venerdì 31 luglio 2015

CI SARANNO ALTRI PALMER E CECIL IN FUTURO


Agenpress - “Ci saranno altri Palmer e altri Cecil in futuro” scrive il “columnist” Alex Magaisa su una vicenda, quella del leone dalla criniera nera ucciso da un bracconiere americano, che in Zimbabwe hanno curiosamente sentito raccontare più dalla stampa straniera che non da quella di Harare.
Nel paese africano, si legge nell’editoriale, pubblicato oggi dall’Herald, in pochi sapevano di Cecil e tanto meno lo consideravano “un simbolo”. In molti ricordano invece Maswerasei, il leone che aveva preso il nome dal tramonto e sul finire degli anni ’80 terrorizzava i contadini.
Secondo Magaisa, “il motivo di tanta inconsapevolezza non sta certo nel disinteresse o nella mancanza di amore per gli animali da parte dei cittadini dello Zimbabwe”. Al contrario. La verità, scrive il columnist, è che l’industria della caccia è “estremamente elitaria e distante dalla stragrande maggioranza della popolazione"; che di rado, anzi spesso mai nella vita ha occasione di visitare i propri parchi nazionali.
“Chi piange Cecil – scrive Magaisa – si ricordi che questo leone è stato vittima di un’orribile industria sanguinaria che unisce, attraverso paesi e continenti, amici e nemici purché però siano ricchi e potenti”. Basti pensare che Walter James Palmer, il dentista del Minnesota che ora chiede scusa e si nasconde per paura degli animalisti (americani), avrebbe pagato più di 50.000 dollari per poter uccidere il leone. Soldi finiti a “una guida professionista” e al proprietario di una fattoria ai confini del Parco di Hwange ma che, stando ai primi riscontri, non avrebbero affatto permesso di acquistare un’autorizzazione del ministero.
Palmer sarebbe dunque stato “un bracconiere e non un cacciatore professionista”. Anche se, annota Magaisa, “la differenza non è poi molta”. Ciò che importa, e che non invita all’ottimismo, è che anche in Zimbabwe la crisi economica morde e, come e più che in Sudafrica o in Kenya, gli altri paradisi dei cacciatori-bracconieri, tutti cercano di guadagnare. L'editoriale, allora, finisce con un elenco: “Chi emette le licenze, chi deve far da guida ai cacciatori stranieri e assisterli, chi li trasporta e cura la logistica; perché dai gradini più alti a quelli più bassi, ognuno ha l’opportunità di far soldi”

VERBANIA LA SINDACA-TORTURATRICE DI CANI MI HA QUERELATO


In risposta alla mia querela nei suoi confronti per i reati di maltrattamento nei confronti dei cani del canile di Verbania la sindaca della cittadina mi ha a sua volta querelato, stando a quello che leggo sul sito Verbaniamilleventi la sindaca mi ha querelato in quanto lei non avrebbe prodotto maltrattamento dei cani. A parte il singolare fatto di una controquerela depositata l'ultimo giorno utile prima della chiusura estiva delle procure, questa decisione della signora sindaca di Verbania dimostra innanzitutto che nei suoi confronti la procura ha aperto un fascicolo di indagine ma sopratutto dimostra la paura che questa donna ha della nostra associazione e della nostra attività. Infatti lei mi accusa di volerla accusare di maltrattamento ma dice lei che l'accusa non è fondata, anzi io l'averei calunniata. Sono qui a ribadire parola per parola quanto sostenuto, e con me credo sono pronti a testimoniarlo decine di volontari. 
Chiunque, e dico chiunque abbia un poco di buon senso si rende conto che chiudere un canile con i cani tenuti in gabbia SOTTO IL SOLE come quello dei giorni scorsi senza permettere ai volontari di portarli a spasso è un maltrattamento ed un atto criminale. 
Poi per la signora sindaca e per l'avvocato che l'ha consigliata questo addebito è privo di serietà, alla signora Marchionni consiglio di leggersi bene non solo la legge 281 del 1991 dove sono elencate le sue responsabilità in merito alla gestione comunale dei cani randagi, ma anche la legge regionale di applicazione e il testo dell'articolo 544 del codice penale. 
Dubito che lo abbia fatto, altrimenti anzichè contro querelare questa donna avrebbe dovuto cospargersi il capo di cenere. 
Aspetto a piè fermo e con impazienza i carabinieri che mi convochino cosi spiegherò dal mio punto di vista non solo la serietà e la sostanza di quanto sostenuto, ma l'aggravamento della situazione dei cani tenuto da settimane in queste condizioni. 
La sindaca quereli se stessa o la sua immagine riflessa nello specchio. Se di cavarsela incontrando la Brambilla magari con qualche fotografia con i cani in braccio, o incontrando le torturatrici che portano i cani in Germania non ha capito niente. 
La sindaca è ella stessa una torturatrice indiretta di animali, e la superficialità della sua querela lo dimostra, non c'è falso in quanto io scrivo, ma incompetenza, superficialità e mala fede nella sua gestione della vicenda del canile di Verbania. 
E di questo deve rispondere ai suoi cittadini prima che davanti a un tribunale, cosi come scriveremo alla procura di TORINO per chiedere informazioni in merito ai ritardi relativi da parte della procura di Verbania nell'acquisire la nostra denuncia. Non abbiamo paura. ne di una sindaca torturatrice ne di suoi eventuali complici ovunque essi si annidano. 

lA NOTIZIA DELLA QUERELA DEL SINDACO

NOTARISTEFANO. I CANI MORTI NON POSSONO PARLARE


Vergognoso, ci sono persone e non sono poche, che conosco anche personalmente, che in queste ore stanno difendendo la criminale-staffettista Chiara Notaristefano dopo che nei giorni scorsi finalmente la forestale di Firenze ha sequestrato i cani che la donna stava trasportando sul suo furgone dalla sicilia ai suoi rifugi di Bologna e Milano (Brianza), qualcuno di questi sprovveduti continua a dichiarare di aver fatto delle bellissime adozioni da MAMMA CHIARA (la versione animalista di Mamma Ebe?) non metto in dubbio che possano essere state fatte adozioni buone sul quantitativo industriale di cani che questa immonda creatura muove da anni, ma possibile che ne cranio di quelle persone che sono li a sbavare per la mamma ebe dell'animalismo non sia passata per la testa la cosa più ovvia e cioè che la donna è sotto denuncia in mezza Italia non per i cani che sono arrivati a destinazione, ma cazzo, per quelli che sono morti. E i cani morti non possono parlare ne abbiaiare. Spero solo che stanotte qualcuno di quelle anime belle che grazie a quella delinquente hanno traversato piccini il ponte dell'arcobaleno vengano in sogno ai dementi che la difendono e gli mordano le chiappe del culo. 

I CANI DI VERBANIA VERSO LA GERMANIA?

VERBANIA. I CANI DEL CANILE VERSO LA GERMANIA?



Verbania (31 luglio 2015) – Al momento si tratta di un ipotesi,o meglio di una ipotetica voce che circola però con insistenza tra i volontari e non solo. I cani del canile di Verbania sono destinati ai canili tedeschi? Sappiamo con certezza che la vicenda viene seguita da vicino da un gruppo di associazioni che hanno base a Roma e sono guidate da una donna di origini austriache nota per aver deportato in Germania centinaia di cani (per la stragrande maggioranza dei cani non si hanno più notizie) svuotando diversi canili del centro e sud Italia. Questo gruppo di associazione si muove in maniera assolutamente legale, anche se la fine dei cani non è poi molto diversa da quelli che partono con i viaggi semi clandestini dal sud Italia. Il sistema è davvero molto semplice, la signora in questione o qualche suo emissario locale prende contatti con i sindaci di canili in difficoltà o che hanno proposto di trasformare i loro canili in canili sanitari e che quindi vogliono disfarsi dei cani presenti, la signora si offre per una convenzione legale con la quale viene autorizzata al trasferimento di tutti i cani in strutture tedesche offrendo inoltre soldi per la lotta al randagismo. Fin qui tutto bene: i comuni non spendono più soldi per mantenere i cani e hanno a disposizione fondi per integrare il loro bilancio comunale in materia di lotta al randagismo. Peccato però che quelli a rischio sono proprio i cani che una volta trasferiti in Germania sono messi per sei mesi in adozione e poi per quelli che non trovano casa si apre la strada della sperimentazione o del trasferimento in altri paesi dove possono essere uccisi e trasformati in pellicce. “Abbiamo saputo che la sindaca di Verbania vuole incontrare l'on. Brambilla, ma non sarebbe più semplice riaprire il canile ai volontari senza tutte queste meline assurde ?= - ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- Abbiamo anche saputo che i deportatori legali dei cani verso la Germania sono in agguato, noi non molliamo. Non servono incontri più o meno segreti per ottenere il nulla, basta che la signora sindaca riapra il canile ai volontari. Tutto il resto è fuffa inutile. Noi non molliamo. La sindaca deve riaprire il canile o dimettersi altro che incontri concilianti”.

SCOPERTO TRAFFICO DI CANI DA NAPOLI A TORINO


Una segnalazione ai comandi della Forestale di Napoli e Torino è stata inviata questa mattina dal presidente AIDAA Lorenzo Croce in merito alla scoperta di un presunto traffico illecito di cuccioli di cane che da Napoli raggiungono Torino per essere poi smistati nel resto del nord Italia. L'ultimo carico segnanato è di trenta cuccioli tutti piccolissimi portati al nord con mezzi privati e non omologati. Ovviamente al fine di permettere le indagini degli organi preposti e l'eventuale blocco di tale  traffico non possiamo al momento dare ulteriori informazioni anche se in nostro possesso ci sono i nomi e i cognomi di chi spedisce,di chi riceve ma sopratutto dei trasportatori abusivi. 
Vi terremo costantemente informati.

giovedì 30 luglio 2015

ROMA. CHIHUAHUA RAPITI. LA PISTA PORTA IN ROMANIA

ROMA. CHIHUAHUA RAPITI: LA PISTA PORTA IN ROMANIA

Roma (30 luglio 2015) – Da Fregene e Roma alla Romania con una tappa in un importante campo nomadi a Roma dove pare ci sia il centro di raccolta e smistamento dei cani di razza rubati non solo a Roma ma in tutto il Lazio che vengono poi smistati, una parte agli zingari accattoni che li usano per raccogliere l'elemosina nella capitale ed in altre città fino a Terni e Perugia. I cani di razza tra cui molti chihuahua che invece sono giovani e dediti alla riproduzione vengono spediti in altri campi nomadi della Romania in piccoli gruppi di tre o quattro con le roulotte delle famiglie nomadi che tornano al paese. Una volta in Romania pare nella zona di Timisoara i cani vengono portati in allevamenti abusivi e utilizzati per la produzione di cuccioli e una volta sfruttati all'osso vengono poi soppressi. Questo il contenuto dell'esposto inviato oggi dal presidente AIDAA Lorenzo Croce alla procura della repubblica di Roma ed al comando dei carabinieri capitolino affinchè si facciano i controlli del caso e si arrivi a sgominare questa attività criminosa. I controlli curati dall'Associazione italiana difesa animali ed ambiente – aidaa sono partiti dopo la segnalazione del rapimento di oltre dieci cani di razza chihuahua nel giro dipochi giorni tra Roma e Fregene.

CANI IN SPIAGGIA NON ACCETTATI A PALINURO?

cartello di divieto illegale a palinuro

Palinuro (30 luglio 2015) Stando alle 76 segnalazioni giunte in questo mese di Luglio al servizio segnalazionereati@libero.it di AIDAA a Palinuro non sono ben accetti i cani in spiaggia. Infatti secondo le mail inviate al servizio dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente da turisti inviperiti sono moltissime le persone che ogni giorno vengono allontanate in maniera spesso illegittima dalle spiagge libere della località che appartiene al comune di Centola in provincia di Salerno. In alcuni casi (come testimonia la fotografia del cartello allegata) si tratta di divieti assolutamente illegittimi in quanto non riportano alcuna ordinanza di riferimento ne del comune ne della capitaneria di porto, ne tanto meno i riferimenti di eventuali leggi o ordinanze di provincia o regione Campania. Dura la reazione del presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce: "Mi pare evidente che è in corso una vera e propria campagna discriminatoria contro i turisti che portano i cani in spiaggia libera- ci dice il presidente di AIDAA- invitiamo il sindaco a liberalizzare con apposita delibera o ordinanza l'accesso ai cani alle spiagge, se questo non avverrà entro una settimana partiremo con il boicottaggio internazionale di Palinuro facendo conoscere a tutto il mondo e a tutti i turisti stranieri il fatto che a Palinuro i turisti con animali al seguito non sono bene accetti".

CANI IN SPIAGGIA. LA BABELE SICILIANA


Palermo (30 luglio 2015) -  Mancano pochi giorni al grande esodo per le vacanze estive del 2015 ma in Sicilia è già babele ordinanze sui divieti di portare il cane in Spiaggia. Già 546 le segnalazioni giunte al servizio online di AIDAA (che rimarrà aperto per tutto il mese di agosto) segnalazionereati@libero.it  dalle località di mare della Sicilia, con una punta di oltre 200 segnalazioni che giungono dalla provincia di Messina. Sulle 546 segnalazioni giunte oltre 300 riguardano persone che sono state allontanate dalla spiaggia libera mentre si trovavano con il loro cane, ma che per fortuna non sono state multate, le altre segnalazioni riguardano la cartellonistica dei divieti che in molti casi è assolutamente priva di riferimenti a numeri di ordinanze o di leggi regionali e si tratta di conseguenza di segnalazione abusiva o comunque illegittima. Come dicevamo il maggior numero di segnalazioni proviene dalla provincia di Messina dove risultano elevate 43 delle 69 multe fin qui segnalate ad AIDAA per la presenza di cani al seguito dei turisti in spiaggia Inoltre vi sono situazioni al limite del paradosso per quanto riguarda la cartellonistica, ad esempio (vedi foto allegate) a Venetico su due spiagge vi sono cartelli che si richiamano a diverse ordinanze di cui una del 2005 e l'altra del 2013. Ma non solo la provincia di Messina è al centro di questa prima grande polemica estiva siciliana sulla presenza dei cani in spiaggia, infatti molte segnalazioni giungono anche dalla località di mare della provincie di Palermo e Catania. "E' un disastro e siamo solo ai primi giorni di vacanza- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- e a creare ulteriore confusione ci si mettono anche i bagnini che allontanano senza averne diritto le persone con i cani al seguito dalla spiaggia, da qui il nostro appello perchè le oltre 200 ordinanze che sono in vigore nei comuni marini siciliani siano abolite o perlomeno che i singoli comuni emettano direttive chiare e comunque prevedano una spiaggia libera dove bagnanti e cani possano godersi in pace i giorni della prossima estate. 

GREEN HILL. INCHIESTA BIS. 2 A GIUDIZIO

Green Hill, non è ancora finita. Dopo le condanne di gennaio inflitte in primo grado ai vertici dell’allevamento di Montichiari dei beagle destinati alla sperimentazione (un anno e mezzo all’amministratrice Ghislane Rondot e al veterinario Renzo Graziosi, un anno al direttore Roberto Bravi) la procura ha notificato la chiusura indagini per altre cinque persone su cui pendono vecchie e nuove accuse. Si tratta di due veterinari e tre dipendenti della società. 
Le accuse: maltrattamento e uccisione di animali
Devono rispondere di maltrattamento e uccisione di animali i due veterinari dell’Asl (distretto di Lonato) responsabili dei controlli dentro Green Hill. Ma Roberto Silini e la collega Chiara Giachini sono accusati anche di falso ideologico in atto pubblico e omessa denuncia. Non solo: la dottoressa Giachini è iscritta nel registro degli indagati anche per falsa testimonianza durante il processo penale («falsamente dichiarava che l’allevamento aveva tutte le dotazioni necessarie alla corretta assistenza zooiatrica dei circa 3mila animali detenuti», così come avrebbe mentito sull’idoneità della struttura e le procedure) e rivelazione dei segreti d’ufficio: «Violando i doveri connessi alla sua funzione, informava la dirigenza di Green Hill 2001 srl e il veterinario dell’allevamento, Renzo Graziosi, che la struttura avrebbe ricevuto l’ispezione del consigliere regionale Giorgio Puricelli», l’11 luglio 2012. 
Entrambi i veterinari, per il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, avrebbero «sistematicamente omesso di effettuare i controlli previsti, nonché informato in anticipo alla Green Hill tutte le ispezioni programmate dall’Asl di Brescia, dalle autorità sanitarie regionali e dal ministero della Salute». Inoltre non avrebbero impedito che Rondot, Bravi e Graziosi «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza necessità, privando i 2.369 cani di tutte le attività vitali e insopprimibili di ogni specie, li sottoponessero a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche»: tra gli altri, temperatura, frastuono, luci artificiali, spazi, mancanza di aree di sgambamento, anestesie gassose senza sedazione, nessuna cura o accorgimento igienicosanitario in caso di dermatiti («da cui derivavano uccisioni di animali privi di utilità economica»). Con l’aggravante della morte di 104 beagle. E non avrebbero nemmeno impedito 44 eutanasie di cani non più commerciabili. Ma di tutto questo, nei loro verbali, non ci sarebbe stata traccia (da qui l’accusa di falso) nè tantomeno denuncia. Nei guai per falsa testimonianza sono finiti anche tre dipendenti della Green Hill: Cinzia Vitiello, Antonio Tabarelli e Antonio Tortelli. Per l’accusa durante il processo di primo grado non avrebbero riferito il vero sulle reali condizioni dell’allevamento. Avrebbero mentito sulle «feste» dei beagle agli operatori una volta aperti i box, sulle eutanasie praticate solo in casi limite «per evitare agonie» ai cani, sulle ispezioni a sorpresa o sul fatto che nessun esemplare sarebbe morto, tantomeno sarebbe stato soppresso, a causa della rogna. Avrebbero raccontato il falso, in aula, sui «giochi» introdotti in ogni gabbia e sull’attenzione dell’azienda al loro deterioramento, sulle riunioni della dirigenza «finalizzate a trovare modi sempre nuovi per aumentare il benessere dei cani» così come sulle condizioni della segatura. Per la procura è tutto falso. 
I difensori hanno depositato un ricorso che conta una novantina di pagine
La data del processo in appello per la prima fase dell’inchiesta, intanto, non è ancora stata fissata. I difensori dei vertici della multinazionale - gli avvocati Luigi Frattini ed Enzo Bosio - hanno depositato un ricorso che conta una novantina di pagine in cui contestano in punta di diritto e di fatto la sentenza pronunciata dal giudice Roberto Gurini il 23 gennaio scorso. È «fondata sull’erronea applicazione delle norme e sul travisamento dei fatti e delle prove» sostengono i legali. Che oltre all’assoluzione per maltrattamento e uccisione di animali chiedono la revoca della confisca degli oltre 2mila beagle (tra cuccioli e fattrici) già adottati ufficialmente da altrettante famiglie. Animali che peraltro non sarebbero più «idonei» ad alcun tipo di sperimentazione. La difesa solleva anche una questione di legittimità costituzionale: l’articolo 544 bis del codice penale violerebbe l’articolo 3 della Costituzione, prevedendo, «senza alcuna giustificazione una pena maggiore per un fatto meno grave della pena prevista per fatti più gravi». Non solo. I legali ribadiscono «la corretta gestione» di Green Hill, le condizioni «legittime» dei cani e gli esiti «favorevoli» delle tantissime ispezioni. Non è ancora finita.

mercoledì 29 luglio 2015

SPESA. FRUTTA E VERDURA SUPERANO LA CARNE


 Agenpress - “Per la prima volta la spesa per frutta e verdura degli italiani ha sorpassato quella per la carne ed è diventata la prima voce del budget alimentare delle famiglie, con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo”.
Lo ha reso noto Coldiretti, analizzando i dati Istat relativi gli ultimi quindici anni, in occasione della Giornata dell’ortofrutta al Padiglione Coldiretti ad Expo, con migliaia di agricoltori provenienti dalle campagne italiane insieme al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
“La spesa degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura - sottolinea Coldiretti - rappresenta ora il 23% del totale del budget destinato dalle famiglie all’alimentazione, per un importo di 99,5 euro per famiglia al mese, contro i 97 euro della carne che, con un’incidenza del 22% sul totale, perde per la prima volta il primato”. “È in atto a livello globale una tendenza al riconoscimento del valore alimentare della frutta e verdura alla quale dobbiamo saper dare una risposta concreta”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, evidenziando che “l’Italia ha il primato europeo nella produzione”, grazie a “un fatturato di 13 miliardi con 236.240 aziende che producono frutta, 121.521 che producono ortaggi, 79.589 patate e 35.426 legumi secchi”

VITTORIA. IL TAR DEL LAZIO. SI AI CANI IN SPIAGGIA

Una importantissima sentenza sulla quale torneremo con una riflessione dei nostri esperti legali nei prossimi giorni riguarda la decisione del tar del lazio di annullare l'ordinanza del sindaco di ANZIO che vietava l'accesso dei cani in spiaggia. Si tratta di una decisione senza precedenti e molto, molto importante che riportiamo qui di seguito tratta dal notiziario giuridico.
ECCO LA SENTENZA


Cani sulle spiagge: nessun divieto sulle spiagge libere
Il cane è il miglior amico dell’uomo, anche al mare, e persino sulle spiagge, purché libere: questo significa che il Comune non può emettere un’ordinanza in cui vieta l’accesso alle spiagge libere ai cittadini accompagnati dai loro fedeli quadrupedi.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
Sezione Seconda Bis
ha pronunciato la presente
Sentenza. n. 9302 del 10.07.2015
sul ricorso numero di registro generale 8153 del 2014, proposto da:
Earth, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Massimo Rizzato, con domicilio eletto presso l’avv. Concetta Tiziana Marino in Roma, viale Ippocrate, 92;
contro
Comune di Anzio, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Michele Lo Russo, con domicilio eletto presso il medesimo, in Roma, Via Vittorio Veneto, 108;
per l'annullamento
dell'ordinanza n. 1/14 nella parte in cui vieta ai conduttori di animali di poter accedere alle spiagge libere durante la stagione balneare 1 maggio - 30 settembre 2014;
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Anzio;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 10 giugno 2015 il Consigliere Solveig Cogliani e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
I – Con il ricorso indicato in epigrafe, l’Associazione istante censurava l’ordinanza sopra specificata, con cui il Comune di Anzio vietava ai conduttori di animali l’accesso alle spiagge libere durante la stagione balneare 1 maggio-30 settembre 2014, indicando che tale divieto era escluso nelle aree di accoglienza appositamente attrezzate. Infatti, la ricorrente riferiva che, pur a seguito di specifica richiesta dell’Associazione medesima, il Comune predetto non aveva dato riscontro in ordine all’avvenuta individuazione delle aree preposte all’indicato fine.
Pertanto, l’Associazione chiedeva l’annullamento dell’art. 4, punto 7 della citata ordinanza nella parte in cui ha vietato ai conduttori di animali di accedere alle spiagge libere durante la stagione balneare, deducendo i seguenti vizi:
1 – eccesso di potere per irragionevolezza, violazione del principio di proporzionalità e difetto di motivazione, nonché violazione dell’art. 10, delibera G. reg. n. 866 del 2006, che prevede che i comuni individuino tratti di arenile da destinare all’accoglienza temporanea di animali da compagnia;
2 – violazione degli artt. 13 e 16 Cost. .
Secondo la prospettiva delle ricorrenti, l’ordinanza gravata non conterrebbe una adeguata motivazione in ordine ai presupposti che sono stati posti a base del divieto assoluto di conduzione di animali sulle spiagge libere: sia che si tratti di ragioni legate all’igiene che di ragioni legate alla sicurezza dei bagnanti , esse si sarebbero potute adeguatamente tutelare attraverso specifiche disposizioni sui comportamenti dei padroni degli animali.
Si costituiva il Comune, al fine di ribadire la legittimità dell’operato anche in relazione alla necessità di preventiva definizione del Piano di utilizzo degli arenili, al fine della conseguente individuazione delle aree da assegnare alla conduzione degli animali domestici.
Inoltre contestava la violazione dei precetti costituzionali, in ragione della necessità di preminente tutela della salubrità.
Questo Tribunale, con l’ordinanza n. 4051 del 2014, accoglieva la domanda cautelare di sospensione dell’efficacia del provvedimento (nei limiti richiesti dalle ricorrenti), sollecitando il Comune ad individuare uno o più tratti di spiaggia libera ove consentire l’accesso ai conduttori di animali con tutte le disposizioni idonee a garantire il decoro, l’igiene e la pulizia.
Con memoria per l’udienza di discussione, la parte ricorrente ribadiva l’interesse alla decisione, pur essendo cessata – per ragioni di ordine temporale – l’efficacia del provvedimento gravato.
All’udienza del 10 giugno 2015, la causa è stata trattenuta in decisione.
II - Preliminarmente il Collegio ritiene di condividere l’impostazione di parte ricorrente in ordine alla persistenza dell’interesse, sulla base di quanto peraltro affermato dalla giurisprudenza, con riguardo alla concreta utilità che possono rivestire le “norme agendi” contenute nella sentenza (cfr. in terminis, TAR Lombardia, Milano, n. 533 del 2010).
Permane, infatti, l’interesse del ricorrente alla definitiva rimozione degli effetti dell’atto impugnato ed all’accertamento giurisdizionale di una illegittimità che può essere funzionale ad un eventuale risarcimento del danno, oltre ovviamente al ristoro delle spese processuali ed alla restituzione del valore del contributo unificato, ove versato.
Dall’altro lato sarebbe leso l’interesse della stessa amministrazione, poiché anch’essa ha titolo alla sentenza che si pronunci sulla fondatezza del ricorso e sulla legittimità dell’atto impugnato (sul punto, cfr. TAR Calabria, Sez. Reggio Calabria, 225/2014)
Infine, nel caso di specie va rilevato che il provvedimento impugnato, seppure ha un’efficacia limitata temporalmente, ha un contenuto che potrebbe essere reiterato negli anni successivi: rilevano dunque i principi riguardanti la portata conformativa delle sentenze del giudice amministrativo, poiché – nel caso di accoglimento del ricorso – l’ulteriore esercizio dei poteri comunali non potrà non tenere conto dei principi formulati all’esito della controversia.
III - Passando al merito del ricorso, il Collegio lo ritiene fondato e dunque da accogliersi.
La ricorrente deduce che l’ordinanza balneare gravata – in parte qua – irragionevolmente impone ai conduttori di animali il generalizzato divieto di accesso alle spiagge libere, in assenza di una motivazione che giustifichi tale scelta e senza specificare quali cautele comportamentali siano necessarie per la tutela dell’igiene delle spiagge, ovvero della incolumità dei bagnanti.
Deduce altresì il difetto di motivazione, la manifesta irragionevolezza e la violazione del principio di proporzionalità, circa il rapporto tra le esigenze pubbliche da soddisfare e l’incidenza sulle sfere giuridiche dei privati.
La totale assenza di motivazione, infatti, non consentirebbe di apprezzare se esso sia riferibile a ragioni riconducibili all’igiene dei luoghi ovvero alla sicurezza di chi frequenta le spiagge.
In ogni caso, la motivazione del provvedimento avrebbe dovuto contenere una specifica giustificazione delle misure adottate, che consentisse di verificare il rispetto del principio di proporzionalità, poiché l’Autorità comunale avrebbe dovuto individuare le misure comportamentali ritenute più adeguate, piuttosto che porre un divieto assoluto di accesso alle spiagge.
Di fatto tale limitazione alla libertà personale costituirebbe un limite non consentito alla libera circolazione degli individui.
La ricorrente evidenzia inoltre come l’ordinanza sarebbe in contrasto con i principi espressi in sede regionale.
Tali censure meritano accoglimento.
Il provvedimento impugnato è illegittimo per difetto di motivazione, come dedotto dalla ricorrente.
E tale vizio incide, altresì, sulla possibilità di supportare la ragionevolezza delle scelte operate dalla p.a., nella odierna fattispecie.
Il provvedimento impugnato è, altresì, illegittimo sotto il connesso profilo della violazione del principio di proporzionalità, che impone alla pubblica amministrazione di optare, tra più possibili scelte ugualmente idonee al raggiungimento del pubblico interesse, per quella meno gravosa per i destinatari incisi dal provvedimento, onde evitare agli stessi ‘inutili’ sacrifici.
La scelta di vietare l’ingresso agli animali – e, conseguentemente, ai loro padroni o detentori – sulle spiagge destinate alla libera balneazione, risulta irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata.
Né possono trovare condivisioni le argomentazioni di parte resistente, che comporterebbero, ove assecondate, una elusione delle indicazioni regionali ed una compressione generalizzata della posizione giuridica in esame senza un limite temporale.
IV - Per le ragioni si qui esposte, il ricorso è fondato e va accolto,
sicché il provvedimento in esame va annullato, nei limiti oggetto della impugnazione.
Le spese seguono la soccombenza e sono liquidate come in dispositivo.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Bis) definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, annulla il provvedimento impugnato nei limiti d’interesse.
Condanna il Comune al pagamento delle spese processuali, che liquida complessivamente in euro 1000,00 (mille/00).
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 10 giugno 2015 con l'intervento dei magistrati:
Domenico Lundini, Presidente
Solveig Cogliani, Consigliere, Estensore
Maria Ada Russo, Consigliere

L'ESTENSORE IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 10/07/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

NOTARISTEFANO. QUEI CANI NON DEVONO STARE A BOLOGNA


Bologna (29 luglio 2015) - Qualcosa non quadra nella vicenda dei cani sequestrati alla staffettista criminale Chiara Notaristefano che nei giorni scorsi era stata fermata dalla forestale a Firenze mentre stava trasportando una cinquantina di cani di cui una trentina di cuccioli di età tenerissima (tra i due e i tre mesi), i cuccioli e gli altri cani sono stati sequestrati e cosi il mezzo di trasporto con la quale la Notaristefano faceva i suoi viaggi della morte. Fin qui tutto bene, quello che non quadra e che a molti non va a genio è che i cani siano stati affidati ad una struttura autorizzata di Bologna, la stessa però che ospita i cani proprio della Notaristefano, sulla quale pendono diverse denunce per la collaborazione con la nota pluridenunciata. Il presidente di AIDAA Lorenzo Croce ha scritto una lettera alla forestale di Firenze chiedendo che si trovi per quei cani una diversa sistemazione per toglierli dalle grinfie della criminale. 

DIFFIDATA SINDACO DI VERBANIA PER CHIUSURA CANILE


E' partita questa mattina la diffida a firma del presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce e diretta al sindaco di Verbania in merito alla decisione di tenere aperto solo poche ore alla settimana il canile del capoluogo della provincia VCO. Nella diffida si ricorda al sindaco che la mancata apertura per almeno sette ore al giorno su sette giorni la settimana provoca innanzitutto una riduzione delle adozioni ma sopratutto l'assenza dei volontari che da anni seguono i cani danneggia lo stato di salute psicofisica degli ospiti del canile di Verbania. Nella stessa lettera inviata in copia al ministro della salute ed al presidente della giunta regionale del Piemonte il presidente AIDAA diffida la sindaca di Verbania dal trasferire i cani del proprio canile altrove ed in particolare in Germania o in altri paesi del nord Europa, dove molti di questi cani non dati in adozione dopo sei mesi vengono soppressi o inviati in Turchia per diventare pellicce.

PARCO DELLE NAZIONI ROMA. ALBERGO AMICO DEGLI ANIMALI


a POCHI PASSI DAL CENTRO DI ROMA ALL'INTERNO DEL BORGO DI TORRE GIUDACCA DENTRO LA RISERVA NATURALE SI TROVA L'HOTEL PARCO DELLE NAZIONI, UNA STRUTTURA MOLTO PARTICOLARE, GESTITA DA AMICI CARI DI AIDAA MA ANCHE DI TUTTI GLI ANIMALI, SOLO 13 CAMERE E QUI I CANI NON PAGANO. C'E' POI E QUESTE SONO DAVVERO IMPORTANTI NOVITA' LA POSSIBILITA' DEL DOG SITTER SU RICHIESTA E UNA RISTORAZIONE PER GLI OSPITI DELL'ALBERGO CANI E PADRONI. INSOMMA TUTTO QUELLO CHE UN PADRONE DEL QUATTROZAMPE VUOLE PER VIVERE FELICE LA SUA VACANZA.
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A SETTEMBRE RIPARTE L'EDUCATORE CINOFILO ONLINE


Da alcune settimane il nostro servizio di educatore cinofilo online è sospeso, non certo per mancanza di buona volontà, ma perchè la nostra educatrice Vicky Cacciamani si sta prendendo un periodo di meritato riposo dopo un annata davvero durissima. Quindi a tutti coloro i quali hanno inviato le richieste in queste settimane, dico di pazientare un attimo, le risposte arriveranno a partire dal prossimo mese di settembre quando le attività di AIDAA riprenderanno dopo la pausa estiva. Un abbraccio e buone vacanze a tutti voi.

CANI AVVELENATI A MONTESARCHIO

MONTESARCHIO - Tremano i proprietari di cani e gatti, ma anche i genitori e i nonni che portano i bambini piccoli a fare una passeggiata verso via San Martino o via Cervinara. E’ infatti tornato l’incubo delle polpette avvelenate , riempite di veleno  da scriteriati inqualificabili per uccidere animali domestici. I dati diffusi dall’Aidaa fanno tremare i polsi. In un anno sono stati segnalati in Italia 14mila casi di esche mortali: anche Montesarchio finisce nella statistica. L’episodio, accaduto qualche giorno fa, c’è stato segnalato dalla responsabile di un associazione animalista.
Il 10 per cento di queste polpette ha fatto centro, ovvero ha ucciso un animale. Nel mirino gli  amici quattrozampe, perché sono loro che anche se non affamati annusano e spesso ingeriscono per curiosità le polpette mortali. Le polpette sono un pericolo pubblico anche per i bambini. E’ già accaduto che un piccolo, attirato dal colore blu acceso, rosa o verde delle polpette, venisse salvato da un adulto poco prima che mettese il veleno in bocca. Chi distribuisce questi orrori sceglie accuratamente i posti in cui lasciare le polpette: strade residenziali, parchi, ma anche zone di intenso attraversamento pedonale. 
canik
Questo problema coinvolge tutti, padroni di cani e non, animalisti o no, ed è dovere civico denunciare ogni sospetto.

ARRIVA LA DOG/CAT SITTER A DOMICILIO


Arluno (29 luglio 2015) - Arriva il dog/cat sitter a domicilio per chi va in vacanza e non potendo portare il proprio cane o gatto con se, preferisce lasciarlo nella propria abitazione sotto custodia piuttosto che portalo in pensione. Da qui l'idea non nuova, ma che sicuramente merita la giusta pubblicità del dog/cat sitter a domicilio. Quello di cui parliamo in questo post riguarda la zona dei comuni di Pregnana Milanese, Casorezzo, Arluno, Vanzago comprese le frazioni Rogorotto e Mantegazza. 
La cat/dog sitter che verrebbe da voi si chiama Daniela Decarlo, una donna che conosco personalmente e stimo sopratutto per il suo amore per gli animali.
Se volete contattarla per affidarle a prezzi che reputo supermodici i vostri amici pelosi da accudire direttamente al vostro domicilio potete contattarla telefonicamente al 
3668006132

SPARA. UCCIDE IL CANE E FERISCE IL CERCATORE DI TARTUFI


Sono le 20.15 circa di ieri 24 luglio e per Z.V. 54enne di San Potito Sannitico è la normale conclusione di un pomeriggio trascorso con il suo cane, razza lagotto alla ricerca di tartufi nell’area matesina. L’uomo regolarmente autorizzato per la specifica ricerca giunge in località Valle Frisi e qui tra lo scodinzolare del cane ed il paesaggio bucolico scorge un uomo che sembra quasi in attesa appostato nella campagna tra i cumuli di foraggio posto ad essiccare. All’improvviso l’uomo si erge ed avvicinatosi esplode un colpo di fucile con la sua doppietta, il fido cane colpito a morte dopo pochi passi stramazza al suolo ed anche il suo padrone viene attinto da alcuni pallini ad una gamba. Questi inizia ad urlare all’indirizzo di quell’uomo che gli aveva appena ucciso il fido amico e per tutta risposta F.M. 81enne da Piedimonte Matese, dopo essersi ulteriormente avvicinato, gli dice che avrebbe risarcito il danno, salvo poi allontanarsi frettolosamente a bordo del suo fuoristrada. A questo punto Z.V. dopo aver caricato la carcassa del cane in macchina si porta presso la Caserma dei Carabinieri di Piedimonte Matese per denunciare il fatto.
Questa la cronaca degli eventi di quello che sembrava un normale pomeriggio estivo. Alla ricezione della segnalazione i militari di Piedimonte hanno immediatamente iniziato le indagini che hanno portato all’identificazione dell’uomo ed al suo rintraccio presso la propria abitazione. M.F., queste le sue iniziali, ha provato a negato ogni addebito, ma stranamente aveva ancora la disponibilità della doppietta poggiata in un angolo della cucina, a differenza delle altre armi che teneva riposte nell’armadio di custodia naturalmente utilizzato da chi come lui è cacciatore ed appassionato di armi. I successivi accertamenti hanno portato all’identificazione e riconoscimento certo da parte della vittima Z.V. di quello che era stato l’assalitore del suo cane. Nessuna motivazione apparente per il gesto scellerato di M.F. se non l’affermazione riferita dalla vittima al quale avrebbe riferito di essere stato più volte vittima di furti di fieno proprio nell’area in cui aveva colpito il cane.
Nel contempo Z.V., trasportato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese gli sono state riscontrate ferite da arma da fuoco alla coscia sinistra con ritenzione di un pallino nei tessuti molli ed una prognosi di 10 giorni.
A carico di F.M. è scattato il sequestro penale del fucile utilizzato per abbattere il cane ed il sequestro preventivo di tutte le armi in suo possesso oltre, naturalmente, alla denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per il comportamento illecito ed altamente pericoloso.

LODI. SALVATO CANE DA TRE GIORNI SUL BALCONE


Abbaiava da almeno tre giorni senza che nessuno le desse retta, abbandonata dai suoi padroni che l’avevano chiusa sul balcone, forse partiti per le vacanze o addirittura ritornati nel loro Paese. È stata una residente dell’appartamento accanto ad avvertire i vigili del fuoco di Lodi che la cagnetta dei vicini di casa si stava lamentando senza sosta fin dalla mattina, e che forse poteva essere stata dimenticata lì. Già domenica aveva iniziato a guaire. Martedì mattina i latrati erano strazianti. Una squadra di pompieri, gli agenti della polizia locale e un veterinario dell’Asl di Lodi sono entrati nell’abitazione di via Papa Giovanni XXIII nel primo pomeriggio di martedì. L’appartamento era vuoto; il proprietario, un giovane originario della Somalia, era sparito da alcuni giorni lasciando però all’interno la cagnetta, una meticcia di tre mesi, trovata chiusa fuori sul balcone dai vigili del fuoco. L’animale era stato evidentemente abbandonato, e abbaiava disperatamente, in cerca di cibo e di aiuto. Visitata dal veterinario dell’azienda sanitaria, è in buone condizioni. È stata prelevata, curata, vaccinata, le è stato messo un microchip e poi è stata portata nel nuovo canile di Lodi gestito dall’Associazione per la difesa del cane. Saranno loro a trovarle un nuovo padrone.

SCOPERTO CANILE LAGER A GESSATE


(ANSA) - MILANO, 29 LUG - I carabinieri e il portavoce parlamentare M5S, Paolo Bernini, hanno scoperto a Gessate, in provincia di Milano, 65 cani tenuti in strutture abusive e fatiscenti, cuccioli morti, fattrici con cuccioli lasciati al buio totale, senza acqua e cibo. Lo rende noto lo stesso Bernini, il quale spiega che il proprietario del lager, un cacciatore pluricampione del mondo di razza, è stato denunciato. AIDAA aveva denunciato il cacciatore sette mesi fa. 

martedì 28 luglio 2015

LUGLIO. CALANO LE SEGNALAZIONI DI CANI VAGANTI

LUGLIO. MENO CANI VAGANTI RISPETTO AL 2014


Roma (28 LUGLIO 2015) – Calano le segnalazioni relative ai cani vaganti sulle strade delle città italiane e anche gli ingressi in canile rispetto allo mese di luglio del 2014. Quest'anno le segnalazioni registrate da AIDAA e dalle dodici associazioni locali che collaborano al servizio io lo segnalo sono state 1.456 contro le oltre 1.700 dello scorso anno con una diminuzione di 244 casi. Per quanto riguarda invece gli ingressi in canile sono stati 989 contro i 1.065 dello luglio 2014. Tra le regioni a farla da padrone Lazio, Puglia e Calabria. La città con il maggior numero di segnalazioni Roma con 51 seguita a ruota da Taranto con 44 e L'Aquila con 37.

SCAMPATO PERICOLO MA CERCA CASA

ERA A RISCHIO SOPPRESSIONE, ORA GRAZIE AI VOLONTARI DI UN ASSOCIAZIONE DI NAPOLI QUESTA CAGNETTA HA TROVATO UNO STALLO TEMPORANEO SEPPURE IN UN PICCOLO CANILE, GRAZIE A QUESTE VOLONTARIE. NOI DI AIDAA CI SIAMO IMPEGNATI A SETTEMBRE A NON FARLA TORNARE NELLA FACOLTA' DI VETERINARIA DELL'UNIVERSITA' MA A TROVARLE UNA CASA. CHIUNQUE FOSSE INTERESSATO PUO' CONTATTARE NOI AL 3479269949 OPPURE FEDERICA VIGILANTE AL NUMERO 3332235433. GRAZIE

lunedì 27 luglio 2015

BRINDISI. INSETTICIDI UCCIDONO I GATTI AL CIMITERO?

BRINDISI – Blitz di carabinieri e polizia municipale presso il cimitero di Brindisi su segnalazione dell’Aidaa, per verificare il corretto utilizzo di alcuni insetticidi sparsi in zona per annientare il proliferarsi di larve e insetti che in altri casi avevano causato la morte di alcuni gatti. Tutto è risultato essere nella norma ma l’Aidaa chiede che venga fatta maggiore informazione a riguardo.
“Per responsabilità sociale, poiché iscritti al registro di portatori di interessi diffusi dell’Unione Europea, ho ritenuto opportuno mantenere alta l’attenzione a riguardo chiedendo così, con un intervento sul posto, che ci fosse data contezza di quanto stava accadendo”. Esordisce così Antonella Brunetti, presidente dell’Aidaa di Brindisi a seguito dell’intervento messo in campo questa mattina. La segnalazione, che non vuol essere un polverone alzato solo per polemizzare, è sorta a seguito di una moria di gatti susseguitasi nel corso dei mesi scorsi successivamente all’utilizzo di diserbanti, insetticidi, e prodotti utili all’annientazione di insetti o larve in città e in questo caso nell’area cimiteriale.
“A riguardo – continua Antonella Brunetti – ci sono sempre state fornite informazioni forfettarie per questo motivo oggi, su consultazione anche con Asl e personale competente, abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine”. Ed in effetti in questo modo è stata fatta un po’ di chiarezza in più.
L’insetticida utilizzato oggi nei pressi del cimitero è il Flubex Flow 7EC, un cosiddetto antialare, attivo perlopiù verso insetti come le zanzare tigre o simili. Particolarmente innocuo per le altre specie di animali, è totalmente privo di fitotossicità. Un dato di fatto questo che ha potuto tranquillizzare Antonella Brunetti che nel frattempo si era adoperata anche a contattare il primo cittadino per maggiori spiegazioni in merito.carabinieri

“Il sindaco mi ha rassicurato garantendomi che aveva già diffidato l’uso di sostanze nocive per altre specie animali. Una garanzia per noi che come associazione abbiamo come obiettivo principale la tutela di ogni specie animale. Laddove le informazioni pervenute o le posizioni assunte non dovessero essere chiari per noi è necessario chiedere contezza della situazione. Solo per questo motivo abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. – continua la Brunetti – Se la città tutta venisse costantemente informata, anche nel dettaglio, di questo generi di interventi sicuramente saremmo tutti più sereni”.
Sul posto, per ogni chiarimento tecnico del caso, è giunto anche il responsabile della Ecologica Pugliese, ditta che si è occupata della disinfestazione in questione.

GIUSEPPE SIMONE SEI UN CODARDO


Ve lo ricordate Giuseppe Simone quello che aveva limonato con la gallina, da me denunciato per maltrattamento di animali? Bene proprio in questi giorni è arrivata la notizia che presto quell'ammasso di lardo che qualcuno osa definire uomo sarà processato per questo e per altri reati. Bene colui che aveva scritto e riscritto e fatto i video contro il sottoscritto si è cagato in mano e da buon codardo qual'è ha visto bene di cancellare il filmato dove limona con la gallina da Youtube. Omino era e ominicchio si è rivelato in tutta la sua piccolezza altro che i proclami, la cacca al culo si è fatto venire questo essere immondo. Ma non ci fermiamo vogliamo metterlo alla gogna fino in fondo. Giuseppe Simone sei solo un verme codardo.
Lorenzo Croce

la storia

CANI IN SPIAGGIA. DIRITTI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

CANI IN SPIAGGIA. DIRITTI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

Roma (27 luglio 2015) – Sono oltre 8.500 le ordinanze emesse dai singoli comuni, dalle capitanerie di porto, dalle provincie e dalle regioni, alle quali si uniscono le leggi regionali e i regolamenti dei singoli stabilimenti balneari che portano a circa 20.000 le diverse normative locali relative all'accesso dei cani in spiaggia in questa estate 2015. Ordinanze spesso in contrasto tra loro che mettono in evidenza una vera e propria babele di divieti, molti dei quali non in linea con le stesse leggi regionali di riferimento. Inolte Stanno arrivando diverse segnalazioni da persone che vengono allontanate da bagnini o altri personaggi che non hanno alcuna autorità dalle spiagge pubbliche o addirittura dalla battigia in quanto stanno passeggiando con il cane o vi sostano per alcuni minuti. Ecco di seguito alcune chiare regole per evitare di farsi cacciare e sopratutto per difendersi.
1- Nessuno ha il diritto di cacciarvi da una spiaggia pubblica, o dalla battigia se siete con il vostro cane in assenza di divieti chiaramente esposto e pubblicizzati regolarmente e men che meno bagnini o altri bagnanti possono rivolgersi a voi con epiteti o invitandovi ad andarvene gli stessi DEVONO ESSERE DENUNCIATI PER IL REATO DI MOLESTIE
2 - Solo le forze dell'ordine ed in particolare la Capitaneria di Porto e i Vigili Urbani possono rivolgersi a voi invitandovi ad allontanarvi non prima di avervi informato della presenza della relativa ordinanza di diveto di cui avete diritto non solo di conoscerne il numero e la scadenza, ma anche di vederne e leggere il contenuto, in quanto molte ordinanze hanno dei divieti solo parziali o alcune limitazioni orarie o di giorni della settimana e voi dovrete allontanarvi solo nei casi previsti dalle ordinanze siano esse comunali o delle capitanerie di porto.
3 - Nessuno mai in nessun caso può allontanarvi dalla battigia, l'importante è che voi abbiate sempre con voi il sacchettino e la palettina (o il guanto) per la raccolta degli escrementi di fido ed una bottiglietta di acqua da versare sulla pipi di fido.
4 - qualora il vigile o l'esponente della forza pubblica si rifiutasse di farvi leggere l'ordinanza o l'articolo di regolamento o legge regionale che vi impone di allontanarvi dalle spiagge con il vostro cane chiedere immediatamente il numero di matricola e inviare protesta scritta all'ente di riferimento (comune, capitaneria di porto o comando di carabinieri o altre forze dell'ordine) spiegando quando accaduto ed inviarne copia alla procura della repubblica competente per territorio indicando il numero di matricola di chi si è rifiutato di mostrarvi le ordinanze: lo stesso è passibile del reato di omissione di atti di ufficio.
5 - in caso di multa scrivere sempre sul verbale le motivazioni che vi hanno indotto a rimanere in spiaggia (mancanza di cartelli di divieto o di indicazione del numero di ordinanza e data di divieto dietro i cartelli, interventi poco corretti di chi è preposto al controllo della spiaggia o altro. In questi casi la multa può essere impugnata davanti ad un giudice di pace e basta una sola infrazione della sua stesura a renderla nulla.
6 - Segnalare alle comando di competenza eventuali disparità di trattamento riservati anche negli stabilimenti privati tra bagnanti con il cane (anche in caso di divieto) ed altre situazioni di divieto conosciute (bagnanti che violano le regole di tuffo in mare o altro).
STARE IN SPIAGGIA CON IL NOSTRO CANE E' UN DIRITTO CHE NESSUNO CI PUO' E CI DEVE NEGARE. MAI.


VIRIDEA RHO. ASL VETERINARIA SI MUOVE A TEMPO DI RECORD


Rho (27 luglio 2015) - Non sono passate nemmeno due ore dalla nostra segnalazione sulla situazione del Viridea di Rho (vedi link sotto allegato) dove abbiamo rinvenuto degli animali morti in gabbie piccole che ho ricevuto la telefonata del dottor Gaetano Falcone dell'ASL VETERINARIA MILANO 1 che ci ha ringraziato della segnalazione medesima e ci ha assicurato che in tempi rapidissimi sarà dato corso ai controlli in quanto pare che non sia la prima segnalazione che arriva al servizio veterinario in merito alla tenuta degli animali nella struttura Viridea.  "Davvero complimenti per la velocità con la quale i veterinari hanno preso in carico la nostra segnalazione- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA- in meno di due ore ci hanno contattato ora speriamo che possano addivenire in tempi altrettanto rapidi ai controlli ed alla totale risoluzione del problema".

esclusivo. SEQUESTRO NOTARISTEFANO - LE FOTO

ECCO TRE FOTOGRAFIE DEI CANI SEQUESTRATI ALLA CRIMINALE CHIARA NOTARISTEFANO NEI GIORNI SCORSI AL CANILE DI FIRENZE. I CANI ERANO DIRETTI A BOLOGNA E MILANO.
GRAZIE DI CUORE ALLE VOLONTARIE CHE HANNO OPERATO IN MODO DA PERMETTERE QUESTO SEQUESTRO.
CHIARA NOTARISTEFANO DEVE STARE IN GALERA.

ROMA: SEGNALATI TOPI TRA I RIFIUTI IN PERIFERIA

ROMA: SI SEGNALANO TOPI IN CITTA' TRA L'IMMONDIZIA.


Roma (27 luglio 2015) – La situazione igienica di Roma va peggiorando di ora in ora a causa dei cumuli di immondizia non raccolta da diversi giorni. Da due giorni si moltiplicano le segnalazioni al servizio di tutela degli animali di AIDAA della presenza di pantegane ed altri topi che si aggirano prevalentemente nelle ore serali nei cumuli di rifiuti specialmente nelle zone periferiche della capitale con i rischi che ne conseguono. “Sono oramai diverse decine le segnalazioni che ci giungono da zone come Donna Olimpia, Prenestino, ma anche da zone centrali adiacenti alle fermate della metropolitana di Ottaviano e della zona del Tiburtino dove ci si dice che da alcuni giorni i topi scorazzano in mezzo all'immondizia- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- occorre dunque un intervento immediato, lanciamo l'appello al comune ed alla regione perchè si faccia pulizia, infatti il vero rischio è che anziché togliere i rifiuti si passi ad una forte derattizzazione con l'uso del veleni che oltre ad uccidere i topi metterebbero a rischio la vita di altri migliaia di animali domestici”.

ANIMALI MORTI E MALTENUTI AL VIRIDEA DI RHO

VIRIDEA RHO. ANIMALI MORTI E TENUTI IN GABBIE PICCOLE
Rho (27 luglio 2015) – Un topolino che è morto davanti agli occhi dei visitatori rimosso solo dopo il nostro intervento, roditori e uccellini tenuti in una zona a temperatura superiore alla media (i roditori sono in gabbie con il vetro) e di dimensioni ridotte rispetto al numero di animali presenti nelle singole gabbie, ma non solo persone che danno da mangiare alle anatre ed alle oche presenti nel laghetto nonostante i divieti e senza che nessuno li controlli e che quindi in teoria potrebbero anche essere avvelenate. Questi i risultati di una ispezione in incognito al Viridea di Rho da parte di un gruppo di volontari dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA avvenuta nella giornata di ieri domenica 26 luglio. “Complessivamente gli animali detenuti all'interno sono a nostro avviso troppi ed in gabbie e strutture piccole- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- diversa la situazione esterna dove nel laghetto pesci, tartarughe, anatroccoli ed oche sono tenute complessivamente bene, il problema in questo caso è la mancata custodia con decine di persone che danno loro da mangiare nonostante i divieti e con il rischio che qualche malintenzionato possa avvelenarle. Per questo- conclude Croce- abbiamo segnalato il tutto alla ASL Veterinaria di competenza che ci auguriamo si muova tempestivamente”.

ORRORE PARRELLI. PRESTO IL PROCESSO.


Roma (27 luglio 2015) - Nei prossimi giorni potrebbe arrivare a una svolta la vicenda del Parelli con la decisione del rinvio a giudizio e la fissazione della prima udienza del processo a carico di Pina Lacerenza Parelli e di altri otto imputati accusati di aver soppresso migliaia di cani nel corso di 25 anni oltre che di maltrattamento. La vicenda del canile lager romano è fin troppo nota. Noi come AIDAA siamo stati i primi a denunciarne gli orrori, ci costituiremo parte civile contro questa assassina di cani e i suoi complici che hanno ucciso 7000 cani nel corso degli anni alcuni bruciandoli vivi. 

ADOTTA UN CANE DEL PARELLI

RIPRENDIAMO UN COMUNICATO STAMPA DELLA LAV CHE INVITA AD ADOTTARE I CANI ATTUALMENTE ANCORA PRESENTI NEL RIFUGIO PARRELLI.


ESTATE TEMPO DI SOLIDARIETA’: ADOTTA UN CANE O UN GATTO DEL “RIFUGIO” PARRELLI DI ROMA, SOTTO SEQUESTRO PER MALTRATTAMENTI. LA LAV LI HA CURATI E RIABILITATI. PER GLI ADOTTANTI IL SUPPORTO GRATUITO DI UN EDUCATORE CINOFILO Estate, tempo di solidarietà per gli animali del Rifugio romano Parrelli, posto sotto sequestro giudiziario dalla Procura della Repubblica di Roma per gravi maltrattamenti, inidoneità strutturale e gestionale: 35 cani cercano con urgenza una famiglia. Sono 218 i cani e gatti tratti in salvo in pochi mesi da questa struttura - a spese della LAV, che ne ha curato il trasferimento presso strutture idonee e si è fatta carico delle cure veterinarie, spesso urgenti e salvavita – e 103 gli animali che sono già stati concessi in affido a persone che li hanno accolti con consapevolezza e sensibilità. L’emergenza adozioni, dunque, prosegue: Kira, Stella, Nerina, Luna, Lola, Berta e molti altri, sono stati riabilitati alla normalità e sono finalmente pronti per ricevere il calore di una vera casa. Siamo alla ricerca di famiglie speciali in grado di donare loro la serenità che meritano: ecco le storie di alcuni di questi animali oppure vieni a conoscerli tutti su 

TEMPO DI VACANZE PER IL TRIBUNALE DEGLI ANIMALI DI AIDAA

Tempo di vacanze per il Tribunale Animali di AIDAA
di Ludovica Veg Rossini


Bilancio molto positivo per questa iniziativa di AIDAA al servizio dei cittadini. Ogni giorno riceviamo una media di cinque o sei email che vengono girate ai nostri legali, i quali forniscono una consulenza gratuita.
La maggioranza dei casi riguarda condomini con animali che hanno a che fare con vicini di casa poco o per nulla tolleranti verso gli amici a quattro zampe. Ma abbiamo trattato anche casi molto dolorosi e delicati, come quello di una ragazza che ha acquistato una cucciola (presumibilmente proveniente in modo illegale dai paesi dell’est Europa) in un negozio di animali, che è deceduta dopo poco tempo e molte cure costose dei suoi proprietari che l’hanno amata moltissimo nella sua breve vita. O il caso di una signora che ha adottato una cagnolina da una persona che se ne voleva sbarazzare, ma che dopo poco tempo ha deciso di non poter vivere senza la bestiola. O un altro caso ancora di un ragazzo che non ha vita facile con i suoi pastori tedeschi, poiché i vicini non perdono occasione per chiamare la Polizia locale dicendo che i cani abbaiano, anche quando questi non sono in casa!
Insomma, i casi sottoposti all’attenzione dei nostri legali sono tanti e diversi.
Ringraziamo i nostri avvocati sempre disponibili, soprattutto l’avvocato Stefano Galelli di Milano per la tempestività con la quale risponde alle richieste di aiuto.
Il Tribunale Animali AIDAA chiude per ferie dal 1 agosto al 15 settembre compreso. Per poter soddisfare le vostre richieste di consulenza ricordiamo che le stesse possono essere inviate al tribunale animali entro lunedì 27 luglio. Per queste garantiamo risposta entro la data di chiusura, negli altri casi la consulenza viene rimandata a settembre.
BUONE VACANZE CON PELOSI AL SEGUITO!

Ludovica Rossini, responsabile Tribunale Animali di AIDAA (ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI E AMBIENTE)