lunedì 31 marzo 2025

STRAGE DI CANI A BORGO MEZZANONE. TAGLIA ANIMALISTA SUI RESPONSABILI

 BORGO MEZZANONE (FOGGIA 31 Marzo 2025) Sono saliti a tre i cani uccisi dal veleno negli ultimi giorni a Borgo Mezzanone in provincia di Foggia. In tutti i casi si tratta di cani che erano accuditi con amore dai residenti del borgo pugliese. Ora dopo che anche l'amministrazione comunale si è mossa interviene anche l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che ha annunciato l'invio di una denuncia nei prossimi giorni e l'istituzione di una taglia di 1.000 euro sulla testa dell'avvelenatore dei cani. Taglia che sarà pagata a chiunque con la propria denuncia formale rilasciata alle forze dell'ordine secondo i termini di legge permetterà di individuare e denunciare e successivamente far condannare in via definitiva l'autore o gli autori dei crimini.


FELTRE. ORSO SI SVEGLIA DAL LETARGO E FA UNA SCORPACCIATA DI MIELE

 FELTRE. “Che l'orso sia ghiotto di miele lo sappiamo, c'è ovviamente il dispiacere per i danni riportati dall'alveare ma la situazione è monitorata e non ci devono essere timori”. Usa queste parole la sindaca di Feltre Viviana Fusaro in merito all'episodio che ha visto il danneggiamento di un alveare. 

 

E' successo nel territorio del comune di Feltre, nella frazione di Vignui. Qui una famiglia nei giorni scorsi si è trovata con un alveare completamente distrutto. Immediatamente sono state avvisate le forze dell'ordine e l'ipotesi è che si sia trattato di un orso appena svegliato dal letargo e affamato. 

 

Non è la prima volta che situazioni del genere accadono nel feltrino, ci sono stati già episodi in passato che hanno riguardato gli alveari. La Polizia Provinciale aveva deciso anche di rivolgere un appello agli apicoltori a mettere in atto tutte le misure di tutela e prevenzione. 

 

Infatti, l’orso attacca con una certa frequenza gli alveari, goloso di miele, come mostrano anche altri casi avvenuti nella Val di Zoldo.

 

“Nei nostri territori gli alveari sono molti – spiega la sindaca a il Dolomiti – e negli anni sono cresciuti. Quello che è successo ovviamente dispiace ma è bene chiarire che la situazione è monitorata  e non vogliamo alcun genere di allarmismo”. 
Anche dell'ultimo caso avvenuto a Vignui è stata informata la polizia provinciale che sta portando avanti le verifiche e tiene sotto controllo la situazione.  

 

A chiedere “nessun allarmismo” è anche il vicesindaco e assessore all'ambiente Claudio Dalla Palma. “Dove è successo l'ultimo episodio – ci spiega – siamo in una zona dove ci sono molti hobbisti con diversi alveari. Già in passato ci sono stati casi analoghi e erano state registrate anche delle avvisaglie. E' tutto sotto controllo”


IL CANE FA' LA PIPI' DAVANTI AL NIGHT E I BUTTAFUORI MASSACRANO IL PADRONE

 «Mi hanno preso a pugni e ginocchiate solo perché uno dei miei cani ha fatto pipì davanti al loro locale».

Comincia così il racconto di Simone (nome di fantasia), 41enne torinese che venerdì sera è finito alle Molinette con trauma cranico e ferite alla schiena e al volto: «Mi hanno dato 15 punti sul labbro» aggiunge. E punta il dito contro i buttafuori del Crazy Love, night già noto a Torino per aggressioni e accuse di sfruttamento della prostituzione: «È vero, è cominciato tutto per la pipì - replica Marco Giaquinto, titolare del locale di via Galliari, quartiere San Salvario - I ragazzi gli hanno parlato con gentilezza e lui ha iniziato a spintonare. Ci siamo difesi, cosa avremmo dovuto fare?».Ora è la polizia a indagare su quanto successo intorno alle 23 di venerdì, anche per capire quale delle due versioni sia quella corretta. Di “condiviso”, per ora, c’è solo l’inizio del battibecco: «Venerdì era il mio compleanno - ripercorre Simone - Io e la mia compagna stavamo tornando a casa dopo aver bevuto qualcosa. E uno dei nostri due cani corsi ha fatto la pipì davanti al Crazy Love».

domenica 30 marzo 2025

INVESTI E UCCISE L'ORSO JUAN CARRITO. RISARCITO CON 18.000 EURO

 Aveva investito e ucciso con la sua auto l'orso Juan Carrito sulla statale 17, ora il 33enne di Castel di Sangro (L'Aquila), che in seguito all'incidente era stato anche al centro di una gogna mediatica per aver causato la morte dell'animale, è stato risarcito dalla Regione Abruzzo con 18mila euro.Davanti al giudice civile del Tribunale di Sulmona (L'Aquila) si è infatti arrivati a un accordo conciliativo: il Luciano Grossi, difeso dagli avvocati Aldo e Gaetana Di Ianni, ha rinunciato a portare a termine la causa civile e in cambio la Regione Abruzzo gli ha riconosciuto 15mila euro a titolo di risarcimento del danno e tremila euro per il pagamento delle spese legali.

L'orso investito

L'episodio risale al 23 gennaio 2023 quando, sulla statale 17 all'altezza di Castel di Sangro, la Volkswagen Golf guidata dal giovane non riuscì a evitare l'animale, sbucato dal lato sinistro della carreggiata.Furono chiamati i carabinieri che a loro volta allertarono il servizio veterinario Asl, ma il decesso del plantigrado avvenne di lì a poco. Dall'informativa stilata dai militari si evince che quella sera, «la statale 17 era priva di illuminazione pubblica. L'asfalto era bagnato. Presenza di nebbia. Dunque scarsa visibilità e andamento dell'automobilista a velocità moderata». Inoltre, in quel tratto non c'erano segnali che indicavano il pericolo di attraversamento della fauna selvatica. Per questo la Regione ha detto sì all'accordo transattivo, risarcendo il 33enne.

Le offese sui social

Il filone penale era stato archiviato, mentre vanno avanti le indagini sulla diffamazione aggravata. L'automobilista era stato riempito di offese sui social e il giudice ha disposto ulteriori accertamenti per risalire agli autori. Juan Carrito era uno dei quattro cuccioli dell'orsa Amarena, il più intraprendente, il più insistente. Spesso, di sera, arrivava in paese, prima a Villalago e poi a Roccaraso, e faceva scorribande, arrampicandosi sugli alberi e correndo per strada. La prima volta era stato avvistato a Bisegna, ma si spostava tranquillamente tra Roccaraso e Pescasseroli, nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. 


IMPICCA IL GATTO DEL VICINO. CONDANNATO A 2 MESI

 Un uomo è stato condannato a due mesi di reclusione (pena sospesa) con l'accusa di maltrattamenti di animali. Avrebbe provato a impiccare il gatto del vicino, accanendosi su di lui con dei lacci di ferro e colpendolo con delle tenaglie in testa. Una scena agghiacciante, che fortunatamente è stata interrotta dal padrone del micio, che ha sentito il trambusto e salvato il povero animale.

La vicenda è raccontata da la Repubblica ed è avvenuta a Cesano, piccolo comune alle porte di Roma. L'uomo che ha sporto denuncia ha raccontato che il suo vicino, una persona che odia gli animali, aveva disseminato il giardino di trappole. Aveva posizionato delle cordicelle in ferro di modo che, qualora i gatti si fossero avvicinati, mettendo la testa all'interno, sarebbero rimasti impiccati. Una morte crudele, che fortunatamente, almeno per quanto riguarda il suo gatto, l'uomo è riuscito a evitare. Perché, sempre secondo quanto dichiarato nella denuncia, sarebbero diversi gli animali uccisi dall'uomo in questo modQuando il vicino si è reso conto di quello che stava accadendo, era quasi mezzanotte. Ha sentito un forte trambusto e i miagolii disperati del suo animale, e si è immediatamente precipitato fuori. Quando ha visto l'uomo che cercava di uccidere il suo gatto si è messo in mezzo, e lo ha portato via. Ricoverato immediatamente in una clinica veterinaria, sono riusciti a salvarlo, anche se le sue condizioni erano disperate. L'uomo, invece, è stato condannato in primo grado a due mesi di reclusione, la pena è stata sospesa. Se abbia smesso di mettere trappole nel suo giardino, non è invece noto.



continua su: https://www.fanpage.it/roma/impicca-il-gatto-del-vicino-condannato-una-scena-raccapricciante-ho-sentito-i-miagolii-disperati/

https://www.fanpage.it/o.




CANI AVVELENATI .E' ALLARME A BORGO MEZZANONE

 “Chiedo aiuto per una situazione di randagismo e assenza del comune a borgo Mezzanone. Stamani ho trovato due cani avvelenati su tre che da settimane segnalo alla polizia locale ed ENPA senza avere alcun riscontro. Per fortuna il terzo cane è ancora in vita ma credo per poco, nonostante segnalazioni e solleciti da parte mia mi è stato risposto che il cane verrà lasciato al suo destino.

Mi chiedo come mai tanti incontri nelle scuole per sensibilizzare poi quando c’è da intervenire la risposta è sempre negativa?”


sabato 29 marzo 2025

UN CANE SBRANATO DAL COMPAGNO DENTRO UN BOX DELLA MURATELLA

 Un cane è stato sbranato da un altro animale, compagno di box, nel canile della Muratella. A darne notizia sono stati gli Animalisti italiani, che hanno espresso il proprio sgomento per la tragica morte di Kira, una simil pitbull, che "dopo essere stata sequestrata per maltrattamenti, è stata trovata senza vita nella zona B, a causa di un’aggressione di un american staffordshire terrier". Il fatto è avvenuto il giovedì 27 marzo, quando Kira - ha detto l'associazione in una nota - "è stata sbranata dal cane con cui condivideva la gabbia".

La storia di Kira

"Kira - hanno raccontato gli animalisti italiani - era arrivata al canile il 5 marzo in condizioni estremamente critiche, visibilmente sottopeso e traumatizzata. Nonostante il cane maschio con cui è stata accoppiata avesse già mostrato segni di aggressività, non sono state adottate le necessarie misure di sicurezza per separare i due animali, come invece indicato dalla situazione e dalle precedenti segnalazioni. Inoltre, i due cani erano stati segnalati come particolarmente a rischio durante i pasti, eppure sono stati lasciati insieme, senza che venissero adottate le misure fondamentali per evitare incidenti. Nella scheda redatta in canile era, infatti, indicato che i cani dovevano essere alimentati con tre pasti separati per evitare conflitti durante il momento del cibo, dato che entrambi avevano mostrato segni di aggressività quando alimentati insieme".

"Grave negligenza nella gestione del rifugio"

Marco Gavotti, vice presidente dell’associazione Animalisti italiani, da par sua ha dichiarato:"Questo episodio rappresenta una grave negligenza nella gestione del rifugio Muratella. La morte di Kira è un chiaro esempio di come la mancanza di precauzioni adeguate e la cattiva gestione possano portare a tragedie evitabili. È inaccettabile che due cani, entrambi già segnalati per maltrattamenti, già debilitati e con note precise sulla necessità di essere separati durante i pasti, siano stati lasciati insieme senza alcuna protezione. Questo è un errore che non possiamo permettere che passi inosservato". Catia Piscitelli, referente locale di Animalisti italiani per la sede di Roma, ha aggiunto: "Oggi, per noi volontari che ci occupiamo da sempre dei canili comunali di Roma, è un giorno di lutto. Kira ha pagato con la vita una gestione scorretta e una totale mancanza di responsabilità. L'inadeguatezza della struttura è la causa di questa tragedia. Non possiamo rimanere in silenzio: chiediamo una revisione immediata delle pratiche di gestione dei cani sequestrati e l'adozione di misure di sicurezza più rigide per prevenire simili episodi. Kira non doveva morire così".

Le parole di una volontaria

Animalisti italiani hanno anche riportato il commento di una volontaria che aveva seguito Kira e gli altri cani prima del loro ingresso in canile: "Erano seguiti da me, avevo insistito perché fossero separati, ma purtroppo non sono stata ascoltata. Sapevo che litigavano per il cibo e, probabilmente, qualcuno ha dato loro un biscottino che ha scatenato la reazione aggressiva del maschio. Se solo avessi potuto insistere di più. Purtroppo, Kira non doveva trovarsi in quella situazione". L’Associazione animalisti italiani ha inviato una richiesta formale di spiegazioni al dipartimento Ambiente del Comune di Roma.

Ferraro: "Un fatto grave"

Rocco Ferraro (Lista civica Gualtieri) consigliere delegato Ambiente e Tutela animali di Città metropolitana di Roma Capitale e consigliere capitolino interpellato da RomaToday ha confermato il tragico episodio. E ha sottolineato: "Abbiamo chiesto al Dipartimento incaricato di chiedere una relazione al gestore del canile della Muratella. Si tratta sicuramente di un fatto grave. Stiamo parlando di due cani che, a quanto risulta, erano stati sequestrati insieme, due simil pitt. La decisione di tenerli nello stesso box è degli operatori del gestore del canile. Da capire se ci sia stata una sottovalutazione nella scelta di mettere i due cani insieme o se se sia trattata di una disgrazia. In generale, i cani sequestrati devono ricevere attenzioni particolari, nel rispetto del loro benessere, in particolare perché non hanno un padrone".



LE FORTI PIOGGE CAUSANO ALLAGAMENTI. CANILE DI CHIETI IN PARTE EVACUATO

 

Il fiume Alento oggi è esondato, ha superato un ponte nelle vicinanze di Chieti e allagando varie zone tra le quali quella dove si trova il canile municipale, mettendo a rischio i cani ospitati. I volontari dell’associazione Asada, che gestisce il canile, sono intervenuti per evacuare gli animali, trasferendoli in ricoveri d’emergenza. Un’operazione intensa, resa ancora più complicata dalle condizioni meteo avverse e dal terreno allagato. In passato, il canile aveva già affrontato emergenze simili.

venerdì 28 marzo 2025

CALCI E SIGARETTE SPENTE SUI GUSCI DELLE TARTARUGHE. DENUNCIATE DUE RAGAZZE

 Una sigaretta lanciata addosso a una tartaruga e poi ripetuti calci, anche alle altre, per farle cadere in acqua in un laghetto nel parco 2 Giugno, a Bari. Protagoniste due ragazze: una colpiva gli animali e l’altra riprendeva la scena, per poi condividere il video sui social. Le due giovani nelle scorse ore sono state denunciate alle forze dell’ordine dalla Lega anti vivisezione (Lav) che diversi mesi fa ha aperto uno sportello nel capoluogo pugliese. Oltre al video, spiegano dall’associazione, ci sono stati anche “macabri commenti ironici“.


giovedì 27 marzo 2025

EPISODI DI ZOERASTIA A BENEVENTO. AIDAA:"LE AUTORITA' HANN O TUTTI GLI STRUMENTI PRR INTERVENIRE SUBITO"

 BENEVENTO (27 MARZO 2025) Da diversi giorni i social sono invasi da post e commenti sulla vicenda di Benevento dove un uomo è accusato di aver avuto rapporti sessuali con i cani e di essere responsabile della sparizione di molti altri cani (uccisi?) Sulla vicenda interviene ora con una nota ufficiale anche l'ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE AIDAA che da anni si batte contro la zoerastia e che annuncia nei prossimi giorni la presentazione di una proposta sotto forma di petizione ai Parlamenti Italiano ed Eutopeo per arrivare all'individuazione del reato specifico di zooerastia con pene che devono essere paragonate a quello di pedofilia e pedopornografia. In attesa della messa a punto di queste due proposte l'AIDAA ricorda quello che è stato il suo impegno per trovare una soluzione definitiva al caso specifico di Benevento. "Noi abbiamo agito da subito con un unico obbiettivo- scrivono gli animalisti-quello di mettere in sicurezza i cani e di fare in modo che una volta accertata la responsabilità di queso individuo in episodi di violenza fisica e sessuale sui cani o anche solo di una delle due accuse si intervenga subito sul piano sociale per evitare che possano ripetersi questi abusi. Per questo motivo- continua il comunicato AIDAA- abbiamo agito su due fronti. Il primo penale con l'invio di una denuncia di questi fatti alla procura di Benevento, il secondo con il coinvogimento delle autorità locali preposte ad operare in queste situazioni e proprio oggi si sono incontrati nel comando della polizia locale di Benevento alcune volontarie ed appunto i graduati della polizia locali incaricati di seguire questa vicenda. L'incontro molto proficuo ha permesso alle autorità di acquisire tutta la documentazione veterinaria e di denuncis penale del passato di cui tsnto si era parlato in questi giorni e che ora sono finalente nelle mani delle autorità competenti alle quali si chiedere ora un intervento decisivo e conclusivo in merito a questa vicenda". In merito ad altre iniziative gli animalisti di AIDAA scrivono che: "Ognuno può agire come ritiene noi crediamo però che di fronte a queste delicate situazioni servano interventi immediati e decisivi supportati dalle prove e per noi non aiutano in questa fase azioni personalizzate che hanno piu il sapore di una ricerca di notorietà che la volontà vera di affrontare e risolvere la questione singola, comunque - chudono gli animalisti di AIDAA- ovviamente prendiamo le distanze da ogni forma di violenza fisica o verbale e lavorreremo insieme a chi è sul territorio per affrontare questa vicenda il maniera pragmatica e risolutiva".


ESCHE AVVELENATE A VERRECCHIA. MORTI DUE GATTI

 Cappadocia – Nel paese di Verrecchie, frazione del Comune di Cappadocia, viene segnalato, attraverso i social media, una preoccupante e incresciosa situazione che sta interessando il paese.

Secondo quanto riportato attraverso la segnalazione di un cittadino, qualche individuo, la cui identità rimane sconosciuta, avrebbe iniziato a distribuire esche avvelenate con l’intento di uccidere i gatti randagi che abitano la zona.

Si segnala purtroppo che due animali hanno già perso la vita a causa di queste azioni cruente.

Il triste episodio ha coinvolto anche un cane di proprietà che, suo malgrado, ha ingerito una delle esche velenose. L’animale è stato immediatamente assistito dai veterinari, ma l’evento ha sollevato un senso di indignazione e preoccupazione tra i cittadini di Verrecchie.

Le autorità competenti, in particolare i carabinieri, sono stati tempestivamente informati dell’accaduto e cercheranno di fare luce su questa vicenda e identificare il responsabile del vile gesto.


mercoledì 26 marzo 2025

DOPO LE AGGRESSIONI IN SICILIA: APPROVARE IN FRETTA LA LEGGE CHE VIETA DI TENERE I CANI ALLA CATENA

TRAPANI (26 MARZO 2025) Alvuni giorni fa l'aggressione mortale di una donna a Trapani che secondo le ricostruzioni sarebbe stata compiuta dal proprio cane che teneva perennemente legato alla catena. Poi sempre in Sicilia ad Aragona ad essere aggrediti da un cane tenuto anch'esso perennamente alla catena sono stati madre e il suo figlioletto.Ora sulle due vicende interviene l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che annuncia la presentazione di due esposti perchè secondo gli animalisti le motivazioni di tali aggressioni è dovuta proprio all'aggressività dei cani tenuti a catena, fatto questo che li rende più aggressivi. "La legge sulla tenuta dei cani alla catena non è univoca, ma diversa regione per regione. La Sicilia di fatto non ha mai approvato questo divieto in maniera totale e questi sono i risultati- scrivono gli animalisti di AIDAA- crediamo sia buona cosa che invece questo divieto venga esteso in maniera definitiva a livello nazionale con l'approvazione della normativa che si trova in fase di discussione al Senato, per evitare sofferenze agli animali e tragedie come quelle vissute in questi giorni a Trapani ed Aragona".


IVREA. SCOPPIA UNA RISSA E VIENE ACCOLTELLATO UN CANE

 Colpito da un oggetto tagliente, forse un coltello, e ferito. Termina così ieri, lunedì 24 marzo 2025, la rissa scoppiata a Ivrea nel prato di corso Nigra. Ad avere la peggio è il cane di una delle persone che sono presenti quando iniziano le violenze. Non è in pericolo di vita, ma ha bisogno di essere curato.

La tensione sale intorno alle 18, per ragioni ancora da chiarire. In quel momento, almeno una decina di persone sarebbe radunata vicino allo spazio verde. Volano parole forti, poi seguono spinte, pugni e calci. Infine, il gesto più violento, ai danni dell’animale.

Intervengono i carabinieri della compagnia di Ivrea e gli agenti della polizia. La persona che avrebbe accoltellato il cane è già stata identificata. Restano da individuare gli altri che hanno preso parte alla rissa, documentata con una fotografia pubblicata sui social anche dal consigliere comunale di opposizione Massimiliano De Stefano.



GATTI AVVELENATI . PAURA NELLA TUSCIA

 Apprendiamo molto spesso notizie legate agli animali domestici. Sicuramente cani e gatti sono tra le specie più presenti nelle nostre abitazioni. Chi ha un gatto sà che questo animale gode di una particolare libertà e molto spesso deve allontanarsi per breve tempo dall’abitazione per ottemperare non solo ai suoi bisogni ma anche per il suo indomabile desiderio di prendere qualche sua preda. 


martedì 25 marzo 2025

SARROCH. GATTO INFILZATO TROVATO MORTO NELLA PIAZZA DEL PAESE SARDO

Ancora orrore nei confronti degli animali, un povero gatto morto, “infilzato” come spiega chi ha visto il felino, è stato notato nella piazza del paese.
Del fatto sono state già informate le autorità preposte. Se dovesse essere acclarata la violenza contro l’animale per mano dell’uomo, questo sarebbe l’ennesimo caso di una atrocità senza senso nei confronti dei più fragili. “Chi ammazza un animale indifeso per divertimento ha seri problemi psichiatrici” espone uno dei tanti cittadini inorridito per il fatto accaduto.
Ancora orrore nei confronti degli animali, un povero gatto morto, “infilzato” come spiega chi ha visto il felino, è stato notato nella piazza del paese.


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NEL PARCO D'ABRUZZO LAZIO E MOLISE SONO NATI ALMENO 10 ORSACCHIOTTI MARSICANI

 Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) ha reso noti i dati relativi al monitoraggio delle femmine di orso bruno marsicano con cuccioli per l'anno 2024, mostrando risultati incoraggianti per questa specie simbolo dell'Appennino centrale. Sono state registrate almeno 5 unità riproduttive con un totale di 10 cuccioli, dei quali 9 hanno superato la stagione autunnale.

 

Metodologia di Monitoraggio

La "conta cumulativa delle unità familiari di orso bruno marsicano" è un'attività fondamentale svolta annualmente dal PNALM, in collaborazione con Guardiaparco, Carabinieri Forestali e volontari del Servizio Civile. Questo monitoraggio, attivo dal 2006, segue un protocollo standardizzato che prevede diverse tecniche:

  • Osservazioni con monocoli da postazioni multiple tra agosto e settembre.

  • Osservazioni mirate durante l'anno.

  • Monitoraggio con fototrappole da maggio a settembre.

  • Raccolta e verifica di segnalazioni esterne durante tutto l'anno.

I dati raccolti vengono analizzati nei primi mesi dell'anno successivo dal personale del Servizio Scientifico del Parco, utilizzando metodi che minimizzano il rischio di doppi conteggi, garantendo così stime accurate della produttività della popolazione di orso bruno marsicano nel PNALM e nella sua Area Contigua. ​

Il monitoraggio costante della popolazione di orso bruno marsicano fornisce informazioni preziose sull'andamento demografico della specie, permettendo l'adozione di misure di conservazione mirate ed efficaci. Il PNALM, insieme ad altre aree protette e istituzioni, continuerà a dedicare risorse e attenzione a queste attività, con l'obiettivo di garantire un futuro prospero per questa specie unica.

 

Avvistamenti Fuori dal Parco

Oltre ai dati interni al PNALM, sono state segnalate due femmine con due cuccioli ciascuna al di fuori del Parco, nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana e Alto Gizio e nei comuni di Roccaraso e Rivisondoli. Di questi quattro cuccioli, tre hanno superato l'inverno, suggerendo una possibile espansione dell'areale della specie.


CANE CADE NELL'OMBRONE E LA CORRENTE LO PORTA VIA

  Intervento nel pomeriggio intorno alle 17 dei vigili del fuoco di Pistoia presso il ponte sull'Ombrone zona Bonelle, nel tentativo di recuperare un cane caduto dentro al fiume.

La bestiola, un breton di 14 anni di nome Skipper, è scivolata nell'acqua mentre era a fare una passeggiata con la padrona. La donna è entrata anche lei nell'acqua per cercare di recuperare il povero cane, ma senza riuscirci. I vigili del fuoco hanno tentato di ritrovare il cane, seguendo il tragitto del fiume, mentre la corrente in questi giorni molto rapida lo aveva già portato via. Poche le speranze quindi di ritrovarlo vivo: secondo alcuni testimoni il corpo della povera bestiola al momento in cui veniva trascinato dall'acqua era già privo di vita.


lunedì 24 marzo 2025

SPARANO AL GATTO ROMEO. LUI SI TRASCINA FINO A CASA E IL VETERINARIO LO SALVA.

 Colli al Metauro (Pesaro Urbino), 24 marzo 2025 – Ci sono storie che non vorremmo mai raccontare, perché come tutti sogniamo che non accadano. Ma la realtà è sempre diversa. Sparare a un gatto (intenzionalmente?) è un gesto terribile, eppure c’è chi lo fa magari con noncuranza. A raccontarci l’ultimo episodio è una famiglia di Colli al Metauro.

“Erano circa le 9 di giovedì scorso. Dopo oltre dieci giorni dalla scomparsa Romeo, il gatto di mio fratello, è tornato a casa in condizioni disastrose (evito i particolari per non turbarvi troppo)” ci scrive una famiglia. L’animale è stato portato dal veterinario per cercare di salvarlo. “Dalla radiografia della clinica veterinaria – prosegue il racconto – sono state rilevate decine di pallini, insomma... qualcuno gli ha sparato. Abbiamo accettato di sostenere un conto salatissimo per salvare il salvabile e l’abbiamo fatto perché Romeo voleva e doveva vivere, anche se non ha più una zampa e la coda, irrimediabilmente compresse. A quell’individuo, che ha compiuto – intenzionalmente – un gesto così crudele, voglio dire che ha perso, perché nonostante le gravissime ferite e la sofferenza, questo gatto dolcissimo ma supertosto si è trascinato – faticosissimamente – fino a casa ed è sopravvissuto. Bravo Romeo”.


BOCCONI AVVELNATI A VALENZA. AL VIA I CONTROLLI

 Valenza  “Siamo molto cauti ma decisi ad affrontare immediatamente questa situazione. Ciò che è accaduto è inaccettabile e qualora ci fossero delle responsabilità le faremo subito emergere”. A parlare è il sindaco di Valenza, Maurizio Oddone, in merito alle segnalazioni di alcuni cani che avrebbero riscontrato malesseri dovuti al presunto utilizzo di sostanze diserbanti in alcune vie di Valenza.

Tutto è iniziato sui social in seguito alla segnalazione di una cittadina che passava con il suo amico a quattro zampe in via Camurati, via Donizetti e viale della Repubblica, non lontano dal centro cittadino. Ma anche altri cittadini hanno commentato la notizia confermando il malessere del proprio cane.
Il Primo Cittadino della città dell’oro ha reso noto di aver “aperto un indagine interna, al fine di avere il quadro veritiero della vicenda e qualora ce ne fossero individuare le responsabilità, in quanto alcuni casi sono stati segnalati in zone non interessate dal trattamento.
Oggi nel tardo pomeriggio é stato convocato l’Assessore delegato alle politiche ambientali e i dirigenti competenti per una relazione sull’accaduto.”

domenica 23 marzo 2025

MORTA DONNA AGGREDITA DAL PROPRIO CANE TENUTO A CATENA

 Atrovarla a terra, ieri sera, in giardino, è stato il marito.

Erina Licari, 62 anni, di Petrosino, un comune vicino Marsala (Tp), aveva profonde ferite alla testa e alla parte superiore del corpo provocate dai morsi del cane di famiglia, un meticcio di grosse dimensioni.

L'animale era legato e si trovava accanto alla padrona col muso sporco di sangue. L'uomo ha chiamato subito i soccorsi ma per la moglie non c'è stato nulla da fare. Gli operatori del 118 hanno tentato, invano, di rianimarla.


INDAGINE PROCURA DI CATANIA . INDAGATO ANCHE UN VALTELLINESE PER I REATI DI PEDOPORNOGRAFIA E ZOOERASTIA

SONDRIO (23 Marzo 2025) Un uomo di Sondrio è indagato per i reato di pedopornografia e zooerastia. L'uomo è finito nella rete della polizia ed è stato individuato e indagato alcuni giorni fà nel corso dell'inchiesta denimnata "Hello" condotta dal entro operativo per la sicurezza cibernetica (Cosc) di Catania, in collaborazione con il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo). L’operazione ha portato alla luce una realtà ripugnante e inaccettabile di pedofilia e zooerastia. L'operazione che si è svolta nelle scorse settimane ha visto la partecipazione di oltre 500 poliziotti impegnati in 56 città italiane con oltre 115 perquisizioni domiciliari ed informatiche e l'arresto di 34 individui, colti in flagrante con l’accusa di possesso di materiale pedopornografico. Migliaia di file illegali sono stati sequestrati da numerosi dispositivi informatici.L'inchiesta condotta dalla Procura distrettuale di Catania ha fatto emergere gruppi dediti allo scambio ed alla diffusione di materiale pedopornografico e di atti di zooerastia (abusi su animali) compiuti forse in maniera coercitiva da minori e poi messi in rete. Tra gli indagati un sondriese a cui è stato perquisito l'appartamento e a cui è stata contestato il reato di pedopornografia, pedofilia e il maltrattamento di animali a scopo sessuale con l'aggravante della presenza di minorenni. Sulla vicenda interviene l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA  che annuncia di voler denunciare il sondriese ma in un breve comunicato richiama alla diffusione di questo fenomeno. "Ogni tanto emerge qualche situazione vergognosa ma il fenomeno di cui forse per vergogna o forse per pudore non si parla mai è molto più diffuso di quanto crediamo e pensiamo".


ZOOERASTIA. AIDAA PRESENTA ESPOSTO ALLA PROCURA DI BENEVENTO

 BENEVENTO (23 MARZO 2025) In merito alle notizie ed alle informazioni circolanti in maniera insistente in questi giorni sui social relative ad una o piu persone di Benevento dedite alla pratica della zoorestia l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente presenterà nella giornata di domani lunedi 24 marzo un esposto alla procura di Benevento per chiedere indagini approfondite su questa vicenda che va avanti da diversi anni e che gli animalisti ritengono sia il momento di mettere un punto fermo nella ricerca della verità.


sabato 22 marzo 2025

CASTROVILLARI. GATTO SULL'ALBERO SALVATO DAI POMPIERI

 C’è voluto l’intervento dei Vigili del Fuoco per recuperare un gatto rimasto bloccato su una grossa pianta in città. Il tutto è accaduto in piazza Ladislao Schwartz, a poche centinaia di metri dalla Chiesa di S.Girolamo, quando alcuni passanti hanno udito già dalla tarda mattinata il miagolio dell’animale rimasto bloccato sopra un ramo di una grande quercia presente in quella piazza. Dopo alcune telefonate di cittadini, che avevano notato il gatto in difficoltà,  e l’intervento della Polizia Municipale è giunta sul posto in serata la squadra dei Vigili del Fuoco del presidio castrovillarese, reduce da altri interventi tra Altomonte e Lungro, che l’hanno tenuta lontano dalla città per tutta la giornata. Gli uomini del 115, diretti dal capo squadra Vincenzo Sparano, sono riusciti in poco tempo a recuperare il gatto e a consegnarlo in mani sicure prima di ripartire nuovamente per una nuova chiamata.




INVESTE CANE IN RETROMARCIA E FUGGE

 Una scena straziante ripresa dalle telecamere di sorveglianza di un’abitazione: un’auto in retromarcia investe un cane, il conducente non si ferma e prosegue la sua corsa. Il tragico episodio è avvenuto nel pomeriggio di ieri, ad Albanella, intorno alle 17:05, davanti all’abitazione del proprietario dell’animale, che ha poi lanciato un duro sfogo.“Ringrazio il conducente dell’auto che consegna la posta privata per aver fatto manovra, uccidendo il mio cane e andando via come se nulla fosse. Dalle immagini si vede chiaramente che non può non essersi accorto di ciò che è accaduto. Potevi benissimo scendere a controllare e venirci a chiamare, visto che eravamo in casa. Quando siamo usciti era già troppo tardi e l’auto era scomparsa nel nulla. Se fosse stato un bambino, avresti fatto lo stesso?”

Parole amare, quelle del proprietario, che chiede almeno delle scuse da parte dell’automobilista.



giovedì 20 marzo 2025

UCCISIONE ORSA AMARENA. FISSATA LA PRIMA UDIENZA PER IL 24 GIUGNO.

 Amarena. Inizia ufficialmente il processo nei confronti di Andrea Leombruni, il 58enne di San Benedetto dei Marsi, che ad agosto del 2023 ha ucciso a colpi di fucile, alle spalle, l’orsa Amarena, mentre era con i suoi due cuccioli.

Il procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, ha citato in giudizio Andrea Leombruni e ha fissato l’udienza predibattimentale che si terrà davanti al Tribunale ordinario di Avezzano, in composizione monocratica, il prossimo 24 giugno.Leombruni lo scorso dicembre era già stato convocato per una prima udienza in tribunale, davanti al gup ma gli atti erano tornati in procura per un vizio procedurale.

Il marsicano, molto conosciuto nella Marsica come titolare di una macelleria norcineria a San Benedetto dei Marsi è accusato di uccisione di animale e di aver agito con l’aggravante della crudeltà, data dall’assenza di una valida motivazione.