martedì 29 aprile 2025

TAGLIA DI NETTO LA CODA AL SUO CANE CON UN COLTELLO. AIDAA NE CHIEDE L'ARRESTO

MODENA (29 APRILE 2025) Un'azione violenta, gratuita, feroce e criminale quella dell'uomo che a Modena ha tagliato di netto la coda al suo cane con un grosso coltello che portava con se. L'uomo era appena uscito da un bar e a chi lo ha visto pareva in stato confusionale, forse preso dai fumi dell'alcol appena consumato. Sta di fatto che con una azione assurda ed inaspettata ha estratto il coltello ed ha tagliato di netto la coda del suo cane, un bellissimo esemplare di border collie nero che dopo essere stato soccorso è stato posto sotto sequestro ed avviato ad una clinica veterinaria per le cure che saranno lunghe. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA annuncia che presenterà denuncia contro l'uomo autore del reato, cosi come lo hanno denunciato altre associazioni e le forze dell'ordine ma in un breve comunicato gli animalisti vanno oltre e chiedono che perreati cosi efferrati venga previsto l'arresto anche in flagranza differita perchè quanto successo è qualcosa di intollerabile e la persona che lo ha compiuto estremamente pericolosa a livello sociale.


PESCARA- BUS INVESTE ED UCCIDE UN CANE SULLA STRADA DEL PARCO

 Tutto regolare fino alle 10 di lunedì 28 aprile. Poi l'autobus elettrico passato sull'ex tracciato ferroviario, nei pressi di via Castagna, poco prima di Villa Sabucchi, ha investito un cagnolino, "uscito all'improvviso", dice l'autista, "da una villetta, senza guinzaglio". Ecco dunque il primo incidente, temuto dai referenti del comitato Strada parco bene comune, che hanno più volte sollevato la questione relativa alla sicurezza. 

Sul posto, poco dopo, sono intervenuti gli uomini della polizia locale, comunque nei paraggi, così come concordato dalla Tua, azienda di trasporto abruzzese, dalla Regione e dalle amministrazioni comunali di Pescara e Montesilvano. Intorno alle 10.10 l'investimento e poi le urla disperate della proprietaria. Una cittadina ha tentato di fermare il percorso del bus a batteria, ma le corse continuano. "E se ci fosse stato un bambino?" Dicono alcuni residenti della zona, fortemente preoccupati per cosa potrebbe succedere da qui ai prossimi mesi estivi, quando il parco e la strada in questione saranno popolati da famiglie con piccoli al seguito. 

Sul tracciato, però, i cartelli parlano chiaro: bici e pedoni devono passare sulla seconda corsia, perché la principale è occupata dai mezzi elettrici,  che collegano in modo rapido le due città di Pescara e Montesilvano. I cittadini devono abituarsi a vivere il tracciato in modo diverso. "La notizia del nuovo servizio di trasporto è stata ampiamente diffusa", dice un altro cittadino della zona. "Bisogna essere cauti e passare dove non ci sono i mezzi".  






lunedì 28 aprile 2025

ARRESTATO IL KILLER DEI CANI DI SAN MARINO.

 È sospettato di aver avvelenato decine di cani nel corso degli anni, l'84enne fermato a San Marino il 18 aprile e arrestato due giorni fa al termine di un'indagine coordinata dalla commissario della legge, Elisa Beccari, e condotta congiuntamente dalla Gendarmeria e dalla Polizia Civile. L'84enne, commerciante sammarinese in pensione, sarebbe stato ripetutamente sospettato di tali azioni contro gli animali nel corso degli anni. 

Interrogato già diverse volte si è sempre detto innocente. Stavolta però in mano agli inquirenti vi sarebbero degli indizi precisi e concordati che portano al pensionato. La sua auto sarebbe stata vista transitare nei pressi dei parchi dove si sono verificati gli avvelenamenti, inoltre sarebbe stato visto e documento mentre gettava via involucri compatibili con il confezionamento delle esche avvelenate. Le attività investigative, svolte in stretta collaborazione tra il Reparto Operativo e di Polizia Giudiziaria della Gendarmeria e la Sezione Pronto Intervento della Polizia Civile, hanno quindi portato al sequestro di materiale probante. L'uomo è difeso d'ufficio dall'avvocata Margherita Albertini.


PITBULL DECEDUTO AL CANILE DI PESCARA. ASSOLTA LA PROPRIETARIA

 Dopo l’assoluzione in primo grado dall'accusa di maltrattamento nei confronti di tutti i cani ospitati nella struttura di Manoppello di cui è titolare, per la donna arriva anche quella in appello sulla seconda delle accuse: la responsabilità per la morte di un pitbull affetto da una patologia grave che, questa era la tesi dell'accusa, non avrebbe curato a dovere.

Il caso che, in realtà, fece esplodere la vicenda portando nel 2021 al sequestro del canile affidato per i due anni successivi, e cioè fino alla sentenza di primo grado del 2023, a un'associazione. 

Il fatto non sussiste scrivono oggi i giudici del tribunale d’appello di L’Aquila: “le insufficienti risultanze probatorie, si legge nel dispositivo, conducono in riforma della sentenza ad assolvere l’imputata”.

Soddisfatto uno dei due legali della donna, Fiore Ioannoni che del caso si è occupato con il collega Dario Bini, perché quella sentenza quantomeno “riabilita il nome della signora oggi 76enne, che ha speso la vita a dedicarsi agli animali abbandonati e che si è trovata a doversi difendere da un’accusa piuttosto infamante per una persona che di loro si prende cura: i maltrattamenti, da cui era stata assolta già in primo grado, e ora la morte del pitbull”.



ANIMALISTI DENUNCIANO ORGANIZZATORI DELLA CORSA DEI BUOI DI CARESANA

CARESANA (28 APRILE 2025) - Gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA hanno deciso di presentare denuncia  alla procura di Vercelli per il reato di maltrattamento di animali nei confronti degli organizzatori della corsa dei buoi di Caresana che si è svolta ieri nel comune piemontese. La corsa giunta alla sua 789a edizione a detts degli animalisti altro non è che un azione di maltrattamento nei confronti degli animali costretti a tirare a tempo di record dei carri pesanti guidati da umani senza scrupoli. "Seriamente qualcuno pensa che si possa nodere un voto a un santo facendo del male agli animali e frustandoli senza ritegno? Noi pensiamo di no-scrivono gli animalisti- sarebbe ora di rivedere certe azioni di violenza contro gli animali realizzate in nome della tradizione. La violenza contro gli animali oggi è un reato e come tale noi lo abbiamo denunciato".

INVIATA ALLA REGIONE CALABRIA LA PROPOSTA AIDAA PER LA CREAZIONE DI "SANTUARI PER RANDAGI"

CROTONE (28 APRILE 2025) Come preannunciato nei giorni scorsi oggi l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ha inviato alla regione Calabria una proposta articolata per la trasformazione dei rifugi per cani randagi attualmente considerati abusivi in una rete di santuari per ospitare randagi salvati dalla strada, una proposta che prevede la realizzazione di convenzioni ad hoc con privati per la messa in sicurezza dei rifugi attualmente considerati abusivi con interventi di regolarizzazione urbanistica e controlli veterinari affidati ai servizi ASP ed accesso ai fondi regionali per la lotta ad randagismo. "La nostra è una proposta articolata che parte da un censimento delle strutture idonee presenti sul territorio calabrese che oggi vengono considerate in base alla legge vigente fuori regola con l'obiettivo di realizzare una rete di santuari dei radagi da affiancare alle politiche dei cani territoriali - scrivono gli animalisti- il tutto sotto la supervisione dei servizi veterinari pubblici e privati convenzionati che garantiscono cosi il livello di benessere dei cani presenti. Quello che occorre superare è la politica dei grandi canili che ha dimostrato di essere controproducente se non in alcuni casi a rischio business per la malavita organizzata. La nostra proposta prevede che siano stanziati dei fondi per la messa in sicurezza delle strutture da affidare a privati o associazioni sul territorio che si occupino della loro gestione, affancata ad un incisiva azione di sterilizzazione e microchippatura. Certo - concludono gli animalisti di AIDAA- è un progetto che prevede un tempo congruo per la sua realizzazione e lo stanziamento di adeguati fondi ma se mai si comincia mai si supereranno le situazioni come quelle che ha visto coinvolto suo malgrado Giandomenico Oliverio al quale ribadiamo la nostra vicinanza ed il nostro impegno per trovare in tempi brevi una soluzione che preveda il ritorno a casa dei suoi cani".

UN ORSO AFFAMATO CERCA CIBO IN MEZZO AL PAESE

 Un orso affamato ha destato preoccupazione tra gli abitanti di Pren, una piccola frazione ai piedi delle vette feltrine nel Bellunese. L'animale, in cerca di cibo, ha lasciato il suo rifugio nei boschi per avvicinarsi al centro abitato di Costa Solana. "È arrivato tre volte in un mese", ha scritto sui social Andrea Zabot, testimone diretto di uno degli incontri ravvicinati con il plantigrado. Venerdì notte, poco dopo le due, l'orso ha sfondato il portone del garage di Zabot, sperando di trovare qualcosa da mangiare. Le immagini, catturate da una fototrappola nel giardino, sono state condivise sul gruppo Facebook degli abitanti del paese, suscitando un acceso dibattito.


LA RISPOSTA DELLE AUTORITÀ
Silvia Calligaro, vicepresidente della provincia di Belluno con delega alla caccia e pesca, ha confermato che la polizia provinciale sta effettuando tutti gli accertamenti necessari. "La presenza dell’orso nel Feltrino risulta abbastanza certa", ha dichiarato Calligaro, sottolineando che le segnalazioni sono state numerose e tutte verificate. Anche in passato, la presenza dell'orso aveva sollevato preoccupazioni tra i residenti di Pedavena e Fonzaso, dove l'estate scorsa si era registrato un dibattito acceso sulla gestione della situazione.

AVVISTAMENTI E MISURE DI SICUREZZA
Le fototrappole hanno confermato la presenza di un orso adulto nei pressi del centro abitato, e i carabinieri forestali hanno rilevato arnie distrutte, segno del passaggio dell'animale. Gli avvistamenti si sono susseguiti anche nella parte alta del paese, in direzione del Campon d’Avena, e in altre località come il Monte Grappa e il Monte Roncon. Gli esperti ritengono che si tratti di un esemplare maschio adulto, forse lo stesso che ha colpito alcuni apiari nella zona di Sovramonte.

DUBBI E IPOTESI
Resta da chiarire se l'orso avvistato a Pren sia lo stesso esemplare di FonzasoSeren del Grappa e del Monte Roncon, o se vi siano più orsi in circolazione. I carabinieri forestali di Belluno, lo scorso anno, avevano escluso la presenza di più esemplari. Tuttavia, l'avvistamento a Lamon nel settembre 2023 aveva sollevato l'ipotesi di uno sconfinamento dal Trentino, segnalato da un escursionista nell'area del Monte Coppolo.