martedì 17 gennaio 2012

IL SINDACO DI SAN REMO ACCUSATO DI AFFAMARE I PICCIONI


IL SINDACO DI SAN REMO ACCUSATO DI AFFAMARE I PICCIONI

San Remo (17 gennaio 2011) – Sono oramai oltre una decina le segnalazioni arrivate nell’arco delle ultime due settimane da parte di cittadini di San Remo che accusano il sindaco e più in generale l’amministrazione comunale di affamare i piccioni dando loro solamente la metà del grano necessario per la sopravvivenza, inoltre le volontarie lamentano che esiste un’ordinanza che vieta loro di dar da mangiare ai colombi se non a rischio di pesanti sanzioni amministrative (multe).  Le stesse volontarie lamentano di dover acquistare ogni mese decine di chili di grano per poter sfamare le centinaia di piccioni che vivono a San Remo, ed inoltre lamentano il fatto che se i vigili sono attenti a proibire a chiunque di dare da mangiare ai piccioni, non cosi lo sono a sanzionare coloro che maltrattano i colombi, che sono considerati animali sotto protezione. Fin qui le lamentele delle volontarie che nei giorni scorsi si sono rivolti all’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ora il presidente AIDAA  invierà una lettera al sindaco di San Remo facendo presente le lamentele delle volontarie che hanno raccolto anche oltre 500 firme a sostegno dei colombi ma che lamentano il fatto che il sindaco non li vuole ricevere per sentire le loro ragioni. Inoltre AIDAA ha dato mandato al servizio legale ed in particolare all’avvocato Laura Ragazzi per verificare se vi sono estremi per procedere legalmente alla richiesta di tutela per i colombi. “Certamente a fronte di un gruppo di volontarie che riescono a trascinare i piccioni fuori dal centro cittadino per sfamarli in modo da non creare problemi alla popolazione- ci dice il presidente di AIDAA Lorenzo Croce- chiederemo al sindaco di rivedere le decisioni cosi come ci sono state descritte dalle volontarie dando la possibilità alle stesse di dare il cibo in zone ben definite e delimitate ai colombi. Inoltre chiederemo al sindaco di raddoppiare il grano acquistato mensilmente per sfamare i colombi e allo stesso tempo di analizzare la qualità del cibo per verificare che la presenza dei contraccettivi non sia dannoso per la salute degli animali stessi”.