Quattro cuccioli meticci abbandonati in uno scatolone. A ritrovarli sono stati gli operatori del canile di Montebolzone che ora dovranno metterli in adozione. I quattro meticci sono stati abbandonati davanti al cancello del canile da una persona che è stata anche ripresa dalle telecamere e che, forse, non voleva pagare i 500 euro della rinuncia di proprietà della cucciolata. "I cuccioli sono in apparente stato di buona salute - ha rassicurato il responsabile del canile Giovanni Peroni - ora li doteremo di microchip. li vaccineremo in modo da renderli adottabili".
TUTTE LE INIZIATIVE ED I COMMENTI RIGUARDANTI L'ASSOCIAZIONE AIDAA E LE SUE ATTIVITA'
giovedì 17 aprile 2025
BòITZ DEGL ATTIVISTI AL MATTATOIO. LIBERATI 21 AGNELLI
Blitz degli attivisti al mattatoio di Acquapendente, uno dei più grandi di Europa. "Stiamo bloccando Ilco, che uccide agnelli - dice una manifestate -. Stiamo bloccando il 'corridoio della morte' e noi da qui non ci spostiamo". Il collettivo antispecista 269 Libération animale è entrato nell'impianto sulla Onanese nella notte tra il 15 e il 16 aprile, sembrerebbe dopo aver fatto un buco nella rete perimetrale: hanno prima liberato una ventina di agnelli e poi bloccato il sito.
Mattatoio occupato, scattano le denunce. La Ilco: "Agnelli non liberati ma rubati"
Gli attivisti, anche loro una ventina, vestiti di nero e con il volto coperto (si vedono solo gli occhi), sono all'interno e gridano: "Libertà per tutti per gli animali". Appeso anche un cartello, su cui è stato scritto: "Oggi nessuno sarà ucciso". Polizia (pure in antisommossa), carabinieri, vigili del fuoco e guardia di finanza sono sul posto in numero massiccio per monitorare la situazione. Una volante presidia l'ingresso dello stabilimento.
mercoledì 16 aprile 2025
SIRACUSA. VIOLENZA ATROCE CONTRO I CANI DEL QUARTIERE SACRAMENTO
GLI ANIMALISTI CHIEDNO RISPOSTE PRECISE SULLA SALUTE DI PAPILLON E GAIA E SUL SUO TRASFERIMENTO
TRENTO (16 APRILE 2025) la domanda che il presidente dell'Associaione Italiana Difesa Animali ed Ambiente Lorenzo Croce rivolge al presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti è semplice e chiara:"Come stanno gli orsi Gaia e Papillon rinchiusi al Casteller e se e quando avverrà ill promesso trasferimento di Gaia nella riserva della foresta nera?". Una domanda che si fanno tutti gli animalisti e gli amanti degli animali che crediamo abbia diritto ad un risposta.Gli animalisti chiedono inoltre che vengano resi pubblici i referti delle visite mediche ai due orsi rinchiusi al Casteller in modo da poter appurare il loro reale stato di salute.
NUOVA STRAGE DI GATTI DI QUARTIERE A NAPOLI
Risulta decimata la colonia felina di Via Vincenzo Janofolla, nel quartiere napoletano di Miano, nella zona Nord. I gatti, probabilmente, stanno morendo avvelenati, come denunciato da una volontaria che li cura. Sul luogo dove vive la colonia, infatti, la volontaria ha trovato resti di pasti dati ai gatti che mai erano stati portati prima.
“Stanno avvenendo delle morti improvvise di gatti randagi di tenera età”, ha spiegato la donna al deputato Francesco Emilio Borrelli. “La legge tutela gli animali ma purtroppo in zona ci sono persone malate che li detestano, a tal punto da ucciderli”.
“Abbiamo segnalato la questione all’Asl veterinaria affinché si verifichi la presenza di veleno nel cibo e si avvii un’autopsia sui gatti deceduti per capire se effettivamente si è trattato di avvelenamento” - dichiara Borrelli- “Questa colonia dovrà essere tutelata e curata. Questo vale per tutti i randagi sempre più oggetto di torture, sevizie, maltrattamenti e barbarie che troppo spesso passano sottotraccia e non punite a dovere. Esistono delle normative per la tutela degli animali che non sempre vengono applicate e quindi prima di parlare dell’introduzione di nuove leggi, necessarie e che stiamo proponendo, occorre cambiare mentalità e modus operandi, perché la carta, senza nessuno che sappia o voglia leggerla, non canta, è muta”
martedì 15 aprile 2025
TORINO. LUPO CECOSLOVACCO ABBANDONATO NEI RIFIUTI SCATTA LA DENUNCIA PER MALTRATTAMENTO
TORINO (15 APRILE 2025) In relazione alla vicenda del pastore cecoslovacco detenuto in pessime condizioni e tra i suoi escrementi in un terrazzo di un appartamento di Piazza Respighi 8 in zona Barriera Milano a Torino e che pare sia stato portato via dal proprietario che al momento sembra secondo forti di stampa essere irreperibile L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA nella stessa giornata odierna invierà una denuncia alle autorità giudiziarie per il reato di maltrattamento di animale ai sensi dell'articolo 544 del codice penale. "L'obbiettivo di questa denuncia è che il cane venga ritrovato al piu presto e sottoposto ai controlli veterinari e al sequestro. Invitiamo il proprietario a farsi vivo volontariamente con le autorità per chiarire tutta la situazione, nel frattempo- concludono gli animalisti- chiediamo anche a chiunque possa fornire testimonianze sulla vicenda di contattarci via watts app al 3479269949".
DECINE DI CUCCIOLLI DI PASTORE AUSTRALIANO E CAVALLI DI RAZZA IN CONDIZIONI PIETOSE
Quando i Carabinieri Forestali hanno aperto le stanze chiuse a chiave dove erano rinchiusi, si sono trovati di fronte a decine di cuccioli di Pastore Australiano bisognosi di cure e affetto. Così come i cavalli di razza araba ridotti a scheletri abbandonati in una stalla di fortuna ricavata in giardino.
La scoperta inquietante di un allevamento clandestino – ovvero una villa su tre piani a Civenna (CO) – è avvenuta domenica pomeriggio dai Carabinieri Forestali di Asso dopo la segnalazione di un cittadino. L'uomo ha trovato nel suo giardino uno dei cani scappati da quella che i militari hanno definito una vera prigione e ha allertato il numero di emergenza 1515.I Pastori australiani, infatti, erano stati divisi per età e chiusi nelle diverse stanze di cui è composta la villa sita in una zona interna di Civenna. Senza possibilità di uscire, costretti a vivere nei loro stessi escrementi e impauriti. All’interno, insieme ai trenta esemplari, viveva anche la proprietaria della casa. All’arrivo i militari li hanno sentiti piangere e lamentarsi.mmediatamente è stato allertato un veterinario del servizio sanitario locale, che ha constatato lo stato di detenzione degli animali e quello della loro salute. I cani non erano denutriti, spiegano i Carabinieri, ma lasciati vivere in condizioni igieniche pessime. Una cucciolata è stata persino trovata chiusa in una cabina armadio. Altra situazione, invece, è stata riscontrata per i cavalli di razza araba – una razza molto pregiata. I cavalli, infatti sono stati salvati in tempo. Ancora qualche settimana così e sarebbero morti per malnutrizione.
I Carabinieri Forestali a conclusione degli accertamenti hanno segnalato i fatti alla Procura di Como. Una donna, cittadina italiana, in qualità di proprietaria dell’abitazione e conduttrice dell’allevamento clandestino in questione, è stata denunciata e dovrà rispondere a vario titolo di diverse ipotesi di reato tra cui quella di abbandono e maltrattamenti di animali.ra però i cuccioli e i cavalli cercano casa. Una volta che i servizi sanitari avranno completato tutti gli accertamenti del caso, e gli animali saranno marchiati, potranno essere adottati.
ORRORE A ROMA. RITROVATO GATTO BRUCIATO IN ZONA EST
Una scena terribile, crudele e senza giustificazioni. È quello che si sono trovati di fronte i residenti di Roma est, su via Don Primo Mazzolari, all’altezza di via Marcello Candia. Lì, gettato tra i secchioni della spazzatura, è stato ritrovato un gatto dato alle fiamme.
Gatto dato alle fiamme
Ci troviamo a Villaggio Falcone, nella Vecchia Ponte di Nona. Lì insistono, in particolare, due colonie feline regolarmente registrate. Nella serata di venerdì 11 aprile sono arrivate delle segnalazioni alle guardie zoofile della Guardia Rurale Ausiliaria Nogra Roma da parte di residenti di via Don Primo Mazzolari. Alcuni ragazzi stavano dando fuoco ad un gatto.
L’intervento
I volontari non sono riusciti ad arrivare per tempo. L’ora era tarda e non c’era personale disponibile. In ogni caso, un eventuale intervento sarebbe risultato fuori tempo massimo. Come hanno documentato i residenti, il micio era morto carbonizzato e gli autori del gesto si erano già dati alla fuga pochi minuti dopo le prime segnalazioni. Secondo quanto raccolto, sembra siano stati visti due giovani a compiere l’atroce gesto.
Prima d’ora non si erano mai registrati episodi simili in zona. Un vero e proprio atto di crudeltà per il quale ha pagato il prezzo un gatto innocente. “Abbiamo invitato chi ha visto qualcosa a denunciare quanto accaduto – spiegano le guardie zoofile – vogliamo sensibilizzare il più possibile i cittadini, ricordare che questi non sono “giochi innocenti” di ragazzini annoiati, ma veri e proprio reati punibili anche con il carcere”.
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Orrore a Roma est, ritrovato tra i secchioni un gatto bruciato
https://www.romatoday.it/cronaca/gatto-bruciato-via-don-primo-mazzolari.html
© RomaToday
ORSO TROVATO MORTO NEL PARCO D'ABRUZZO. AL LAVORO I CANI ANTIVELENO
«Poiché l’area sembrava essere all’interno del Parco regionale Sirente Velino, è stato immediatamente interessato il direttore Chiuchiarelli dello stesso Parco, la centrale del 112, che ha disposto l’intervento di una pattuglia di carabinieri forestali, personale veterinario della Asl competente per territorio, unità specializzate del Pnalm a supporto dei tecnici del Parco regionale, che hanno immediatamente raggiunto l’area in questione. Dalle prime verifiche eseguite sul posto è stato accertato che la località è di poco esterna al Parco regionale Sirente Velino, che l’orso è un maschio di circa 8-10 anni, sul cui corpo i veterinari hanno escluso, almeno dalla ispezione esterna, la presenza di fori riconducibili ad arma da fuoco e accertato la presenza di numerosi traumi. In ogni caso sia la natura dei traumi, sia l’assenza di colpi di arma da fuoco potrà essere accertata solo a seguito degli esami previsti, dall’apposito protocollo, presso l’Università di Teramo e soprattutto presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, dove la Procura competente ha disposto il trasferimento della carcassa, e dove saranno svolti anche gli esami tossicologici e diagnostici per accertare eventuali patologie».
«Al fine di definire il quadro complessivo degli elementi presenti nell’area in cui l’orso è stato trovato – riferisce l’Ente Parco – sul posto sono intervenuti anche la biologa del Pnalm, dottoressa Latini, la veterinaria del Pnalm, dottoressa Di Pirro e il Nucleo cinofilo antiveleno del Pnalm che ha iniziato a ispezionare il territorio per accertare l’eventuale presenza di esche e bocconi avvelenati, non rinvenendo nulla. I controlli del territorio, con i cani antiveleno, continueranno anche nei prossimi giorni. L’episodio, di cui come detto, andranno accertati tutti gli elementi per risalire alle cause della morte dell’orso, conferma sicuramente l’importanza del corridoio di collegamento tra il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Regionale Sirente Velino, dove nel corso degli ultimi anni sono aumentati gli avvistamenti e le segnalazioni di esemplari di orso. Sull’orso verrà fatto anche un riscontro genetico per vedere se questo esemplare è censito nella banca dati. Appena disponibili comunicheremo gli esiti degli accertamenti».
lunedì 14 aprile 2025
CANI UCCISI E TROVATI A PESCHIERA BORROMEO. SI SEGUE LA PISTA DEI COMBATTIMENTI CLANDESTINI
PESCHIERA BORROMEO (14 APRILE 2025) Si fanno sempre più pressanti le indagini per trovare i responsabili dell'uccisione e dello smembramento dei sei cani poi rinchiusi in scatoloni ed abbandonati sulle strade di Peschiera Borromeo in provincia di Milano.In attesa degli esiti delle ricognizioni autoptiche sui resti depoveri cani due sono le ipotesi maggiormente prese in considerazione in queste ore, quella di cani appartenti ad un canile abusivo o cani utilizzati o destinati ai combattimenti clandestini. Sulla vicenda interviene l'Associazine Italiana Difesa Animali ed Ambiente che annuncia la presentazione di una denuncia e la ticompensa di 2.000 euro che sarà pagata a chi con la propria denuncia formale rilasciata a norma di legge rilasciata alle autorità preposte alle indagini del caso aiuterà a individuare gli autori del crimine e successivamente farli condannare in via definitiva. "E' un atto gravissimo- scrivno gli animalisti- e speriamo che stavolta si vada fino in fondo, questa vicenda ha lasciato tutti sgomenti quindi è importante non solo capire chi sono gli autori ma le motivazione di questo canicidio".
INCASTRATO IN UNA TAGLIOLA DELLA PRIMA GUERRA M9NDIALE IL GATTO FONZIE PERDE UNA ZAMPA
In un parco di Guastalla, in Emilia Romagna, dove i bambini giocano in mezzo al verde, gli abitanti del posto sono diventati compagnia abituale di una colonia felina che vivo proprio all’interno del giardino. Una convivenza pacifica tra animali e umani, una routine che non fa presagire pericolo alcuno. Invece, purtroppo, qualcuno ha dolosamente posizionato tra l’erba una tagliola, uno strumento utilizzato prevalentemente nella caccia per la selvaggina e storicamente dispositivo letale per i soldati in trincea nella Prima Guerra Mondiale.
Il ritrovamento sconvolgente
"Quel giovedì mattina mi sono recata, come sempre, a sfamare la colonia felina del parco a Guastalla, ce ne sono molti di gatti lì, tutti schivi, perciò è difficile individuarli, ma ne ho notato uno in particolare che si trascinava in modo strano, poi ho sentito un rumore metallico e ho visto la tagliola”. A parlare è Francesca VIlla, la volontaria che, insieme a suo marito, ha salvato la vita a questa vittima casuale dell’arma abbandonata su suolo pubblico”. Si perché chiunque camminando nell’erba avrebbe potuto rimanerci incastrato, anche un bambino. “Fonzie è sopravvissuto grazie alle cure del veterinario Lorenzo Gorni, il quale ha cercato di non amputare del tutto la zampa. "Il dottore gli ha lasciato un unico dito, diciamo così ed ecco perché lo abbiamo battezzato Fonzie, perché sembra proprio lui quando fa il suo iconico "Ehi"".
Incastrato da giorni
Considerando lo stato di avanzato deterioramento della zampa del gatto, si suppone che fossero ormai diversi giorni che Fonzie si aggirava ferito per il parco, ma purtroppo nessuno si era accorto dell'accaduto prima che l'occhio attento di Francesca, ormai da anni volontaria sul territorio, riuscisse a percepire il problema. Non è stato semplice, in quanto in quel momento Francesca era sprovvista di trasportino e attrezzatura idonea alla cattura di un gatto selvatico, per di più ferito e, quindi, potenzialmente aggressivo. Il marito di Francesca è riuscito, però, a gestire al meglio la situazione, non senza qualche graffio e morso sulle mani, ma ne è certamente valsa la pena.
MACELLAZIONE CLANDESINA DI CAVALLI. DUE ALLEVATORI UMBRI A GIUDIZIO
Giudizio immediato per l’inchiesta sulla macellazione illegale dei cavalli. C’è già l’udienza fissata per l’11 giugno prossimo, davanti al IV collegio del tribunale penale. A comparire dinanzi ai giudici, saranno, in quella sede i due commercianti di cavalli di Cannara, padre e figlia, Giovanni e Lara Barbetta, insieme a Francesco Giannelli e Damiano Molinaro. Per loro, secondo la procura, è possibile procedere con il giudizio immediato: devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere, uccisione e maltrattamento di animali, commercio di cose pericolose per la salute e falso. Nei prossimi mesi quindi, i loro legali, decideranno se chiedere un rito alternativo per guadagnare almeno lo sconto di un terzo della pena.
TRA GLI ANIMALI MENO AMATI DALL'UOMO CI SONO GLI AVVOLTOI. EPPURE.....
Per decenni sono stati visti come simboli di morte, creature inquietanti da evitare. Oggi, però, gli avvoltoi stanno guadagnando un nuovo ruolo: quello di preziosi alleati dell’ambiente e dell’uomo. Secondo un recente studio, questi uccelli garantiscono benefici economici e sanitari per oltre 1,8 miliardi di dollari (circa 1,5 miliardi di euro) l’anno in Africa australe.
Un’immagine da rivalutare
Gli avvoltoi hanno un problema di immagine. Considerati brutti, minacciosi, associati alla morte, sono tra gli animali meno amati al mondo. Ma dietro questo pregiudizio si nasconde una verità poco conosciuta: sono fondamentali per la salute degli ecosistemi. In Africa, un gruppo di conservazionisti sta cercando di ribaltare questa narrazione, puntando tutto su dati concreti e benefici tangibili.
domenica 13 aprile 2025
PESTA IL PIEDE LAL CANE PROPRIETARIO GLI SPARA E LO FERISCE
Forse proprio la sua indifferenza fa scatenare la reazione violenta del proprietario: prima la lite, poi arrivano gli spari. Ferito un operaio, 26enne di origini romene e residente ad Assemini.
Il giovane si era presentato alle 3 del mattino dalla guardia medica di Capoterra dopo essere stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco alla scapola sinistra. Le sue condizioni, pur serie, non sono apparse da subito tali da far temere per la vita: l'uomo è stato trasportato dai sanitari del 118 all'ospedale Brotzu di Cagliari. Ora è ricoverato in attesa di intervento chirurgico. Il proprietario del cane, un 49enne di Capoterra, è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Cagliari, coadiuvati dai militari delle stazioni di Capoterra e Pula.Secondo quanto inizialmente riferito da chi ha accompagnato la vittima dal medico l'aggressione sarebbe avvenuta in piazza Sardegna. Il 49enne proprietario del cane, sopraggiunto alle sue spalle, avrebbe esploso un colpo d'arma da fuoco per poi darsi alla fuga a piedi. Tutto sarebbe nato da un acceso diverbio avvenuto poco prima. Il motivo della lite sarebbe riconducibile a un gesto del ragazzo che avrebbe pestato una zampa al cane di proprietà del 49enne e si sarebbe mostrato infastidito e indifferente al dolore inflitto all'animale. L'aggressore poi è tornato a casa. Nel corso della perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto e sequestrato una carabina ad aria compressa, risultata alterata per consentire l'utilizzo di proiettili calibro 22. Al termine delle formalità di rito, l'uomo è stato dichiarato in arresto per tentato omicidio e portato al carcere di Uta. Nel frattempo, gli inquirenti continuano a svolgere approfondimenti investigativi, anche attraverso l'analisi dei video acquisiti, per ricostruire ogni dettaglio dell'aggressione e accertare se ci siano altre responsabilità o altre persone coinvolte nella vicenda.
AUMENTANO I FURTI DI CANI. NEL MIRINO LE GRANDI TAGLIE
Torino, parco della Tesoriera. Qui si concentrano diverse segnalazioni di cittadini e residenti a proposito di tentativi di rapine che coinvolgono cani. Tre episodi nelle ultime due settimane: risultato, il parco, che solitamente accoglie diversi cani con i loro padroni nelle ore diurne e specialmente nel fine settimana, è quasi deserto. «Non mi sento molto tranquilla, in effetti, dopo gli ultimi giorni» racconta una donna. Anche a lei sono state raccontate le vicende che vedono una donna venire aggredita letteralmente mentre porta a spazzo il suo cane, un pastore tedesco, alle sei e mezzo della mattina: fortunatamente la donna è riuscita a impedire ai due malviventi di prendere il suo cane - e c’è da dire che sembra il cane abbia morso uno dei due malintenzionati al braccio. Pochi giorni dopo, una scena simile: un ragazzo si trova circondato, questa volta gli aspiranti ladri sono tre, mentre sta portando in giro il suo boxer. E di nuovo, il giorno dopo anche una signora lamenterà un tentativo di rapina: volevano portarle via il suo cane, una meticcia di circa 20 chili. Tutte le narrazioni parlano di un modus operandi. Un uomo si avvicina e fa i complimenti al cane, chiede di poterlo toccare. Dall’altra parte del parco, ad altezza via Asinara di Bernezze, uno o più complici a bordo di un furgone bianco “senza loghi” come raccontano i residenti di zona. I furti di cani sono un fenomeno che spesso rimanda a un immaginario di animali di taglia piccola che vengono sottratti ai legittimi padroni: «i cani piccoli vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, ma le ultime settimane vedono nel mirino i cani di taglia decisamente più grande». Perché? «C’è chi dice che li usino per i combattimenti clandestini dei cani, come quelli dei pitbull».
BOCCONI AVVELENATI A RIOFREDDO
Riofreddo – Strani e sconcertanti fatti arebbero avvenuti a Riofreddo. Due i cani uccisi da bocconi avvelenati dispersi in una località di campagna del territorio comunale. Un rischio per chi porta il cane in libertà. A sensibilizzare è una lettera firmata che proviene dal borgo con la accorata denuncia della detentrice di un cane molto dopo una lunga e triste agonia dall’ingestione di cibo avvelenato.
sabato 12 aprile 2025
PITBULL SALE SUL TRENO DA SOLO E VIAGGIA FINO A BOLOGNA
Il cane “pendolare” scoperto da una passeggera
Un passeggero decisamente insolito ha attirato l’attenzione ieri, 13 luglio, a bordo di un treno regionale diretto a Bologna. Si trattava di un American Pitbull Terrier, nero con macchie bianche, che da Anzola dell’Emilia ha affrontato il viaggio da solo, senza guinzaglio né accompagnatori. A notare l’animale è stata una viaggiatrice, che ha scelto di occuparsene fino all
Il microchip fondamentale per il ricongiungimento
Il personale della Polfer, dopo essersi assicurato delle buone condizioni fisiche del cane, ha subito avviato le procedure per risalire all’identità del proprietario. Decisivo in questo senso è stato il microchip: grazie alla registrazione, è stato possibile contattare la padrona, che si era già attivata per cercare il proprio amico a quattro zampe.
Poco dopo, la donna ha potuto riabbracciare il cane, visibilmente emozionata. La vicenda, diventata virale anche sulla stampa locale, si è così conclusa nel migliore dei modi.
L’importanza del microchip: una storia a lieto fine
Il caso evidenzia ancora una volta l’importanza del microchip, obbligatorio per i cani e strumento fondamentale per l’identificazione in caso di smarrimento. La storia del “Pitbull pendolare” ha avuto un lieto fine anche grazie alla prontezza della passeggera che lo ha soccorso e alla professionalità degli agenti ferroviari.
Una piccola avventura, a quattro zampe, che per fortuna si è chiusa con un lieto ritorno a casa.’arrivo a Bologna Centrale, per poi affidarlo agli agenti della Polizia Ferroviaria.
ORRORE A PESCHIERA. SEI CANI FATTI A PEZZI CHIUSI NELLE SCATOLE
Raccapricciante scoperta, quella fatta ieri dagli agenti della polizia locale di Peschiera. Durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, i "ghisa" hanno rinvenuto alcune scatole di plastica contenenti in totale sei carcasse di altrettanti cani di media taglia.
I resti dei poveri animali erano stati fatti a pezzi per essere riposti nelle scatole, abbandonate tra le vie Grandi e 25 Aprile: uno dei contenitori si trovava lungo il ciglio della strada, gli altri erano poco più in là, occultati all’interno di un cespuglio. Il decesso degli animali, secondo una prima verifica, risalirebbe a 12-24 ore prima del rinvenimento. Gli agenti della locale, sotto la regia del comandante Danilo Cilano, hanno acquisito le immagini delle telecamere di zona per analizzarne i fotogrammi ed estrapolare elementi utili alla ricostruzione dei fatti. L’episodio è stato subito segnalato ad Ats, che a sua volta è coinvolta nelle indagini e nella raccolta d’informazioni anche attraverso la lettura degli eventuali microchip che dovessero essere rinvenuti all’interno degli animali. Di recente la polizia locale di Peschiera non ha ricevuto denunce, né segnalazioni di cani scomparsi, ma i responsabili dell’accaduto potrebbero anche provenire da fuori città
"Siamo attoniti per questo aberrante evento, di cui fatichiamo a capire i motivi - commenta il sindaco Andrea Coden -. I corpi dei poveri animali rinvenuti sono stati sezionati per essere stipati in queste scatole di plastica, abbandonate sulla strada. Le indagini sono state prontamente attivate e verranno condotte sinergicamente con Ats e le autorità sanitarie competenti, per risalire alle cause della morte attraverso l’esame autoptico".
venerdì 11 aprile 2025
LA VISITA DI CARLO E CAMILLA A RAVENNA COSTA LA VITA A CENTINAIA DI ROSPI SMERALDINI
RAVENNA (11 APRIE 2025) L'associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha inviato questa mattina un esposto alla procura di Ravenna per cbiedere indagini approfondite in relazione al presunto massacro di rospi smeraldini che probabilmente si erano rifugiati negli scavi allagati di Santa Croce, scavi ripuliti in occasione della visita dei reali dei reali di Inghilterra Carlo III e della regina Camilla. "I rospi smeraldini sono specie protetta- scrivono in una breve nota gli animalisti di AIDAA - e per la legge italiana la loro distruzione dovuta alla distruzione del loro habitat è un reato per questo abbiamo deciso di chiedere indagini approfondite. Certo è un paradosso che questo sterminio- concludono gli animalisti- sia avvrnuto proprio in occasione della visita del re di Inghilterra Carlo III da sempre paladino della tutela ambientale e della biodiversità".
BOLZANO. FRUSTA IL CAVALLO SU UNA FERITA. DENUNCIATO
Un uomo di 65 anni è stato denunciato per maltrattamento di animali dopo essere stato sorpreso a frustare un cavallo ferito. Il fatto è accaduto a Sluderno, dove un passante ha assistito alla scena e ha immediatamente allertato i carabinieri della stazione locale.
Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato l’uomo mentre colpiva il povero animale – un Avelignese – proprio su una ferita aperta e sanguinante, lunga circa 25 centimetri.
L’uomo ha tentato di giustificarsi sostenendo che stava cercando di rendere docile il cavallo per mettergli l’imbracatura e fargli trascinare un tronco d’albero per circa un chilometro. Una spiegazione che non ha convinto i carabinieri, che lo hanno denunciato e affidato l’animale alle cure di un veterinario.
MILANO. UN GATTO CADE DAL BALCONE E FINISCE IN TESTA A RITA FUSCO
Zita Fusco, 48 anni, attrice e conduttrice triestina (ex allieva di Amici), ha vissuto un'esperienza a Milano davvero (purtroppo) incredibile. Lo ha raccontato nei giorni scorsi a Il Piccolo.
Come un mattone caduto dall'alto
Un gatto, infatti, le è caduto addosso dal terzo piano. L'episodio è avvenuto durante una normale giornata a Milano, mentre era in coda davanti a una rinomata pasticceria. Ma cosa è successo esattamente? E come ha fatto un felino di sette chili a trasformarsi in un "proiettile" vivente? "Un dolore forte, mi sono mancate le forze, non ci vedevo bene", ha raccontato Fusco, descrivendo gli attimi di puro terrore vissuti prima di realizzare cosa le fosse piombato addosso. Il marito, testimone impotente dell'accaduto, ha descritto il rumore dell'impatto "come un mattone caduto giù". L'animale, probabilmente camminando lungo una finestra o un balcone, ha perso l'equilibrio ed caduto nel vuoto sui passanti. Superato il momento di stordimento iniziale, la verità si è manifestata in tutta la sua assurdità: "Me lo sono trovata addosso, ho visto il pelo nero, ho capito quindi che si trattava di un gatto caduto dall'alto", ha detto l'attrice. Un gatto nero di sette chili le era piombato sulla testa dopo un volo di tre piani. Un evento talmente improbabile da sembrare la trama di un film comico, eppure reale.
Per fortuna, un medico presente sul posto ha prestato i primi soccorsi, seguiti dall'arrivo dell'ambulanza. Zita Fusco ha trascorso un'intera giornata in osservazione per escludere danni più gravi, in particolare al collo. Il bilancio finale? Un trauma cranico e tre giorni di prognosi. "Poteva andarmi decisamente peggio", ha commentato l'attrice con un certo sollievo. "Se il gatto avesse avuto le unghie fuori mi avrebbe causato graffi e altre conseguenze che si sarebbero aggiunte al colpo, pesante".
Il gatto, nonostante i traumi, è sopravvissuto ed è stato recuperato dal padrone.
TRAVOLTO E UCCISO DOPO UNA LITE PER I CANI. 2 ARRESTI
Arrestati dalla polizia il presunto mandante ed esecutore materiale dell'omicidio di Claudio Celletti, avvenuto lo scorso 4 marzo ad Ostia, nel parcheggio adiacente all'area cani della Pineta di Acqua Rossa.
Quel pomeriggio l'uomo era stato investito mentre era girato di spalle e aveva in braccio il cane da un suv di colore chiaro il cui conducente era poi fuggito ad altissima velocità.In seguito alle gravi ferite riportate la vittima è deceduta il successivo 11 marzo.
Da alcune testimonianze e dall'analisi dei sistemi di videosorveglianza gli investigatori sono risaliti alla macchina e poi hanno ricostruito il movente, legato ad alcuni dissidi per la gestione dei rispettivi cani. In precedenti occasioni c'erano state anche minacce di morte rivolte alla vittima. Il suv è stato sequestrato mentre gli indagati sono stati portati nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell'autorità giudiziaria.In seguito alle gravi ferite riportate la vittima è deceduta il successivo 11 marzo.STRAGE DI FAUNA PROTETTA PER LA PULIZIA DEI FOSSI PER LA VISITA DI CARLO E CAMILLA
La segnalazione della presenza di centinaia di rospi nella zona del complesso della Basilica di San Vitale e del Mausoleo di Galla Placidia era giunta solo lo scorso 31 marzo, quando il loro canto era stato registrato durante la notte (si può ascoltare nel video). È probabile che gli esemplari si rifugiassero tra gli scavi allagati di Santa Croce.
Secondo quanto riportato dall’associazione Italia Nostra (a tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione), il gracidare sarebbe stato identificato con sicurezza da esperti: si tratta del rospo smeraldino (Bufotes viridis), una specie particolarmente protetta dalla Legge Regionale n. 15 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”.Nonostante questo però, dopo solo qualche giorno dalla scoperta gli scavi sono stati svuotati dalle acque, «presumibilmente a causa dello zelo spazzino che in questi giorni travolge la città per la visita di illustri ospiti» scrivono dall’associazione, riferendosi agli interventi di pulizia straordinaria in centro storico, in vista dell’arrivo dei reali inglesi.
giovedì 10 aprile 2025
CAMION CON 300 PECORE SENZA CIBO ED ACQUA FERMATO A VENTIMIGLIA
In occasione della Pasqua, le associazioni animaliste tornano a monitorare il trasporto di animali vivi sulle autostrade italiane. Un primo intervento ha già avuto esito: un camion spagnolo con 300 pecore, diretto a un macello nel Lazio, è stato fermato e sanzionato dalla Polizia stradale su segnalazione dell’associazione Essere Animali. Il controllo è avvenuto nei pressi di Ventimiglia durante un cambio autista. Le irregolarità riscontrate riguardano documentazione non in regola e condizioni critiche per gli animali: sistema di abbeveraggio guasto, assenza di acqua, e sovraffollamento tale da impedire alle pecore di sdraiarsi, violando le norme sul benessere animale nei trasporti a lunga distanza.
Ogni anno in Italia, soprattutto nel periodo pasquale, arrivano centinaia di migliaia di ovini da altri paesi UE. Nel 2024 sono stati macellati oltre 1,5 milioni di agnelli, di cui circa 470.000 importati da Ungheria e Romania, e 191.000 da Spagna e Francia. I viaggi durano anche 30 ore, spesso senza cibo né acqua. Essere Animali denuncia da anni le gravi criticità di questi trasporti: animali incastrati, schiacciati, non svezzati costretti a lunghi viaggi, e agnellini abbattuti per le sofferenze. A fronte di questa realtà, il consumo di carne d’agnello in Italia è calato: oltre 3 milioni di animali in meno dal 2010, 400.000 solo nell’ultimo anno.
La campagna dell’associazione ha raccolto il sostegno di 85.000 cittadini e ha coinvolto il Parlamento italiano ed europeo. La Commissione UE sta lavorando a una nuova normativa, ma le proposte attuali sono giudicate insufficienti. Le richieste delle associazioni sono chiare: limitare le ore di viaggio, vietare i trasporti su lunga distanza e quelli verso paesi extra-UE.
BRASILE. IL CRISTO REDENTORE ABBRACCIA UN CANE. UNA SPERANZA PER I CANI SENZA CASA
Nel cuore del Brasile, un gesto simbolico ha scosso le coscienze: il Cristo Redentore di Rio de Janeiro si è illuminato con l’immagine di un cane che viene abbracciato dalla statua, per promuovere l’adozione degli animali abbandonati. Un momento potente, carico di emozione e significato, che ha acceso i riflettori su una delle emergenze più ignorate del nostro tempo: quella degli animali senza casa
Un abbraccio che vale più di mille parole
La sera del 4 aprile, nel pieno della Giornata Internazionale dei cani senza una casa, la statua del Cristo Redentore è diventata un megafono visivo di compassione. Alta 38 metri, rivestita di luce e significato, la figura di Cristo si è proiettata nell’atto di abbracciare un cane caramelo, simbolo dei tanti randagi che popolano le strade del Brasile.
Il messaggio, diffuso attraverso i canali ufficiali del santuario, ha toccato corde profonde: “Cristo abbraccia. Anche chi abbaia. Anche chi ha bisogno di cure”. Un’immagine che ha commosso il mondo e rilanciato un appello chiaro: adottare è un atto d’amore, ma anche di responsabilità.
mercoledì 9 aprile 2025
CARCASSE ED ANIMALI DENUTRITI. SEQUESTRATE 500 MUCCHE IN UN ALLEVAMENTO
Carabinieri e veterinari dell'Asl To4, nella tarda mattinata di ieri 8 aprile, su indicazione della Procura di Ivrea, hanno provveduto al sequestro preventivo di circa 500 mucche, alcune delle quali trovate in precarie condizioni di salute e non ben nutrite, all'interno di un'azienda agricola di Rivarolo Canavese. La Procura eporediese indaga per
maltrattamenti sugli animali a seguito di alcune segnalazioni delle scorse settimane che hanno fatto scattare i controlli. Al vaglio degli inquirenti anche il ritrovamento di alcunecarcasse.
martedì 8 aprile 2025
ORRORE NEL CATANZARESE. CANE AGGANCIATO ALL'AUTO E TRAINATO RITROVATO IN FIN DI VITA
SARSALA (CZ 8 APRILE 2025) Orror a Sarsala dove un passante ha trovato un grosso cane gravemente ferito in un fosso. Sul posto sono intervenuti i volontari dell'associazione Balzoo "AMICI DI RONZO" che si sono subito presi cura del cane affidandolo alle cure di un veterinario che sta cercando di salvare la vita del cane anche se le sue ferite sono gravi. Secondo una prima ricostruzione il cane sarebbe stato agganciato ad un auto e poi trainato. Sulla vicenda interviene anxhe l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che nei prossimi giorni sporgerà una denuncia sull'accaduto e che ha deciso di mettere a disposizione una ricompensa di 1.000 euro sul capo del responsabile o dei responsabili di questo orribile crimine. Soldi che verranno pagati a chi con la propria denuncia formale rilasciata alle forze dell'ordine o all'autorità giudiziaria permetterà di individuare e far condannare in via definitiva l'autore del crimine.
COPPARO. A CHE PUNTO SONO LE INDAGINI SUL VIGILE CHE AVREBBE SCALCIATO IL GATTO INVESTITO?
COPPARO (FERRARA 8 APRILE 2025) "E' passato un mese e non si sa piu nulla delle indagini, semmai ci sono state, sul vigile che a Copparo secondo alcuni testimoni avrebbe preso a calci un gatto ferito da un precedente investimento e gettato dalla strada proprio con quel calcio in un fosso, ma sopratutto non si è più saputo niente a livello ufficiale di come stia il gatto vittima di quel doppio maltrattamento, se vivo o morto e di chi lo avrebbe investito scappando. Per questo, per fare innanzitutto chiarezza su quanto accaduto e sulle conseguenze nei prossimi giorni torneremo a scrivere al comune di Copparo. Serve chiarezza fino in fondo. Vorremmo ricordare a differenza di quanto sarebbe successo a Copparo dove due persone avrebbero maltrattato investendolo e poi scappando e il secondo in divisa sarebbe sceso dall'auto di servizio e anzichè aiutarlo lo avrebbe scalciato via, bene a questi signori vorrei ricordare che in provincia di Como pochi giorni fa una ragazza di venti anni per senso civico è stata ucccisa da un automobilista ubriaco proprio perchè si è fermata per soccorrere un coniglietto ferito. Questo esempio dovrebbe far pensare e mettere una mano sulla coscenza ai due signori del fatto di Coppare e più in generale a chi non si ferma a soccorrere ne persone ne animali dopo averli investiti e farli seriamente vergognare di loro stessi". Questo il comunicato dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ad un mese dall'investimento del gatto a Copparo in provincia di Ferrara.
COCQUIO. GATTO UCCISO DA DUE CANI LASCIATI LIBERI
Un gatto è stato sbranato da due cani liberi, un pastore tedesco e uno spinone, entrati nel cortile dell’abitazione della proprietaria del micio, che ha assistito impotente all’uccisione del suo amico a quattro zampe.
È successo nella mattinata di oggi, lunedì 7 aprile, in zona Sacra Famiglia. L’aggressione è stata segnalata su Facebook da un’amica della padrona del gatto Lucky, morto a 13 anni. «Il dolore che stiamo provando è immenso - racconta Alessia - e Giorgia è completamente sotto choc». La carcassa del felino è stata poi portata a un veterinario per un esame finalizzato ad accertare le cause del decesso, che sembrano comunque chiare.
«Niente e nessuno ci ridarà Lucky - conclude Alessia - ma vorrei far capire ai detentori di qualsiasi animale che questi vanno accuditi e gestiti per il loro benessere e la sicurezza degli altri. Questi incidenti, a causa di una leggerezza umana, non possono e non devono succedere. Ciao Lucky, scusa per la pochezza di questo mondo e corri sul ponte dell’arcobaleno».
QUATTRO CUCCIOLI DI CANE ABBANDONATI IN UNO SCATOLONE NEL PIACENTINO
Quattro cuccioli meticci abbandonati in uno scatolone. A ritrovarli sono stati gli operatori del canile di Montebolzone che ora dovranno metterli in adozione. I quattro meticci sono stati abbandonati davanti al cancello del canile da una persona che è stata anche ripresa dalle telecamere e che, forse, non voleva pagare i 500 euro della rinuncia di proprietà della cucciolata. "I cuccioli sono in apparente stato di buona salute - ha rassicurato il responsabile del canile Giovanni Peroni - ora li doteremo di microchip. li vaccineremo in modo da renderli adottabili"
lunedì 7 aprile 2025
STRAGE DI GATTI AVVELENATI A VITTORIO VENETO
VITTORIO VENETO – Chi possiede un animale domestico sa bene quanto affetto riescano a ispirare. Si può ben comprendere, quindi, il dolore di Federica che ci scrive dopo l’ennesima perdita di uno dei suoi amati gatti, per mano di ignoti avvelenatori a Cozzuolo, in zona via dell'Aviere e via dell'Alpino a Vittorio Veneto. “Sono una proprietaria di gatti ormai delusa e senza speranza – racconta Federica -. Hanno avvelenato un micio che adoravamo, un altro è scomparso. Ieri è stato trovato un altro gatto avvelenato”.
La vittoriese racconta che non è la prima volta che si verifica una moria di animali domestici: “Già nel 2017, sempre nel mio quartiere, siamo riusciti a salvare una gatta con 5 giorni di ospedale veterinario, un'altra non ce l'ha fatta: da autopsia il risultato è stato avvelenamento da Aldicarb, prodotto vietato dal 2005. Nel giro di una settimana abbiamo trovato un altro gatto morto presumibilmente dallo stesso veleno (nessuna ferita)”. Insomma, una strage di bestiole, così Federica già venerdì sera ha provato a contattare diversi numeri di telefono, ma: “L'Ulss è attivo solo nei giorni feriali, come pure l'istituto zooprofilattico di Legnaro che esegue le autopsie. Mi hanno detto di tenere il cadavere del gatto in frigo, ma può immaginare la situazione... sta di fatto che anche la volta scorsa nessuno si è presentato per un sopralluogo: ho letto che dopo un'autopsia con accertato avvelenamento parte una segnalazione e deve essere fatta una bonifica dell'area”.
Ma quando viene sparso del veleno, inevitabilmente, ne restano vittime anche la fauna selvatica, come racconta Federica: “Due settimane fa ho trovato inoltre 4-5 rospi morti, intatti, con la lingua fuori. Qui abbiamo diversi animali selvatici, anche dei ricci che mangiano il cibo dei gatti. Volevo sensibilizzare la popolazione. Ci sono anche cani che girovagano nell'area e i proprietari devono sapere i rischi che corrono”. Il problema è serio, perché oltre a far soffrire chi ha degli animali da compagnia che vengono uccisi dagli avvelenatori, si tratta di un comportamento che mette in pericolo anche gli esseri umani, in particolare i bambini. Va ricordato che l’uso di veleni è un reato penale.
Spargere veleno per topi, in un luogo di transito pubblico o in un luogo privato di proprietà altrui, commette il reato di Getto pericoloso di cose ex art. 674 del codice penale, punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a duecento sei euro. Ma attenzione: qualora il veleno provochi la morte di un animale, l’autore commetterà il reato di uccisione di animale punito dall’articolo 544 bis del codice penale con la reclusione da quattro mesi a due anni. Nel caso in cui l’animale, a causa del veleno, abbia un danno alla salute, il responsabile commetterà il reato di maltrattamento di animali, ex articolo 544 ter del codice penale, punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. Quindi i responsabili della strage di gatti a Cozzuolo sono avvisati!