Si tratta di una conseguenza della crisi idrica che si è abbattuta anche sul Garda. La recente moria di anatre, papere e gabbiani è dovuta al caldo, l’acqua bassa e stagnante che ormai da mesi caratterizza il Benaco. Del resto il lago, nonostante le recenti piogge, come hanno certificato i dati del Consorzio del Mincio, si trova a 27.7 centimetri sopra lo zero idrometrico. «Aspettiamo l’esito delle analisi di Ats Brescia ma ci sono pochi dubbi, sarebbe la tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum ad aver provocato una vera e propria intossicazione che ha causato la morte di numerosi uccelli acquatici e che continua a mettere a rischio la loro salute». Ad affermarlo è stato Paolo Zanollo, referente del Wwf Brescia-Bergamo dal lago di Garda.
Dopo dieci giorni non si è ancora arrestato il fenomeno che si sta verificando in particolar modo nella zona di Rivoltella a Desenzano e, oltre nuove morti registrate in queste ultime ore, ci sono anche alcuni gabbiani e anatre ancora vive che mostrerebbero i segni della presenza di intossicazione da botulino, in particolare patologie nervose. «Purtroppo — ha aggiunto Paolo Zanollo — le acque stagnanti presenti in vari luoghi, sia su alcune spiagge che nei canali immissari del Basso Garda aiutano la proliferazione del botulino, una tossina che si diffonde in condizioni particolari di caldo e di acqua stagnante. Una situazione che se non arginata rischia di diventare pericolosa anche per gli esseri umani».
In attesa dell’esito delle analisi da parte di Ats, intervenuta con celerità venerdì scorso dopo la segnalazione da parte del Wwf Brescia-Bergamo in seguito al rinvenimento di parecchi esemplari di anatre morte e in fin di vita, per evitare che il contagio si diffonda «è necessario rimuovere tutte le carcasse degli animali morti», ha spiegato Zanollo. In questo modo si dovrebbe scongiurare quanto meno il rischio che altri esemplari si cibino di resti contaminati dalla tossina. Si tratterebbe della tossina botulinica di tipo «C», quella che colpisce principalmente i volatili, visto che risulta essere estremamente tossica per anatre, oche e gabbiani. «Tutto ciò rappresenta un pericolo per la salute ambientale del territorio — è stato l’allarme lanciato da Paolo Zanollo — in grado di innescare un circolo vizioso che potrebbe arrivare a sterminare un gran numero di volatili nel giro di poco tempo».