ECCO COME LA MAFIA E LA MALAVITA FANNO I SOLDI ILLEGALMENTE CON I CANI
Roma (23 novembre 2014) – Fino ad
oggi abbiamo parlato delle infiltrazioni della malavita organizzata
specialmente nelle regioni del sud in una serie di attività illegali e semi
legali nella gestione dei canili, ed in vicende quali i combattimenti dei cani,
la gestione dello smaltimento abusivo delle carcasse di animali, e altri
sistemi di truffa che comunque portano a grossi introiti, con in testa il
traffico dei cani verso il nord Europa attuato sia attraverso canali legali che
illegali. Ma da quanto sta emergendo in queste ore la malavita si sta
organizzando in maniera molto più specifica per mettere le mani sulla gestione
diretta dei canili anche nelle regioni del centro nord Italia con contratti ad
ok fatti anche con la presunta complicità di funzionari pubblici che permettono
attraverso un giro di società satelliti guadagni faraonici che superano abbondantemente
quelli che tutti fino ad oggi ritenevamo le attività prevalenti della
criminalità piccola e grande sulla gestione degli animali. Qui di seguito spieghiamo brevemente
attraverso l’ausilio di alcuni capitoli come avvengono le varie attività.
GESTIONE CANILI AL SUD
Questo è il più antico business
della malavita che gestisce direttamente un’ottantina di canili e rifugi nelle
regioni del sud italia ed in particolare Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e
Sardegna ma anche Lazio ed uMBRIA a volte anche con la copertura di pseudo
associazioni animaliste, qui oltre a gestire direttamente gli introiti su circa
60.000 cani che equivalgono ad un giro di soldi superiore ai 5 milioni di euro
l’anno, la malavita dispone anche di un importante bacino di utenza per i cani
di razza da vendere nei paesi del nord europa (e nord Italia) dove ogni anno
vengono inviate secondo le varie indagini fatte da diverse associazioni
animaliste circa 10.000 cani in maniera assolutamente legale con introiti che
superano abbondantemente il milione di euro per le attività di trasporto,
affido e quella recente in forte espansione di trasporto a pagamento.
TRAFFICO DI CANI VERSO IL NORD
ITALIA ED IL NORD EUROPA
Puglia, Campania, Lazio, Sicilia,
Calabria e recentemente anche l’Umbria sono le regioni attraverso le quali
passa il traffico clandestino dei cani verso
il nord Italia ed il Nord Europa destinati principalmente alla vivisezione ed
ai laboratori, qui organizzazioni con copertura regolare si affiancano a “volontarie”
che agiscono in maniera autonoma, da quanto abbiamo potuto costatare non meno
di 23.000 cani sono “saliti al nord” lo scorso anno, tenendo conto che per ogni
anno la malavita incassa circa 50 euro siamo attorno ai 150.000 euro l’anno, si
tratta di pochi soldi se presi nel contesto generale, ma trattandosi di
attività spesso legate alla piccola malavita locale non sono da sottovalutare.
COMBATTIMENTI CON I CANI
Da anni si parla di combattimenti
con i cani, le notizie non sono mai certe, si sa che un’organizzazione esiste
ed è diretta prevalentemente da slavi ed opera in particolare in Lombardia,
Umbria, Puglia e Sicilia. I cani utilizzati per i combattimenti clandestini che
fanno girare ogni anno cifre che superano i 25 milioni di euro, vengono spesso
rapiti ed affidati per la gestione a organizzazioni composte da slavi e/o
zingari rumeni. I combattimenti avvengono prevalentemente nelle zone di Milano
(Novate Milanese e Zona Chiaravalle in città), Periferia est di Cremona, bassa
Bresciana. Per quanto riguarda le altre zone possiamo solo dire che ci sono
segnali che combattimenti avvengono nella zona di Narni e Stroncone, e nel
perugino ma spesso si tratta di segnalazioni giunte anche a noi di AIDAA non
confermate in quanto le bande che organizzano questi combattimenti, si muovono
di volta in volta, e che gli stessi incontri vengono organizzati attraverso il
web sotto mentite spoglie, per ogni incontro di quelli ben organizzati si parla
di un giro di scommesse clandestine fino a 20.000 euro a combattimento.
GESTIONE SOCIETARIA DEI CANILI
DEL NORD ITALIA
Si tratta di società spesso
affiliate alla malavita, che attraverso le gare a licitazione privata prendono
in gestione i canili del nord Italia per cifre nella gestione inferiore ai
200.000 euro anni, fin qui nulla di male, se non fosse che andando a spulciare
(un’inchiesta che coinvolge i canili di 5 importanti città italiane è in corso
in questi giorni) si scopre l’arcano, infatti negli accordi non rientra la
gestione ed il mantenimento dei cani e il loro ricovero in altre strutture
gestite sempre dalle stesse società. Per quanto riguarda la gestione dei cani
si arriva ad accordi con i comuni extra gara di appalto che arrivano fino a 7,50
euro il giorno per ogni cane, appare evidente che si tratta di cifre
iperboliche visto che molti comuni pagano al massimo fino a 2 euro al cane per
giorno, quindi se la cifra media è questa vuol dire che il lucro per la società
e per chi gli sta dietro è di circa 5 euro a cane al giorno e su un bacino di
1.000 cani questo vuol dire un guadagno apparentemente lecito di 5.000 euro al
giorno che moltiplicato per i giorni dell’anno porta nelle casse di questi
personaggi somme favolose che arrivano a circa 2 milioni di euro per ogni mille
cani, e si sa che in Italia i cani nei canili sono circa 150.000. Ora su questa
vicenda non possiamo spingerci oltre, ma sicuramente avremo modo di tornare a
parlarne dopo l’allargamento delle inchieste nate anche da nostre denunce e di
altre associazioni italiane contro specifiche società che operano in questo
contesto e contro i responsabili comunali che permettono questi folli guadagni.
Denaro fresco da investire in altre attività comprese quelle malavitose.