martedì 24 gennaio 2012

REFERENDUM SULLA CACCIA IN PIEMONTE. ECCO LA SITUAZIONE.

RICEVIAMO UNA LETTERA DAL GRUPPO CONSILIARE "INSIEME PER BRESSO" SULL'ITER PER IL REFERENDUM CONTRO LA CACCIA IN PIEMONTE. PURTROPPO NON SONO BUONE NOTIZIE. LEGGETE E DIFFONDIAMO

Sulla legge sulla Caccia l’Assessore Sacchetto fa il Ponzio Pilato. Non presenta ancora gli emendamenti sugli articoli di legge oggetto del Referendum nonostante l’udienza al Tar di domani.

Gentile scrivente e/o promotore del referendum,
Ho aderito convintamente e ufficialmente al Comitato promotore del Referendum sulla caccia come Gruppo consiliare regionale. Come molti di Voi sanno si sta dibattendo in Commissione agricoltura la possibilità di recepire, in una nuova legge sulla caccia, i quesiti referendari.

L’Assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto, dopo aver ritirato l’emendamento di cancellazione della legge regionale sulla caccia, su pressione delle forze politiche di opposizione aveva concertato di esaminare i quattro progetti di legge presentati in Commissione con l’obiettivo di arrivare ad una solo legge che recepisse i quattro quesiti referendari.
Di fatto si è trattato di una presa in giro.
Domani, 25 Gennaio c’è una udienza del Tar con la presenza della Regione e del Comitato promotore, dove il Tar stesso, sentite le parti, potrà anche decidere di nominare un Commissario per l’attuazione del Referendum.

Risultava, così, importante che la III Commissione agricoltura dibattesse subito gli articoli della legge che vengono coinvolti dai quesiti referendari: l’art. 22 (abbattimenti), l’art. 23 (catture a scopo di ripopolamento), l’art. 30 (Divieti di detenzione, uso, commercio), l’art. 38 (specie cacciabili e periodi di caccia), l’art. 40 (Giornate e orario di caccia), l’art. 41 (Carniere giornaliero e stagionale) e l’art. 45 (Luoghi in cui è vietato l’esercizio della caccia).

Questo non è avvenuto, nonostante lo abbia sollecitato più volte, sia Venerdì scorso, sia oggi. La Commissione è andata avanti ad esaminare le quattro leggi presentate ma non ha voluto affrontare subito gli articoli in questione. Ancora non conosciamo gli emendamenti che l’Assessore presenterà per capire se c’è o meno l’intenzione di recepire i quesiti referendari con la nuova legge. Gli effetti di questo stratagemma procedurale pilatesco, confuso e politicamente dilatorio sono che la Regione andrà domani al Tar dicendo probabilmente che la Commissione sta affrontando la discussione per approvare una nuova legge che superi i quesiti referendari.
Niente di più falso.

Non credo abbia aiutato neanche l’atteggiamento in Commissione del Gruppo 5 stelle che, su ogni articolo, legittimamente, ha voluto illustrare i propri emendamenti (regolarmente bocciati dalla maggioranza). Ciò di fatto però ha fornito un ulteriore alibi






dilatorio al Presidente della Commissione e all’Assessore. Ferma restando l’assoluta buona fede e bontà di intenzioni, a volte forse un po’ di malizia in più da parte delle forze di opposizione non guasterebbe perché costringerebbe l’assessore Sacchetto a non giocare su più tavoli.
A presto ulteriori aggiornamenti sul lavoro in Regione.

I più cordiali saluti
Andrea Stara