Roma
(22 Gennaio 2012) - Il fenomeno del
randagismo felino e degli abbandoni, pur avendo una diffusione numericamente
simile a quella dei cani è meno “sentito” ma non per questo meno grave. Secondo
le stime di AIDAA sulla scorta delle segnalazioni ricevute direttamente e degli
ingressi in circa 100 gattili monitorati dall’associazione animalista nel corso
del 2011 sono stati 77.000 i gatti abbandonati in Italia con una leggera diminuzione
rispetto all’anno precedente, mentre scende leggermente e si attesta attorno ai
50.000 il numero dei cuccioli nati in stato di randagismo e sopravvissuti.
Secondo l’ultima stima del ministero della salute che risale al 2007 sono circa
1.000.000 i gatti randagi presenti sul territorio nazionale anche se oramai si
può prudenzialmente parlare di una popolazione randagia felina di circa 1.5
milioni di gatti,sono invece oltre otto milioni sono domestici e vivono in casa
di circa 4 milioni di famiglie italiane ai quali vanno aggiunti gli oltre
250.000 ospitati in oltre 1200 tra rifugi e gattili. La territorialità del
gatto randagio viene riconosciuta e tutelata dalla legge 281/91 e le successive
leggi regionali di attuazione che determinano anche il riconoscimento e la
gestione delle oltre 50.000 colonie feline censite in Italia demando la
responsabilità a singoli cittadini, comunemente denominati gattari, alle
associazioni animaliste, alle amministrazioni locali ed alle ASL Veterinarie
territoriali (con modalità differenti da regione a regione). Rimane alto anche
non facilmente quantificabile il fenomeno dell’abbandono dei cuccioli appena
nati, molti dei quali uccisi o lasciati morire nei cassonetti dell’immondizia.
C’è però da segnalare un dato positivo che riguarda l’aumento notevole (anche
grazie all’impegno dei volontari) delle sterilizzazioni delle gatte femmine
delle colonie feline che dopo la sterilizzazione vengono rimesse in libertà.
Per quanto riguarda gli abbandoni l’estate è sicuramente il periodo peggiore,
si stima che nel periodo compreso tra giugno e settembre siano oltre 35.000 i
gatti adulti abbandonati e che oltre il
70% di questi non abituato alle strade finisca vittima degli automobilisti.
Tenuto infine conto che l’età media di vita di un gatto si aggira attorno ai 18
anni, si calcola che ogni anno circa 700.00 gatti muoiono per “raggiunti limiti
di età” o per malattia, sono circa 50.000 i gatti che muoiono per incidenti stradali,
circa 15.000 quelli uccisi in riti esoterici o satanici, oltre 10.000 sono i
gatti che finiscono la loro vita su un tavolo di sperimentazione o in uno
stabulario, 15.000 utilizzati ancora oggi per confezionare pellicce o colli di
pelliccia (illegale) e circa 6-7000 i gatti cucinati per scopo alimentare umano
in zone specifiche del paese quali il Veneto, l’est Lombardia e anche in
Liguria, Piemonte, Emilia e Trentino.