martedì 31 maggio 2022

PORTARE IL CANE IN SPIAGGIA DOPO IL COVID. DIRITTI E DOVERI

ROMA  (31 MAGGIO 2022) Dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, in queste settimane hanno riaperto tutte le spiagge italiane e tutti i lidi pubblici e privati e migliaia di turisti italiani e stranieri con i propri cani al seguito si sono riversati o si riverseranno a partire dal ponte del 2 giugno sulle spiagge italiane comprese quelle dei fiumi e dei laghi. L'Italia ha a disposizione oltre 8.000 km di spiagge ma non esiste una normativa univoca sull'accesso dei bagnanti con i cani al seguito. Per ovviare questo inconveniente l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente anche quest'anno grazie all'apporto dei suoi esperti ha messo a punto una serie di consigli sui diritti e doveri dei bagnanti con il cane al seguito sulle spiagge italiane, ricordando comunque che prima di accedere alle spiagge private è buona cosa informarsi di cosa prevedono i singoli regolamenti. Ecc comunque di seguito le regole generali a cui attenersi

1 – Per raggiungere la spiaggia libera con il nostro cane è consentito il passaggio sia sulla battigia che attraverso gli stabilimenti balneari, il cane deve comunque sempre essere al giunzaglio corto (metri 1,5) e con museruola al seguito.

2 – Ogni comune deve indicare con appositi cartelli la presenza di spazi di spiaggia libera destinati ai bagnanti con cani al seguito, in questo caso è proibito portare il cane in spiagge non autorizzate, mentre si può portare il cane ovunque se non vi sono spiagge libere a loro dedicate.

3 – I divieti e i relativi cartelli devono essere sempre segnalati con riferimento al decreto, alla legge regionale o alla ordinanza comunale o della guardia costiera qualora non vi sia quella indicazione i cartelli sono illegali.

4 – Il cane in spiaggia deve essere tenuto al guinzaglio corto e con museruola al seguito e comunque si deve garantire sempre l’acqua e l’ombra ed è assolutamente vietato tenere i cani al sole specialmente nelle ore di maggior calore

5 – portare sempre paletta e sacchettino per la raccolta delle deiezioni dei cani, cosi come è obbligo rimuovere i propri rifiuti portandoli con se se non vi sono appositi cestini di raccolta quando ci allontaniamo dalla spiaggia.

6 – I cani possono entrare in mare sempre tranne nei casi di divieto esplicito ed indicato.

7 – Avere sempre e comunque rispetto per il prossimo, compresi quelli che non amano i cani. Se si è in spiaggia mista occorre tenere sempre il proprio cane con sé.

8 -  Fate attenzione alle zampe del cane e non portatelo a spasso sull'asfalto o sulla sabbia bollente nelle ore di maggior sole le zampe potrebbero subire gravi ustioni.


SALVATI 39 GATTI DA UN ACCUMULATORE SERIALE A MIRANO

 TREntanove gatti, di cui 16 adulti e 23 cuccioli, molti dei quali non in buone condizioni di salute, sono stati messi in salvo nei giorni scorsi dai volontari dell'Oipa Venezia, con il supporto delle guardie zoofile e dell'Enpa di Mira. «Tutti i gatti necessitavano di cure veterinarie per varie patologie, date anche dall’ambiente malsano dove erano costretti a vivere» spiegano dall'Oipa.

Si tratta, per buona parte, di cuccioli di età compresa tra le poche ore e il mese di vita. Vivevano all'interno di un'abitazione di Mirano, in condizioni igieniche precarie, dove sono stati recuperati per poi essere affidati ai volontari dell'Enpa e portati nel rifugio di Gambarare di Mira. Qui sono stati sottoposti a cure veterinarie e a sterilizzazione e ora cercano famiglia.



ARRIVANO A MONTALTO I CANI BAGNINO

 La sicurezza è al primo posto sul litorale di Montalto Di Castro (VT), dove per la stagione balneare 2022 l’amministrazione comunale ha di nuovo attivato il servizio di assistenza bagnanti sulle spiagge libere del territorio. Si tratta dell’installazione di due torrette in località Sanguinaro e sulla spiaggia antistante Piazzale Tirreno. A Pescia Romana le postazioni sono invece tre: in località Marina di Pescia, Costa Selvaggia e Casalaccio.


lunedì 30 maggio 2022

NELL'APPENNINO SONO RIMASTI 70 ORSI.

 Più volte protagonista di video che hanno documentato le sue scorribande in città alla ricerca di cibo, Juan Carlito è un orso bruno marsicano che fino a qualche mese fa aveva stabilito il suo domicilio a Roccaraso. Qui era sicuro di sfamarsi facilmente rovistando nei cassonetti dei rifiuti, entrando nei pollai, addirittura mangiando cibo offerto dagli stessi abitanti, lasciato a portata di mano pur di strappargli una foto o un video. Ormai trasferito da Roccaraso in un’area isolata del Parco Nazionale d’Abruzzo, Juan Carlito - in codice M20 - è uno dei 70 orsi bruni marsicani, una sottospecie unica al mondo che vive nell’Appennino centro-meridionale, nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nella Maiella, nel Sirente-Velino e nelle Riserve di Monte Genzana e Alto Gizio.

I rischi di un’eccessiva confidenza

Il problema di Juan Carlito - e di altri orsi come lui - è che è eccessivamente abituato alla presenza dell’uomo. Ha un atteggiamento confidente, il che sovverte la regola base della coesistenza orso-uomo fondata sul tenersi a debita distanza. Non farlo può creare una serie di conflitti e problemi che nel caso dell’orso aggravano le minacce già esistenti: bracconaggio, avvelenamenti, incidenti legati alla frammentazione dell’habitat. Per l’uomo - a parte il rischio di aggressioni, molto limitato ma certo non nullo - l’eccessiva confidenza produce danni all’agricoltura, al bestiame, all’apicoltura.

“Il vero amico dell’orso è chi si tiene a distanza. Purtroppo le persone quando vedono aggirarsi un orso nelle strade di un paese pensano di avere a che fare con un animale domestico e osano molto di più rispetto a quello che farebbero avvistandolo in un bosco. Da parte sua l’orso pur andando volontariamente nel centro abitato perché recupera facilmente cibo, si trova comunque a vivere una situazione di forte stress”, precisa Giovanna Di Domenico, una biologa che da molti anni studia gli orsi.

Le regole della coesistenza

Nel caso dell’orso bruno marsicano la coesistenza è particolarmente sfidante essendo l’Appennino un ambiente fortemente antropizzato. In media una femmina di orso bruno marsicano per vivere ha bisogno di muoversi in un'area di circa 140 chilometri quadrati, un maschio quasi il doppio. Il che rende inevitabile che un centro abitato rientri nel territorio di un orso.

In particolare il Parco nazionale della Maiella è un’area di espansione dell’orso marsicano. Le interazioni uomo-orso sono dunque sempre più frequenti: perciò il Parco sta realizzando con il Wwf il Life ARCPROM - “Bentornato Orso gentile”, un progetto italo-greco finanziato dall’Unione Europea per migliorare la coesistenza tra le due specie attraverso la comunicazione, il dialogo con il territorio e la prevenzione delle situazioni di potenziale conflitto.

Alla base del progetto la consapevolezza che la presenza degli orsi non è incompatibile con quella dell’uomo a patto di trovare un giusto equilibrio e di rispettare una sorta di decalogo: un pacchetto di regole e di comportamenti per evitare contatti troppo ravvicinati. Tentare di spingere l’orso a giocare come un animale da compagnia comporta un rischio per gli esseri umani e il probabile abbattimento per motivi di sicurezza per l’orso.

Tra le regole: prevenire gli eccessi di confidenza dell’animale verso l’uomo proteggendo campi coltivati, orti, pollai e cassonetti dei rifiuti in modo da non rendere i centri abitati dei veri supermarket. Importante anche ridurre il disturbo dovuto alla presenza dell’uomo nelle aree in cui l’orso si nutre e riposa. Infine è necessario proteggere con adeguate misure il bestiame, le coltivazioni, gli alveari.

Un premio per apicoltori e agricoltori

Si tratta dunque di riscrivere correttamente il rapporto uomo orso. Per farlo il Parco della Maiella ha presentato, nella Giornata dei parchi che si festeggia il 24 maggio, "Bear Friendly", un marchio a disposizione degli apicoltori e degli agricoltori che adottano tecniche e comportamenti per favorire la tutela dell’orso, della biodiversità e dell’ecosistema, mantenendo al tempo stesso un equilibrio con le esigenze produttive del territorio.

"Bear Friendly" è un riconoscimento per i produttori che operano nei Comuni dell’area protetta evitando situazioni di conflitto con l’orso. Il progetto premia gli apicoltori che nella loro attività proteggono gli alveari dai danni da orso, così come gli agricoltori che coltivano varietà locali o utilizzano metodi di produzione biologica, contribuendo alla tutela della biodiversità, fondamentale per la vita dell’orso.

“Apicoltori e agricoltori”, spiega Luciano Di Martino direttore del Parco della Maiella, “hanno lavorato assieme al Parco e al Wwf e hanno dedicato con passione il loro tempo alla stesura del disciplinare, mostrando entusiasmo nei confronti di questa iniziativa che permette di migliorare l’immagine dell’impresa attraverso un premio che riconosce gli sforzi messi in atto, volontariamente, per trovare un giusto equilibrio tra le esigenze produttive e il mantenimento delle risorse naturali a cui sono legati".



ANCORA UNA CUCCIOLATA ABBANDONATA TRA LE CAMPAGNE DEL FUCINO

 Pescina. Abbandonati in una cassetta degli ortaggi. Lasciati tra l’erba alta con il rischio che nessuno li trovasse e salvasse. Lasciati sotto la pioggia per una notte intera. L’ennesimo atto vergognoso nei confronti di sei piccoli cani, abbandonati tra le campagne. La segnalazione è arrivata al 112 dei carabinieri che ha subito allertato i militari del Reparto Parchi, della stazione di Gioia dei Marsi. I cuccioli si trovavano tra strada 23 e strada 24, nel Fucino. I carabinieri hanno fatto riferimento all’associazione composta da volontari A.M.A. Mano nella Zampa di Pescina, con l’intervento del servizio veterinario della Asl. Sul posto il medico veterinario Nicola Pisegna Orlando.

“Questa l’ultima immagine vergognosa di abbandono di cucciolate . In questo caso nel Fucino. Anche stavolta metteremo una pezza a colori con l’azione congiunta di Asl, Carabinieri forestale, volontari (grazie Claudia) ma si rischia di esplodere”, scrive sui social il dottore Pisegna Orlando, “denunciando” quanto accaduto, soprattutto per sensibilizzare quanto più possibile sul tema, “la Asl se vorrà reggere botta dovrà triplicare strutture, mezzi, risorse umane e finanziarie. Decine e decine di richieste ogni giorno con la pretesa ormai diffusa che bisogna fare tutto e subito, ovviamente con soldi pubblici. Basterebbe una legge che rendesse obbligatoria la sterilizzazione delle femmine ad esclusione di chi alleva in maniera professionale vende cucciolate e paga le tasse”.



INCENDIO IN UN ALLEVAMENTO A NOCERA. MORTI TRA LE FIAMME 13 CANI

 Un incendio scoppiato ieri a Nocera Inferiore ha ucciso tredici cani, di cui nove cuccioli e quattro adulti. Un bilancio drammatico, quello accertato in un allevamento privato di via del Parco nel quartiere di Piedimonte, a Nocera Inferiore. L'episodio si è verificato sabato pomeriggio, intorno alle 18. Inutile l'intervento dei vigili del fuoco, che hanno provato a salvare gli animali, insieme al servizio veterinario del'Asl. Sull'episodio sono state avviate le indagini da parte della polizia locale e dei carabinieri di Nocera Inferiore per stabilire le cause del rogo, che appaiono del tutto accidentali. Si pensa ad un potenziale cortocircuito.  I cuccioli e gli adulti morti erano in un allevamento di Amstaff. Le carcasse carbonizzate sono state sequestrate per svolgere eventuali approfondimenti. L'Amstaff è un cane che deriva dall'incrocio di due razze di antenati, ovvero il Bull and Terrier e il Blue Paul Terrier. Si tratta di un animale considerato molto popolare in Europa e in America, perfetto per famiglie con bambini e per chi ama svolgere della regolare attività fisica.



PRESTO UNA SOLUZIONE PER LA SIGNORA CON 46 CANI DI MORTARA

 La signora vive con più di trenta cani nella sua casa, una villetta indipendente in un quartiere residenziale di Mortara (Pavia) che ha preso in affitto. Una vicenda che è diventata anche un caso politico: prima ci sono state le lamentele dei vicini, poi c’è stato l’esposto della minoranza, e dopo ancora l’ordinanza restrittiva del sindaco Marco Facchinotti che, tra le altre cose, impone «che il numero dei cani ospitati nella proprietà sia ridotto, che si proceda alla loro sterilizzazione, che si provveda ad una adeguata pulizia e si limiti al massimo il disturbo acustico al vicinato». Inoltre, «di separare i cani adulti di sesso femminile dai maschi, in attesa di provvedere entro tre mesi alla sterilizzazione». L’ordinanza è rivolta a due persone: non solo la donna che vive lì e accudisce gli animali, ma anche alla proprietaria di casa. Quest’ultima abita altrove, ma è ritenuta responsabile.

Il controllo di guardie zoofile, forestali, polizia locale e Ats

Le prime segnalazioni sono arrivate dal vicinato. Dopo un controllo che risale a metà maggio da parte delle guardie zoofile dell’Oipa di Pavia, dei carabinieri forestali, della polizia locale di Mortara e di Ats Pavia sono stati «censiti» in quell’abitazione 46 cani. La proprietaria ha sempre affermato di averne 31. La situazione, nota da tempo, non ha mai trovato una soluzione anche se ora sembra esserci uno spiraglio che accontenterebbe tutti: grazie alla costituzione di un’associazione quasi ad hoc, «Amici di Fido» di Mortara, molto presto la donna e i suoi cani si sposteranno in una proprietà di campagna a Mede, dove verrà creata una struttura per ospitare gli animali con più spazio e meno rischi di disturbare il vicinato. Proseguirà comunque la «lotta» con le istituzioni.

I cani abbandonati

In un’intervista rilasciata al settimanale locale L’Informatore Vigevanese, la signora aveva precisato di «voler querelare per calunnia il sindaco Marco Facchinotti, il vicesindaco Luigi Tarantola e il consigliere di minoranza Marco Barbieri per le velate accuse di maltrattamenti». «In realtà — prosegue — io mi occupo di questi animali abbandonati mentre il Comune, che non dispone di un canile, si è sempre disinteressato del problema. Durante il sopralluogo i cani sono stati controllati e nessuno ha rilevato segni di maltrattamenti. A suo tempo avevo scritto al sindaco per provare a trovare insieme una soluzione per i cani abbandonati della città ma non ho mai ricevuto risposta. Abbiamo raccolto questi randagi, molti dei quali sono stati abbandonati davanti alla nostra porta di casa. Li nutriamo e ci sobbarchiamo le spese veterinarie facendo un servizio anche per la collettività ma non ricevendo da essa il minimo sostegno. Se ora la situazione dell’alloggio si risolve, e ci trasferiremo in campagna, è solo per nostra volontà e non certo per l’aiuto delle istituzioni».



NATO UN CUCCIOLO DI CAPRIOLO NEL CENTRO DI RECUPERO FAUNA

 TREVISO – Lo hanno già ribattezzato “Bambi”. Non si sa ancora se sia maschio o femmina, ma l’emozione era troppa. E’ arrivata la cicogna, stavolta in senso figurato, nel Centro di recupero animali selvatici della Provincia di Treviso. Nel polo accanto al Sant’Artemio è venuto alla luce un nuovo cucciolo di capriolo. Un po’ a sorpresa.

«I volontari che fanno il giro per dare da mangiare agli animali si sono ritrovati a salutare un nuovo piccolo arrivato all’interno delle recinzioni delle capriole femmina», spiegano dal centro guidato da Michela Dugar. Il fiocco azzurro o rosa, ancora da determinare, non era infatti cosa scontata. «C’erano tre capriole femmina in attesa di riabilitarsi per poi essere liberate – specificano – una era in dolce attesa ormai da parecchio. Avevamo sempre evitato farmaci non adatti alla gravidanza e ridotto lo stress al minimo, nella speranza che riuscisse a portarla a termine. Ma non mancavano le preoccupazioni. Non sapevamo entro quando ci avrebbe fatto conoscere il suo piccolo, oppure se avrebbe preferito aspettare di essere liberata prima di darlo alla luce». Ecco perché è stata una sorpresa. Il cucciolo ora sta bene. Ha già iniziato a scorrazzare accanto alla madre. Non appena sarà possibile verranno liberati entrambi.



GATTI SPARITI . SON FINITI NELLA GABBIA DI UN BRACCONIERE

 Diverse segnalazioni di animali d'affezione spariti sono arrivate negli ultimi tempi alla sede Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) di Pisa. Le misteriose sparizioni riguardavano in particolare una zona golenale lungo il fiume Serchio, a San Giuliano Terme. Qui negli ultimi due anni sono scomparsi tre gatti, mentre un quarto gatto ed un cane sono risultati avvelenati dopo aver frequentato questo luogo; il cane purtroppo è morto, mentre il felino è stato salvato grazie all'intervento del veterinario.

Le indagini sembravano ad un punto morto quando, a seguito di ordinanza comunale, come rende noto l'Enpa, è stato demolito un fabbricato costruito abusivamente nella golena: nel corso delle operazioni di demolizione sono stati rinvenuti al suo interno armi e silenziatori, oltre ad altre attrezzature per il bracconaggio: una gabbia-trappola, due reti per catturare gli uccelli e 18 tagliole di diverse dimensioni, scoperte che fanno ipotizzare una organizzata e prolungata attività di bracconaggio.

"Dalle testimonianze sembra inoltre che il bracconiere avesse mascherato completamente l’area tramite delle siepi e avesse installato un impianto di videosorveglianza, in questo modo poteva tenere sotto controllo l’area esterna e in qualche modo prevenire il lavoro degli addetti alla vigilanza - sottolineano da Enpa - le armi ed i silenziatori, che sono vietati dalla legge, sono stati sequestrati dai Carabinieri al momento della demolizione, mentre le attrezzature per il bracconaggio sono state prese in consegna dalle Guardie E.N.P.A. e dalle Guardie venatorie del W.W.F. di Pisa".

Sul posto le Guardie Enpa hanno potuto verificare la presenza di brandelli delle reti che erano state fissate ai rami degli alberi dal bracconiere per catturare gli uccelli, e sono stati anche trovati sparsi al suolo parecchi granuli di una sostanza che sembrerebbe metaldeide, cioè veleno per lumache. La sostanza è stata rimossa e alcuni campioni sono stati inviati all'ASL per l'analisi e la verifica dell'effettiva presenza del veleno.

"Lo spargimento indiscriminato di veleni al suolo è vietato dalla ordinanza del Ministero della Salute del 27 luglio 2021 e, anche se questi potentissimi veleni sono purtroppo in libera vendita, la normativa prescrive tutta una serie di limiti ed accortezze nell'uso per evitare che animali diversi dalle cosiddette 'specie obiettivo' restino vittime di queste sostanze - sottolineano da Enpa Pisa - le Guardie intervenute ipotizzano che i gatti ed i cani possano essere stati catturati con la gabbia-trappola oppure avvelenati perchè disturbavano l'attività del bracconiere. Le indagini hanno portato all'acquisizione dei referti anatomo-patologici relativi agli animali uccisi o avvelenati in passato e si sta procedendo sui reperti organici trovati nella gabbia-trappola che potrebbero dimostrare che questa è servita anche per la cattura dei gatti".



sabato 28 maggio 2022

SPARO' A UN CACCIATORE CHE GLI AVEVA FREDDATO IL CANE. SI BECCA TRE ANNI DI GALERA

 Accusato di tentato omicidio, per aver sparato, durante una battuta di caccia, a un altro cacciatore che per sbaglio gli aveva ucciso il cane, Paolo Minchella, 60enne di Pontinia, è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone, a tre anni e un mese di reclusione.

I fatti risalgono al 23 dicembre 2021. Nei pressi del canale Cicerchia, tra Fogliano e Borgo Grappa, un cacciatore di 30 anni sparò e uccise il cane dell’imputato, scambiandolo per un animale selvatico. Per tutta risposta il 60enne fece fuoco, secondo gli inquirenti cercando di uccidere il giovane cacciatore che aveva freddato il suo amico a quattro zampe. Il 30enne venne ferito a una gamba e Minchella arrestato.



UFFICIALE. I GATTI RICONOSCONO I LORO PADRONI PER NOME

 Forse non lo sapevate ma esiste una teoria del complotto assurda (naturalmente nata su internet) che considera i gatti come creature mandate dagli alieni per spiarci. Ovviamente è una teoria folle, nessuno si separerebbe da esseri così soffici e carini. Questa narrazione però mette in evidenza il lato schivo e indipendente di questi felini, che a volte sembrano vivere su un altro piano della realtà, al di là dei cani, ad esempio, che invece sono estremamente sensibili e legati a tutto ciò che li circonda.Ora però una nuova ricerca sta sfatando questo mito, raccontando i gatti in maniera molto diversa da quello che potremmo aspettarci. Secondo un nuovo studio sembra che riconoscano i nomi che gli diano e non solo, anche i nomi dei loro simili e forse anche dei loro padroni."Quello che abbiamo scoperto è sorprendente", ha spiegato all'Asahi Shimbun il ricercatore di scienze animali Saho Takagi, ora all'Università di Azabu in Giappone."Voglio che le persone sappiano la verità. Sembra che i felini non ascoltino le conversazioni delle persone, ma in realtà lo fanno".Gli esperimenti hanno preso in esame gatti che vivono nei famosi cat-cafè giapponesi e che quindi hanno interazioni con moltissimi umani e altri gatti. Nei test, i ricercatori avrebbero presentato a un gatto l'immagine di un gatto familiare della stessa casa/bar chiamato "gatto modello", mostrando la fotografia del gatto sullo schermo di un computer. Durante la visualizzazione dell'immagine, una registrazione della voce del proprietario pronunciava ad alta voce il nome del gatto modello o pronunciava un nome diverso. Ciò che il team ha scoperto è che i gatti domestici trascorrevano più tempo a fissare lo schermo del computer durante la condizione incongruente, forse perché erano perplessi o incuriositi dalla mancata corrispondenza dell'immagine e del nome del gatto modello.Test simili sono stati fatti con gatti domestici e con le immagini dei loro padroni, dimostrando anche qui una certa interazione con immagini familiari, anche se in modo leggermente diverso."La nostra interpretazione è che i gatti che vivono con più persone hanno più opportunità di sentire i nomi usati rispetto ai gatti che vivono con meno persone e che vivere con una famiglia per un tempo più lungo aumenta questa esperienza", spiegano i ricercatori."In altre parole, la frequenza e il numero di esposizione agli stimoli possono rendere più probabile l'associazione nome-volto".Sebbene per molti versi il loro cervello rimane un mistero siamo quantomeno riusciti a verificare che ci calcolano come parte della loro vita.



MILANO. BIMBA MORSICATA DAL CANE. MULTATA LA DOG SITTER

 Novecento euro di multa e risarcimento dei danni, che dovrà essere quantificato in sede civile. Oltre al pagamento delle spese legali. Sono passati quasi 5 anni ma finalmente è arrivata una sentenza di condanna penale (di cui ancora non abbiamo le motivazioni) che fa giustizia". Lo fa sapere l’avvocato Cristian Bentivegna, che ha difeso la bimba morsa al piedino sinistro da un rottweiler ai giardinetti di via Sammartini, in zona stazione Centrale, il 29 luglio del 2017. La piccola, nata a Milano da genitori cinesi, allora aveva meno di un anno. Oggi ne ha quasi 6 "e per fortuna sta bene – dice il papà, Alex Xu, quarantaduenne, che gestisce il ristorante “Il Passeggero“ di fronte a quel parchetto e che ha altri due figli di 8 e 13 anni – . Questo è l’importante. Le è rimasta una cicatrice sul piede che all’inizio ci ha fatto temere potesse causarle problemi nel camminare, Non solo: per un bel po’ di tempo ha avuto paura dei cani". La sentenza "mi soddisfa ma è stato un procedimento lunghissimo, stancante". La dog sitter che quel giorno aveva portato a spasso il cane "è stata riconosciuta responsabile del reato di lesioni personali colpose e minacce – precisa l’avvocato Bentivegna – e oltre al pagamento della sanzione è stata condannata, insieme al proprietario dell’animale, in qualità di responsabile civile, a risarcire il danno alla parte civile costituita. Il risarcimento sarà da quantificare in sede civile, con un altro processo". Non è ancora finita. La battaglia legale passa su un altro terreno.

Quella sera d’estate di quasi 5 anni fa, la piccola era al parchetto. "Erano circa le 19.30. Non c’erano ancora molti clienti e una cameriera, per far prendere un po’ d’aria alla bimba, l’aveva portata ai giardinetti. Dopo pochi minuti ho sentito un vociare seguito da un pianto a dirotto. Mi sono precipitato, ho visto mia figlia che piangeva e perdeva sangue da un piede. La dipendente mi ha subito detto che la piccola era stata morsa da un cane non tenuto al guinzaglio". La bimba era stata poi accompagnata in ambulanza al Niguarda, dove era stata medicata per una ferita lacero contusa provocata dal morso. Prognosi: 10 giorni. L’episodio aveva infiammato gli animi dei residenti del condominio di via Sammartini 31, che avevano appeso cartelli per invitare i proprietari dei cani e i dog sitter a "raccogliere i bisogni degli animali" e ricordando "che i cani devono essere tenuti al guinzaglio. L’avvocato incalza: "Ci vorrebbe anche un preciso regolamento per i dog sitter, in particolare per chi si occupa di cani di media e grossa taglia: è un lavoro che comporta precise responsabilità".



PARCO DELL'ASPROMONTE . I CANI CERCANO I BOCCONI AVVELENATI


 Nei giorni scorsi tre unità cinofile antiveleno (Uca) dei carabinieri forestali composte da tre conduttori e da quattro cani, hanno effettuato ispezioni nel Parco Nazionale dell'Aspromonte per verificare l'eventuale presenza ed uso nel territorio di bocconi avvelenati.

"L'operazione Milvus - spiegano dal Parco - è stata condotta dalle Uca del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dei carabinieri (Cufaa) in coordinamento con l'Ente ed in sinergia con il Rrggruppamento carabinieri Parchi reparto P.N. “Aspromonte”. L'iniziativa sarà ripetuta periodicamente grazie ad un accordo che Ente Parco e Cufaa hanno stipulato nell'ambito del progetto Life Milvus con l'obiettivo di collaborare nella prevenzione e contrasto all'uso illegale del veleno".

Questa pratica, purtroppo, è molto diffusa in Italia e provoca ogni anno la morte di centinaia di animali domestici e selvatici, comprese specie rare e minacciate. Il veleno viene utilizzato soprattutto, ed inutilmente, per eliminare potenziali predatori del bestiame incustodito o di specie cacciabili, nelle dispute tra cercatori di tartufi o, più semplicemente, per regolare dissidi tra vicini di casa.

L'uso di esche e bocconi avvelenati ha conseguenze imprevedibili e può provocare la morte di numerosi animali: quelli che ingeriscono direttamente il veleno e quelli che si cibano di animali morti avvelenati. Si tratta di un reato odioso, che viene punito in base a vari articoli del codice penale oltreché a varie leggi nazionali e regionali e ad una specifica Ordinanza del ministero della Salute.


venerdì 27 maggio 2022

CHIETI. UCCIDE CANE E GATTO DELLA VICINA. PRESO

 Non si è dato pace finché dopo lunghi tentativi non ha ucciso cane gatto della sua vicina. l’uccisione è avvenuta a Guardiagrele (Chietiper mano di un uomo di 68 anni, che ha avvelenato le sue vittime, poiché lo infastidivano.  L’uomo ha eliminato gli animali attraverso la somministrazione di veleno.

A scoprire l’autore del barbaro gesto sono state le indagini del Corpo Forestale dello Stato che hanno messo in campo anche le Unità Cinofile Antiveleno. Ed è stato proprio un cane del Nucleo a “fiutare” uno dei bocconi letali disseminati sul terreno. E’ quanto ricostruisce la Lega nazionale per la difesa del cane.  Nei confronti dell’uomo, che è stato denunciato per i reati di uccisione di animale e di getto pericoloso di cose.



AUTO IN MARCIA SI SCONTRA CON UN CINGHIALE. MORTO IL DICIASSETTENNE SENZA PATENTE

 


Guidava l'auto senza avere preso la patente e senza il consenso dei genitori il 17enne, avrebbe compiuto 18 anni ad agosto, morto la scorsa notte in seguito ad un incidente stradale avvenuto lungo la Provinciale che collega Pietramelara a Baia e Latina, nel Casertano. L'adolescente era in compagnia di un coetaneo 17enne che invece è tuttora ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Caserta (entrambi di Baia e Latina). Secondo quanto accertato dai carabinieri intervenuti sul posto, il 17enne alla guida della Ford Fiesta dei genitori ha centrato un cinghiale sbucato improvvisamente sulla sede stradale - l'animale è morto -perdendo il controllo della vettura che è finita fuori strada contro un muro,  probabilmente ad alta velocità. Il 17enne al volante è stato estratto dalle lamiere ma è morto poco dopo per le gravi ferite riportate, mentre l'amico anch'egli estratto dall'abitacolo, è stato condotto in ospedale in gravi condizioni.

PRATO. DAVVERO RISOLTO IL CASO DELLA TESTA DI CANE DECAPITATO?

 Prato (27 maggio 2022) Davvero con l'esito degli esami autoptici che stabiliscono che il cane è stato decapitato solo dopo la sua morte si può considerare chiuso il caso? Per noi no! Rimangono aperte diverse questioni e servono risposte a diverse domande ancora senza risposta. Innanzitutto il cane la cui testa ed altre parti del corpo erano state ritrovate nello scorso mese di gennaio a Viaccia un paese della provincia di Prato di chi era e perchè questa persona ha deciso di sezionare e decapitare il suo cane dopo la morte? Solo per evitare di pagare i costri dello smaltimento? E per questo motivo che ha disseminato il corpo sezionato del cane nell'ambiente? E se cosi fosse come si fa a parlare di caso chiuso davanti a tanta ferocia e davanti all'abbandono di una carcassa di animale deceduto che già di per se è una violazione del Regolamento (CE) n. 1069/2009 in materia di smaltimento di carcasse di animali non destinate al consumo umano? Domande che necessitano per lo meno di nuove indagini e di una riapertura del caso semmai sia stato chiuso in sede giudiziaria.



giovedì 26 maggio 2022

PRATO. SVOLTA NELLE INDAGINI SUL CANE DECAPITATO

 Dopo mesi di indagini è stato chiarito il mistero della testa decapitata di un cane ritrovato a Prato. Le Guardie Zoofile della Earth, dopo diversi accertamenti e l'intervento dell'Istituto di zooprofilassi di Firenze, hanno chiarito all'autorità giudiziaria che le parti dell'animale erano già allo stato di cadavere. Dall'autopsia delle parti dell'animale è stato accertato che la testa è stata decapitata post mortem e, la stessa morte, non risulta collegata alla decapitazione. Con molta probabilità le parti sono state disperse nell'ambiente per evitare gli oneri economici di smaltimento.

La vicenda, ha assunto una peculiarità sociale in un contesto multiculturale come quello pratese dove convivono diverse etnie e per questo è stato fondamentale anche fugare leggende metropolitane.



ISTRICE IN GABBIA. PRESO IL BRACCONIERE

 Le guardie della Lega anti caccia, insieme alla Polizia Provinciale di Grosseto hanno preso e denunciato un bracconiere le cui prede erano anche animali protetti, come l’istrice. Qualche giorno fa, nelle campagne intorno a Grosseto, è stato individuato un istrice che era chiuso in una gabbia.trappola, lasciato al sole e senza acqua. Gli agenti della Polizia provinciale hanno individuato la gabbia e liberato l’animale. Insieme alla Lac hanno poi individuato il bracconiere, che è stato identificato e denunciato. Sono state le guardie della Lac insieme ai volontari ad effettuare gli appostamenti, i rilievi fotografici e grazie ad apparecchiature tecnologiche sono riusciti ad individuare il responsabile, che dopo la liberazione dell’istrice era andato nuovamente nella zona boscosa dove aveva messo trappola e l’aveva riarmata. L’uomo, che detiene un porto d’armi e pure la licenza di caccia è stato denunciato per ipotesi di maltrattamento di animali, di cattura e detenzione di specie particolarmente protette, di uso di mezzi vietati per l’attività venatoria e per caccia in periodo di divieto generale. "Un grazie va alla Polizia provinciale per la collaborazione importante per la buona riuscita della manifestazione – dice la Lac – Gli agenti sono prontamente intervenuti su segnalazione delle nostre guardie e dei cittadini per reprimere reati di bracconaggio per salvare specie di animali anche protetti come in quest’ultimo caso".



DIVERSI CANI VITTIME DEI BOCCONI CON GLI SPILLI A PESCARA

 Nel parco di via dei Sabini, a Pescara, sono stati rinvenuti dei bocconi per cani con all’interno degli spilli. L’intento, ovviamente, è quello di nuocere alla salute dei cani e di arrecare danno ai loro umani. La notizia, che ha fatto il giro di Facebook in poco tempo, ha colpito fortemente i residenti del posto che, come sempre, portavano i loro amici a quattro zampe nell’area verde vicino casa.

Tuttavia, per alcuni cani della zona di Pescara Porta Nuova è stato disposto comunque il ricovero con relativo intervento. Alcuni, infatti, hanno ingerito i wurstel con spilli posizionati da qualche malintenzionato all’interno del parco.

Abbiamo raccolta la testimonianza di una delle persone che ha dovuto portare in clinica veterinaria il proprio amico a quattro zampe, che è stato immediatamente operato per potergli salvare la vita.

Ci riferisce che, nonostante abbia fatto attenzione alla zona, cercando di controllare l’eventuale presenza dei bocconi con spilli, il suo cane è comunque riuscito a trovarne uno e ingerirlo.

Inoltre, non è la prima volta che le capita una situazione simile e, fortunatamente, in entrambi i casi il suo amico a quattro zampe è riuscito a cavarsela.

Ciononostante i costi sono ingenti. Radiografie, ricovero e operazione sono alti e per lei, così come per i residenti della zona, sarebbe più produttivo oltreché conveniente installare delle telecamere per sorvegliare l’area verde, frequentata non solo da cani ma principalmente da bambini.

In questo modo si potrebbe prevenire la presenza di possibili pericoli e salvaguardare la vita di tutti, persone e animali.




mercoledì 25 maggio 2022

IL SENATORE PILLON PARAGONA I GAY AGLI ANIMALI? AIDAA. OFFENSIVO SE LI PARAGONAVA A SE STESSO

 ROMA (25 MAGGIO 2022)  "Nei giorni scorsi il senatore leghista Simone Pillon ha paragonato i gay agli animali. E chi pensava di offendere? I gay sono persone, gli animali bellissime ed intelligentissime creature- scrivono gli animalisti di AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- noi animalisti saremmo offesi se Pillon avesse paragonato gli animali a se stesso allora sarebbe davvero stata un'offesa grave al mondo animale".



AIDAA. IL GOVERNO IMPUGNI LA LEGGE SULLO SPIEDO

  BRESCIA (25 maggio 2022) Martedi 24 maggio il consiglio regionale della Lombardia con i voti della maggioranza di centro destra ha approvato una legge detta dello "Spiedo Bresciano" che permetterà d'ora in poi ai cacciatori lombardi la cessione  gratuita a locali e ristoranti fino a 150 capi di selvaggina abbattuti "da utilizzare per la preparazione dello spiedo bresciano e altri piatti tradizionali lombardi". Il Consiglio regionale, con 45 voti favorevoli contro solo 23 contrari tutti nelle file dell'opposizione di centrosinistra, ha approvato la legge sulla "valorizzazione della cultura e della tradizione lombarda dello spiedo bresciano e di altri preparati a base di selvaggina". Dura la reazione dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che parla di "implicita promozione del mercato illegale di selvaggina , mercato illegale , senza alcuna tassa e sopratutto senza controlli sanitari e quindi potenzialmente pericolosi per la salute dei cittadini. Per questi motivi, ma anche facendo tesoro delle riserve espresse dagli stessi uffici regionali sulla validità di tale legge chiediamo al governo di impugnare la legge davanti alla corte di Cassazione. In una Lombardia dove i tre viaggiano tra mille difficoltà,- scrivono gli animalisti di AIDAA- dove migliaia di persone sono senza il medico di base grazie alle scelte scellerate di questi amministratori questi hanno come massima priorità lo spiedo di uccellini. Senza contare i costi di gestione di una seduta del consiglio regionale che ricordiamo aveva un solo punto, questo, all'ordine del giorno".



SEQUESTRATI DUE CUCCIOLI USATI PER FARE L'ELEMOSINA A MILANO

 



Due cuccioli, entrambi di meno di un anno, utilizzati da due clochard per chiedere l'elemosina a Milano.

In uno dei due casi la persona che aveva con sé il cane era già stata controllata  quattro mesi fa, in quel caso aveva però un altro cane. Entrambe le persone sono state anche sanzionate: la legge regionale vieta l'utilizzo di cani di età inferiore ai 12 mesi per l'accattonaggio. I due giovani cani sono stati visitati dai veterinari e ora sono ospiti del Parco Canile di Milano. Tra 90 giorni, se non riscattati, saranno adottabili.

Purtroppo come avviene in questi casi molto spesso i cani vengono riscattati dagli stessi clochard, in quanto fanno parte di organizzazioni criminali che i cani li rimettono poi in strada in altre città.

APPROVATA LA LEGGE CHE AUTORIZZA GLI SPIEDI ED ALTRI PIATTI A BASE DI SELVAGGINA

 ANSA) - MILANO, 24 MAG - Bagarre in Consiglio regionale lombardo durante la discussione sulla proposta di legge per la 'Valorizzazione della cultura e della tradizione lombarda dello spiedo bresciano di altri preparati a base di selvaggina'.


    Una questione che si trascina da anni dato che lo spiedo bresciano è fatto anche con piccoli uccelli come peppole e dal 2014 è vietato il commercio di avifauna cacciata.

Gli esponenti regionali del M5s hanno esposto dei cartelli rivendicando le loro "priorità", ossia "l'occupazione giovanile, il salario minimo, la sicurezza sul lavoro e il caro bollette". I pentastellati hanno faticato per esporre i loro manifesti con i consiglieri di maggioranza che cercavano di strapparli loro dalle mani.
    Momenti di tensione si sono verificati quando un amministratore locale - ci sono circa 40 sindaci oggi al Pirellone - si è rivolto verso i grillini definendoli 'pagliacci', un'espressione che non è piaciuta ai pentastellati, specie al consigliere Massimo De Rosa.
    "Sono arrivate delle minacce - ha detto un altro esponente del M5s, Raffaele Erba - valuteremo la querela". Il consigliere del Movimento Marco Degli Angeli si è invece scagliato contro i sindaci bresciani, accusati per la "passerella" al Pirellone: "Venite qua per le marchette, ma quando si parla di disabili dove siete?". (ANSA).

Alla fine della discussioneil consiglio regionale ha approvato la legge che comunque sarà impugnata.



BRACCONAGGIO ITTICO A PESCARA

 Operazione della guardia civile ambientale di Pescara contro il bracconaggio della fauna ittica protetta: quattro persone provenienti da Caserta sono state denunciate dopo essere state sorprese a pescare abusivamente anguille nel fiume Pescara, in località Villanova di Cepagatti. Il fatto è avvenuto sabato sera. La squadra antibracconaggio della guardia civile ambientale ha notato un'automobile che era stata parcheggiata in modo tale di non essere vista dalla strada.




martedì 24 maggio 2022

NEL 2021 MALTRATTATI 35.000 ANIMALI DOMESTICI

ROMA (24 MAGGIO 2022) Nel 2021 gli animali  domestici maltrattati di cui si è avuta notizia per una denuncia alle forze dell'ordine o per una segnalazione arrivata alle associazioni animaliste sono stati 35.000 divisi equamente tra cani e gatti nella misura di circa 15.000 casi per ciascuno e circa 5000 casi di maltrattamenti che hanno riguardato gli altri animali domestici. I maltrattamenti escludono i casi di avvelenamento. In forte espansione i casi di maltrattamento di cui sono responsabili i minorenni, si parla complessivamente dei 20% dei casi. Il 70% dei maltrattamenti avviene su animali di proprietà degli stessi maltrattatori. Da segnalare infine che la maggior parte dei maltrattamenti è concentrata in Sicilia, Calabria, Veneto e Lombardia.



lunedì 23 maggio 2022

AVVIATE LE INDAGINI PER LA MORTE DI ZICKA. CI SONO SOSPETTATI?

 NASO (MESSINA 23 MAGGIO 2022) - Sta facendo passi in avanti la ricerca dell'autore che ha bruciato viva nei giorni scorsi la cagnolona Zicka a Naso in provincia di Messina, la cagnolona era stata ricoverata in una struttura veterinaria a Messina, ma purtroppo a causa delle forti ustioni presenti su tutto il corpo Zicka due giorni dopo è morta. Ora la procura di Patti ha aperto un fascicolo di indagini, mentre il sindaco di Naso ha presentato una denuncia contro ignoti. "Occorre fare di tutto per trovare e punire il responsabile o i responsabili di questo efferato crimine- si legge in una nota stampa dell'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- la procura di Patti ha aperto un fascicolo di inchiesta per il momento a carico di ignoti ma seppure nulla trapela dal palazzo di Giustizia quello che si respira è un clima di fiducia che potrebbe portare presto alla chiusura del caso con l'individuazione del responsabile o dei responsabili. Al momento non ci sono informazioni certe ma gli inquirenti stanno lavorando alacremente, lasciamoli fare senza dare ulteriori informazioni che potrebbero essere fuorvianti in questo momento".