Lupi vicino alle case, nelle campagne eugubine, sotto l'albero di Natalepiù grande del mondo. La foto non ammette equivoci, è la prova provata che conferma quanto da tempo si stava vociferando in alcune zone dell'immediato hinterland, a poco più di un tiro di schioppo dalla città. La foto, che ha sorpreso un lupo che sta attraversando un campo della campagna di Gubbio, è stata estratta da un filmato che immortala il passaggio di un branco di lupi con sullo sfondo la sagoma inequivocabile dell'albero di Natale più grande del mondo. Da quanto si vede il lupo è stato sorpreso nella periferia Ovest della città di pietra (forse le campagne sotto Madonna del Ponte? Oppure Semonte?).
TUTTE LE INIZIATIVE ED I COMMENTI RIGUARDANTI L'ASSOCIAZIONE AIDAA E LE SUE ATTIVITA'
lunedì 31 dicembre 2018
TORNA IN NATURA L'UCCELLO PIU' RARO AL MONDO
(ANSA) - L'uccello definito il "più raro del mondo" torna nel suo ambiente naturale: ne sono stati rilasciati 21 esemplari vicino ad un lago nel Nord del Madagascar. Si tratta della moretta del Madagascar, (nome scientifico Aythya Innotata), un'anatra tuffatrice che per 15 anni è stata ritenuta estinta. Prima della sua riscoperta nel 2006, infatti, l'ultimo avvistamento era stato fatto nel 1991. Dodici anni fa sono stati rinvenuti gli ultimi 25 esemplari della specie in un piccolo lago sperduto, dove si erano ritirati quando il loro habitat naturale era diventato troppo inquinato: ma erano solo "aggrappati all'esistenza in un luogo non proprio adatto a loro", spiega alla Bbc Rob Shaw, responsabile dei programmi di conservazione presso Wildfowl e Wetlands Trust (WWT).
C'è voluto oltre un decennio di lavoro, ma il team internazionale, che comprendeva WWT, Durrell Wildlife Conservation Trust, The Peregrine Fund e il governo del Madagascar, dalla manciata di uova salvate e allevate in cattività ha potuto riportare in natura questo animale rarissimo.(ANSA).
LANDRIANO. CACCIATORI UCCIDONO A FUCILATE UN AQUILOTTO E POI SCAPPANO
La segnalazione dell'uccisione di un aquilotto da parte dei bracconieri è arrivata ieri al telefono anti caccia di AIDAA. il fatto è avvenuto poco prima di mezzogiorno di domenica 30 dicembre, quando nelle vicinanze di un maneggio a Landriano tra le provincie di Pavia e Milano, questo aquilotto è stato fulminato in volo dai pallini dei cacciatori o piu probabilmente dei bracconieri che sono presenti nella zona e sparano a pochi metri dalle case e dal maneggio. La segnalazione è stata inoltrata alle autorità competenti con la speranza che i responsabili di questa inutile uccisione siano individuati e severamente puniti.
domenica 30 dicembre 2018
SARDEGNA. SEQUESTRATE ARMI DEI BRACCONIERI
I carabinieri di Teulada, in località Serra Cottura Manna, hanno rinvenuto e sequestrato 4 fucili ed un centinaio di cartucce occultati nel terreno, nel corso di un rastrellamento del territorio effettuato con il supporto delle unità cinofile e di personale dello squadrone “Cacciatori” di Sardegna, a seguito di comunicazioni giunte ai Comandi dell’Arma che segnalavano un movimento di persone armate, presumibilmente per attività di bracconaggio. Già lo scorso mese erano state denunciate nella zona, precisamente a Santadi, due cacciatori per porto abusivo di armi, fermati in auto durante un posto di controllo e trovati in possesso di due fucili nascosti nel passaruote interno dell’autovettura.
Fucili e cartucce sono stati trovati al termine della battuta, in zona montuosa, all’interno di due tubi artigianali utilizzati come ulteriori nascondigli. Si tratta di tre fucili semi automatici e di una doppietta, tutti con matricola abrasa, e di un centinaio di cartucce calibro 12 e 16, contenute in calze e buste di cellophane. E’ la prima volta che vengono ritrovate e sequestrate armi con matricola abrasa nascoste in quella zona montuosa.
Sono in corso le indagini del Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri di Cagliari, per verificare la provenienza e l’utilizzo delle armi sequestrate in altro reati contro le persone ed il patrimonio, anche attraverso esami dattiloscopici e balistici, al fine di identificare i soggetti utilizzatori che potrebbero averle impiegate illecitamente a vario scopo negli ultimi sei mesi nella zona del Sulcis.
SALERNO. I PRETI "BENEDICONO I CACCIATORI". VERGOGNA NAZIONALE
Provincia di Salerno. Insorgono gli attivisti di Veg in Campania e delle altre associazioni animaliste per la benedizione che si sta tenendo in queste ore la benedizione ai cacciatori e ai loro cani prima della braccata. Questo il comunicato stampa:
Si sta tenendo in queste ore, nell’ultima giornata dell’anno in cui è consentita la caccia al cinghiale in provincia di Salerno, quella che gli organizzatori hanno denominato la “battuta del distretto”. Si tratta di un’iniziativa incentrata sull’attività venatoria sin dalle prime ore del mattino, che prevede anche la benedizione dei cacciatori e dei loro cani prima della “braccata”, fino alla conclusione con i saluti di sindaci di alcuni Comuni cilentani, di rappresentanti della Regione Campania, di veterinari e di presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia salernitani.
Colpisce e purtroppo non sorprende che parte attiva di tale manifestazione sia la Chiesa cattolica che invece dovrebbe, attraverso i suoi ministri, professare valori come la cura del Creato, in una giornata che viene definita come quella in cui la caccia diventa “unione e solidarietà”: in nome della beneficenza si assiste ad una pratica sanguinaria ed anacronistica, non rispettosa del diritto alla vita e alla libertà di ogni essere senziente.
Si calcola che in Italia, annualmente, nel corso della stagione venatoria, vengano abbattuti 150 milioni di animali. Incredibilmente sottostimati sono invece i dati relativi alle persone uccise e ferite dai cacciatori, che fanno di questa attività un gravissimo problema di pubblica sicurezza. Ogni anno l’Associazione Vittime della Caccia monitora il numero di incidenti, sia in ambito venatorio che extravenatorio: solo dal 1 settembre al 30 novembre 2018 il totale delle vittime è stato 47, di cui 13 morti e 34 feriti. Non solo cacciatori tra le vittime, ma anche ciclisti, cercatori di funghi, semplici escursionisti.
NAPOLI. SEQUESTRATA AUTO PIENA DI BOTTI DI CAPODANNO
(ANSA) - NAPOLI, 30 DIC - I Carabinieri hanno arrestato nel quartiere napoletano di Scampia un 19enne del luogo, già noto alle forze dell'ordine, in via Tancredi Galimberti mentre trasportava nella sua auto 3,2 chili di petardi artigianali non vendibili senza autorizzazione: li avrebbe verosimilmente smerciati ad altri venditori abusivi o venduti facendo della propria auto una bancarella ambulante. Per la detenzione senza autorizzazione di 8 petardi è stato anche denunciato un 36enne del quartiere sorpreso a detenerli in casa. I botti sono stati distrutti dagli artificieri del comando provinciale di Napoli.
Nelle Vele di Scampia in uno scantinato i militari hanno rinvenuto decine di confezioni di petardi, non vendibili senza autorizzazione. In piazza Mercato, infine, i carabinieri della compagnia stella hanno notato e controllato uno scooter parcheggiato. E' risultato rubato. I militari hanno anche scoperto che il vano sottosella era pieno di botti tipo "cipolle": ne hanno sequestrate 49.
Nelle Vele di Scampia in uno scantinato i militari hanno rinvenuto decine di confezioni di petardi, non vendibili senza autorizzazione. In piazza Mercato, infine, i carabinieri della compagnia stella hanno notato e controllato uno scooter parcheggiato. E' risultato rubato. I militari hanno anche scoperto che il vano sottosella era pieno di botti tipo "cipolle": ne hanno sequestrate 49.
CAMPOBASSO. NO AI BOTTI FANNO MALE AGLI ANIMALI
(ANSA) - CAMPOBASSO, 28 DIC - Stop a botti e petardi dalle 20 del 31 dicembre 2018 alle 7 del primo gennaio 2019. Lo ricorda il sindaco di Campobasso Antonio Battista, in base a quanto previsto dal Regolamento a tutela degli animali che vieta l'uso di materiale esplodente, per le persone non autorizzate, in luoghi pubblici o di uso pubblico e in quelli privati da cui possano essere raggiunte o interessate direttamente aree e spazi pubblici o ad uso pubblico. Salvo che il fatto non costituisca reato, l'inosservanza dei predetti obblighi e divieti - fa sapere il Comune - comporterà l'applicazione di sanzioni pecuniarie amministrative previste dal Regolamento comunale.
GLI ANIMALI DOMESTICI IN CASA DIFENDONO I BIMBI DALLE ALLERGIE
Maggiore è la frequenza di contatto da piccoli con animali domestici, ad esempio cani e gatti, minore è il rischio di sviluppare allergie per i bambini, o eczema e asma.
La conferma arriva da uno studio pubblicato sulla rivista PLoS One e reso noto dal magazine britannico New Scientist.
Lo studio è stato condotto da Bill Hesselmar dell'Università svedese di Göteborg rianalizzando i dati di due ricerche. La prima ha coinvolto 1029 bambini di 8-9 anni ed è emerso che se l'incidenza di allergie è del 49% tra i piccoli che nel primo anno di vita non hanno avuto contatti con animali domestici, il tasso scende al 43% tra i bimbi che da piccoli hanno vissuto con un animale in casa, al 24% per i bambini che hanno vissuto con tre animali. Due dei bambini hanno vissuto con 5 animali i primi 12 mesi di vita e nessuno dei due ha sviluppato allergie.
Nell'altro studio sono stati monitorati dalla nascita 249 bambini. Dopo 8-9 anni il tasso di allergie era del 48% per bambini non esposti a presenza di animali domestici il primo anno di vita, del 35% per i bimbi che hanno vissuto con un animale, del 21% tra i bimbi che hanno vissuto con due o più animali.
Hesselmar ritiene che gli animali domestici siano portatori di microbi che stimolano il sistema immunitario in modo tale che i bambini non divengano allergici. Trascorrere tempo con altri bambini e all'aperto potrebbe avere a sua volta un effetto protettivo, conclude. (ANSA).
BOTTI DI CAPODANNO. IN 5 ANNI FERITE 1200 PERSONE MORTI 301 CANI
BOTTI DI CAPODANNO IN CINQUE ANNI FERITE 1200 PERSONE E MORTI 301 CANI
Roma (30 dicembre 2018) - Manca poco più di un giorno alla notte di san Silvestro che come ogni anno saluterà la fine del 2018 e l'inizio del nuovo anno, anche per questa fine 2018 non mancheranno i botti di capodanno che tanto male fanno a uomini ed animali, per quanto riguarda gli umani se da una parte si ricorda che sono ben 5 anni che non ci scappa il morto nella notte di San Silvestro nell'ultimo quinquennio i feriti sono stati complessivamente 1200 (*) di cui 321 ha subito l'amputazione di uno o piu artI a causa dei botti di san Silvestro, è andata molto peggio ai cani che nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2014 ed il primo gennaio 2018 ha visto il ferimento di 2626 fido e la morte per cause dirette o indirette dei botti di 301 cani in cinque anni (**). Per quanto riguarda questa fine anno sono 5.000 i comuni in cui sono entrate in vigore ordinanze di parziale o totale divieto dei botti, mentre alle 20 di ieri sera sono stati sequestrati 4.120 chili di botti illegali. Per tutelare i cani e i gatti dai botti anche quest'anno AIDAA ha messo a punto un decalogo dei consigli che prevede sette piccoli utili consigli per tutelare micio e fido e che è consultabile gratuitamente alla pagina https://aidaa-animaliambiente.blogspot.com/2018/12/botti-di-capodanno-come-evitare-lo.html
(*) fonte agenzie stampe nazionali su somma dati
(**) fonte articoli giornali e social su somma dati - ELABORATI DA AIDAA
sabato 29 dicembre 2018
FANNO SCOPPIARE UN PETARDO NEL NASO DEL CANE
Brutale caso di violenza sugli animali a Campobasso.
Un cane randagio, chiamato dalle persone del quartiere “Peppino”, è stato vittima di un macabro scherzo da parte di ignoti che gli hanno infilato un petardo nel naso per poi farlo scoppiare. Un atto crudele raccontato da Campobasso.tv. I volontari dell’APAC hanno trovato il quadrupede vagare spaesato, sanguinante, lungo le strade della città. Sarebbe stato avvicinato con la scusa del cibo e invece si è ritrovato un petardo infilato nel naso. Dopo l’esplosione, il dolore e il sangue che gli zampillava dalla faccia. Spaventato, ha girato le strade per giorni finché non si è imbattuto nei ragazzi dell’associazione.
Con il volto completamente lacerato, ha trovato però chi l’ha aiutato e gli ha dato le prime cure. Peppino però ha bisogno di aiuto; ci sono le spese veterinarie e chirurgiche da pagare. Le associazioni animaliste hanno fatto partire un crowdfunding per Peppino.
GRU PRESA A FUCILATE NELLA BASSA BRESCIANA
Un esemplare di una rarissima gru è stato salvato da morte certa grazie all'allarme lanciato da un cittadino che, visto l'animale ferito, ha subito allertato il corpo di Polizia provinciale Nucleo Ittico Venatorio di Brescia. La gru è stata recuperata, ferita da una fucilata, nel Comune di Dello, nella bassa pianura bresciana. Lo ha denunciato il Wwf, secondo cui l'esemplare, alto circa un metro e 20 centimetri, con un'apertura alare di oltre 2 metri, aveva evidenti macchie di sangue sul piumaggio. A seguito dell'allarme decine di cittadini e le Guardie Ecologiche Volontarie hanno per ore ed ore setacciato la campagna, nella nebbia, per recuperare l'animale. ''La gru presentava una vistosa ferita sul petto - ha raccontato Emanuela Marzoli, Guardia Ecologica Volontaria Ente Provincia di Brescia - quando è stata trovata in un fosso, era accovacciata e sembrava uno straccio. Se non fosse stato per i tanti cittadini che si sono mobilitati, il raro volatile sarebbe probabilmente morto''. Colpita da pallini di piombo in varie parti La gru è stata successivamente consegnata dalla Guardie Venatorie WWF al C.R.A.S. (Centro di Recupero Animali Selvatici) WWF di Valpredina, Cenate Sopra (BG), dove sottoponendola a radiografia si sono evidenziati 4 pallini di piombo del diametro di 3 mm. "Sono pallini di una certa dimensione - ha spiegato Filippo Bamberghi Guardia WWF del Nucleo di Brescia - utilizzati per la caccia alla fauna stanziale, come fagiani, minilepri oppure per la caccia alle anatre. Due pallini sono conficcati in un'ala dove hanno procurato una frattura e due nel posteriore dell'uccello. Le condizioni sono stabili, l'ala è stata immobilizzata per evitare una maggiore compromissione dell'osso fratturato. Ci vorranno alcune settimane per capire se la gru possa essere rimessa in libertà e possa proseguire la migrazione". Bracconaggio persistente Il bracconaggio continua a rappresentare una piaga nel nostro paese nonostante il costante impegno di controllo e repressione da parte delle autorità. Probabilmente, anzi sicuramente, ciò che manca è la conoscenza e coscienza dei danni che si provocano cercando di uccidere ed uccidendo animali necessari all'ecosistema non solo dell'Italia ma del nostro Pianeta. Per quanto riguarda la pianura bresciana il Corpo di Polizia provinciale-Nucleo Ittico Venatorio e delle Guardie Volontarie WWF, sotto il coordinamento del Commissario Capo Dario Saleri, ha denunciato durante la corrente stagione venatoria 2018/2019, 41 cacciatori, con il sequestro di 38 fucili, 28 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico e 119 esemplari di fauna protetta. Il Piano d'Azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici individua sette aree in cui il bracconaggio risulta particolarmente diffuso ed intenso; uno dei punti neri del bracconaggio sono le Prealpi lombardo-venete e la Provincia di Brescia l'epicentro del fenomeno: dal 2001 al 2018 sono state denunciate 2171 persone per atti di bracconaggio, con il sequestro di 1060 fucili, 669 richiami, 1500 reti da uccellagione, 3413 trappole, 4860 esemplari di fauna morta e 2137 esemplari di fauna viva. L'attività del Nucleo Ittico Venatorio, inoltre ha consentito il recupero di 644 esemplari di fauna ferita o in difficoltà, di cui ben 148 rapaci, che sono stati consegnati ai CRAS WWF di Valpredina e Paspardo. L'atto di bracconaggio di Dello, è solo l'ultimo, gravissimo episodio di una lunga serie a causa anche di una legislazione che nonostante preveda reati (sanzioni economiche) non impaurisce i tanti bracconieri che commettono illegalità. Gli importi sono fermi al 1992, anno di promulgazione di una legge, che voleva limitare i danni dell'attività venatoria, ma che è stata vanificata dalle continue modifiche da parte delle Leggi Regionali.
venerdì 28 dicembre 2018
LA SILENTE STRAGE DEI "CAPPONI"
ROMA (28 DICEMBRE 2018) - Si parla spesso di tutti gli animali torturati, uccisi e macellati in condizioni vergognose, di tutti tranne di loro. dei capponi. E visto che questo è il periodo in cui migliaia di loro vengono uccisi e cucinate non a migliaia ma a milioni, ci pare giusto dedicare a queste vittime silenti, almeno un pensiero, sono oltre quattro milioni i capponi che vengono uccisi e macellati in questi giorni e poi destinati sulle tavole degli umani durante le feste natalizie e di fine anno, dobbiamo chiederci il perchè di loro non si è mai occupato nessuno, degli allevamenti lager in cui questi polli ingrassati vivono e vengono ingozzati per poi essere ammazzati e venduti. Bene fino ad oggi non se ne è interessato nessuno o quasi anche tra le associazioni animaliste, da oggi inizieremo a parlarne ed a occuparcene noi.
CIECO VA IN CHIESA CON IL CANE GUIDA MA IL PARROCO LO SGRIDA
Sesto San Giovanni | prete rifiuta cane guida di un cieco in chiesa
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È andato a messa accompagnato dal suo cane guida, ma alla fine della funzione il parroco lo ha ripreso dicendogli che in futuro avrebbe dovuto lasciare l'animale fuori dalla chiesa. Lo racconta lo stesso non vedente, che qualche giorno prima di Natale era stato nella chiesa dove è accaduto l'episodio, la Parrocchia di Santo Stefano, a Sesto San Giovanni.
"Domenica mattina, mi reco, accompagnato da Pepe, il mio cane guida, presso la Parrocchia di S.Stefano - racconta l'uomo sulla pagina Facebook 'Sesto Segnalazioni' -. Come abitualmente faccio, in questa come nelle altre Chiese dove mi capita di recarmi, mi fermo appena oltrepassato l’ingresso, per essere pronto ad uscire nel caso Pepe dovesse disturbare la funzione, cosa che può capitare in ragione di vari eventi quali grande affollamento o presenza, non infrequente, di bambini che corrono quà e là inseguiti dai genitori".
L'uomo, quindi, rimane in disparte fino al momento della comunione, quando, aiutato da una signora, viene incanalato nella coda per prendere l'ostia consacrata. A quel punto "Pepe, stretto tra le persone in coda e quelle di ritorno nell’affollato corridoio si agita un pò ed abbaia, strettamente trattenuto vicino alle mie gambe dalla mano immediatamente in presa direttamente sul suo collare", prosegue il non vedente.
Il rimprovero
La signora che lo aiuta, allora, lo avverte che il prete vuole parlargli. Così l'uomo lo attende per dieci minuti dopo la fine della funzione, "convinto di una buona parola", annota. Ma il prelato, secondo quanto riferisce il cieco, gli si rivolge in maniera tutt'altro che bonaria: "Senti, il cane quà dentro non va per niente bene. Un conto se stesse tranquillo ma, se disturba la funzione non puoi portarlo dentro. Sai, gli anziani si spaventano. Devi lasciarlo fuori! Qualcuno ti accompagnerà dentro ma lui deve stare fuori".
L'uomo, raggelato dall'affermazione del sacerdote, gli chiede se è venuto a dirgli qualcos'altro o meno. Ma invece di essere conciliante, il prelato lo avrebbe apostrofato così: “Questo tuo atteggiamento non mi piace per niente”. A questo punto l'uomo gli chiede se questa è tutta l'accoglienza cristiana di cui è capace e il prete replica: "Io ho il dovere di tutelare le persone che vengono a Messa e il cane quà non può stare”.
Il non vedente, basito per l'atteggiamento del sacerdote, gli ricorda che nella chiesa entrambi sono "ospiti". Poi si congeda, dicendo che troverà accoglienza in altre chiese e allunga la mano per salutare il prelato, che però si rifiuta di stringerla fino a quando l'uomo insiste, specificando che vuole chiudere la cosa, augurandogli un buon Natale.
"A quel punto, percepibilmente seccato mi stringe debolmente la mano senza neanche mezza parola di buon augurio e mi permette di allontanarmi - conclude il non vendente -. Purtroppo, è la mia riflessione, vi sono Sacerdoti che non hanno nemmeno la minima consapevolezza del Ministero che hanno liberamente scelto di svolgere. Per fortuna, però, non sono tutti così".
La versione del sacerdote
Intervistato da MilanoToday il parroco della Santo Stefano ha ammesso che l'episodio è accaduto, ma ha voluto precisarne il contesto. "Questo signore con il cane era più volte venuto in chiesa e non gli avevamo detto nulla", afferma il prete.
"Qualche giorno prima di Natale però l'uomo ha partecipato alla messa e il suo cane, in mezzo alla gente, con i canti e la musica, si è messo ad abbaiare. Per questo l'ho raggiunto appena possibile e gli ho detto che ero preoccupato del fatto che il cane si agitasse spaventando le persone anziane", prosegue il parroco, che tiene anche a precisare la sua tolleranza rispetto alla presenza di cani durante le sue funzioni.
"Io non ho mai detto di lasciare il cane fuori dalla chiesa - afferma il prelato - ma di non portarlo in mezzo alla navata. La mia proposta è che avremmo potuto portare noi l'eucarestia al signore o che il cane sarebbe potuto rimanere in fondo alla chiesa. Ma da parte dell'uomo non c'è stata disponibilità a una negoziazione: si è lamentato della scarsa accoglienza e ha voluto andarsene".
Esprimendo rammarico per l'impossibilità di trovare un punto d'incontro, il prete giustifica la sua reazione, che avrebbe voluto "tutelare gli altri fedeli" e sottolinea: "Anche mentre noi parlavamo - mai con toni accesi - il cane ha continuato ad abbaiare per tutto il tempo. Questo per dire che la capacità di controllo dell'animale è limitata".
AREA CANI SENZA LUCE A MILANO. PROTESTE ANCHE NEL MUNICIPIO UNO
Dopo la mozione votata al municipio otto e presentata dalla consigliera Maria De Muzio di Forza Italia nei mesi scorsi in cui si chiede che le aree cani in particolare quella di via Tolentino sia illuminata nelle ore serali specialmente nei mesi invernali in modo da permettere la fruizione in sicurezza dei cittadini che portano i loro cani a sgambare, ora la protesta contro le aree cani senza illuminazione si eleva anche dal municipio uno che ha approvato una mozione con la quale si chiede di illuminare le aree di sgambamento in centro a Milano. Ora la parola passa alla giunta comunale che dovrebbe a breve dare il via libera al piano illuminazione dei parchi pubblici (e relative aree cani) milanesi ancora privi di pubblica illuminazione.
giovedì 27 dicembre 2018
MILANO. DUE GATTI ABBANDONATI LA SERA DI NATALE IN UNA SCATOLA
Due gatti di circa sei mesi sono stati abbandonati e per fortuna subito ritrovati la sera di Natale in una scatola in un parco in zona Bicocca a Milano, nella scatola c'era un biglietto dove la proprietaria dei due mici annunciava di averli abbandonati solo perchè non in grado di poterli mantenere, vero o falso che sia, i gatti sono stati recuperati e messi in sicurezza al gattile di via Aquila dove dopo i controlli saranno messi in adozione, certo che entro l'anno nuovo troveranno una nuova famiglia.
ESCHE AVVELENATE ANCHE A SPOLETO
Nei giorni scorsi sono pervenute al Comune e alle autorità competenti segnalazioni da medici veterinari e proprietari di cani, relative a sintomatologie riferibili a sospetto avvelenamento o, addirittura, a casi di decesso per sospetto avvelenamento.
Dalle testimonianze e dalle denunce è stata individuata, come possibile sito di abbandono di esche avvelenate, l’area tra Pincano – Pompagnano e la Flaminia Vecchia, con particolare riferimento al Fosso di Pincano.
Altre segnalazioni fanno presumere che, esche e bocconi avvelenati, siano presenti anche nella zona di Acquaiura. Si avvertono pertanto i cittadini della potenziale pericolosità delle aree in questione e si consiglia di tenere i cani al guinzaglio.
Nelle more dei risultati delle analisi necroscopiche e tossicologiche, il Comune ha richiesto un’intensificazione dei controlli e apposto cartelli nei principali punti di accesso.
Gli elementi acquisiti fino ad oggi sono al vaglio delle autorità competenti che, proprio in queste ore, stanno lavorando ad una serie di ipotesi per individuare i colpevoli.
VIGGIU.CANE UCCISO DA VELENO PER TOPI
«Nelle scorse ore sono giunte diverse segnalazioni relative alla possibile presenza di bocconi avvelenati nei giardini pubblici di Viggiù, in piazza Europa. Si consiglia di non portare i cani nella zona sino a nuova comunicazione e di prestare la massima attenzione. Il personale di polizia sta eseguendo gli accertamenti del caso che, se positivi, attiveranno un procedimento penale presso la Procura della Repubblica. Chiunque avesse informazioni utili è pregato di contattarci ai numeri telefonici 0332-440722/800-960396».
L’appello della Polizia Locale per il caso del cane avvelenato, Niko, 11 anni, vittima del topicida.
Era con i suoi padroni e mentre passeggiavano tranquilli nel parco di
piazza Europa ha mangiato qualcosa che che ha portato conseguenze letali, portato subito dal veterinario, non c’ e’ stato nulla da fare.
lunedì 24 dicembre 2018
CACCIA. FERITO IL VICESINDACO DI CERVINARA
Il suo compagno di caccia è scivolato, facendo partire accidentalmente un colpo dal fucile da caccia. Ad essere colpito è il vice sindaco di Cervinara Francesco Capuano.
La rosa di pallini ha raggiunto tra il fianco e l'addome il politico. Nonostante la ferita, Francesco Capuano, che tutti chiamano Franco, funzionario dell'Alto Calore Servizi e vice sindaco di San Martino Valle Caudina, è riuscito ad andare incontro all'ambulanza del 118 che era stata avvisata.
Brutto incidente di caccia per il 46enne politico sammartinese, grande amante della montagna e di tutte le attività che si fanno all'aria aperta, tra cui la caccia. Ieri mattina, era uscito per una battuta di caccia a beccacce con un suo amico, un 38enne di Cervinara, in località Cesco a monte del paese. Franco Capuano il più delle volte invece di andare a a caccia, ama come dice lui stesso, far prendere un poco di aria ai suoi amati setter.
Purtroppo, però, questa uscita pre natalizia al Mafariello si è conclusa malissimo per il 46 enne. Il suo compagno è scivolato ed è partito un colpo, da distanza, anche ravvicinata.
Il vice sindaco è stato raggiunto da una rosa di pallini. Capuano, sposato e padre di un bambino, aiutato dal suo amico, è riuscito a salire senza aiuti sull'ambulanza ed è rimasto cosciente. Poi, la corsa presso l'ospedale Rummo di Benevento, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
I pallini non hanno leso organi vitali, ma hanno creato complicazioni all'intestino. L'operazione è durata circa due ore, anche se, come vuole il protocollo in questi casi, ci vorrà del tempo prima che sia sciolta la prognosi.
A Benevento, è arrivata subito la moglie Silvia Lombardi, docente presso una scuola di Cervinara, accompagnata dalla sorella e dalla mamma. Ma, presso l'ospedale sono arrivati gran parte dei suoi parenti e tantissimi amici, anche cacciatori. Tra i primi l sindaco di San Martino Valle Caudina, Pasquale Pisano r tutti i componenti della giunta e gran parte dei consiglieri.
«Facendo i debiti scongiuri, sembra che la possiamo raccontare come una disavventura - ha detto Pisano - . Franco ci ha fatto prendere un gran bello spavento, ma dovrebbe andare tutto nel migliore dei modi. Lo aspettiamo e sappiamo che si rimetterà presto».
Oltre che cacciatore, Franco Capuano, è un grande appassionato della montagna e un conoscitore di ogni anfratto della catena del Partenio. Da due anni, infatti, organizza il Trekking della Solidarietà che arriva sino a Piano di Lauro e vede la partecipazione di centinaia di persone.
Un'iniziativa a cui aderisce anche l'arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca. Franco Capuano è particolarmente stimato anche tra gli appassionati di caccia, per la sua sportività e competenza.
Intanto i carabinieri della locale stazione, in collaborazione con gli agenti della polizia municipale, hanno ricostruito, dettagliatamente, l'incidente, fornendo tutte le notizie del caso all'autorità giudiziaria. Il Wwf regionale ha chiesto alle forze dell'ordine di verificare se fosse in corso una battuta di caccia
«Chiediamo agli inquirenti e quindi all'Arma dei Carabinieri di verificare se fosse in corso una battuta di caccia non autorizzata». Il Wwf vuole sapere in quale zona del Partenio, in gran parte sottoposto a vincoli strettissimi per la presenza del Parco regionale, si siano svolti i fatti.
ECCO LA CUCCIA HI-TEC ANTI BOTTI DI CAPODANNO PER FIDO
ROMA - Una cuccia hi-tech che mette al riparo non solo dal freddo e dalla pioggia, ma anche dal rumore dei fuochi d'artificio. A progettarla è la casa automobilistica Ford, che ha preso in prestito la tecnologia di cancellazione del rumore usata su veicoli, cuffie e auricolari per proteggere i cani dallo spavento causato dai giochi pirotecnici.
Il funzionamento è semplice: quando i microfoni all'interno della cuccia rilevano le esplosioni dei fuochi d'artificio, il sistema audio incorporato emette frequenze opposte che annullano, o comunque riducono in modo significativo, il rumore dei fuochi. A coadiuvare la tecnologia c'è anche l'uso del sughero ad alta densità, ideale per l'insonorizzazione.
domenica 23 dicembre 2018
PRESIDIO UNITARIO CONTRO IL CIRCO A NAPOLI: AIDAA PRESENTE!!!
presidio unitario contro il circo a Napoli nella serata di ieri presenti i rappresentanti delle maggiori associazioni animaliste tra cui i nostri.
ALTRO BRACCONIERE DI 70 ANNI BECCATO A SONDRIO.
Durante una normale attività di perlustrazione hanno scoperto un individuo, peraltro gia noto per fatti analoghi, nell’atto di uscire da una baita e di inoltrarsi nel bosco. Aveva uno zaino in spalla e in mano reggeva un fucile munito di silenziatore. Dato che la caccia agli ungulati è chiusa, gli agenti hanno raggiunto l’uomo, lo hanno fermato e identificato. L’intervento della polizia provinciale di Sondrio è avvenuto lungo un sentiero dei boschi di Colorina, in località “Bruciate”. A essere colto in flagrante un 70enne residente a Cedrasco, sorpreso con un fucile a canne rigate calibro 223 con colpo in canna e numerose munizioni sequestrate nel suo zaino e nell’abitazione perquisita. Il fucile era dotato anche di un silenziatore lungo oltre 30 centimetri e di un’ottica di precisione per la mira di cervi e camosci. Il bracconiere, dopo ulteriori controlli nella caserma dei carabinieri di Berbenno, è stato denunciato alla Procura per diversi reati, fra cui il possesso di arma alterata e non denunciata alle autorità di pubblica sicurezza. Nei guai è finito anche per caccia di ungulati in periodo di divieto.
«È avvilente constatare che vi sono in circolazione personaggi che non hanno il ben che minimo rispetto delle regole - commenta il presidente della Provincia, Elio Moretti - e che nonostante la non più giovane età, il trascorrere del tempo non ha portato loro alcun beneficio. L’unica nota lieta di questa vicenda è che questa volta l’intervento degli agenti della polizia provinciale ha permesso di prevenire e sventare atti predatori nei confronti della fauna».
Nelle scorse settimane gli agenti del Corpo di polizia provinciale hanno messo a segno altre due operazioni, identificando gli autori dell’abbattimento di quattro caprioli. In particolare, a Valdidentro è finito nei guai per bracconaggio un uomo di 84 anni. Le precedenti denunce e il passare degli anni non sono bastate a farlo demordere, visto che alla sua età continua a piazzare lacci nei boschi poco lontano dalla zona in cui vive. Quei lacci, vere e proprie trappole mortali per i selvatici, li realizza con cordina metallica (tipo quelle che vengono utilizzate per i freni di biciclette e motorini) facendo dei nodi scorsoi particolari che sono ormai diventati un suo “marchio di fabbrica”. Questa volta però gli è andata male e l’hanno preso con le mani nel sacco, mentre macellava un capriolo nella sua abitazione.
Il secondo episodio è stato accertato in località “Vigne della Sassella” nel comune di Sondrio. Qui gli agenti hanno udito dei colpi di fucile provenire dalla zona dei vigneti e hanno potuto osservare un individuo che abbatteva a fucilate un capriolo femmina per poi allontanarsi frettolosamente in direzione di Triasso. Gli agenti si sono appostati nei pressi del luogo ove è avvenuto l’abbattimento dell’animale rinvenendo altresì nelle immediate vicinanze un secondo capriolo maschio morto, anch’esso abbattuto a fucilate. Dopo circa due ore lo stesso individuo è ritornato sui suoi passi senza fucile e recuperava il capriolo femmina. A quel punto gli agenti lo hanno bloccato e identificato.
sabato 22 dicembre 2018
NATALE SICURO PER MICIO E FIDO. I CONSIGLI AIDAA
Roma (22 dicembre 2018) – Arrivano anche in questo fine 2018 i consigli per far trascorrere FESTE SICURE PER MICIO E FIDO, consigli proposti come di consueto dall'associazione italiana difesa animali ed ambiente- AIDAA . Vediamo di seguito il dettaglio delle iniziative proposte per questo periodo natalizio 2018.
La prima iniziativa iniziativa riguarda il blog dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE che fornirà giornalmente consigli e suggerimenti su come garantire sicurezza ai nostri animali domestici durante le feste e su come comportarsi con micio e fido nei luoghi di vacanza invernale, lo stesso blog fornirà le informazioni su come evitare i traumi per i botti di capodanno Tutte le informazioni saranno pubblicate sul blog AIDAA
all'indirizzo:http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/
La seconda iniziativa riguarda UNA CIOTOLA NATALIZIA PER MICIO E FIDO RIVOLTA AI RANDAGI
In questi giorni natalizi invitiamo tutti ad aderire all’operazione Ciotola Natalizia per micio e fido, rivolta specialmente a coloro che abitano in zone di forte randagismo. L'invito è a a mettere fuori casa una ciotola (rigorosamente con crocchette per cani o gatti evitando avanzi e tutto il resto) con le crocchette (evitate avanzi di cibo ed in particolare evitare le ossa) ed una ciotola d’acqua in modo che almeno a Natale i randagioni abbiano l’opportunità di un pasto decente.
Ed infine ecco i consigli legati all'alimentazione (ed ai divieti sull'alimentazione) nei giorni di festa per Micio e Fido
COSA NON FARE ASSOLUTAMENTE
- Non mettere mai in nessun caso gli avanzi del cibo nella ciotola di micio e fido.
- Evitare accuratamente di dare a micio e fido le ossa in particolare se si tratta di ossa sottili che possono essere ingoiate da micio e fido e creare diversi problemi in caso le ossa si conficchino in gola o nello stomaco
- Mai dare a micio e fido cibo fritto o che contenga sughi o salse
- Mai dare a micio e fido cibo contenenti cipolla: è letale per loro.
- Non aumentare troppo la dose delle calorie quotidiane rispetto agli altri giorni dell’anno, specialmente se fido e micio fanno vita sedentaria
- Evitare assolutamente di dare la cioccolata o dolci contenenti cioccolato a fido e micio in quanto sono per loro velenosi
COSA E’ PERMESSO
- Se proprio micio e fido non ce la fanno a stare a guardarvi mentre vi abbuffate provate a dar loro della frutta che non fa male e che spesso contrariamente a quanto si pensa è molto gradita dai nostri amici a quattro zampe
- Tenere con se a disposizione qualche biscotto per cani o gatti ipocalorici o naturali e qualche crocchetta da dare extra al nostro amico a quattro zampe
- Se qualcuno di voi volesse cucinare del cibo per il proprio animale, in particolare carne, si consiglia di usare assolutamente carne di alta qualità, magra e da cuocere assolutamente al vapore.
BOTTI DI CAPODANNO COME EVITARE LO STRESS A MICIO E FIDO
Roma (24 DICEMBRE 2018) Ecco di seguito il vademecum per salvaguardare fido e micio dai fuochi d'artificio, ogni anno sono almeno 25.000 gli animali che rimangono vittime diretti o indiretti della notte di San Silvestro.
Fido e i fuochi d’artificio
1.Non mostrarsi troppo protettivi, alimenta le loro paure2.Tenerli in appartamento, meglio se in una stanza in penombra e lontana dai rumori3.Minimizzare l´impatto dei botti accendendo la musica4.Non tenerli legati alla catena potrebbero strozzarsi5.Passeggiare con il cane saldamento al guinzaglio, facendo attenzione per i cani anziani e cardiopatici6.Assicurarsi per tempo che siano facilmente identificabili con microchip, tatuaggio e medaglietta7.Se l´animale vi sfugge di mano cercatelo nei canili e comunicate la scomparsa presentando denuncia di smarrimento ai vigili, carabinieri o polizia, avvisate le associazioni animaliste e i siti internet che si occupano di cani scomparsi PER AIDAA chiamare il 34792699498.Non rafforzare la loro paura dei botti agitandovi
Micio e i fuochi d’artificio
1. Non guardarli negli occhi, potrebbero diventare aggressivi
2. Manifestare indifferenza accendendo musica o tv
3. Non lasciarli soli in giardino ed in balcone in quanto potrebbero farsi male, scappare o buttarsi di sotto
4. Preparargli un rifugio alternativo già individuato magari sotto il letto
5. Anticipare l´orario dei bisogni e nei casi più gravi chiedere al veterinario di fiducia un blando sedativo per tranquillizzarli
6. Assicurarsi per tempo che siano identificabili per microchip o tatuaggio
7. Se il gatto scompare cercarlo subito in zona, potrebbe essersi nascosto poco distante da casa 8 preparare una locandina con foto e numeri telefonici, affiggerla vicino a casa e diffonderla via internet sui siti animalisti
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