giovedì 21 novembre 2024

PESCARA. LA POLFER SEQUESTRA SETTE CUCCIOLI DI CANE CHIUSI IN VALIGIA

 Un grave episodio di maltrattamento animale è stato registrato alla stazione ferroviaria di Pescara, dove gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno sequestrato sette cani di piccola taglia, rinvenuti imprigionati all’interno di due valigie. La scoperta è avvenuta durante le operazioni di controllo di un treno diretto verso Roma. Questo evento non solo solleva preoccupazioni per il benessere degli animali, ma mette in luce le problematiche legate al trasporto illegale e al maltrattamento di esseri viventi.

Scoperta choc durante il controllo dei bagagli

I controlli effettuati dal personale della Polfer hanno portato alla luce una situazione allarmante: sette cuccioli di piccola taglia erano stipati in valigie, senza alcuno spazio per muoversi o respirare adeguatamente. Questo episodio sottolinea la crudeltà e l’inciviltà di simili atti, che non possono essere tollerati all’interno di una società moderna e civilizzata. Gli agenti, rendendosi conto della gravità della situazione, hanno prontamente liberato gli animali, portandoli in salvo e affidandoli alle cure del servizio veterinario della ASL. Le condizioni in cui erano stati trasportati indicano un evidente trattamento disumano e una totale mancanza di rispetto per la loro vita.

La Polfer, in questo contesto, ha agito rapidamente e con determinazione, garantendo la sicurezza e il benessere dei cani. Le valigie, destinate a passare inosservate, hanno attirato l’attenzione del controllore, che ha subito allertato gli agenti. La rapidità dell’intervento ha impedito un possibile esito tragico per gli animali coinvolti.


MORTO IL RAGAZZO DI 14 ANNI PRECIPITATO DURANTE UNA BATTUTA DI CACCIA

 CIMONE. E' Mirko Petrolli il ragazzo di 14 anni morto nel reparto di terapia intensiva all'ospedale Santa Chiara di Trento  il giovane era ricoverato da tre giorni dopo il tragico incidente sul Monte Bondone.

 

Originario di Cimone, il 14enne è morto nella mattina di oggi, mercoledì 20 novembre, e la famiglia in questo momento di profondo dolore ha trovato la forza per donare i suoi organi.

 

"Siamo sotto shock", queste le parole di Damiano Bisestisindaco di Cimone. "Una notizia che ha scosso tutta la comunità per la perdita di un ragazzo così giovane: Mirko è sempre stato molto educato e gentile". Il funerale sarà, probabilmente sabato e "in quell'occasione prevediamo il lutto cittadino".

 

Il ragazzo era ricoverato in gravissime condizioni, ma la sua scomparsa ha lasciato tutti senza parole. I residenti si sono stretti alla famiglia nella speranza che potesse migliorare e tornare a casa. Il primo cittadino si è recato dai familiari per porgere le condoglianze e per esprimere il cordoglio di Cimone, paese di 700 abitanti in cui si conoscono tutti. "Ho espresso la mia vicinanza personale - aggiunge Bisesti - così come quella dell'amministrazione e della comunità".

 

Non si escludono ulteriori iniziative nei prossimi mesi. "Ci confronteremo con i familiari ma si potrebbe dedicare a Mirko una manifestazione", conclude Bisesti. "Adesso, però, è il momento del dolore e del lutto".

 

Il dramma si è consumato domenica scorsa sul Monte Bondone. Il 14enne accompagnava un gruppo di persone, tra cui il padre e il fratello, in una battuta di caccia quando è scivolato sul terreno bagnato. L'incidente è avvenuto nella zona del Bivacco Primo Larentis lungo il sentiero che scende verso la Val de Lengua alle pendici di Cima Verde, che caduto per circa 200 metri.

 

A intervenire l'elicottero e gli operatori della Stazione del Monte Bondone del soccorso alpino. Il tempestivo arrivo dei soccorritori aveva permesso di stabilizzare il ragazzo per il trasporto all'ospedale del capoluogo. Le sue condizioni erano rimaste estremamente gravi e dopo tre giorni Petrolli è purtroppo morto a soli 14 anni.


ALLARME RANDAGISMO A SARRENDI. CANI ABBANDONATI AI BORDI DELLE STRADE

 70 mila euro messi in campo per provvedere al mantenimento e alle cure dei quattro zampe recuperati nel territorio,  “abbiamo avuto un rimborso da parte della Regione di nemmeno 3 mila euro, assieme agli altri sindaci chiediamo più attenzione rispetto a questa tematica”. La crudeltà degli esseri umani nei confronti dei più deboli può essere sconfinata se si pensa ai particolari emersi riguardo l’abbandono di cani e gatti: indescrivibili per non urtare la sensibilità di chi invece ama e ha rispetto di tutte le specie viventi e, contro questo triste fenomeno, l’amministrazione guidata da Talloru non rimane a guardare. Anzi: assieme alla polizia municipale ha messo in campo una serie di strategie al fine di sensibilizzazione i cittadini e far fronte alle problematiche che, alla fine, ricadono su tutti. Una sinergia di forze, insomma, che parte dal munire gli animali di microchip, al donare un contributo di 300 euro, proposta che passerà presto in consiglio comunale, per tre anni a chi adotta un cane dal canile. Non solo: incentivare la sterilizzazione per evitare cucciolate indesiderate.


mercoledì 20 novembre 2024

METTONO LA TESTA MOZZATA DI UN CAVALLO SUL SEDILE DI UN ESCAVATORE. MINACCE RIVOLTE AD UN IMPRENDITORE DI ALTOFONTE. ANIMALISTI IN PROCURA

ALTOFONTE (PALERMO 20 Novembre 2024) Una testa di cavallo mozzata fatta trovare sul sedile di un escavatore e uan mucca gravida uccisa ed il vitello squartato ed adagiato sulla pancia della sua mamma. Questo è successo ad Altofonte in provincia di Palermo, un gesto quasi certamente intimidatorio nei confronti di un imprenditore locale che ha lasciato tutti sgomenti a partire dalla sindaca di Altofonte che si è detta fortemente turbata di questi due gesti intimidatori che hanno riportato indietro di secoli questa comunità. Ma la giusta l'indignazione  per quanto accaduto non deve essere solo delle autorità e della società civile ma anche delle associazioni animaliste a condannare la barbarie è l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA. Gli animalisti in una nota esprimono "Profonda solidarietà all'mprenditore colpito da questi atti violenti, criminali ed inaccettabili e anche a tutta la comunità di Altofonte. Ma allo stesso tempo gli animalisti esprimono il loro più totale disprezzo verso gli autori di tali fatti a partire dal fatto che a rimetterci la vita sono stati un cavallo a cui hanno mozzato la testa ed una mucca gravida ed il suo vitellino. Non capiamo come ancora oggi sia possibili simili barbarie- scrivono gli animalisti- e allo stesso tempo riteniamo necessario seppure in forma quasi simbolica presentare denuuncia contro gli autori di questi gravi fatti che se individuati dovranno rispondere anche del reato di maltrattamento di animali ai sensi dell'articolo 544 del codice penale. Chiediamo inoltre - conclude la nota AIDAA- che tutte le associazioni animaliste piccole o grandi facciano sentire la loro voce di condanna per quanto accaduto ad Altofonte".

ORRORE A TORTORAL HANNO AVVELENATO TRE CANI CANI, UNO RITROVATO CON LE ZAMPE BRUCIATE

 Tre cani avvelenati, di cui uno risulta attualmente introvabile, mentre l'altro altro è morto e presenta sul corpo evidenti segni di bruciature alle zampe. È il drammatico bilancio di una domenica di follia a Tortora, al confine calabro lucano, che ha destato sgomento e sconcerto in tutta la comunità. L'episodio, su cui indagano i carabinieri, è stato denunciato dall'associazione Salvami”, presieduta da Dragana Kojic Maltecca. Fortunatamente, uno dei tre animali è stato soccorso in tempo e salvato da morte certa grazie alle cura della clinica veterinaria diretta dal dottor Gianfrancesco Gentile.

Il problema del randagismo

L’associazione “Salvami” è da tempo impegnata nella battaglia contro il fenomeno del randagismo sul territorio, anche se al momento il problema non è stato ancora risolto. «Ancora oggi – scrivono i volontari per commentare il drammatico episodio – viviamo il caos della vita di strada di povere creature innocenti, vittime, come accaduto domenica 17 novembre, della cattiveria umana e della sua più macabra follia. Sono persone che compiono questi gesti, esseri umani che di umano non hanno più nulla. Solo una cosa aumenta: col passare del tempo lo sconforto nelle istituzioni e la vergogna di essere umani. Come associazione abbiamo fatto diverse proposte, ma non siamo stati ascoltati».

Lo sdegno dell’amministrazione comunale

«Ciò che è accaduto ieri nella nostra cittadina è un fatto inaudito e di una violenza che ci fa rabbrividire». È l’incipit del post pubblicato sulla pagina dell’amministrazione comunale tortorese, guidata dal sindaco Toni Iorio.

«Avvelenare tre cani, tre esseri viventi, tentare di bruciare la carcassa di quello che purtroppo non ce l’ha fatta – si legge ancora -, sono gesti inumani, che denunciano una situazione di degrado sociale che pensavamo fosse estraneo alla nostra comunità. Invece dobbiamo ricrederci e agire per capire non soltanto chi siano i colpevoli, ma soprattutto quale frustrazione li abbia spinti a compiere un gesto di una tale crudeltà. Di certo – concludono gli amministratori - non ci fermeremo per dare giustizia e dignità ai tre cani che abitavano questo territorio, per loro e per tutti gli altri affinché mai possa ripetersi nulla di simile».


BRACCONIERE DENUNCIATO NEL BRESCIANO

 Valtenesi. Denunciato per porto abusivo d’armi, utilizzo di mezzi non consentito, detenzione di fauna protetta e furto aggravato nei confronti dello Stato perché privo di licenza di caccia. Un bracconiere è finito nei guai per avere cacciato uccellini proibiti nell’entroterra della Valtenesi.

A scoprire il cacciatore di frodo le guardie volontarie venatorie Arci caccia, dopo una serie di appostamenti in Valtenesi. Domenica mattina all’alba l’uomo è arrivato sul posto con un furgone, quindi ha iniziato a predisporre le trappole, tra cui tre dispositivi elettromagnetici in grado di riprodurre il verso del pettirosso, amplificatori ed una gabbia trappola armata per catturare gli uccelli vivi all’interno della quale vi era un pettirosso, esca per gli altri volatili. Insieme a questo materiale illegale il bracconiere aveva con sè anche due fonofil e due fucili.
Le guardie hanno quindi allertato la Polizia Provinciale di Brescia che ha sequestrato le apparecchiature illegali, le armi ed il pettirosso che, consegnato al centro recupero fauna selvatica, verrà poi rilasciato in libertà.

martedì 19 novembre 2024

SONO CRITICHE LE CODIZIONI DEL CANE COLPITO DA UN ARMA DA FUOCO NEL CILENTO

 A Ceraso, un cane simbolo della comunità è stato gravemente ferito da colpi d’arma da fuoco. Soccorso dal personale comunale, è stato portato in una clinica veterinaria a Roccagloriosa, dove ha subito un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni rimangono critiche.

I fatti

L’episodio ha scosso profondamente i residenti, che chiedono giustizia per l’animale e condannano il gesto crudele. Le autorità stanno indagando per individuare il responsabile, mentre la comunità si stringe intorno al cane, sperando in una sua guarigione e denunciando la necessità di contrastare il maltrattamento degli animali.