Roma (30 ottobre 2018) - In testa ci sono i maltrattamenti nei confronti dei cani randagi, seguono i furti e gli avvelenamenti, ma non mancano i reati domestici come le percosse e le uccisioni, ma sopratutto gli abbandoni, mentre fanno storia a se i 3000 cani dei cacciatori uccisi e le altre decine di migliaia tenuti in condizioni imposssibili. Non è un film dell'orrore, ma stiamo parlando dei reati contro gli animali che avvengono in Italia con una media impressionante, pari a un reato ogni 5 minuti, 12 reati ogni ora, 288 reati al giorno contro gli animali. Questa la casistica dei reati denunciati, ma anche quelli di non denunciati e che vengono però fatti rimbalzare sul web attraverso i social che sono diventati in questi anni una specie di tribunale virtuale. I maggiormente colpiti sono i cani con il 55% dei reati denunciati,mentre seguono a breve distanza i gatti con il 43% dei reati denunciati, mentre buona parte dei cosi detti reati minori vengono baipassati,non si denunciano i furti o gli smarrimenti, ancora meno i maltrattamenti dei cani del vicino in quanto si ha paura delle ritorsioni. Pur restando nei dati ufficiali che parlano di 45.000 reati l'anno solo nel 6% dei casi si giunge ad una condanna definitiva, mentre spesso i reati denunciati sono contro ignoti (vedi gli avvelenamenti di massa) e spesso le inchieste si concludono (se mai si sono aperte realmente) con una archiviazione."La gente ha paura e non denuncia, o spera che a denunciare per loro siano le associazioni che a loro volta non possono procedere se non in via formale ma spesso senza che venga trovato il vero colpevole- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- in quanto specialmente nelle regioni del sud vige ancora l'omertà dettata spesso per la paura di ritorsioni nei confronti dei propri animali domestici".