ANC9NA (26 SETTEMBRE 2023) Torna in azione il killer dei cani ad Ancona. Nei giorni scorsi sono stati rinvenuti in via Crocioni alcuni pezzi di salame con i chiodi sparsi per la strada, dopo che un cane ne ha addentato uno che per fortuna è stato stato tolto dalla bocca dalla sua padrona senza quindi aver conseguenze di alcun genere è intervenuta per i rilievi del caso la polizia locale che ha anche provveduto al recupero delle esche killer presenti. Sulla vicenda interviene l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che annuncia un esposto in procura.
TUTTE LE INIZIATIVE ED I COMMENTI RIGUARDANTI L'ASSOCIAZIONE AIDAA E LE SUE ATTIVITA'
martedì 26 settembre 2023
ANCONA TORNA L'AVVELENATORE DEI CANI
ANCONA - Torna in azione l’hater degli animali. Ieri pomeriggio, in via Crocioni, sono state rinvenute delle esche killer: pezzi di salame con dei chiodi all’interno. Un cane che stava passeggiando con la sua padrona ha addentato i bocconi avvelenati, ma per fortuna l’intervento per toglierli dalla bocca è stato tempestivo. Nessuna conseguenza. Sul posto è intervenuta subito la polizia locale, che già in precedenza ha svolto accertamenti sull’hater degli animali. Tra le location più colpite, proprio via Crocioni. Ma negli ultimi mesi ci sono stati rinvenimenti anche in centro, tra piazza Cavour e il viale della Vittoria. Alcuni bocconi sono stati trovati pure in via Podesti. Per le esche avvelenate lasciate alle Brecce Bianche, nel 2021 aveva subito una doppia denuncia un anziano dopo le indagini della polizia locale.
CALTANISETTA. NO ALL'USO DEI FURETTI NELLA CACCIA DEI CONIGLI
Con una nota indirizzata alla Ripartizione Faunistico Venatoria di Caltanissetta – organo periferico dell’Assessorato regionale dell’agricoltura, le strutture provinciali delle Associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente, LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e WWF (World Wide Fund for Nature) hanno chiesto l’immediata revoca del decreto assessoriale n. 1092 del 14/09/2023 che, modificando il Calendario Venatorio 2023/2024, ha autorizzato l’uso del Furetto per la caccia al Coniglio selvatico nell’Ambito Territoriale di Caccia (ATC) CL2, che comprende i comuni di Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi e Riesi.
Il Furetto è un mustelide derivante dall’addomesticamento della Puzzola europea (Mustela putorius), feroce predatore dei Conigli, che in Sicilia viene allevato proprio a scopo venatorio: i cacciatori lo introducono nelle tane, costringendo tutti i conigli nascosti nei cunicoli ad uscire all’esterno ed esporsi, così, al facile tiro dei fucili.
La legge obbliga i cacciatori a munire il furetto di idonea museruola, per evitare che questi sbrani i conigli intrappolati nelle tane; tale prescrizione però – oltre ad essere di difficile verifica e controllo – non viene rispettata ed, anzi, certi cacciatori aizzano e addestrano i furetti ad essere molto aggressivi.
LUPA UCCISA DA BRACCONIERE. NON E' STATO UN INCIDENTE
embrava un incidente automobilistico, ma oggi, a distanza di giorni, è emerso che ad uccidere una lupa, trovata in fini di vita sul ciglio della strada, è stato il gesto volontario di una persona. Erano le 7 di domenica scorsa, quando in via Borgo delle Cave, a Terranuova Bracciolini, è stata trovata in fin di vita una lupa femmina sub adulta all’apparenza vittima di un incidente automobilistico.
Un passante del luogo l’ha notato sdraiata lungo la carreggiata, è iniziato così il tam tam dei soccorsi. Sono stati prima avvertiti i carabinieri del posto che hanno attivato il servizio di recupero della fauna selvatica di Arezzo dell’associazione "Le impronte del Bosco". La veterinaria del soccorso, arrivata sul posto, ha trovato l’animale in stato comatoso ipotermico e non reattivo. Il suo corpo era stato mangiato letteralmente vivo dalle mosche.
È iniziata la disperata corsa per salvarla. La lupa è stata trasferita nell’ambulatorio veterinario Andromeda di Arezzo dove, però, a nulla sono valsi i tentativi di strapparla alla morte. La lupa, non ce l’ha fatta, dopo poche ore nonostante le cure.
Quello che poteva però sembrare inizialmente un incidente automobilistico si è rilevato un vero atto di bracconaggio. Le radiografie eseguite nella struttura hanno rilevato la vera causa del malessere della giovane lupa che l’ ha condotta alla dolorosa morte. La lupa è stata ferita da una pallottola ad una spalla che ha portato alla frattura della scapola e dell’omero. Probabilmente il fatto è successo qualche giorno prima del suo ritrovamento e le ferite provocate dalla pallottola hanno aperto la strada ad un’infezione e al deposito delle larve di mosca che stavano mangiando la lupa al momento del ritrovamento quando era ancora viva. Tutto questo ha portato l’animale, privo di forze, a sdraiarsi lungo la strada nel punto in cui poi è stato trovato dal passante. Troppo tardi.
lunedì 25 settembre 2023
AREZZO CACCIATORI SPARANO VICINI ALLE CASE E FERISCONO BAMBINA.
Una bambina di 3 anni è rimasta colpita da alcuni pallini da caccia ad una guancia. È accaduto intorno alle 11.30 di domenica 24 settembre nella zona di Patrignone, alla periferia di Arezzo. Secondo la prima ricostruzione gli spari potrebbero essere partiti da un gruppo di cacciatori che si trovava a qualche decine di metri dalla casa. Sulla vicenda l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha deciso di inviare un esposto alla procura di Arezzo per chiedere che si individui il cacciatore responsabile del ferimento ma sopratutto che venga ricostruita la precisa dinamica dei fatti proprio per accetare le responsabillità.
INCENDIO DEVASTA RIFUGIO CANI A MISILMERI
MISSILMERI (PALERMO 25 SETTEMBRE 2023) Nei giorni scorsi a causa di un incendio è andato a fuoco nel palermitano una struttura abusiva adibita a canile gestita da una donna e della quale già in passato si erano interessati le forze dell'ordine ed anche importanti trasmissioni televisive che avevano mandato in onda dei servizi per denunciare lo stato di degrado del posto, ma non è successo nulla, fino alle fiamme che l'altro giorno hanno divorato la struttura dove hanno perso la vita 7 cani ed un gatto e gli altri animali sono stati salvati grazie al pronto intervento delle volontarie e dei volontari che sono accorsi sul posto salvando la vita agli altri cani e gatti presenti nel rifugio abusivo. "Stiamo preparando una corposa denuncia su quanto accaduto nei confronti della proprietaria della struttura per il reato di maltrattamento. Ma puntiamo sopratutto il dito contro il sindaco e i suoi predecessori- scrivono gli animalisti- perchè pur avendo gli strumenti per un'intervento incisivo contro il randagismo e per giunta senza costruire nuovi canili se ne sono fregati ora del loro comportamento e delle loro negligenze ne risponderanno davanti alla giustizia". Questa la nota stampa dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA.
JESI. CANE CHIUSO SUL TERRAZZO E SOTTO LA PIOGGIA PER ORE. SALVATO DAI VIGILI
Un cane chiuso per ore sul terrazzo e sotto la pioggia battente: arrivano tante telefonate al comando di polizia locale che prontamente interviene con il responsabile del settore benessere animale e controlla se si stia configurando un comportamento inquadrabile come maltrattamento di animali. È accaduto stamattina, attorno alle 10, in una zona residenziale della città poco distante da viale Verdi. Allertata telefonicamente la polizia locale è intervenuta per verificare quanto stava accadendo. In effetti chiuso sul terrazzo di casa c’era un bel cane completamente bagnato senza che avesse a disposizione un riparo. Gli agenti hanno così sanzionato il proprietario per maltrattamento animale (sanzione pari a 160 euro) e sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la corretta detenzione del cane ed eventuali altri profili di responsabilità. I controlli proseguiranno anche prossimamente per prevenire e fermare i fenomeni di maltrattamento animale.
BOCCONI AVVELENATI IN VIA MORO A CHIVASSO
Chi è che ha deciso di mettere a rischio la vita con i cani della zona di via Aldo Moro di Chivasso?
Bocconi avvelenati in via Moro
E' di poche ore fa, la notizia della morte di un cane causata dall'aver ingerito dei bocconi avvelenati. Il fattaccio è avvenuto in via Aldo Moro a Chivasso. Infatti, nella zona dei Cappuccini sono stati ritrovati dei bocconi avvelenati, cioè delle polpette con all'interno del veleno dannoso per la vita dell'animale.
La segnalazione arriva direttamente dal consigliere di opposizione Bruno Prestia che vuole mettere in allarme tutti i proprietari di cani della zona che potrebbero essere le prossime vittime di questo killer.
BAMBINA FERITA DA UN CACCIATORE
Stava giocando nel giardino di casa a Patrignone, frazione del comune di Arezzo, quando improvvisamente sarebbe stata colpita da un alcuni pallini da caccia esploso da alcuni cacciatori che si trovavano a circa 200 metri di distanza. Fortunatamente la bambina ha riportato solo una ferita superficiale, ma sul posto è arrivata la polizia per far luce sull’accaduto.
Bambina ferita dai cacciatori vicino Arezzo, i fatti
Per il momento le informazioni sono frammentarie.
Una bambina di cui non è ancora nota l’età stava giocando nel giardino della sua abitazione a Patrignone, piccola frazione di Arezzo, quando sarebbe stata raggiunta da alcuni pallini da caccia
I soccorsi e le indagini
La bambina lamentava un forte bruciore a una guancia e i medici hanno constatato che fortunatamente i pallini da caccia l’avrebbero raggiunta solo superficialmente senza procurarle lesioni gravi.
‘Repubblica’ scrive che il colpo potrebbe essere stato esploso da un gruppo di cacciatori che in quel momento stavano partecipando ad una battuta a circa 200 metri dall’abitazione della piccola.
La polizia sta indagando per ricostruire le dinamiche dell’accaduto e per stabilire eventuali responsabilità sul caso.
domenica 24 settembre 2023
CEFALU' MORTA LA PULEDRA SCILLA CHE LA SUA PADRONA AVEVA TENTATO DI SALVARE DALLE FIAMME
E’ stato Massimo, il fratello di Maria David, a ritrovarla, inerme, poco distante, da dove ha visto sparire tra le fiamme l’amata sorella. Non ce l’ha fatta Scilla. La puledra che Maria ha tentato di salvare a costo della sua vita.
Tanta la solidarietà da tutta Italia ognuno ha messo a disposizione risorse e mezzi pur di salvare la piccola diventata il simbolo di rinascita dopo l’incendio devastante di Cefalù. Scilla si era più volte alimentata ed aveva bevuto, ma non ha sopportato lo stress dell’incendio, cosi dice il veterinario incaricato dalla “Lai”, la Lega Antispecista Italiana, che la stava curando sul posto, il dottor Giuseppe Iannelli.
“Una bruttissima notizia, il veterinario oggi si è recato sul posto con Massimo, proprietario della cavallina Scilla nel sito colpito dagli incendi a Cefalù, e l'hanno trovata morta”. L’annuncio è arrivato da Ilaria Fagotto, della Lai.
“Aveva anche mangiato e bevuto stamattina, che dispiacere immenso, stavamo facendo tutto il possibile, e ieri sera stava pure in po’ meglio. Domani ci saranno i funerali della sua proprietaria, a cui adesso in cielo si è ricongiunta. Che dolore, addio Scilla, abbraccia Maria da parte nostra”.
LUPA COLPITA DA UN PROIETTILE MUORE. INDAGA LA POLIZIA PROVINCIALE
Arezzo, 23 settembre 2023 – Una femmina di lupo è morta dopo essere rimasta ferita da una pallottola. Succede a Terranuova Breccialoni, in provincia di Arezzo.
L’animale è stato trovato lungo la strada da un passante che ha pensato a un incidente stradale. La radiografia tuttavia ha rivelato che la lupa era stata ferita da una pallottola.
Indagini in corso da parte della polizia provinciale per arrivare ad individuare gli autori del gesto contro l' esemplare di specie protetta poi deceduto.La lupa, trovata in fin di vita a Terranuova Bracciolini (Arezzo) è stata trasferita presso l'ambulatorio veterinario Andromeda di Arezzo dove però a nulla sono valsi i tentativi di salvarla. Le radiografie eseguite nella struttura hanno rilevato la vera causa della morte. La lupa era stata ferita da una pallottola ad una spalla con frattura della scapola e dell'omero, probabilmente il fatto è successo qualche giorno prima del ritrovamento e le ferite provocate dalla pallottola hanno aperto la strada ad un'infezione e al deposito delle larve di mosca che stavano mangiando la lupa al momento del ritrovamento ancora viva.
Tutto questo avrebbe portato l'animale privo di forze a sdraiarsi lungo la strada dove poi è stato notato. La polizia provinciale sta indagando per arrivare ad individuare l'autore del gesto di bracconaggio.
TORNATO IN LIBERTA' IL CUCCIOLO DI VOLPE FERITA DAI CACCIATORI
Ce l’ha fatta, è tornata in libertà. E ora ha anche un nome la giovane volpe delle Groane, che due settimane era fa era stata trovata ferita a Bollate in località Caloggio: “Red” come la volpe del celebre film di animazione della Disney, “Red e Toby, nemiciamici”. È la storia del cucciolo di volpe di 6-7 mesi trovato agonizzante ai bordi di una strada e soccorso da alcuni volontari del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea. Dopo le cure da parte del medico veterinario e dei volontari del Cras (Centro recupero animali selvatici) del Wwf di Vanzago, ora sta bene ed è tornata a correre nei boschi del Parco. Una favola a lieto fine. I veterinari che avevano accolto Red non avevano dato molte speranze sul fatto che si salvasse. Probabilmente era stata investita da un’auto o un altro veicolo, si era trascinata a bordo strada dove era stata notata da un automobilista. Aveva riportato fratture agli arti posteriori e soffriva probabilmente anche di una infezione intestinale piuttosto grave. Le Gev (guardie ecologiche volontarie) l’avevano portata dentro una gabbia al Cras. "Le sue condizioni erano critiche – spiegano il commissario capo della polizia locale del Parco delle Groane e della Brughiera briantea e Mario Monza, volontario che fa parte dell’unità cinofila del Parco –. Ogni giorno che passava deponeva però a favore della sua guarigione. Venerdì pomeriggio dal Cras è arrivata la buona notizia: “Potete venire a riprendere la volpe“", aggiunge il volontario. "Siamo andati subito, io con altre tre Gev, Gianni Lucchini, Gianmarco Bartesaghi e Pino Miraglia – spiega Monza –. Abbiamo dovuto mettere nuovamente in gabbia la volpe, ma questa volta per ridarle la libertà". L’animale è stato liberato nella zona del Laghetto delle ninfee a Castellazzo di Bollate. "È vicino al punto in cui è stato ritrovato, ma in una zona più distante dalla strada", spiegano. Spaventata e titubante all’inizio, dopo qualche istante Red è uscita dalla gabbia e ha iniziato a correre nel verde, come si vede nel video girato dai volontari. "Si capiva che conosceva bene la zona, ora probabilmente è già con i suoi fratelli" conclude Monza. Non è raro in questo periodo incontrare volpi nel Parco delle Groane.
AUTRICE ROBERTA RAMPINI
da ilgiorno.net
AMMAZZATO UN FALCO PELLEGRINO. INDAGANO I CARABINIERI DI GUALTIERI
I Carabinieri Forestali di Gualtieri indagano per l’uccisione a colpi di fucile di un falco pellegrino (nella foto) a Poviglio, nella Bassa Reggiana. La carcassa dell’esemplare di specie particolarmente protetta (ce ne sono un migliaio in Italia, pochissimi nelle nostre zone) è stata rivenuta in una zona di campagna. Stando alle prime ipotesi degli inquirenti, il rapace sarebbe stato ammazzato proprio a cavallo dell’apertura della caccia al colombaccio, consentita dal calendario venatorio regionale dell’Emilia-Romagna. Il colombaccio infatti rappresenta una delle prede elette del falco pellegrino e per questo il volatile è considerato un elemento di disturbo dell’attività venatoria finendo spesso illegalmente nel mirino di cacciatori di selvaggina da piuma e bracconieri. La Procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo a carico di ignoti.
Il responsabile rischia una sanzione penale (fino a due anni di reclusione) oltre che la sospensione, la revoca o l’esclusione definitiva dalla concessione della licenza di porto di fucile per uso caccia.
MALTRATTAVA LA MOGLIE E GLI UCCISE IL GATTO. CONDANNATO A 2 ANNI E 9 MESI DI CARCERE
Non solo i maltrattamenti tra le pareti domestiche. Ma lui a un certo punto, per ripicca, un giorno avrebbe ucciso il gatto della moglie pronunciando poi questa frase: "Guarda cosa ti faccio al tuo amore quando non mi stai a sentire o non mi guardi". Il diretto interessato ha sempre negato tutto: ma per i fatti collocati dal 2021 a Roncalceci (la vicenda della bestiola è del primo marzo 2022), giovedì mattina il giudice giudice Cecilia Calandra ha condannato un 37enne di origine straniera imputato per uccisione di animale e maltrattamenti in famiglia, a 2 anni e 9 mesi di reclusione.
Il pm Raffaele Belvederi aveva chiesto 3 anni e 8 mesi. La difesa - avvocato Luca Berger - si è riservato di fare ricorso in appello non appena verranno depositate le motivazioni.
sabato 23 settembre 2023
IL CONSIGLIO DI STATO DICE NO AL RICORSO DI FUGATTI CHE VOLEVA AMMAZZARE F36. ESULTANO GLI ANIMALISTI
Roma (23 SETTEMBRE 2023) "Fugatti ha perso ancora, il Consiglio di Stato ha infatti rigettato il ricorso della PAT che chiedeva l'abbattimento dell'orsa F36. Una sconfitta l'ennesima per Fugatti che dovrebbe farlo riflettere sulle prossime mosse avendo incassato in una settimana due brucianti sconfitte sulla sua voglia di uccidere orsi e lupi. Chiediamo che F36 rimanga libera insieme ai suoi due cuccioli e possa affrontare il periodo del letargo che si sta avvicinando con tranquillità, ci domandiamo anche quanto stiano costando alle casse della Pat in spese legali tutte queste vicende, possibile che a oggi non vi siano dei cittadini che chiedono conto a Fugatti di rendicontare questa voce di bilancio che ci pare crescere sempre più?"
BRACCONIERI PAGANO E VENGONO SCAGIONATI
E’ stato un risarcimento a chiudere il processo che ha visto alla sbarra quattro pescatori di frodo, colti sul fatto in località Valle Santa, nell’Argentano. I quattro giovani, tutti di nazionalità rumena, di età compresa tra 21 e 35 anni erano stati pizzicati sul fatto dai carabinieri forestali, quando con sé avevano ancora il pescato. Ieri i quattro, tutti assistiti dall’avvocato Enrico Ferri, sono stati prosciolti dopo l’istanza accolta dal giudice di risarcire il danno. In solido, quindi, hanno pagato duemila euro di risarcimento dei danni: 1500 al Consorzio che gestisce l’attività in quell’area e 500 euro a una società sportiva. Si erano opposte a questa definizione del processo le parti civili. Il risarcimento è stato calcolato limitatamente ai pesci che sono stati recuperati morti, solo una parte rispetto al pescato complessivo che era di cinque quintali. I pesci ancora vivi furono infatti subito rigettati in acqua, come aveva spiegato in una precedente udienza, proprio l’avvocato Ferri. Il caso verrà quindi deciso a giugno, quando i quattro stranieri avranno completato la procedura.
La scoperta. L’importante risultato nel contrasto al bracconaggio ittico nella provincia di Ferrara in un’area, quella di Valle Santa, particolarmente protetta e infestata dall’azione di pescatori di frodo era stato raggiunto a febbraio scorso, quando i giovani furono scoperti dai carabinieri forestali: quattro pescatori di frodo colti sul fatto mentre erano intenti a raccogliere i pesci che avevano precedentemente ucciso o stordito con impulsi elettrici.Furono sorpresi, quindi, fermati dai militari dell’Arma che si erano appostati, in modo tale che i giovani non ebbero possibilità di opporre resistenza o trovare vie di fuga. Dopo aver catturato i bracconieri, i militari avevano immediatamente ributtato in acqua i pesci ancora vivi (circa tre quintali) mentre la parte restante, circa due quintali, già morta e non più idonea al consumo alimentare, fu sequestrata per poi essere destinata alla distruzione in un impianto autorizzato. Con un elettrostorditore, realizzato in maniera artigianale con cavi elettrici collegati ad una batteria, i quattro avevano "pescato" con l’ausilio di un gommone numerosi esemplari di carpe, siluri, carassi e anguille.
AIDAA PRONTA A DONARE AL PARCO DI ABRUZZO 200 ALBERI DA FRUTTA
CUORI LIBERI. AIDAA ANNUNCIA ESPOSTO ALLA PROCURA DI PAVIA
PAVIA (23 settembre 2023) "Quanto accaduto nel rifugio Cuori Liberi, con le cariche della polizia, gli animalisti portati via a braccio, la ragazza costretta a stare a testa in giu con violenza, ma sopratutto i maiali ammazzati nonostante fossero sani e nonostante non sia stato fatto il test sulla peste suina e molto altro non possono restare senza conseguenze per questo tra lunedi e martedi invieremo un esposto alla procura di Pavia per chiedere che vengano acceertati i fatti e le responsabilità, mentre ci chiediamo perhè in questa situazione non ci sia stato da parte delle autorità un atteggiamento di apertura e confronto come in altre occasioni tenendo conto del fatto che in altre occasioni si sono trovate soluzioni che hanno permesso la salvezza della vita dei maiali, procedure del resto previste dalla legge. Presenteremo infine un esposto all'ordine dei medici veterinari per chiedere di verificare il comportamento dei veterinari che hanno eseguito le sentenze di mrte senza prospettare diverse soluzioni e sui loro atteggiamenti successivi". Questo il comunicato stringato ma esplicito emesso dell'Associazione Italiana Difesa Animali AIDAA ed Ambiente in merito a quanto accafuto nei giorni scorsi dentro e fuori il rifugio Cuori Liberi di Sairan
o in provincia di Pavia.
venerdì 22 settembre 2023
STAVA ANDANDO A LIBERARE I CAVALLI LA DONNA MORTA PER GLI INCENDI IN SICILIA
(Adnkronos) - C'è una vittima degli incendi che hanno devastato oggi la Sicilia. Si tratta di una donna di 42 anni trovata morta in un canalone vicino all'autostrada in zona Cefalù, nel Palermitano. La donna era andata insieme al padre e al fratello a liberare dei cavalli che si trovavano in una stalla assediata dalle fiamme, in zona Sala Verde a Mazzaforno. Ma le fiamme hanno devastato tutta la zona del palermitano. Situazione di allerta in particolare per la discarica di Bellolampo, ma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha reso noto che "sull’incendio scoppiato nelle vicinanze del Tmb sono state scongiurate conseguenze gravi grazie al tempestivo intervento delle maestranze della Rap. Le fiamme, non hanno interessato una zona ad uso delle attività di gestione del ciclo dei rifiuti, hanno colpito solo ramaglie e in questo momento sono presenti sul posto anche squadre di Vigili del fuoco per monitorare la situazione. Con il Coc (Centro operativo comunale) attivo presso il Comando di polizia municipale stiamo seguendo l’evoluzione degli altri incendi che sono divampati in altre zone della città. Ringrazio per gli sforzi messi in campo in queste difficili ore i Vigili del fuoco, le forze dell’ordine, le pattuglie di polizia municipale, la Protezione civile regionale e la Protezione civile comunale, che sono al lavoro per attutire gli effetti dei roghi”.
Sarebbe sotto controllo anche l'incendio in viale delle Scienze, che ha costretto ad evacuare l'Edificio 18 dell'Università. Le fiamme hanno interessato un'area privata tra Parco Cassarà e la cittadella universitaria. All'Università ancora qualche piccolo focolaio dietro l'Edificio 15 ma tutto è stato messo in sicurezza e non si registrano danni a persone e cose.
ANIMALISTI.: "SOSPENDETE LA RIFFA DEGLI AGNELLI E' UN VERGOGNA". AIDAA : DENUNCIAMO IL VESCOVO DI TEGGIANO ED IL SINDACO DI PADULA
PADULA (22 SETTEMBRE 2023) "Sospendete subito quella riffa e quei fuochi di artificio ed intanto nei prossimi giorni invieremo un esposto alla procura della repubblica per istigazione al maltrattamento di animali a carico degli organizzatori della manifestazione, del sindaco e del vescovo della diocesi di Teggiano monsignor Antonio De Luca." La dura e ferma posizione degli animalisti di AIDAA si riferisce alla riffa ed allo spettacolo pirotecnico previsto in occasioni delle festività francescane denominata "Riffa degli agnelli", una lottera che vede come premi diversi animali tra cui gli agnelli, ma anche caprette, vitelli, maiali, conigli, galline e polli. "E' semplicemente folle solo concepire questa iniziativa, che diventa poi assurda se pensiamo che viene proposta all'interno dei festeggiamenti di San Francesco e la lotteria si svolge proprio tra le mura del convento francescano. Gli animalisti vanno giu duri con gli organizzatori a cui intimano l'immediata sospensione della lottera ma anche dello spettacolo pirotecnico che è previto prima della "riffa degli agnelli" e che sicuramente spaventerebbe a morte gli animali presenti. "E' una cosa che non si può sentire- concludono gli animalisti di AIDAA- fermate questa vergogna e fermatela subito".
GATTARA MINACCIATA A CIPRESSA
Una “gattara ”è stata apostrofata in malo modo e quindi minacciata. L'episodio è accaduto a Civezza creando allarme fra quanti hanno a cuore le sorti dei felini.
Gattara minacciata a Cipressa
Oggetto delle particolari "attenzioni", la signora che si occupa della colonia felina, all'ingresso del paese, provenendo da Poggi. Aggredita verbalmente da un'altra donna. Minaccia finale: "Se non si fanno sparire questi gatti, ci penserò io". Gli amanti dei felini si sono così preoccupati poiché, qualche anno fa, molti gatti erano spariti nel nulla, probabilmente uccisi da mani rimaste ignote.Maria Franca Lepre, volontaria zoofila premiata dall'Accademia dei Gatti Magici di Fiesole (Firenze) per aver scritto libri sugli animali nonché creatrice della "Zampa d'Oro", riconoscimento ai comuni impegnati nella tutela degli animali, vive a Poggi, paese a fianco a Civezza. Conosce a fondo le problematiche legate ai gatti del paese vicino. "Questa signora - afferma - si occupa della colonia in maniera civile e responsabile. Gli porta il cibo, li cura e una volta finiti i pasti ripulisce tutto. I gatti non portano alcuna sporcizia".
Sul luogo ci sono solo tre contenitori regalati da un dirigente privato in pensione, e una ciotola d'acqua.AIDAA. SERVONO PONTI ERBOSI PER EVITARE GLI INVESTIMENTI DI ANIMALI SELVATICI DI GROSSA STAZZA
ZOCCA. ANCHE QUI CANI UCCISI CON IL VELENO
Tre cani uccisi con il veleno per topi nel giro di due anni, l’ultimo caso lo scorso 4 settembre. È successo a una famiglia di Montombraro di Zocca e la signora, Nausicaa Bergamaschi, sta adottando tutti gli accorgimenti possibili affinché questa strage possa avere una fine. Ne possiede ancora tre fra meticci e di razza. Per i primi due uccisi pende una denuncia contro ignoti e per l’ultimo caso è in arrivo. "I nostri cani vivevano nel cortile davanti a casa. Ne avevamo sei. Per i primi due, Penny e Yaya, dall’autopsia eseguita dall’Istituto zooprofilattico di Modena, è risultato che all’interno dell’esofago avevano tracce di veleno per topi. Il 4 settembre, Ares, un Golden Retriever, ha ingerito di certo una polpetta avvelenata. Lo ha accertato l’autopsia: nell’esofago aveva materiale alimentare non identificabile. Per sopprimere gli animali usano questo tipo di veleno – spiega la signora – perché non dà sintomatologie di avvelenamento, come ad esempio bava alla bocca. Lo utilizzano perché passa sembrare una morte naturale". I cani di casa Bergamaschi, fino ad ora, hanno vissuto nel cortile circondato da una recinzione che non permette visibilità dalla strada. "Probabilmente il loro abbaiare ha infastidito qualcuno. Ora ho installato tre telecamere nel giardino e di notte i cani li portiamo in casa".
giovedì 21 settembre 2023
IL CONSIGLIO DI STATO SALVA I LUPI DELLA LESSINNIA IN ATTESA DELL'UDIENZA DEL TAR IL PROSSIMO 28 SETTEMBRE
(ANSA) - TRENTO, 21 SET - Con il decreto pubblicato questa mattina, il presidente della terza sezione del Consiglio di Stato ha sospeso l'abbattimento di due lupi ritenuti responsabili di diverse predazioni nella zona di malga Boldera nella Lessinia trentina. La decisione avrà effetto fino al prossimo 28 settembre quando, in udienza collegiale, il Tar di Trento deciderà se confermare o meno la sospensione. Lo comunica una nota di Lav, Lndc Animal Protection e Wwf.
"I lupi trentini sono di nuovo salvi grazie al rapido intervento delle associazioni - si legge ancora nella nota - ora il lavoro incessante dei nostri legali si concentra sull'udienza del 28 settembre e sullo smontare le argomentazioni utilizzate da Fugatti per giustificare l'uccisione dei lupi".
NEBIDA. STERMINATA COLONIA FELINA . AIDAA IN PROCURA
IGLESIAS (21 SETTEMBRE 2023) Una strage, oltre venti i gatti di una colonia felina morti avvelenati a Nebida un frazione di Iglesias in Sardegna, secondo la ricostruzione fatta dai volontari che accudiscono quella colonia molti gatti sono morti tra atroci sofferenze. Sulla vicenda l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ha annunciato per i prossimi giorni l'invio di una denuncia alla procura della repubblica di Cagliari per andare a fondo e scoprire i responsabili di questo gesto vigliacco e criminale.
TORRE DEL GRECO . BRACCONIERE BECCATO CON I CARDELLINI . DENUNCIATO
Torre del Greco. Cardellini pregiati «intrappolati» in piccole gabbie nascoste in uno scantinato: denunciato bracconiere di 76 anni. E’ il risultato dell’operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Parco – supportati da un equipaggio radiomobile della caserma Dante Iovino e dalle guardie della Lipu di Napoli – all’interno di un fabbricato di viale Europa, la lunga strada di collegamento tra la Litoranea e piazzale Leopardi.
I controlli erano scattati all’indomani di una segnalazione arrivata da qualche residente della zona, pronto a denunciare i «rumori sospetti» provenienti dall’edificio.
Una felice intuizione, perché – durante l’ispezione dello scantinato dello stabile – i carabinieri hanno rinvenuto, nascosti in gabbiette anguste, diversi esemplari di cardellino (carduelis carduelis), specie particolarmente protetta e tutelata dalla convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa: cardellini di cui è vietata la cattura, la detenzione e l’uccisione.
Non solo: durante gli accertamenti sono stati rinvenuti anche una rete per uccellagione e i materiali necessari a costruire ripari temporanei per l’illecito prelievo dell’avifauna selvatica, nonché delle gabbie-trappola per la cattura degli uccelli.
Nel corso delle operazioni di salvataggio dei cardellini è stato rilevato che su alcuni uccellini erano state collocate delle imbracature pettorali per utilizzare tali animali come zimbelli (richiami vivi), costringendoli a sopportare violenze non consone con le caratteristiche etologiche della specie.
Il responsabile è stato individuato in V.A., di anni 76, già protagonista in passato di episodi di bracconaggio. L’anziano pensionato è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria per maltrattamento di animali, detenzione di fauna particolarmente protetta e per uccellagione.
Rischia una pena fino a 18 mesi e la multa fino a 30.000 euro. Gli uccelli sono stati tutti sequestrati e ricoverati presso il Centro Recupero Animali Selvatici dell’Asl Napol 1 per le cure di rito prima di essere rimessi in libertà.Torre del Greco. Cardellini pregiati «intrappolati» in piccole gabbie nascoste in uno scantinato: denunciato bracconiere di 76 anni. E’ il risultato dell’operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Parco – supportati da un equipaggio radiomobile della caserma Dante Iovino e dalle guardie della Lipu di Napoli – all’interno di un fabbricato di viale Europa, la lunga strada di collegamento tra la Litoranea e piazzale Leopardi.
I controlli erano scattati all’indomani di una segnalazione arrivata da qualche residente della zona, pronto a denunciare i «rumori sospetti» provenienti dall’edificio.
Una felice intuizione, perché – durante l’ispezione dello scantinato dello stabile – i carabinieri hanno rinvenuto, nascosti in gabbiette anguste, diversi esemplari di cardellino (carduelis carduelis), specie particolarmente protetta e tutelata dalla convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa: cardellini di cui è vietata la cattura, la detenzione e l’uccisione.
Non solo: durante gli accertamenti sono stati rinvenuti anche una rete per uccellagione e i materiali necessari a costruire ripari temporanei per l’illecito prelievo dell’avifauna selvatica, nonché delle gabbie-trappola per la cattura degli uccelli.
Nel corso delle operazioni di salvataggio dei cardellini è stato rilevato che su alcuni uccellini erano state collocate delle imbracature pettorali per utilizzare tali animali come zimbelli (richiami vivi), costringendoli a sopportare violenze non consone con le caratteristiche etologiche della specie.
Il responsabile è stato individuato in V.A., di anni 76, già protagonista in passato di episodi di bracconaggio. L’anziano pensionato è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria per maltrattamento di animali, detenzione di fauna particolarmente protetta e per uccellagione.
Rischia una pena fino a 18 mesi e la multa fino a 30.000 euro. Gli uccelli sono stati tutti sequestrati e ricoverati presso il Centro Recupero Animali Selvatici dell’Asl Napol 1 per le cure di rito prima di essere rimessi in libertà.