammiferi più rari d'Europa e al tempo a rischio estinzione e i risultati della nuova ricerca sono confortanti: è stato, infatti, confermato il ritorno della specie sull’arco alpino italiano in regioni dalle quali era scomparsa per decenni come Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria. Per il centro, poi, la specie è ricomparsa nel Lazio e nelle Marche. Una presenza che si aggiunge alla popolazione meridionale, quella che si è mantenuta vitale nel tempo, localizzata in Campania e Basilicata oltre che in Puglia, Calabria, Abruzzo e Molise. Anche alla luce del nuovo monitoraggio la stima attuale della popolazione di lontra in Italia si mantiene sui 800-1.000 individui, un numero ancora ben al di sotto del limite vitale minimo che considera necessari 4.000-5.000 individui per metterla in sicurezza.

A svelarlo i dati forniti dal Progetto Lontra promosso e finanziato dal Wwf Italia, in collaborazione con l’Università del Molise, nella persona di Anna Loy, una delle massime esperte mondiali della specie. Oltre ai referenti regionali, impegnati da anni nella ricerca sul campo, hanno contribuito volontari e operatori di altri organismi (come il Corpo Forestale del Friuli- Venezia Giulia), guardiaparco di aree protette e studenti universitari.
L’intero team ha setacciato, per circa 18 mesi di indagini, centinaia di chilometri lungo 35 bacini idrografici del Paese, tra cui Po, Tevere, Tagliamento, Adige, Isonzo, Magra, Arno, Ombrone, Liri-Garigliano, in cerca di tracce di presenza e dei cosiddetti spraint (gli escrementi), caratteristici della specie. Sono state, poi, monitorate le immagini delle video-trappole che hanno portato a individuare, ad esempio, un gruppo familiare nel bacino dell’Isonzo, primo dato certo di riproduzione in questo areale.



domenica 17 marzo 2024

BOCCONI AVVELENATI A MISANO ADRIATICO

 Esche avvelenate al Villaggio Argentina. Due cani salvati in extremis mentre scatta l’indagine dei carabinieri. A Misano si rinnova un incubo con cui i proprietari di animali d’affezione si augurano di non fare mai i conti. Diversi bocconi letali sono stati rinvenuti nei giorni scorsi nella zona del Villaggio Argentina. Non solo in piazza, almeno stando a una prima ricostruzione dei fatti, ma anche in luoghi frequentati da bambini come l’asilo. L’allarme, che è stata diffuso sui social, è stato subito verificato dal sindaco di Misano, Fabrizio Piccioni: “Le indagini dei Carabinieri sono già in corso. L’auspicio è che venga identificato al più presto il responsabile di un atto così brutale e orrendo nonché del tutto ingiustificato. Già in atto anche le analisi del contenuto dei bocconi”.



sabato 16 marzo 2024

TRUFFA DEI CANI VENDUTI COME DI RAZZA MA CHE ERANO SENZA PEEDIGREE

 Arrivano sei arresti per il caso dei cuccioli spacciati come di razza”, promossi tramite vip inconsapevoli, da Federica Pellegrini a Francesco Totti, e venduti in Italia a prezzi da pedigree, superando anche i 3000 euro ciascuno. Si trattava però di esemplari importati in maniera illecita, dalle sembianze simili a quelle del bulldog francese, ma in realtà privi di alcun valore commerciale. Il business è andato avanti per anni, fino al sequestro del sito I cuccioli di Carlotta, e all'apertura di un'indagine sui due principali rappresentanti dell'attività, un 39enne romano e la convivente coetanea slovacca.Dopo anni di indagini, è stato emesso un ordine di cattura nei confronti di sei persone, accusate di associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata al traffico illecito dei piccoli quadrupedi, oltre alla frode in commercio. Insieme ai due iniziali indagati, la Procura ravennate ha individuato come parte dell'organizzazione criminale altre tre persone di origine partenopea e un ulteriore italiano residente all'estero. L'inchiesta condotta dal raggruppamento Carabinieri Cites - Soarda, nucleo carabinieri forestali e squadra mobile della Polizia di Ravenna, prese il via verso la fine del 2018, quando a Cervia andò a segno la prima di una lunga serie di vendite contestate nelle circa 400 pagine di ordinanza.L'associazione promuoveva la vendita della cosiddetta «variante esotica», razza inesistente e caratterizzata da manto grigio, blu, lillà, colorazioni che non sono contemplate dagli standard di razza fissati dalla Federazione Cinologica Internazionale. Li avrebbero importati illegalmente da un allevamento in Slovacchia, e sempre nel Paese dell'Est Europa, in località Nitra, avevano registrato la sede legale della società I cuccioli di Carlotta”.cani non avevano alcun pedigree ufficiale del Paese d'origine né dell'Ente nazionale Cinofilia Italiana, l'unico abilitato per legge a emettere i certificati. Gli indagati avrebbero anche creato un'associazione fittizia che si spacciava come parallela all'Ente ufficiale, parte di un'altra realtà associativa inesistente chiamata Kennel Club Wdf”, ricondotta a una famiglia partenopea. Tutto parte di un articolato e ben costruito inganno commerciale che assicurava tra l'altro garanzie sulla possibilità di partecipare a manifestazioni cinofile internazionali. Altro aspetto considerato nell'inchiesta riguarda le condizioni dei cuccioli e i rischi sanitari: gli esemplari venivano trasportati in modalità non idonee, sottratti anzitempo e con possibili danni alla loro salute.



VILLA LITERNO. MACELLAZIONE CLANDESTINA E MALTRATTAMENTO. DENUNCIATE 5 PERSONE

 Villa Literno – Dovranno rispondere di macellazione clandestina e maltrattamento di animali le cinque persone sorprese nel pomeriggio di ieri a Villa Literno, nel casertano, nel corso di un controllo eseguito dai carabinieri della locale Stazione, mentre erano intente alla macellazione di numerosi caprini all’interno di un terreno di pertinenza delle loro proprietà. I militari dell’Arma avuto contezza dell’attività in essere e insospettiti dalle condizioni e dalle modalità con cui veniva effettuata la macellazione hanno immediatamente richiesto l’intervento di personale della ASL di San Marcellino che, intervenuto sul posto, ha confermato quanto appurato dai militari nel corso del controllo e, in particolare, le precarie condizioni igienico sanitarie nelle quali venivano effettuate le operazioni di eviscerazione. Sul posto sono state sottoposte a sequestro otto carcasse, di cui quattro già caricate su un furgone e otto giovani caprini legati con le quattro zampe e pronti per la macellazione. La presenza di fango e sporcizia in ogni zona del piazzale ha portato i militari al contestuale sequestro dell’intera attrezzatura e del furgone utilizzato per il trasporto. Le cinque persone identificate sul posto, di età compresa tra i 25 e i 71 anni, sono state denunciate in stato di libertà.