sabato 21 gennaio 2012

LEGGE VIVISEZIONE: LO STRANO COLLABORAZIONISMO DELLA LAV


LEGGE VIVISEZIONE: LO STRANO COLLABORAZIONISMO DELLA LAV
La Lav sostiene in un suo comunicato che : “Chi contrasta questo emendamento è chi vuole, di fatto, continuare a fare di tutto, su tutti gli animali, e continuare a tenere aperti allevamenti come quello di Green Hill in Lombardia. Per l’utilizzazione dei randagi, infine, l’Italia ha già in vigore il divieto del loro utilizzo, contenuto fin dal 1991 nella Legge 281 su cani e gatti”. Sono parole offensive ed inaccettabili che respingiamo al mittente. In una democrazia il dibattito su posizioni diverse è legittimo e solo il riconoscimento della legittimità delle diverse posizioni garantisce la possibilità del confronto. LAV con queste parole offende non solo noi, ma associazioni che da anni lavorano per la lotta alla vivisezione da una posizione diversa. Ma soprattutto il buon senso di milioni di italiani che sanno e conoscono benissimo cosa vuol dire lottare CONTRO LA VIVISEZIONE. La pura offesa contro chi la pensa in maniera diversa è paura del confronto. Un confronto che i signori della Lega “anti”Vivisezione Italiana non accettano sapendo di uscirne sconfitti senza appello. Tutti sappiamo infatti quali sono i limiti di quell’emendamento e di quella legge. Un paese civile deve avere anche il coraggio di dire di NO a leggi e direttive oscurantiste come quella europea sulla Vivisezione, che l’emendamento del governo non solo non  mitiga ma peggiora. Capiamo che il collaborazionismo con il nemico è un’antico retaggio storico molto noto in periodi oscuri anche del nostro paese. ma in questo caso ci appare assolutamente fuori luogo anche perché si tratta di collaborazionismo con chi effettua esperimenti spesso inutili sulla pelle degli animali, ben sapendo che non ci saranno fondi per la ricerca alternativa e che questa non potrà mai svilupparsi in maniera scientificamente seria in un paese dove non è assolutamente ancora permessa ad esempio la ricerca sugli embrioni umani. Dire NO alla direttiva europea sulla vivisezione è ancora possibile, non cambierebbe nulla per l’Italia che continuerebbe ad avere la stessa legge che ha oggi in materia di sperimentazione, ma porrebbe un problema politico di non poco conto in Europa. Ma si preferisce fingere che non si possa fare altro mentendo sapendo di mentire.  Ci si dica una volta per tutte se si vuole tutelare la vita degli animali o gli interessi delle multinazionali che praticano gli esperimenti di vivisezione con cui dal nostro punto di vista ogni collaborazione è assolutamente impensabile ed impossibile. Ma tanto a soffrire nei laboratori sono gli animali non è vero?