ZOOMAFIA: SCOMMESSE
E COMBATTIMENTI CANI: GIRO DA 70 MILIONI L’ANNO
Roma
(18 gennaio 2012) Tra le attività criminali ed illegali gestite dalla Mafia (in
ogni sua componente territoriale) quello delle scommesse legato ai
combattimenti clandestini dei cani è sicuramente tra quelle maggiormente
redditizie con un giro di affari illegali che supera abbondantemente i 70
milioni di euro l’anno con ricavi netti pressoché totali per i clan mafiosi e
camorristici che gestiscono queste attività. Ad oggi non è facile fare una
mappatura del fenomeno dei combattimenti clandestini che sappiamo essere
diffusi sia a nord (Milano- Brescia e anche nel Lodigiano) sia al sud e
prevalentemente in campanile Puglia ma anche Calabria , Sicilia e Lazio hanno una fiorente organizzazione
gestita direttamente dalla malavita organizzata locale, ma anche (fenomeno
prevalentemente diffuso al nord) dalle bande di criminali slave e rumene. Questo
tipo di reato presuppone un organizzazione ben strutturata, sia a livello
logistico (scelta e controllo dei posti dove avvengono i combattimenti), sia a
livello gestionale con il tam tam verso gli scommettitori contattati di volta
in volta attraverso telefonini (sms) ma anche attraverso la rete. Ogni anno si
calcola che siano oltre 3.000 i cani di grossa taglia (prevalentemente molossi,
ma anche cani pastori di grossa taglia) utilizzati per i combattimenti spesso
all’ultimo sangue. Dalle segnalazioni fin qui ricevute da AIDAA e inserite nell’esposto
inviato in questi giorni alle procure di Roma, Napoli, Catanzaro, Bari, Palermo
e l’Aquila, i combattimenti sono diffusi prevalentemente nelle provincie di
Taranto, Lecce, Foggia, Napoli, Caserta, Salerno, Palermo, Catania, Messina,
Catanzaro, Rieti e Frosinone oltre al triangolo lombardo Milano-Brescia-Lodi e
spesso gli organizzatori di questi combattimenti ( e delle scommesse ad essi
legati) dispongono di vere e proprie riserve di cani tenuti a disposizione in
canili privati ma anche in canili pubblici gestiti da persone legate alla
mafia.