Roma (23 ottobre 2018) - Siamo alla strage. Sono oltre 40.000 i cani avvelenati da inizio anno e di questi circa 20.000 sono quelli morti, una vera e propria strage che ha avuto le sue punte maggiori in Sicilia, Campania e Sardegna. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di cani randagi avvelenati in massa come accaduto a Sciacca ma anche nell'entroterra Campano. Ma non mancano sopratutto nelle regioni del nord gli avvelenamenti di cani di proprietà, secondo i dati raccolti attraverso gli articoli di giornali e sui siti internet locali e nazionali, i cani di proprietà avvelenati complessivamente sono stati un migliaio in particolare i casi piu gravi che hanno portato alla morte si sono verificati in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, oltre a Toscana, Lazio e ovviamente Sardegna e Sicilia. "Una vera e propria strage di cui nel 99% dei casi non si trovano i responsabili- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- spesso sopratutto nelle regioni del sud gli avvelenamenti di massa riguardano i cani randagi, per ucciderli sono usati veleni di vario tipo, dai topicidi ai diserbanti, la cosa che ci preoccupa maggiormente- conclude Croce- è lì'impunità di questi signori che spesso usano il veleno anche in parchi e luoghi pubblici frequentati dai cani ma anche dai bambini, e non dimentichiamo che almeno un centinaio di cani sono morti dopo aver ingerito veleno per topi usati nelle derattizzazioni pubbliche".
sciacca- uno dei casi di avvelenamento di massa di cui non si parla piu da tempo |