Emergono ulteriori particolari indiscrezioni in merito all’indagine portata avanti dai Carabinieri Forestali di Rovigo, che il 23 agosto ha dato un duro colpo ai vertici di un’organizzazione criminale dedita al bracconaggio ittico in mezza Italia ed alla frode in commercio, la cui “centrale operativa” si era stabilità da tempo in Polesine.Si parla ancora una volta della vasta operazione denominata Gold River, che ha avuto risalto anche a livello parlamentare. Nella mattinata di domenica, il personale delle stazioni dei carabinieri della Forestale di Rovigo e delle stazioni dei carabinieri della Forestale di Ferrara, Argenta e Comacchio notificavano a otto individui di nazionalità italiana e tre di nazionalità rumena, tutti pescatori di professione, residenti nelle provincie di Rovigo e Ferrara, delle sanzioni amministrative per un importo totale di 42mila euro.
TUTTE LE INIZIATIVE ED I COMMENTI RIGUARDANTI L'ASSOCIAZIONE AIDAA E LE SUE ATTIVITA'
mercoledì 30 settembre 2020
martedì 29 settembre 2020
ECCO COME I CANI DEI CACCIATORI HANNO RIDOTTO QUESTO GATTO
SPARANO A UN CAMOSCIO IN VALGRANDE. DENUNCIATO UN BRACCONIERE
I Carabinieri hanno fermati due uomini per l’uccisione illegale di un camoscio all’interno del territorio del parco nazionale. I due sono stati sorpresi il 27 settembre 2020 durante un controllo in alta montagna effettuato dai militari della stazione di Premosello Chiovenda, con il coordinamento del reparto carabinieri Parco Nazionale Val Grande.I militari dopo un inseguimento su terreno estremamente impervio a 1900 metri di quota, sono riusciti a raggiungerli e bloccarli e ad impedirne la fuga.
L’animale, è stato abbattuto con carabina dotata di ottica, precipitando per un centinaio di metri nel vuoto. Sono stati effettuati rilievi sia del punto di sparo che di evisceramento della carcassa con strumentazione gps, entrambi all’interno del parco. Il tiratore, è stato denunciato e la carcassa sequestrata.
A MANTOVA INSEGNANO AI CANI A NON MANGIARE ESCHE AVVELENATE
Il progetto IREBA-19 (indifferenza e rifiuto di esche e bocconi avvelenati) arriva finalmente in Lombardia, precisamente nella nostra provincia a Castiglione delle Stiviere il giorno 2 ottobre 2020 presso Agriturismo Corte Gaia.
L’importanza di insegnare ai cani a non mangiare esche avvelenate
Preso atto della crescente emergenza sul territorio nazionale dei ferimenti/infortuni e decessi legati all’assunzione di bocconi avvelenati o esche (80.000 avvelenamenti l’anno sul suolo nazionale) Ivan Schmidt insieme a Virginia Ancona, hanno deciso di organizzare e mettere a disposizione della popolazione lombarda le competenze professionali per insegnare le tecniche di prevenzione, indifferenza e rifiuto alle esche e bocconi avvelenati.
Come si struttura l’evento
A livello teorico sarà svolta anche un’ampia parte dedicata alla prevenzione, al senso civico, al decoro legato alla raccolta delle feci e pulizia delle urine, inclusivo dell’obbligo di utilizzo della bottiglietta per le urine. Le tecniche collaudate e in costante aggiornamento hanno permesso di salvare molte vite di cani e vorremmo poter offrire questa possibilità anche ai proprietari di cani della Regione Lombardia. L’evento organizzato in collaborazione con K9 Mantrailing Brescia (Code Ignoranti Team) permetterà di svolgere un’azione preventiva molto importante, anche confermata dai risultati ottenuti nella sessione precedente.
Schmidt afferma:- “Dopo solo due sessioni di lavoro, statisticamente abbiamo raggiunto il 75% di indifferenza e rifiuto alle esche e bocconi avvelenati”.
L’importanza di insegnare ai cani a non mangiare esche avvelenate
Preso atto della crescente emergenza sul territorio nazionale dei ferimenti/infortuni e decessi legati all’assunzione di bocconi avvelenati o esche (80.000 avvelenamenti l’anno sul suolo nazionale) Ivan Schmidt insieme a Virginia Ancona, hanno deciso di organizzare e mettere a disposizione della popolazione lombarda le competenze professionali per insegnare le tecniche di prevenzione, indifferenza e rifiuto alle esche e bocconi avvelenati.
Come si struttura l’evento
A livello teorico sarà svolta anche un’ampia parte dedicata alla prevenzione, al senso civico, al decoro legato alla raccolta delle feci e pulizia delle urine, inclusivo dell’obbligo di utilizzo della bottiglietta per le urine. Le tecniche collaudate e in costante aggiornamento hanno permesso di salvare molte vite di cani e vorremmo poter offrire questa possibilità anche ai proprietari di cani della Regione Lombardia. L’evento organizzato in collaborazione con K9 Mantrailing Brescia (Code Ignoranti Team) permetterà di svolgere un’azione preventiva molto importante, anche confermata dai risultati ottenuti nella sessione precedente.
Schmidt afferma:- “Dopo solo due sessioni di lavoro, statisticamente abbiamo raggiunto il 75% di indifferenza e rifiuto alle esche e bocconi avvelenati”.
lunedì 28 settembre 2020
MILANO. TUTTO QUESTO DEGRADO IN TRENTA METRI DI STRADA
CUCCIOLO DI SETTER UCCISO DAL VELENO NEL VICENTINO
Torna l'allarme bocconi avvelenati tra i campi di Sandrigo, nell'area a confine con Maragnole e Longa. Mercoledì sera, infatti, un cane è morto dopo aver mangiato qualcosa trovato tra i prati che costeggiano via Campialti, laterale della strada provinciale Marosticana in prossimità della frazione di Ancignano. Come confermato dal distaccamento sandricense del consorzio di polizia locale Nordest Vicentino, un cucciolo di setter di 8 mesi stava passeggiando con il suo proprietario, un residente della zona. Le testimonianze raccolte dagli agenti indicano che l'animale, dopo aver masticato qualcosa trovato nell'appezzamento si è allontanato di 50 metri ed è crollato al suolo. Il decesso è stato istantaneo.
FALERIA I CANI DEI CACCIATORI LASCIATI LIBERI SBRANANO I GATTI RANDAGI
FALERIA (Viterbo 28 settembre 2020) Non perdono il vizio i cacciatori.pecorai ed alcuni cittadini di Faleria un piccolo borgo in provincia di Viterbo che ogni giorno lasciano scorazzare liberi per il paese i loro cani che irrimediabilmente si accaniscono contro i gatti randagi e le galline sbranandoli, ad oggi sono almeno una decina i casi segnalati da inizio mese, ma purtroppo come già accaduto negli scorsi anni le autorità locali fanno orecchie da mercante. Per questo motivo l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente quest'anno non si limiterà ad una formale segnalazione o a un esposto,ma sta procedendo per chiedere il sequestro dei cani e per denunciare i proprietari per abbandono di animali.
DIMENTICANO UN ASINO IN MALGA - STIAMO CERCANDO I PADRONI
Dimenticano un asino in malga, accade in Trentino, stiamo cercando i proprietari per evitare che il povero asinello nelle prossime settimane non finisca per morire di freddo. Oppure lo hanno abbandonato apposta perchè finiosca sbaranato dai lupi o dagli orsi per creare appositamente l'ennesimo incidente? Vi tengo aggiornati.
domenica 27 settembre 2020
MILANO. TAGLIERANNO ANCHE QUESTI ALBERI?
Questi due alberi sono un ulivo dedicato a Giulio REGENI e un albero piantato durante il corteo dei ragazzi delle scuole durante una delle prime giornate di sciopero per il clima. Entrambi si trovano nello spazio chiamato Baiamonti Verde Comune. Ora il comune di Milano ed in particolare l'assessore Pierfrancesco Maran in questa area vogliono costruire il museo della resistenza. Questi due alberi saranno salvati o no?
NAPOLI. ARRESTATI DUE BRACCONIERI PRESI CON LE MANI NELSACCO
NAPOLI/CASERTA/ROMA – Il Nucleo Carabinieri CITES di Napoli e la Sezione Operativa Antibracconaggio e reati a danno degli animali di Roma (SOARDA), nell’ambito delle provincie di Napoli e Caserta, hanno effettuato una campagna di controllo nell’area denominata “Black Spot Coste pontino campane” luogo rientrante nei 7 territori nazionali in cui si registra più del 50% dei reati in materia di bracconaggio. L’azione condotta dai militari dal 18 al 23 settembre ha portato complessivamente al deferimento di 6 soggetti, di cui due tratti in arresto in flagranza di reato, per le violazioni delle norme per la protezione della fauna selvatica e del codice penale e al sequestro di quattro fucili da caccia e 30 esemplari di avifauna, tra cui cardellini e anche un piccolo falco detenuto illegalmente.
In particolare nel comune di Gricignano d’Aversa il 19/09/2020 i militari della CITES e del SOARDA di Roma, alle prime luci dell’alba, hanno sorpreso in flagranza di reato due fratelli, residenti rispettivamente nel comune di Carinaro e San Marcellino, intenti a catturare avifauna selvatica protetta mediante apposite reti.
Oltre all’attrezzatura impiegata per la cattura, i militari rinvenivano n. 4 cardellini da richiamo, nonché un altro catturato da poco poiché ancora nella rete. In seguito alla verifica, veniva inoltre eseguita perquisizione domiciliare presso l’;abitazione dei due che ha portato al sequestro di ulteriori 18 animali oggetto di precedente cattura.
Gli esemplari sono stati tutti liberati ed i due fratelli tratti in arresto per furto aggravato di avifauna appartenente al patrimonio indisponibile dello Stato. Prezioso il contributo delle associazioni ambientali dell’ENPA e WWF, in generale su tutto il territorio del Black Spot, e della stazione CC forestale di Marcianise per il buon esito della
campagna di controllo ed il conseguimento dei risultati evidenziati.
sabato 26 settembre 2020
TOLTI I CARTELLI DI DIVIETO DI ACCESSO AI CANI ALLA VILLA COMUNALE DI SAN PIERO PATTI
PRIMA l'ingresso della villa con i cartelli |
BORGO SAN NAZARIO (TRIESTE) QUINDICENNI FANNO ESPLODERE UN GATTINO PER STRADA (NOTIZIA IN FASE DI VERIFICA)
testimonianza riportata dal sito
Ieri sera attorno alle 22:15, mentre portavo il mio cane a passeggio in località Prosecco (Borgo San Nazario), improvvisamente sentivo uno scoppio ed un rumore simile a quello di un vetro esploso seguito da giovani risate. Mi voltai e vidi 3 ragazzini sui 15 anni circa (dell'etá non sono sicura, poiché erano ben incappucciati) a lato della strada sghignazzare e ridere...pensai ad una bravata ("classico" petardo nella bottiglia), proseguendo per la mia strada.
AMANTEA. RICHIAMI ABUSIVI PER QUAGLIE MESSI DAI BRACCONIERI
AMANTEA (26 Settembre 2020) Una nuova segnalazione è giunta al telefono anticaccia di AIDAA relativa all'appostamento illegale da parte di bracconieri dei richiami sonori per quaglie molto probabilmente in zona dove sono presenti dei capanni di tiro abusivi. La segnalazione è stata immediatamente girata alle forze dell'ordine e riguarda la zona dove si trova la località Principessa (vecchia Torre medievale) a circa 200/250 metri nei campi sottostanti alla torre viene posizionato tutte le sere all'imbrunire un richiamo per quaglie
BRACCONIERI UCCIDONO DUE RARE CICOGNE NERE A NEL FOGGIANO
Presenza di corpi metallici riferibili a pallini da caccia” è la drammatica conferma riportata nel referto emesso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata a firma di Petrella su richiesta del Centro Studi Naturalistici ONLUS. L’esame radiografico, trasmesso dall’IZSPB all’Autorità giudiziaria, conferma che le cicogne nere trovate a Foggia, di cui una sola recuperata, sono state abbattute da cacciatori che, il 6 settembre 2020 durante un giorno di pre-apertura della caccia (in deroga alla legge 157 del 1992), si sono trasformati così in efferati bracconieri.
Un evento gravissimo che conferma tutte le preoccupazioni lanciate dal mondo ambientalista contro le pre-aperture in deroga alla L. 157/1992, in quanto quella che dovrebbe essere una deroga concessa solo in presenza di rigorose e determinate condizioni comprovate scientificamente, è ormai diventata in molte regioni italiane (inclusa la Puglia) il consueto “contentino” bipartisan di politici e amministratori per ingraziarsi il mondo venatorio.
L’articolo 18, comma 2 della Legge 157/92 prevede che l’autorizzazione regionale alla pre-apertura della caccia in data precedente alla prima domenica di settembre sia “condizionata alla preventiva predisposizione di adeguati piani faunistico-venatori”.
venerdì 25 settembre 2020
HANNO UCCISO LA CAGNETTA LINDA
Hanno ammazzato Linda, due occhi innamorati di tutto. L’hanno ammazzata da sporchi vigliacchi. Con una trappola, lei non sapeva niente. Non poteva sapere, Linda era pura gioia, amore senza limiti, come solo un cane sa amare. Ma c’è gente lurida, infame, gente che vive solo se può provocare dolore. L’uccisione di Linda è una ferita aperta a un paese intero. Perché lei era la mascotte di un centro, Porto San Giorgio, località turistica sul mare delle Marche, e tutti la conoscevano e a tutti dava un refolo di pace, di speranza, un sorriso, anche se la tua vita è un rosario di ostacoli, una sequela di soprusi, di stupide crudeltà. Linda non era umana, ed è per questo che non avrebbe mai ucciso nessuno. “Cani” li chiamano, ma solo chi ne ha uno può scoprire che riserva inesauribile d’affetto sia racchiusa in quel corpo peloso, in quello sguardo liquido d’anima, in un cuore più grande del nostro. Perché i cani non solo sentono, ma sanno di sentire. Scelgono. Scelgono l’amore, sempre. “Cos’è un cane” scrive Houellebecq ne Le possibilità di un’isola “se non una macchina per amare? Tu gli presenti un umano e per quanto orrendo, stupido o crudele quello sia, il cane lo ama”. Houellebecq si sbaglia: il cane non è una macchina d’amore, è uno scrigno, una coscienza diversa, in bilico tra istinto e comprensione, e l’istinto è quello di amare. Di proteggere. Non ha un padrone, ha una missione.
Con Linda, almeno altri due esseri senzienti. Altri due cani. Qualche balordo, chissà, qualche vecchia carogna, o giovane nullità, che vuoi che importa, ha sparso bocconcini di veleno per il centro e Linda e altri come lei si sono fidati: che ne sanno, loro, di cattiveria umana, che ne sanno che c’è gente che vive per uccidere? E non pagheranno, nessuno li scoprirà, casomai potranno sempre dire che era per i topi, ma non è vero, è per chi ci casca. È per l’orrenda disperazione che uno ha dentro, l’invidia dell’amore. Hanno ammazzato Linda e hanno spento dentro chi per lei viveva, lei che viveva per una missione. E poi gli altri cani, i gatti, torturati, seviziati, abbandonati, a morire sui balconi, di afa, di fame, senza acqua, senza speranze. E lo sanno che muoiono e a un certo punto preferiscono gettarsi, preferiscono ammazzarsi in un attimo piuttosto che continuare il supplizio: provateci voi, mettetevi nel loro pelo.
CACCIATORI SPARANO A POCHI METRI DALLE CASE A MARANO PRINCIPATO
MARANO PRINCIPATO (CS- 25 SETTEMBRE 2020) Da quando i cacciatori sono tornati a sparare nelle adiacenze delle case non cìè pace per i residenti della zona compresa tra contrada contrada Malatri e a valle di via Serafino Molinaro e nei pressi lavanderia Mister Bruno di Marano Principato in provincia di Cosenza, che esasperati si sono rivolti al telefono anticaccia dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente per esporre il loro disagio, in quanto da diversi giorni i cacciatori sparano lontano pochi metri dalle abitazioni di quella zona mettendo in pericolo la vita degli stessi abitanti. Già lo scorso anno era successo che una rosa di pallini era caduta su un albero vicino ad una casa e solo per miracolo nessuno era rimasto ferito. Ora con l'apertura della nuova stagione di caccia il problema si ripropone e i cittadini hanno chiesto all'AIDAA di intervenire e per questo motivo questa mattina è stata dapprima contattata telefonicamente la polizia locale e poi inviata una segnalazione/esposto per denunciare il rischio che corrono i cittadini per colpa dei cacciatori, la segnalazione è stata inviata in copia anche alla procura della repubblica di Cosenza per chiedere indagini in merito a questa attività criminosa.
ANZIO. CACCIATORI INVADONO PROPRIETA' PRIVATA. DENUNCIATI
Anzio (25 settembre 2020) - I cacciatori tagliano il filo spinato ed entrano in alcune proprietà private nelle vicinanze del confino con la tenuta 'La Vignarola' (zona nord lato villa Claudia) in Anzio. Secondo la segnalazione arrivata al telefono anticaccia di AIDAA (3479269949) e poi confermata per iscritto dal segnalante, i cacciatori oltre a penetrare abusivamente in proprietà privata sparano in direzione di alcune case che si trovano a poco meno di 200 metri in linea d'aria e che quindi sarebbero possibile bersaglio delle rose di piombini sparati dai cacciatori che agiscono spesso fuori dagli orari e dai giorni consentiti di caccia. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha inviato una denuncia alla procura di Velletri ed una segnalazione alla polizia locale di Anzio al fine di attivare i controlli previsti dalla legge per contrastare l'attività illegale di cacciatori e bracconieri.
giovedì 24 settembre 2020
ANCHE COLDIRETTI SI SCHIERA A FAVORE DEL MASSACRO DEI CERVI
VENEZIA. (24 SETTEMBRE 2020)" L'avvocato Maria Caburazzi a nome dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE ieri ha chiesto ed ottenuto ieri dal Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto di rinviare la discussione sulla sospensiva da noi richiesta sul massacro dei cervi in provincia di Belluno solo per poter portare nuovi documenti a favore delle nostre tesi con le quali sosteniamo l'assurdità e la assoluta illegalità del piano provinciale che prevede l'abbattimento di cervi senza distinzione tra maschi, femmine e cuccioli. . si legge in una nota AIDAA- La nostra richiesta al contrario di quanto dichiarato dal consigliere delegato alla caccia della provincia di Belluno non è una rinuncia a discutere la sospensiva, ma la prova delle nostre ragioni a tutela dei cervi con le quali puntiamo a confutare le proposte di chi vuole perpetrare questo massacro. Prendiamo infine atto-conclude la nota AIDAA- della decisione di Coldiretti di schierarsi dalla parte dei cacciatori, gli stessi per i quali i proprietari di fondi agricoli si rivolgono a noi attraverso il telefono amico contro la caccia per denunciare le invasioni ed i danni dei cacciatori alle coltivazioni lamentando che i cacciatori fanno piu danno dei cervi e dei cinghiali alle loro coltivazioni ma si sa a volte gli interessi dei vertici non corrispondono a quelli degli associati e in questo caso la decisione di Coldiretti di schierarsi con i cacciatori ne è la riprova certa".
L' EFFETTO LOCKDOWN HA FERMATO PER ALCUNI MESI I BRACCONIERI in aumento i rinoceronti
Roma, 22 set. (askanews) - Effetto lockdown: nell'aprile di quest'anno, la zona di protezione del Parco Nazionale Kruger ha registrato zero casi di bracconaggio a carico dei rinoceronti della riserva mentre nella prima metà del 2020, in tutto il resto del Sudafrica sono stati colpiti 166 esemplari a fronte dei 319 dello scorso anno. E' solo una fotografia parziale dell'impatto che il lockdown ha prodotto in favore di una specie che nell'ultima decade ha visto uccisi almeno 10mila dei suoi esemplari ma conferma la diretta correlazione che intercorre tra bracconaggio illegale ad opera dell'uomo e la sopravvivenza degli esemplari.
"Nel periodo di lockdown globale - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo, in provincia di Verona, che da anni sostiene l'organizzazione internazionale 'Save the Rhino' - la presenza delle forze armate e i numerosi posti di blocco per le strade africane hanno funzionato da deterrente per i bracconieri, che hanno trovato sbarrate anche le vie del traffico illegale verso Cina e Vietnam, la più grande piazza per il corno di rinoceronte, a causa del blocco dei flussi turistici. Questo tuttavia porta con sé un problema indiretto, causato dall'assenza di quell'ecoturismo in grado di supportare parchi e riserve che tutelano la specie".
Dal 2009 si inizia a registrare un incremento di rinoceronti massacrati con 201 animali persi, che poi portò all'annus horribilis del 2015 con 1.349 uccisioni. "Per quello che riguarda l'Africa - prosegue Avesani Zaborra - quest'anno si registra dunque un aumento di 130 rinoceronti neri, che porta il totale a 5.630 e ancora un declino di rinoceronti bianchi, che si aggira intorno alle 18mila unità".
Un esemplare di rinoceronte bianco, Toby è ospitato proprio al Parco Natura Viva.
"Notizie di speranza - prosegue il direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo - vengono anche dalle tre sottospecie asiatiche: in Assam, si sono registrati nel '20 solo due casi di bracconaggio a carico dei 3.600 rinoceronti indiani rimasti (che a differenza di quelli africani, sono dotati di un solo corno), il rinoceronte di Java passa da 68 a 72 esemplari mentre il rinoceronte di Sumatra prosegue il suo declino con meno di 80 esemplari viventi". "E' questo dunque il momento per i governi di tutti i Paesi - conclude Avesani Zaborra - di cogliere l'occasione e affermare con forza ancora maggiore che quando si parla di conservazione della fauna selvatica, si tratta di una priorità".
ANZIO CACCIATORI ROMPONO LA RETE ED ENTRANO IN PROPRIETA' PRIVATA
Una segnalazione arriva da Anzio al telefono anticaccia di AIDAA da parte di un proprietario di un fondo recintato che viene sistematicamente violato dai cacciatori o dai bracconieri che per entrare a sparare nel fondo tagliano la rete. In base alla documentazione presente si sta valutando la denuncia penale contro i responsabili per violazione di proprietà privata.
PRESIDIO ANIMALISTA CONTRO IL MASSACRO DEI CERVI IERI A VENEZIA
Ieri mattina si è tenuto un presidio di vari militanti animalisti nei pressi del TAR del Veneto, dove veniva discusso il ricorso presentato dall'avv. Maria Caburazzi, per conto dell'AIDAA, contro l'abbattimento deciso dalla Provincia di Belluno degli ungulati, in particolare cervi maschi e femmine con i loro piccoli, che dovrebbe avvenire dal 14 ottobre al 31 gennaio.
Più di 3.000 con il pretesto di evitare danni all'agricoltura e di un "riequilibrio" (sulla base della conta degli stessi cacciatori). Una strage inaccettabile in particolare dei più indifesi, i cuccioli.
Si ricorda peraltro che il piano faunistico venatorio della Regione Veneto è ancora fermo a quello del 2007, quando la legge nazionale 157/92 ne prevede il rinnovo ogni 5 anni. Anche quello della stessa Provincia di Belluno è scaduto.
Il Presidente del Tribunale ha autorizzato la successiva presentazione dei motivi aggiunti da parte dell'avv. Caburazzi, sulla base della documentazione prodotta dalla Provincia di Belluno. La mobilitazione continua!
mercoledì 23 settembre 2020
COME COMBATTERE E VINCERE I CACCIATORI. VADEMECUM ANTI CACCIA
Vademecum Anticaccia
martedì 22 settembre 2020
MOTTA SANT'ANASTASIA: CACCIATORI SPARANO DENTRO UN AGRITURISMO
MOTTA SANT'ANASTASIA (22 settembre 2020) -Abbiamo ricevuto l'altro giorno al telefono amico anticaccia di AIDAA una segnalazione proveniente da Terre Bianche una località che si trova nel comune di Motta Sant'Anastasia in provincia di Catania dove si segnalavano cacciatori che sparavano nelle adiacenze di un agriturismo per questo abbiamo inviato una segnalazione alla procura della repubblica di Catania visto che sparare nei pressi di abitazioni private o ancora peggio di un agriturismo dove potrebbero trovarsi anche dei bambini che ignari potrebbero essere colpiti dai pallini è un reato penale. La segnalazione debitamente controllata parla inoltre di presenza di possibili bracconieri in zona anche nei giorni e negli orari in cui la caccia non è consentita, in quanto si odono molto vicino all'agriturismo degli spari anche nelle ore notturne e del tardo pomeriggio. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente denuncia la consuetudine e non solo in Sicilia di cacciatori e bracconieri che si aggirano vicino alle case sparando anche negli orari in cui non è consentito. Per questo si chiede un intervento immediato e severo prima che succedano guai irreparabili.
MORTA AVVELENATA LA CAGNETTA LADY
«Adesso chi consolerà la mia nipotina?». Elisa è una nonna 73enne che ha visto morire dopo due giorni d’agonia la sua Lady, esemplare di American Staffordshire Terrier (comunemente chiamato AmStaff), di appena un anno. Inutili i due giorni di cure amorevoli e l’attenzione con cui i veterinari della clinica dei Ronchi hanno accudito l’animale.«Non sono mai stata un’amante dei cani, io e mio marito avevamo deciso di prendere un esemplare per far felice la nostra nipotina. La sua reazione ci ha convinti a non fermarci e portare a casa una coppia di AmStaff, Lady e Lanci». Ora quest’ultimo è il solo a prendersi cura della bambina, la sua compagna è infatti perita a seguito di quello che pare avere tutti i connotati di un avvelenamento.
lunedì 21 settembre 2020
DA IERI IN FUNZIONE IL TELEFONO ANTICACCIA
Milano (21 settembre 2020) - Riapre la stagione della caccia, e con essa il telefono "Anticaccia" promosso dall'associazione italiana difesa animali ed ambiente che anche quest'anno ha iniziato la sua attività con una serie di chiamate gia dalla giornata di ieri primo giorno di apertura della caccia. Diversi i cittadini dall'Emilia Romagna fino a alla Sicilia che hanno chiamato il 3479269949 lamentando principalmente spari nelle vicinanze della case da parte dei soliti cacciatori irresponsabili che non hanno rispetto per nulla e per nessuno e che con un fucile in spalla si credono i padroni del mondo.
COME E QUANDO E' ATTIVO IL TELEFONO ANTICACCIA?
Tutti i giorni tra le 8 e le 12 chiamando il 3479269949 non è un numero verde, e la telefonata si paga in base al proprio piano tariffario.
CHI PUO' RIVOLGERSI AL TELEFONO E QUALI SERVIZI OFFRE
Il telefono anticaccia è promosso dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ed è giunto al suo ottavo anno di attività a questo telefono possono rivolgersi tutti i cittadini che si sentono in qualche modo infastiditi dalla presenza dei cacciatori, per chiedere consigli utili e fare segnalazioni su violazioni della legge dei cacciatori, sulla presenza dei cacciatori in azione vicino alle case o nelle proprietà private non consentite. Il contatto telefonico può successivamente essere seguito da una segnalazione scritta che l'associazione provvederà ad inoltrare alle autorità competenti. In caso di richiesta di semplici consigli non serve la successiva segnalazione scritta.
QUANDO RIVOLGERSI AL TELEFONO ANTICACCIA E QUANDO DIRETTAMENTE ALLE FORZE DELL'ORDINE
In caso di pericolo immediato o di situazione grave occorre chiamare direttamente le forze dell'ordine o i carabinieri forestali al 1515 e in tutti gli altri casi invece si può chiamare il telefono anticaccia al numero
3479269949
MERCOLEDI IL TAR DECIDE SUI CERVI DI BELLUNO
Belluno (21 settembre 2020) Mercoledi 23 settembre nella discussione in camera di consiglio il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto si deciderà sulla richiesta di sospensiva promossa dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che dapprima era stata accolta in via provvisoria e poi respinta su ricorso della provincia di Belluno. Ora la decisione definitiva che potrebbe portare in caso di vittoria delle tesi animaliste alla sospensione della caccia al cervo ed in particolare ai cuccioli di cervo fino al pronunciamento nel merito del ricorso la cui data di discussione non è ancora stata fissata. Intanto alcuni animalisti nel pieno rispetto delle normative anticovid (mascherina e distanziamento sociale) si daranno appuntamento proprio nella mattinata di mercoledi davanti al TAR di Venezia per testimoniare la loro contrarietà alla caccia, non solo ai cervi ma a tutte le creature viventi.
IL COMUNE DI MILANO ESTIRPERA' L'ULIVO DEDICATO A GIULIO REGENI IN BAIAMONTI?
Milano (21 settembre 2020) - C'è un ulivo dedicato a Giulio Regeni nello spazio libero "Baiamonti Verde Comune" dove l'amministrazione comunale di Milano ed in particolare l'assessore Maran vogliono cementificare per realizzare il museo della resistenza. Ora noi dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ci chiediamo, e molti se lo chiedono con noi se per realizzare con il via libera del ministro Franceschini questo edificio in uno spazio di cui migliaia di milanesi hanno chiesto che rimanesse verde pubblico l'ulivo verrà lasciato al suo posto o perlomeno verrà spostato, il dubbio che ci viene è invece che quell'ulivo di cui pochi conoscono l'esistenza dedicato al giovane Giulio Regeni sarà sradicato, per questo lo abbiamo fotografato e lo mostreremo ogni qualvolta ce ne sarà data occasione, perchè riteniamo che lasciare un albero dedicato a un martire, sia molto ma molto piu significativo che costruire un palazzo seppure ammantando questa costruzione di nobili principi, per un museo che comunque potrebbe sorgere anche altrove.
PREGNANA. TAGLIATA L'ERBA DELLA ROTONDA PERICOLOSA
Pregnana (21 Settembre 2020) Nei giorni scorsi avevamo segnalato la presenza di erba altissima nello spazio verde che sta nel centro della rotonda di intersezione tra Via Europa a Pregnana e le strade che conducono a Rho, Vanzago e Cornaredo erba che non permetteva la visualità completa agli automobilisti e ai motociclisti che transitano a migliaia ogni giorni su quella strada-. Il taglio dell'erba era di competenza della Città metropolitana. Dopo una settimana esatta dall'invio della segnalazione da parte dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente l'erba è stata tagliata e la rotonda ripulita ripristinando finalmente la completa visibilità.
come era prima
https://aidaa-animaliambiente.blogspot.com/2020/09/lerba-alta-rende-pericolosa-la-rotonda.html
BRACCONAGGIO. A PUTIGNANO BRACCONIERI FERISCONO AIRONE CENERINO
Bracconieri già all’opera nella preapertura della stagione venatoria, e la Lipu della sezione di Putignano si attiva con grande tempestività.
Nei giorni scorsi, precisamente lunedì 14 settembre, i soci locali nelle campagne in zona «Femmina Morta» hanno salvato uno splendido esemplare di airone cinerino.
L’uccello, che appartiene alla famiglia delle «Ardeidae», è un trampoliere delle paludi che come le altre quattro specie della sua famiglia, in Italia è ad alto rischio di estinzione. Quindi è protetto.
Mentre era in volo a una altezza elevata, è rimasto ferito gravemente alle zampe, precipitando rovinosamente a terra. Per i soci Lipu, immediatamente allertati, «si tratta di un chiaro caso di bracconaggio, verificatosi domenica scorsa, giorno di preapertura della caccia».
Con un’apertura alare che in alcuni esemplari può raggiungere due metri, non è una specie cacciabile e non è il primo caso avvenuto nel periodo di preapertura della prossima stagione venatoria, che purtroppo coincide in questo periodo con la migrazione di questi uccelli verso luoghi più caldi.
Nella provincia di Bari sono stati trovati, feriti gravemente, due falchi grillai, e in provincia di Foggia, addirittura un bellissimo esemplare di cicogna nera, purtroppo morto.
A questi casi gravissimi di bracconaggio che si registrano in Puglia, si aggiungono anche casi di morte accidentale.
Sempre la Lipu di Putignano, sabato scorso, a Monopoli, ha recuperato un bellissimo falco pellegrino, folgorato dai cavi dell’alta tensione, perché privi delle necessarie protezioni. Per il rapace non c’era più nulla da fare. Rapidissimo in picchiata, questo uccello è considerato l’animale più veloce in natura; può raggiungere i 320 chilometri l’ora, superando un bolide sportivo e persino il ghepardo africano.
Per questo si alza, forte, il grido di allarme dell’associazione ambientalista, fondata nel 1965, per contrastare l’eliminazione degli uccelli, mediante un’educazione ambientale finalizzata a tutelare le biodiversità italiane.
Come responsabile del Gruppo locale di conservazione Lipu, Aree delle Gravine, Emiliano Montanaro stigmatizza: «Per il fenomeno del bracconaggio, che puntualmente si ripresenta con l’apertura della caccia, ed è, purtroppo, ancora diffuso in Italia, è necessario inasprire le pene nei confronti dei bracconieri. Persone che sparano alle specie protette, che vanno a caccia nei campi, o in aree di divieto. Che cacciano con mezzi vietati, che catturano illegalmente uccelli. Sono tante le specie che durante ogni stagione venatoria sono uccise - rimarca - oppure che soccorriamo se ferite gravemente, per consegnarle al Centro faunistico di Bitetto. Aggiungo inoltre che, così come è stata articolata la preapertura della caccia, nelle tre giornate del 3/6/13 settembre, la reputo una scelta assolutamente sbagliata, perché gli uccelli sono in piena fase migratoria per svernare in luoghi caldi. E non è un caso che l’airone cinerino ferito alle zampe lo abbiamo trovato domenica scorsa», rileva Montanaro.
Pertanto il Gruppo Lipu di Putignano chiede un maggior controllo delle campagne, e che si denuncino con forza gli episodi di bracconaggio. Sono perseguibili penalmente con la confisca del porto d’armi e anche con la reclusione perché la fauna selvatica e non cacciabile è di proprietà indisponibile della Stato.
Il numero di pronto intervento da chiamare è il 1515 dei Carabinieri Forestali.