venerdì 30 novembre 2018

BRINDISI. I CIRCENSI HANNO RUBATO QUESTO GATTO (E NON VOGLIONO RESTITUIRLO)

Brindisi- ( 30-11-2018 ) Circo Orfei " Martini-Miranda" -Non solo lo schiavismo imposto a Tigri, Leoni, Elefanti, Zebre e altre specie esotiche... soggetti che si autocelebrano e si definiscono " artisti " in nome del Dio Denaro, e, nonostante l'attuale posizione normativa che prevede la graduale dismissione definitiva degli animali sfruttati dal Circo, continuano a disporre di animali come se fossero di loro proprietà! E' il caso di un gattino maschio di colore rosso al quale è stata data la caccia per ben 5 giorni dagli stessi prima di essere prelevato, un gattino che necessitava di cure di competenza del Comune di Brindisi per il tramite della Polizia Locale e la Asl di competenza.Nonostante una certa "Desiree" ( Desy P ) fosse stata informata dalla nostra Associazione ad attivare le procedure previste, questa ha agito di propria iniziativa occupandosi del gatto.Più volte gli è stato intimato di consegnare il gattino ma in tutta risposta, i volontari zoofili hanno ricevuto dai circensi minacce del tipo " vi spacchiamo il culo". Se questo è il livello di interazione sociale, con le persone , già sulla base di quanto accade con i poveri schiavi animali del CIRCO, INVITIAMO LA CITTADINANZA A PRENDERE OGNI DISTANZA DA QUESTA " SCUOLA DI VIOLENZA".Si sta procedendo ad ogni modo a denunciare l'accaduto.La nostra più grossa preoccupazione ricade sulle sorti di questo povero gattino di cui si sono appropriati.

ALGHERO VIETA I CIRCHI CON ANIMALI

Alghero vietata ai circhi con animali. Il sindaco Mario Bruno ha emesso un'ordinanza con cui si nega qualsiasi autorizzazione agli spettacoli che impiegano animali appartenenti alle specie indicate dalla Commissione scientifica Cites, ossia: primati, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni. "Negli ultimi anni è considerevolmente cresciuta, nella nostra città, la sensibilità dell'opinione pubblica riguardo all'utilizzo degli animali da parte dei circhi che li coinvolgono negli spettacoli, violandone di fatto il naturale comportamento e l'indole", spiega il sindaco.
Il primo cittadino di Alghero ricorda che le forti critiche espresse anche di recente su questo genere di show, sono state accompagnate dalla "preferenza di spettacoli circensi che non prevedano l'utilizzo di animali, privilegiando le buone prassi che esistono in ambito circense, conciliando un'arte che ha storia secolare con la rinuncia a pratiche non idonee verso gli animali, anche se prive di maltrattamenti e violenze verso gli stessi, come riconosciuto da autorità scientifiche in tutto il mondo". 

PALIO DI SIENA. FANTINO SQUALIFICATO PER SEI TURNI

(ANSA) - SIENA, 29 NOV - La Giunta comunale di Siena ha deliberato le sanzioni relative al Palio dello scorso 2 luglio e di quello del 16 agosto. La misura più alta, relativa al Palio del 2 luglio, spiega una nota, è stata comminata ad Andrea Chessa, detto Nappa II, fantino della Contrada della Tartuca squalificato per sei Palii. A Giuseppe Zedde, detto Gingillo, fantino della Contrada del Valdimontone è stato squalificato invece per due Palii. Squalifica per 2 Palii anche per la Contrada della Tartuca. E ancora, a Luigi Bruschelli detto Trecciolino, fantino della Contrada del Nicchio è stata applicata la sanzione di una ammonizione, alla Contrada della Chiocciola è andata una censura, alla Contrada del Nicchio due censure e una deplorazione, mentre alla Contrada dell'Oca è stata applicata la sanzione di una censura. Una deplorazione e una censura per la Contrada di Valdimontone. Per quanto riguarda il Palio del 16 agosto, alla Contrada del Nicchio è stata applicata una censura.

ESCHE AVVELENATE A PALMA DI MONTECHIARO

“Sono stati rinvenuti nel territorio comunali esche o bocconi avvelenati. E’ opportuno precauzionalmente tenere sotto controllo i bambini ed al guinzaglio cani e gatti di proprietà”.
E’ l’avviso lanciato dal Sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, dopo il rinvenimento di tre cani avvelenati tra la Via Lenin, zona Capreria e Corso Sicilia.
“Purtroppo non sono gli unici – sottolinea l’assessore comunale Giuseoppe D’Orsi -, ne sono morti avvelenati tre ed uno sono riusciti ad arrivare in tempo ma non è fuori pericolo. Chiedo a tutti di stare attenti con i propri cani e di avvisare se vedono qualcosa di sospetto o qualche animale che sta male”.
“In caso di rinvenimento di bocconi o esche sospette – afferma Stefano Castellino -, attenzione non toccare mai direttamente con le mani l’esca ma limitarsi a segnalarne la presenza alle Forze dell’Ordine. Se viene rinvenuta un’esca o un boccone sospetto, avvisare immediatamente le forze dell’Ordine e nel frattempo delimitare l’area in maniera da non far accedere nessuno; attenzione a non toccare l’esca e a non annusarla perche’ potrebbe contenere prodotti volatili (ad es. cianuri) altamente tossici”, avvisa il primo cittadino.

ANCORA CANI SUL BALCONE CON QUESTO FREDDO

un cane abbandonato sul balcone a santa croce sull'arno ci stiamo muovendo per risolvere la questione.

NO ALL'USO DEI CACCIATORI PER IL CONTROLLO FAUNA

(ANSA) - PESCARA, 29 NOV - La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 44 della legge regionale n.10 del 2004 sulla caccia, nella parte in cui, al quinto periodo del comma 2, statuisce che le guardie venatorie, nel dare attuazione ai piani di abbattimento di specie di fauna selvatica, "possono avvalersi", tra l'altro, anche "dei cacciatori iscritti o ammessi agli ATC interessati, nominativamente segnalati dai comitati di gestione", e annovera questi ultimi, alla lettera c) del comma 6, fra coloro che attuano tali piani. A sollevare la questione di legittimità costituzionale era stato il Tar Abruzzo dopo il ricorso presentato da Enpa, Lega antivivisezione (LAV) e Lega nazionale per la difesa del cane (LNDC), per ottenere l'annullamento della delibera del presidente della Provincia di Teramo del 10 marzo 2016, n. 92, con cui l'ente ha adottato il piano di controllo triennale 2016/2018 delle popolazioni delle volpi, adottata in attuazione dell'art. 44 della legge della Regione Abruzzo n. 10 del 2004.

giovedì 29 novembre 2018

POLIZIA IN CANOA A CACCIA DI BRACCONIERI

Quattro cacciatori, in una delle valli di Comacchio, sono stati segnalati all'autorità giudiziaria da parte della Polizia provinciale nell’ambito dell’azione di contrasto al bracconaggio. In un primo intervento gli agenti hanno utilizzato una canoa per raggiungere il posto di osservazione senza far rumore, dal quale hanno potuto osservare due cacciatori intenti ad utilizzare un richiamo acustico vietato dalla legge sulla caccia. A entrambi sono stati sequestrati i fucili e lo stesso richiamo, ancora acceso, di cui è prevista la confisca e la distruzione. Ai due uomini, in concorso, è stato contestato il reato che prevede un’ammenda fino a 1.500 euro, cui si aggiungono otto settimane di sospensione dall’esercizio venatorio nell’area del pre-parco.
Il secondo intervento ha invece portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di due cacciatori per avere abbattuto due volpoche. Durante il controllo la pattuglia ha accertato anche l’abbattimento di dieci germani reali e tredici alzavole. Anche in questo caso, essendo una zona di pre-parco, scatterà la sospensione dell’esercizio venatorio per otto settimane.

mercoledì 28 novembre 2018

CACCIA A 17 ANNI. AIDAA RICORRE CONTRO LA DELIBERA REGIONALE

Milano (28 novembre 2018) In Lombardia grazie alla delibera del consiglio regionale votata ieri si potrà iniziare ad andare a caccia a 17 anni. Infatti la normativa votata oltre a tutta una serie di innovazioni in materia di caccia (compresa la legalizzazione della caccia alla volpe) introduce il principio per cui il tesserino venatorio può essere concesso a partire dai 17 anni, anche se non potranno avere accesso al fucile, anche se in realtà ci piacerebbe sapere chi controllerà che durante una battuta di caccia non siano gli stessi minorenni a sparare. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA ha deciso di ricorrere contro questa decisione della regione in modo da bloccare sia la caccia alla volpe sia l'anticipazione dei tesserino ai minorenni. "Si tratta di una normativa criminale- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- dare il tesserino di caccia ai minori è qualcosa di abominevole ed illegale e noi ci opporremo ricorrendo in tutte le sedi opportune non escluso il ricorso straordinario Presidente della Repubblica".

DUE BRACCONIERI DENUNCIATI NEL PARCO D'ABRUZZO

Bracconaggio nel Parco, sorpresi due uomini deferiti dall’Autorità Giudiziaria

Gli uomini della Stazione Carabinieri Forestali “Parco” di Campotosto (AQ), dipendente dal Reparto Carabinieri Parco Gran Sasso e Monti della Laga, hanno sorpreso, lo scorso 25 novembre, due bracconieri all’interno dell’area protetta.
Gli uomini della Sorveglianza, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio mirato alla prevenzione e repressione di reati venatori in area Parco, hanno individuato e fermato le due persone armate in località “Porcinaro” del Comune di L’Aquila (AQ).
Ai due presunti bracconieri sono stati contestati diversi illeciti di natura amministrativa e penale, tra cui attività di bracconaggio e introduzione di armi non autorizzata in area protetta. Si è provveduto al sequestro di armi e munizioni e al deferimento dei due fermati all’Autorità Giudiziaria.
«Mi complimento – ha dichiarato il Presidente del Parco, Tommaso Navarra – con i Carabinieri Forestali della Stazione Carabinieri “Parco” di Campotosto (AQ) e con tutto il Reparto Carabinieri “Parco”, sempre meritevolmente presenti nella tutela del patrimonio naturale della nostra splendida area protetta, per i risultati raggiunti nella lotta all’illegalità. I bracconieri devono sapere che nel nostro territorio non vi è spazio alcuno per la loro deplorevole azione. Questo territorio non può essere lasciato alla mercé di soggetti privi di scrupolo che minacciano il prezioso patrimonio faunistico dell’area protetta. L’azione di contrasto dei Carabinieri Forestali, anche su precisa linea di indirizzo del nostro Ente, appare sempre di maggiore e crescente efficacia»

ORRORE IN LOMBARDIA VIA LIBERA ALLA CACCIA ALLA VOLPE


(ANSA) - MILANO, 27 NOV - Abolito il limite delle 55 giornate di caccia in Lombardia. La novità è stata introdotta dalla Legge regionale di semplificazione 2018 che allinea la normativa lombarda a quella nazionale. La stessa legge - approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale - prevede diverse modifiche alla disciplina lombarda sull'attività venatoria.
    Tra le principali c'è l'ampliamento del periodo della caccia alla volpe fino al 31 gennaio, equiparando tale specie al cinghiale. Altre novità sono state introdotte da alcuni emendamenti del consigliere Floriano Massardi (Lega). Uno riguarda l'esame di abilitazione venatoria, che potrà essere sostenuto al compimento dei 17 anni (e non più 18), fermo restando che il rilascio della licenza di fucile non potrà avvenire prima della maggiore età. Ok anche a un emendamento dell'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi, che introduce giubbini e copricapi di colori 'ad alta visibilità' per chi pratica la caccia al cinghiale nelle forme collettive.


RITROVATO IL CADAVERE DEL CACCIATORE DISPERSO IN ROMAGNA


E' stato ritrovato nel pomeriggio il corpo del cacciatore Giovanni Succi, 58 anni di Santarcangelo di Romagna, disperso da mercoledì nelle zona boschiva di Poggio Torriana. In mattinata erano arrivati i carabinieri dell'unità cinofila di Bologna, con cani addestrati nella ricerca di cadaveri e tracce di sangue: il cacciatore è stato trovato poco lontano dalla sua auto parcheggiata in un fitto sottobosco di rovi con ancora la cacciagione appena presa in mano. I due cani, razza Breton, usciti con il 58enne, erano accovacciati sul corpo del padrone a vegliarlo. Sono vivi e stanno bene, ma i militari hanno dovuto prenderli in braccio per procedere all'esame del cadavere. Stando a una prima ricostruzione, l'uomo sarebbe stato vittima di un incidente.

    Mentre scavalcava un tronco, si sarebbe appoggiato con una mano sul facile usato come bastone, scivolando e cadendo con tutto il peso del corpo e l'arma gli si sarebbe conficcata nel collo. Ma sarà l'autopsia a stabilire con esattezza le cause della morte.

martedì 27 novembre 2018

INOPPORTUNO IL CAVALLO SUL PALCO DELLA SCALA IL 7 DICEMBRE

Milano (27 novembre 2018) - Una diffida alla direzione artistica del teatro alla Scala di Milano è stata inviata oggi dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente in relazione alla decisione di portare sul palco del teatro un cavallo durante lo svolgimento della prima serata della Scala prevista per il 7 dicembre giorno di Sant'Ambrogio, infatti quest'anno sarà messa in scena l'opera lirica "Attila" per la quale si prevede l'entrata in scena del personaggio in groppa ad un cavallo. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha inviato una lettera con la quale chiede alla direzione del teatro di ripensarci e di non "sottoporre il cavallo a inutile stress che potrebbe configurarsi nel reato di maltrattamento di animale in quanto il cavallo sarebbe usato in un contesto non usuale alla sua vita naturale e questo utilizzo ripetuto sia nelle prove che durante le serate in scena potrebbe provocare all'animale un trauma da stress molto forte".

BRACCONIERE ARRESTATO A ISCHIA

I carabinieri della compagnia di Ischia hanno arrestato un cacciatore di frodo di 35 anni di Lacco Ameno (Ischia) già noto alle forze dell’ordine, perchè sorpreso in possesso di un fucile sovrapposto con matricola abrasa e riduttore di canna artigianale. L’uomo è stato fermato dai militari in una zona boschiva impegnato in una battuta abusiva di caccia. I carabinieri hanno successivamente proceduto a perquisire l’abitazione trovando 466 cartucce di vario calibro e 4,5 chili di pallini di
piombo. L’uomo – riferiscono i Carabinieri – non aveva più il porto d’armi perchè precedentemente revocato a seguito di una condanna; per riottenerlo – si apprende – produsse la documentazione necessaria, omettendo di essere stato precedentemente condannato ma fu scoperto e denunciato per tali false attestazioni.
“Il bracconaggio e l’abusivismo edilizio – dichiara il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli restano i due grandi problemi dell’isola d’Ischia. Proprio qualche giorno fa sempre i carabinieri hanno sequestrato un immobile in costruzione “ex novo” di circa 50 Mq ed un’area adiacente allo stesso, ricavato mediante livellamento e sversamento di terreno di circa 60 mq e pari a circa 300 mc misto a terreno vegetale e scarti di demolizione edile, il tutto sconfinando in alvei e proprietà altrui in assenza di qualsiasi titolo abilitativo edile ed ambientale. Non si trattava ovviamente di abusivismo di necessità ma di una vera e propria speculazione edilizia commessa in spregio a ogni regola di sicurezza, rispetto delle norme e buonsenso. Contro questa nuova ondata di bracconieri e abusivisti bisogna usare il pugno duro per evitare che questi delinquenti possano danneggiare ulteriormente l’isola continuando la devastazione ambientale e sociale dell’isola Verde”.


MOSTRA CANINA ALLA FIERA DI VERONA


(ANSA) - VERONA, 26 NOV - Il Gruppo Cinofilo Veronese ed il Gruppo Cinofilo della città di Bolzano con il supporto della Società Ad Maiora Ir, organizzano presso i padiglioni della Fiera di Verona, nei giorni 15 e 16 dicembre 2018, la 49/a edizione dell'Esposizione Internazionale Canina. Appuntamento atteso da allevatori, cinofili e semplici appassionati, sarà l'occasione perfetta per ammirare splendidi esemplari di oltre 250 razze canine rappresentate. Oltre alla manifestazione cinofila, saranno presenti numerosi stand specializzati nella vendita di prodotti per la cura ed il benessere dei cani, nonché di gadgets ed articoli da regalo. Saranno inoltre presenti le Guide Cinofile in grado di introdurre, con uno sperimentato tour, adulti e bambini in questo affascinante mondo cinofilo.
    Anche ai visitatori sarà concesso l'ingresso con i loro beniamini purché provvisti di regolare libretto delle vaccinazioni attestante la regolarità vaccinale.

CUCCIOLO CANE CADE IN POZZO. SALVATO DAI POMPIERI


(ANSA) - ROMA, 26 NOV - Salvato dai vigili del fuoco un cucciolo di cane caduto in pozzo a circa quattro metri di profondità. E' accaduto intorno alle 16 nella stazione ferroviaria Tuscolana.
    Sul posto due squadre dei pompieri con il supporto del nucleo Saf. Il cane è stato recuperato ed è in buone condizioni.

UCCELLI PROTETTI SEQUESTRATI A REGGIO EMILIA

Sono stati trovati in possesso di uccelli di specie protetta, catturati illegalmente e maltrattati apponendo loro anelli non conformi alla regolamentazione, per poi rivenderli a centinaia o addirittura migliaia di euro. Così, sei persone - tutti espositori nella fiera dell'ornitologica di Reggio che si è tenuta nei giorni scorsi - sono state denunciate dai carabinieri forestali di Reggio Emilia, accusate a vario titolo, di reati per contraffazione ed uso abusivo di pubblici sigilli, illecita detenzione e commercio di avifauna protetta oltre che per acquisti di sospetta provenienza. Sono stati sequestrati 71 uccelli di cui 17 di specie esotica, tra cui cardellini, lucherini, passeri solitari, assioli (venduti mediamente a un prezzo di 500 euro), peppole e usignoli giapponesi (che possono arrivare anche a 80mila euro per un esemplare) e verzellini europei, per un valore complessivo di circa 10mila euro.

DETIENE CARDELLINI ILLEGALMENTE. DENUNCIATO


(ANSA) - CASTROVILLARI (COSENZA), 26 NOV - Deteneva illegalmente 13 esemplari di cardellino. Un uomo di Castrovillari è stato denunciato dai carabinieri forestali che hanno sequestrato i volatili.
    I militari hanno scoperto i cardellini, molti dei quali rinchiusi in gabbiette di legno, durante una perquisizione domiciliare. L'uomo, infatti, non è riuscito a fornire alcuna documentazione attestante la lecita provenienza dei tredici uccellini che si trovavano nella corte della sua abitazione in località Vigne della città del Pollino.
    I carabinieri forestali, dopo il sequestro, hanno affidato i volatili alle cure del Centro per il recupero della fauna selvatica (Cras) di Rende, che in seguito, su disposizione dell'autorità giudiziaria, li ha rimessi in libertà.
    I cardellini appartengono ad una specie catalogata come protetta e quindi, secondo la normativa in vigore, non si possono detenere se non se ne dimostra la legittima provenienza.

PADOVA. CACCIATORI SPARANO VICINO A FAMIGLIA CON TRE BIMBI

Padova (27 novembre 2018) Una famiglia con tre bimbi in tenera età non si sente tranquilla dentro le mura della propria casa e nel proprio giardino, dove i bimbi (il piu grande ha tre anni) giocano quotdianamente. A rendere insicure le giornate di questa famiglia  residente nella zona di Pozzoveggiani a Padova sono gli spari dei cacciatori che sparano a distanza ravvicinanta, e sicuramente a meno di cento metri dall'abitazione della famiglia che ha contattato il "telefono anticaccia di AIDAA" raccontando di fatto la propria disperazione: "La casa è circondata dai campi e molto spesso sentiamo spari. Ma, di recente questi spari li sentiamo troppo vicino, tanto vicino da fare ”scappare" gli uccelli dagli alberi del nostro giardino (noi lo definiamo uno sparo nitido  invece che un eco). A fine estate  abbiamo notato, un sabato mattina, un cane correre a pochi metri dalla nostra recinzione: era il cane di un cacciatore poiché il signore in questione, con un fucile in spalla, era ben visibile nel bel mezzo del terreno che circonda casa. Abbiamo 3 bambini piccoli che giocano SEMPRE in giardino e può ben capire che in primis la nostra preoccupazione è per loro. " E per questo hanno deciso di ribellarsi chiedendo l'aiuto del telefono anti caccia che a sua volta ha avviato le pratiche di controllo segnalando la cosa anche alle autorità di controllo competenti.

lunedì 26 novembre 2018

OPERAZIONE ANTI BRACCONAGGIO IN PROVINCIA DI TREVISO

Gabbie, vischio e richiami per catturare uccellini rari: bracconiere nei guai

Grosso colpo contro il bracconaggio da parte della polizia provinciale in Comune di San Zenone degli Ezzelini. L’operazione ha visto impegnati diversi agenti della Provincia di Treviso i quali, nella tarda mattinata di ieri, giovedì, sono entrati in azione in una rimessa recintata del luogo, trovando all'interno del cortile un impianto di cattura di piccoli uccelli protetti dalla Convenzione di Berna: pettirossi, prispoloni, lucherini, verzellini e peppole.
La cattura delle specie protette veniva attuata attraverso trappole con dentro del cibo e un uccello vivo che fungeva da richiamo e posizionate in diversi punti del cortile. Gli uccelli venivano catturati anche con panieri di vischio posizionati in punti strategici nei quali rimanevano incollati. Il personale della polizia provinciale ha atteso la persona sorvegliata ed è scattata la perquisizione nei luoghi adiacenti nei quali sono state rinvenute diverse reti specifiche per la cattura di uccelli e tra queste, anche una rete per catturare quaglie.
Scoperto anche un congegno elettroacustico riproducente il canto degli uccelli per attirare gli stessi nelle reti e, sempre nei locali attigui, sono stati recuperati altri uccelli catturati di frodo che sono stati immediatamente liberati. Altri esemplari sono stati sequestrati e consegnati al Centro di Recupero della Fauna Selvatica della Provincia per la riabilitazione al volo perchè rinchiusi in piccole gabbiette. Il soggetto responsabile delle azioni di bracconaggio è stato denunciato alla Procura della Repubblica.



ROMA. RUBAVANO CANI DI RAZZA

Tre uomini commissionavano i furti di cani di razza, per lo più da caccia, e li rivendevano in tutta la provincia, per un giro di affari di diverse decine di migliaia di euro. I carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno denunciato in stato di libertà R.C. 58enne e C.S. 36enne e 40enne alla Procura della Repubblica di Civitavecchia. L'accusa per loro è di traffico di cani rubati, ricettazione e maltrattamenti nonché detenzione abusiva di armi e di munizionamento. Il blitz scattato all'alba si è concluso stamattina e l’attività di indagine condotta dalla stazione carabinieri di Cerveteri   ha permesso di ricostruire le modalità delle traffico. I MICROCHIP - L’indagine ha permesso di scoprire che i soggetti avevano studiato nei minimi dettagli tutte le operazioni necessarie per non essere scoperti, provvedendo a togliere, senza la dovuta assistenza di alcun veterinario, i microchip identificativi e  sottoponendo così i poveri cani a torture e sevizie di inaudita crudeltà, tanto che gli animali che non riuscivano a essere immessi nel mercato in nero venivano uccisi. OLTRE 50 CANI - Durante le perquisizioni eseguite in due terreni agricoli situati a Cerveteri e a Cineto Romano, i Carabinieri di Cerveteri, unitamente a quelli di Vicovaro e delle Stazioni Carabinieri Forestale di Civitavecchia e Cineto Romano, nonché del Nucleo Cinofili Carabinieri di Roma, hanno trovato 54 cani, di cui 15 cuccioli, detenuti in gabbie costruite con reti metalliche, in gravissime condizioni igieniche, molti malati e malnutriti. Oltre agli animali, gli operanti hanno rinvenuto e sequestrato numerosi farmaci per uso veterinario, bisturi, siringhe monouso per impianto di microchip con i quali gli stessi venivano resi irrintracciabili nonché un collare in grado di emanare scariche elettriche tramite comando a distanza.
CARCASSE - Purtroppo, sul luogo sono state rinvenute anche le carcasse dei cani morti, di volatili e di un cinghiale cacciati di frodo. In possesso del 58enne, infine, i militari hanno trovato un fucile marca Franchi cal. 12, con matricola contraffatta e 100 cartucce dello stesso calibro. Per questo reato, l’uomo è stato anche arrestato e condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’A.G. I cani sono stati affidati al canile di Cineto Romano e in attesa di restituiti ai legittimi proprietari, saranno ospitati, nei giorni a seguire, da alcune associazioni volontarie che hanno fornito la propria disponibilità.

MILANO I POMPIERI SALVANO LABRADOR IN DIFFICOLTA'


(ANSA) - MILANO, 25 NOV - Brutta avvenuta, questa mattina, a Milano, per un Labrador scivolato in un vecchio manufatto, una sorta di vasca di cemento allagata, senza più riuscire a risalire. Alla fine però il cane è stato salvato dai vigili del fuoco. E accaduto intorno alle 11.30 a Baranzate di Bollate (Milano) quando l'animale, è finito dentro il manufatto, pieno d'acqua piovana, in un'area verde all'altezza di via Monte Aprica. Sul posto sono intervenuti anche i sommozzatori, e alla fine si è riusciti ad assicurare il cane a delle funi e a tirarlo fuori.
    Il cagnone, di colore nero, fradicio e infreddolito ma in buone condizioni, è stato riconsegnato ai proprietari. Nel 2017 i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Milano hanno effettuato 991 interventi per salvataggio di animali. Il caso più noto è stato quello del cane Rocky, uno Shih Tzu di due anni, trovato vivo dopo quasi una settimana trascorsa tra le macerie della palazzina crollata il 31 marzo scorso a Rescaldina (Milano).

NO SVIZZERO ALLE MUCCHE CON LE CORNA


(ANSA) - GINEVRA, 25 NOV Gli Svizzeri hanno oggi respinto in votazione popolare l'iniziativa della destra nazionalista detta "Per l'autoderminazione" che chiedeva di inserire nella costituzione un articolo che avrebbe garantito la preminenza del diritto elvetico su quello internazionale. L'iniziativa intitolata "Il diritto svizzero anziché giudici stranieri" non ha raggiunto la necessaria maggioranza dei cantoni, ha riferito l'agenzia di stampa elvetica Keystone-Ats. Stando alle proiezioni della Televisione svizzera, l'iniziativa per l'autodeterminazione sarà inoltre respinta dal 67% dei votanti.

    Per essere approvata, un'iniziativa popolare deve ottenere la doppia maggioranza dei cantoni e dei votanti.
    E' stata anche bocciata l'iniziativa popolare "Per la dignità degli animali da reddito agricoli": si proponeva di sostenere i contadini che rinunciano a tagliare le corna di bovini e caprini, pratica zootecnica controversa. Il No si è infatti imposto in oltre la metà dei 26 cantoni.

ANCORA UNA STRAGE DI CANI A MISSILMERI

Continua la strage di cani a Misilmeri. È ormai uno stillicidio: oggi altri due cagnolini sono stati visti agonizzare nella centralissima via Europa. Qualcuno ha cercato di salvarli. Edoardo Ortello titolare di un bar ha prestato immediatamente i soccorsi.
Ma non c'è stato nulla da fare. Nei mesi scorsi alcuni cittadini hanno presentato  denuncia alla locale compagnia dei carabinieri di Misilmeri dopo che alcuni cagnolini sono stati uccisi. La preside dell'istituto scolastico centro Lingue,  Anna Maria Priola,  ha visto a pochi metri dai cagnolini anche un gattino morto: "Sicuramente è stato avvelenato dalla stessa mano - dice la preside  - non si capisce perché tanta crudeltà gratuita".
Giacomo Giusto Lo Franco, commissario di polizia e consigliere comunale è stato tra i primi ad intervenire: "È inconcepibile quello succede nella nostra comunità. C'è qualcuno che si diverte ad uccidere delle bestie inermi. Faremo di tutto per scoprire l'autore di queste barbarie".

Magdalena Ignatowicz, volontaria che si prende cura dei randagi: "Urge una sensibilizzazione nelle scuole. Bisogno intervenire con le sterilizzazioni: i comuni di devono organizzare impiegando fondi a tal uopo ".

domenica 25 novembre 2018

CACCIATORE TIRA UNA FUCILATA IN TESTA AL SUO AMICO

Un cacciatore di 40 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere stato colpito per errore alla testa da un compagno di caccia. Il pallino lo ha raggiunto a un occhio.
L'incidente è avvenuto stamattina, intorno alle 9, a Volpago del Montello, nel Trevigiano. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, con ambulanza e automedica.

Le conseguenze
Il cacciatore è stato trasportato in elicottero all'ospedale di Treviso, dove si trova ricoverato. Non è in pericolo di vita ma i sanitari lo stanno curando per le conseguenze alla vista.  
Il compagno di caccia è indagato dai carabinieri per lesioni; pare che il colpo sia partito dal suo fucile mentre stava mirando a un fagiano. (fonte Ansa)

"CANI E GATTI POSSEDUTI DA SATANA". ESORCISTA ISTIGA AL MALTRATTAMENTO ANIMALI

Roma (25 novembre 2018) - Lui si chiama don Antonio Mattatelli e di mestiere fa il prete esorcista, ma non disdegna di usare i social e di apparire sui giornali e le televisioni con dichiarazioni sulla presenza del demonio che lasciano a volte sconcertati, come quando tempo fa ha assicurato durante un intervista a radio Cusano Campus che "Anche i cani ed i gatti possono essere indemoniati", spiegando come per gli animali la presenza di satana sarebbe una "Infestazione diabolica", mentre il possesso del maligno degli umani sarebbe invece chiamata:"possessione diabolica". Queste dichiarazioni sono state rese appunto dal prete esorcista nel mese di febbraio di quest'anno e riportate dalla stampa a mo di gossip nei giorni successivi. E per fortuna il "pretone che lotta con il diavolo" non ha aggiunto che i gatti neri erano figli di satana, mancava solo questo per completare l'opera. Ora se fossero parole al vento la cosa non ci preoccuperebbe affatto, ma trattandosi di parole emesse da un sacerdote di Santa Romana Chiesa, il rischio che queste parole vengano prese alla lettera da qualche personaggio debole di mente sono dietro l'angolo con quello che ne può conseguire in tema di abbandono degli stessi animali o ancora peggio di uccisione di cani e gatti "indemoniati" solo perchè si comportano appunto come si comporterebbe un qualunque cane e gatto. "Questo prete fa danni e ne fa tanti con queste dichiarazioni- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- infatti con i suoi discorsi da medio evo ha prodotto in diverse occasioni inutili paure e anche istigazione al maltrattamento di cani e gatti che qualcuno seguendo il suo distorto insegnamento potrebbe pensare che davvero questi animali sono infestati dal demonio e di conseguenza sopprimerli per questo chiediamo al prete di fare marcia indietro, di idioti- conclude Croce- ce ne sono parecchi e altrettanti creduloni, quindi il prete smetta di dire stupidate e si penta di aver tirato in mezzo cani e gatti nei suoi discorsi sugli esorcismi e sul diavolo, discorsi con i quali per avere qualche like in più mette a repentaglio la vita di centinaia di animali".

AUMENTANO LE DENUNCE PER I REATI CONTRO GLI ANIMALI

Nonostante le difficoltà e l'omertà ancora diffuse nel nostro paese aumentano per fortuna le denunce per i reati contro gli animali. Secondo i dati del rapporto Zoomafia del 2018 sono complessivamente 8.518 i fascicoli aperti presso le procure della repubblica italiane per i reati contro gli animali con un incremento del 3,7% rispetto all'anno passato. Il vero problema riguarda invece l'individuazione dei responsabili dei reati denunciati, infatti solo 3.869 sono a carico di persone note, mentre 4.649 denunce sono a carico di ignoti e conoscendo i tempi medi della giustizia e la carenza di voglia nell'indagare per questi reati possiamo tranquillamente sostenere che la stragrande maggioranza di questi reati saranno archiviati. Per quanto riguarda i singoli reati a farla da padrone sono le denunce per maltrattamento che rappresentano il 36,7% del totale, seguiti dai reati di uccisione di animali che arrivano al 30,9% del totale, seguono i reati legati alle azioni di caccia pari al 14,1% e i reati di abbandono di animali o di detenzione in condizioni incompatibili che riguardano il 10,6% delle denunce. Molto più in basso ci sono i reati di uccisione di animali altrui con un 4,8% ed infine il reato di traffico di cuccioli che rappresenta solo lo 0.6%. Tutti gli altri reati messi insieme infine sono pari al restante 2,3% delle denunce.

sabato 24 novembre 2018

500 DONNE VIVONO IN STRADA CON IL LORO CANE: INACCETTABILE

Domani è la giornata contro la violenza sulle donne, una giornata particolare che verrà celebrata in molti modi per ricordare le donne che hanno subito violenza fisica o morale comprese le decine di femminicidi tutti reati abominevoli per i quali i responsabili pagano sempre troppo poco. Noi come Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente riteniamo opportuno concentrare il nostro impegno ed il nostro ricordo a favore delle donne che vivono per strada ed in particolare per quelle donne,madri, nonne o semplicemente ragazze con difficoltà o scappate di casa o con precedenti penali alle spalle che non riuscendo più a reinserirsi nella società vivono ai lati, ai bordi di questa società con la sola compagnia dei loro cani. Sono donne che la violenza l'hanno subita e la subiscono ogni giorno, ogni ora in ogni momento della loro vita. Spesso il loro passato è pieno di dolore, ma noi vogliamo concentrarci sul presente, fatto per oltre 500 di loro, molte delle quali giovanissime,alcuni con problemi fisici o di tossicodipendenza, spesso usate e sfruttate da compagni occasionali che trovano rifugio  solo nell'abbraccio quotidiano con il loro cane, il loro amico peloso. Ma anche per loro dobbiamo lottare, anche loro vanno ricordate, con le loro fragilità, ma anche con le limitazioni ai loro diritti, compreso quello della difficile accoglienza nelle strutture e nelle case e centri di assistenza,ma anche negli ospedali se assieme ai loro cani. Spesso queste donne che vivono nelle grandi città in casi di estrema difficoltà sono costrette loro malgrado a rinunciare ai loro animali o a rinunciare a curarsi o a trovare rifugio per la notte. Anche privare una donna del suo fedele amico a quattro zampe è violenza in nome di un regolamento o di una norma che dir si voglia. 

HANNO AMMAZZATO ANCORA UN LUPO

Un branco di lupi all'ex zuccherificio Sadam di Castiglion Fiorentino. I predatori lo frequentano stabilmente, facendo la spola con le colline intorno al paese della Valdichiana. Lo dicono gli esperti che studiano, attraverso osservazioni anche con l'ausilio di telecamere, la presenza di lupi nel territorio (116 unità nell'Aretino, dato 2017). La presenza dei lupi fino a pochi metri dal centro abitato è venuta chiaramente in evidenza con la morte della femmina di lupo, martedì scorso, lungo la strada regionale 71 tra Q8 e ponte sul Vingone. Del caso si è occupato il servizio di Veterinaria della Asl, sede di Camucia.
L'autopsia sull'animale raccolto dopo la segnalazione degli automobilisti di passaggio, eseguita all'Istituto Zooprofilattico di Arezzo, ha evidenziato che la vera causa di morte sono le lesioni riportate per l'investimento da parte di veicoli in transito. La profonda ferita al collo provocata dal laccio di acciaio usato dai bracconieri, per quanto seria, non è stata invece fatale. Tant'è vero che l'animale era in grado di mangiare e deglutire: in pancia trovati i resti di un cinghiale divorato. La lupa era stata già censita dagli esperti: una riproduttrice con età tra i tre e i cinque anni. Tuttavia i carabinieri svolgono indagini sull'attività illecita di caccia praticata con i lacci.
La presenza di lupi nell'area ridotta a steppa dell'ex zuccherificio Sadamripropone la problematica di un'area un tempo utilizzata come insediamento produttivo, ora in completo abbandono.
Nello stesso tempo si registrano mutamenti e adattamenti degli animali selvatici, che impongono riflessioni. Da un lato i lupi (animale protetto, ne è vietata la caccia dal 1971) non sono più in estinzione e questo livello di biodiversità è positivo, ma dall'altro scendono fino a valle sulla scia di animali loro prede, come caprioli e cinghiali, sempre più presenti nelle zone urbanizzate.

IL LUPO HA SBRANATO GLI OVINI..... FORSE

E’ il lupo che ha sbranato gli ovini in Collina. E’ ufficiale, dopo mesi si è giunti ad una conclusione.

E’ il lupo

Ormai è ufficiale, è il lupo che ha sbranato gli ovini nella Collina chivassese. L’allarme è ormai alto. I sindaci della Collina e Città Metropolitana si sono impegnati per seguire al meglio la questione. La consigliera delegata all’ambiente e alla tutela della flora e della fauna della Città Metropolitana Barbara Azzarà e i sindaci del Chivassese si riuniranno, questa mattina alle 11.30 nel municipio di Lauriano, per discutere  delle analisi effettuate dall’Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale per determinare la specie di carnivoro che in questi mesi ha predato ovini e caprini nelle colline del Chivassese e del Basso Monferrato. Ed è proprio da queste analisi che è emerso che si tratta di un lupo. Nella conferenza saranno forniti particolari dettagli.

La conferenza

Durante la conferenza saranno forniti i dettagli del caso. Inoltre i sindaci distribuiranno un vademecum ai residenti dei loro Comuni in modo tale da sapere quali precauzioni intraprendere. Una situazione che Città Metropolitana e Amministrazioni comunali stanno seguendo con particolare attenzione sin da quando si sono verificati i primi casi di animali sbranati. 
 

L’avvistamento 

La scorsa settimana un cercatore di tartufi aveva fotografato a Berzano San Pietro un lupo. Lo aveva seguito sino a quando l’animale si era addentrato nel bosco. Negli stessi giorni, sulla provinciale tra Lanzo e Germagnano era stata ritrovata una testa di lupo mozzata. Un segno evidente di quanto la tensione sia alta. Secondo i carabinieri di Lanzo, che stanno indagando sull’accaduto, il messaggio sarebbe chiaro: «Qui i lupi fanno questa fine».

Situazione sotto monitoraggio

Secondo l’ultimissimo monitoraggio di Network Lupo Piemonte – condotto per il 2017-18 in maniera istituzionale e scientifica – nella zona alpina del Piemonte scorrazzerebbero 33 branchi e due coppie per una stima minima documentata di 195 lupi. Nel Torinese ci sarebbero invece 13 branchi e una coppia (di cui un branco e due coppie da confermare) per un totale di minimo 77 lupi, considerando anche il branco documentato in Val Soana dal Parco Nazionale del Gran Paradiso. Per agricoltori e cacciatori, però, il numero sarebbe più alto.

TONNI E SQUALI SPECIE A RISCHIO


MA - Tonni e squali sono sempre più a rischio, perché a Dubrovnik non sono state adottate alcune delle misure necessarie per fermarne il massiccio e illegale commercio. Commenta così il Wwf i lavori in Croazia dell'Iccat, la Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell'Atlantico (Iccat), nel far notare che è stata nuovamente bloccata la messa al bando del finning, la pratica di "spinnamento" degli squali che vengono privati delle pinne e ributtati in mare agonizzanti, mettendo le specie ancora più a rischio. 

"Il risultato dei lavori è un fallimento - afferma Alessandro Buzzi Wwf Mediterranean Marine Initiative - perché lascerà gli operatori senza scrupoli liberi di continuare a contrabbandare grandi quantità di tonno non dichiarato, a scapito della sicurezza dei consumatori. La decisione di ignorare le raccomandazioni scientifiche e di rinviare di un altro anno qualsiasi azione volta a contrastare il sovrasfruttamento del tonno pinna gialla già minacciato, potrebbe seriamente compromettere il recupero di questa specie. È molto deludente - conclude Buzzi - vedere che non esiste una seria volontà politica per garantire la piena legalità e sostenibilità di queste attività di pesca". Il Wwf non appoggia l'accordo finale che include la flessibilità senza rafforzare i controlli, senza garantire legalità e sostenibilità. 

La necessità di tali misure è stata recentemente sottolineata da una recente indagine sul commercio illegale di tonno rosso, che ha scoperto un'operazione internazionale da 12 milioni di euro l'anno con aziende spagnole, porti francesi e italiani e allevamenti di tonno rosso maltesi.

USAVANO RICHIAMI PROIBITI. 18 CACCIATORI DENUNCIATI

Utilizzo di richiami vietati e abbattimento di specie protette: denunce e sequestri per sei cacciatori

Arrivano a utilizzare ogni possibile stratagemma pur di cacciare anche solo piccoli uccelli. Ma non sempre hanno vita facile: i Carabinieri del Reparto Forestale hanno inflitto un duro colpo a chi utilizza mezzi vietati nell’attività venatoria.

Denunce e sequestri

Grazie a mirati e speciali servizi operativi e controlli effettuati nei comuni di Piombino Dese, Piazzola sul Brenta, Carmignano di Brenta, Curtarolo, Villafranca Padovana, Lozzo Atestino e Campodoro, sono state denunciati sei cacciatori colti in flagranza di reato nell’utilizzo di richiami elettroacustici, apparecchi la cui detenzione e utilizzo è vietato se da ausilio all’attività venatoria. Sotto sequestro sono andati cinque fucili, sei richiami vietati e numerosi capi di uccelli abbattuti. In un caso, inoltre, un cacciatore è stato denunciato per aver abbattuto specie rigorosamente protette come il Migliarino di palude, tutelato dalla Convenzione di Berna e dalla Legge 157/1992.



Utilizzo di richiami vietati e abbattimento di specie protette: denunce e sequestri per sei cacciatori

L'operazione

L’operazione, coordinata dal Gruppo Carabinieri Forestale di Padova, ha coinvolto i militari di tutte le quattro Stazioni dipendenti dei quali alcuni, in abiti civili, si sono nascosti nella vegetazione per osservare i fatti poi successivamente contestati.  Attraverso un approfondito controllo del territorio con finalità preventive nelle aree dove storicamente si registra una maggiore attività di caccia, ha avuto origine questa operazione di repressione a tutela dell’avifauna selvatica migratoria. Gli uccelli migratori infatti sono soliti percorrere rotte ben precise che si ripetono due volte l’anno. Nel periodo fra ottobre e novembre compiono un viaggio che ha inizio nel nord Europa e termina in Africa. Nel corso di questa migrazione molte specie sono bersaglio di cacciatori che sono all’interno di capanni ad aspettarli con i fucili carichi. L’utilizzo di richiami vivi è consentito entro certi limiti, mentre è proibito l’uso di richiami elettroacustici.


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I CINGHIALI IMMESSI DAI CACCIATORI SONO TANTI. ORA VOGLIONO UCCIDERLI

Durante l’inverno i cinghiali non cambiano regime alimentare ma solo i luoghi di approvvigionamento del cibo rappresentato da bulbi, radici, lombrichi e insetti. Nella ricerca scavano con il grugno il cotico erboso di prati e pascoli. I
cinghiali occupano ormai l’intero territorio trentino.


Le ultime segnalazioni provengono dai due versanti del monte Baldo che confinano con la provincia di Verona. E’ certo però che all’origine dell’insediamento c’è l’immissione di cinghialetti d’allevamento allo scopo di favorire l’attività venatoria. La presenza di cinghiali in qualche zona ha superato la soglia di tolleranza.

Dal mondo degli allevatori si eleva la richiesta alle autorità provinciali di ridare ai forestali il compito di attuare una caccia selettiva. L’istanza trae motivo dalla ormai accertata insufficienza del controllo effettuato dalle sezioni cacciatori.