mercoledì 11 dicembre 2013

CERCASI GATTARI PER LA COLONIA DELLA SAPIENZA A ROMA


RICEVIAMO QUESTO APPELLO DI FRANCESCA BALBONI CHE VOLENTIERI PUBBLICHIAMO SUL BLOG AIDAA

Documenti fondamentali per comprendere quanto è accaduto e accade sono il libro Epopea dei gatti della Sapienza, assieme a un centinaio di esposti e svariate denunce alla procura della Repubblica, soprattutto recenti, presentati al Commissariato locale, sotto la cui egida la professoressa Francesca Balboni, - pilastro fondamentale della colonia – opera da oltre tre anni, riuscendo a contenere le perdite che si erano verificate negli anni precedenti come ben specificato nel libro.
Aggressioni di teppistelli, cani di grossa taglia lasciati liberi vicino alle postazioni dei gatti, aggressioni verbali anche violente, questo è quanto i gatti della Sapienza e Francesca Balboni, docente in pensione, hanno affrontato quotidianamente, tanto che nei casi più gravi - quando è stata messa a rischio l'incolumità dei gatti e di chi li accudisce - ha dovuto presentare esposti e denunce alle autorità competenti.Ciotole dell'acqua rovesciate o inquinate, qualcuno continua a spaventarli, o meglio, a terrorizzarli, una gatta è stata rimossa dal suo rifugio di anni e così via...
Priva la colonia di una attribuzione dal 2009, ha continuato il suo volontariato finanziando il cibo utile per la colonia.


Come spiega nel libro – negli anni passati sono stati salvati parecchi gatti sottraendoli da situazioni di pericolo mortale e dati in affido secondo le decisioni (gatti neri e non) dall'allora responsabile e dal Rettore (delle autorità competenti) assieme ai quali sono stati esaminati caso per caso.
Mai si è pensato di eliminare in tutto o in parte la colonia: le adozioni erano sempre e solo finalizzate alla salvaguardia dei gatti.
Ora cinque gatti, in pericolo, assai esposti,  in base a testimonianze e denunce alla procura, attendono da mesi di essere accolti da chi li ha già adottati, su autorizzazione del gennaio 2013 dell'attuale responsabile della colonia (dal gennaio 2011), ma il salvataggio è ostacolato in modo sistematico, mettendo quindi in grave pericolo la loro vita.

Alcuni di questi gatti hanno necessità in assoluto ,una volta salvati, di essere portati dal veterinario, non essendo sufficienti le continue cure apprestate fino ad oggi. Allora chi li ama, chi li sta curando in mezzo a tanti disagi o a chi non sta muovendo un dito  per loro?
  
Leggiamo direttamente nelle testimonianze di chi cerca di aiutarla a "presidiare" la colonia contro gli assalti quotidiani: scrive Carlotta F.:

un episodio: poco tempo fa ho trovato trovo nei pressi dei punti di rifugio dei gatti un gruppetto di teppistelli messi in circolo che minacciava con le bici di schiacciare i gatti; un'altra volta, incuranti del fatto di spaventare i gatti, giocavano con palloni e con i pattini nei pressi dei nascondigli della colonia.

A questo si aggiungono piccoli atti vandalici nei confronti dei gatti, come il rovesciamento delle ciotole dell'acqua, o l'aggiunta di sostanze tipo sapone.

Una volta addirittura sono riusciti a prendere le scatolette in un attimo di nostra distrazione e a sparpagliarle lungo i vialetti di mezza università.

A questo si aggiungono cani di tutte le taglie lasciati in giro a pochi metri dalle gatte terrorizzate che non sanno più dove andare per salvarsi e i proprietari
che ci dicono che i loro cuccioloni (husky, labrador, pastori tedeschi ecc) vogliono solo giocare, ma mettetevi voi al posto dei gatti che si vedono arrivare addosso i "cuccioloni" !!!! Così se chiediamo loro per favore di spostarsi o di tenerli al guinzaglio perché lì c'è una colonia felina, ci sentiamo rispondere, nel caso migliore che loro sono una "colonia canina, altrimenti sono insulti e minacce

Ancora, scrive Paola F:

La professoressa Balboni non si limita a dedicare molto tempo all’accudimento che la impegna fino a tarda sera, ma opera anche in un ambiente ostile per il fastidio dimostrato da molti membri del personale e dalla frequentazione della città universitaria da parte di persone che si divertono ad infastidire gli animali a volte aizzando contro di essi i loro cani.

Ho potuto constatare di persona quanto affermo avendo spesso accompagnato la professoressa nel suo giro di assistenza e posso testimoniarne la serenità e la disponibilità – nonostante, ripeto, le condizioni avverse in cui si trova ad operare – nei confronti degli animali ma anche di quanti dimostrano interesse e attenzione per la sua opera e per i suoi assistiti. Ho avuto modo di assistere in più occasioni alla cura di colonie feline ma raramente ho potuto constatare altrettanta abnegazione.

Leggiamo infine da Rosolino B.;

Purtroppo il notevole impegno necessario per accudire questa colonia, viste le difficoltà che si incontrano, porta i volontari ad abbandonare dopo qualche tempo, sapendo che ai gatti ci pensa in ogni caso la professoressa. Per questo motivo, di fronte a tanto impegno e a tale abnegazione, ai sacrifici non solo fisici ma anche economici di cui personalmente sono testimone, mi chiedo quale sia l'interesse e di chi ad osteggiare un'opera tanto meritoria.

Già, chi può avere interesse ad osteggiare, boicottare Francesca Balboni? Forse il motivo va ricercato nel fatto che è al di fuori delle parti non condizionabile e quindi di ostacolo ad una strategia di infangamento dell'immagine dell'Università, che vede come vittime incolpevoli soprattutto gli abitanti della colonia felina.

Basti pensare che improvvisamente qualcuno ha iniziato a lordare marciapiedi e aree verdi abbandonando numerosi mucchietti di croccantini e cibo umido di scarsa qualità che si riempiono ben presto di insetti, e attirando topi, indecoroso e rappresentante un pericolo per la salute dei gatti e di chi fruisce dell'Università.

Ma Francesca Balboni non intende certo lasciare il campo a chi vuole impedire la sua opera e continua con serenità il suo impegno, trovandosi costretta a dover rispondere, anche a livello legale, alle ridicole diffamazioni che taluni soggetti hanno tentato di diffondere.

Non lasciamo però da soli lei e i pochi volontari che l'aiutano in questo difficile compito. Potete aiutarla a sostenere la sua meritoria opera comunicando la vostra disponibilità al numero 3394837254,