Casalgrande (Reggio Emilia), 12 febbraio 2025 – Non si arresta il fenomeno dell’abbandono di bocconi avvelenati. Ieri mattina i carabinieri forestali di Scandiano, insieme all’unità cinofila antiveleno di Bosco di Corniglio, sono intervenuti in località San Donnino di Liguria, a Casalgrande, per ricerca di esche avvelenate, dopo un decesso sospetto di due cani, avvenuto in quella zona, dopo un giro nei dintorno di via Spalletti. Dopo l’attenta verifica dell’area, guidati dal cane antiveleno Freddy, i carabinieri hanno bonificato il sito rinvenendo cinque uova evidentemente manomesse ad arte: un sottile strato di cera steso a chiusura del minuscolo foro praticato sul guscio lascia intendere che il responsabile del crudele gesto possa essere riuscito ad introdurre all’interno delle uova, usando una siringa, la sostanza tossica al momento ignota. Tra le uova rinvenute, alcune sono fortunatamente risultate ancora parzialmente integre, mentre altre, con il guscio ormai ridotto in frammenti, sono presumibilmente state aperte da animali selvatici o domestici che si sono nutriti dal loro contenuto. Solo le analisi delle uova ancora parzialmente intatte, affidate dal Servizio Sanitario Veterinario dell’Ausl di Scandiano, consentiranno di individuare l’eventuale presenza di sostanze nocive. Tuttavia i segni di manomissione lasciano pochi dubbi sul crudele intento del loro autore. La dispersione di esche e bocconi avvelenati rappresenta una pratica illegale in quanto non solo espone a un grave rischio gli animali che potrebbero nutrirsene, fino ad ucciderli, ma comporta la dispersione nell’ambiente di sostanze tossiche e pericolose per l’uomo e per l’intero ecosistema.
