COSA SUCCEDE DAVVERO ATTORNO A GREEN HILL?
Facciamo una piccola sintesi di
quelle che sono ad oggi le possibili ipotesi ed i tempi di chiusura dell’allevamento
Green Hill messe sul piatto dalle diverse iniziative in atto o annunciate.
1 DENUNCE CONTRO L’ALLEVAMENTO
PER MALTRATTAMENTO
Sono diverse le denunce e le
segnalazioni presentate contro i responsabili della struttura Green Hill sia da
associazioni (la nostra risale al marzo del 2011) e da cittadini privati per i
reato di maltrattamento.
In questo caso qualora il
magistrato si decidesse (non comprendiamo il motivo di tale lentezza nelle
decisioni) ad esaminare seriamente le denunce e gli esposti che stanno
arrivando sulla sua scrivania potrebbe chiedere la chiusura della struttura e
il sequestro dei cani. Tale provvedimento potrebbe essere firmato anche dal
sindaco di Montichiari proprio in base alle segnalazioni giunte, mentre i cani
potrebbero essere sequestrati dai veterinari della ASL con un semplice
provvedimento amministrativo.
Sarebbe la strada più semplice e
percorribile in tempi rapidi anche se esiste la possibilità dei proprietari di
Green Hill per impugnare la sentenza o il provvedimento e chiedere sia la
riapertura della struttura che la eventuale restituzione dei cani sequestrati.
2 LEGGE REGIONALE CHE PROIBISCE
GLI ALLEVAMENTI DI ANIMALI PER VIVISEZIONE
Il consiglio regionale della
Lombardia sulla vicenda di Green Hill potrebbe intervenire in tempi rapidissimi
obbligandone la chiusura con una leggina di un semplice articolo e stabilendo
al contempo l’acquisto dei cani da dare in adozione pagandoli a prezzi
simbolici proprio perché destinati a vivisezione e quindi contrari alla legge.
In realtà per evitare che questa struttura possa riaprire in altro loco
italiano è sufficiente che tutti i consigli regionali con proprio voto
promuovano la medesima legge (come gia avvenuto in Emilia Romagna).
La soluzione è a portata di mano
ed anche di semplice attuazione, è vero la legge è impugnabile ma acquistando o
sequestrando i cani e dandoli in affido o adozione a famiglie italiane questo
permetterebbe intanto di non correre il rischio di vedere i cani essere
trasferiti, se poi dovesse entrare in vigore a novembre la famosa legge sulla
vivisezione le leggi regionali andrebbero di fatto a decadere in quanto
sostituiti dalla legge nazionale ma intanto il lager sarebbe chiuso e svuotato
e non potrebbe riaprire in alcuna altra località italiana
3 LEGGE VIVISEZIONE (EMENDAMENTO
DEL GOVERNO)
E’ il provvedimento che vieta in
assoluto l’allevamento di cani ed altri animali destinati alla vivisezione in
Italia, è il provvedimento che a prima vista potrebbe apparire più sicuro ma
che presenta i maggiori rischi visti i tempi lunghi dell’approvazione (prevista
entro novembre 2012 ma molti sono scettici sulla riuscita del mantenimento dei
tempi visti i problemi sul tappeto che stravolgono spesso e volentieri le calendarizzazioni
dei lavori del parlamento) nel frattempo i responsabili del lager hanno tutto
il tempo di trasferire i cani altrove se non interviene un provvedimento tampone
di sequestro secondo le altre due modalità.
Quello che non ci convince è la
scelta di inserire questa decisione nell’emendamento blindato che autorizza
ancora la vivisezione e la sperimentazione sugli animali a livello scientifico.
Il governo di cui l’onorevole Brambilla era ministro poteva tranquillamente
vista l’urgenza della materia e le proteste che si protraggono da mesi decidere
la chiusura attraverso un decreto legge (se ne fanno per cose molto meno
importanti). La chiusura sarebbe stata immediata ed il sequestro dei cani
avrebbe bloccato qualsiasi trasporto verso l’estero e vendita dei medesimi alle
case farmaceutiche. Perché non si è agito in questa direzione? Perché non si
chiede all’attuale governo di fare un decreto immediato di divieto di
allevamento fuori dalla normativa europea sulla vivisezione? Il decreto (che
vale tre mesi ma può essere riproposto) andrebbe a colmare un’urgenza reale. Purtroppo
la scelta di ricorrere all’emendamento è stata a nostro avviso sbagliata nei
tempi e nei modi, in quanto nel frattempo i cani continuano ad essere venduti
alle case farmaceutiche, possono essere trasferiti con il rischio qualora il
parlamento approvasse (e non è detto che ciò avvenga senza modifiche visto la
potenza della lobby dei vivisettori) la legge sulla vivisezione e
contemporaneamente il divieto di allevare animali per sperimentazione e
vivisezione di trovarci con un allevamento svuotato dai cani. Sarebbe una
piccola vittoria simbolica, ma una vittoria sulla pelle degli animali.
Ecco perché AIDAA cosi come altre
associazioni animaliste si dice contraria alla legge sulla vivisezione e chiede
al governo o alla regione Lombardia di intervenire subito per chiudere Green
Hill e bloccare la vendita e il trasferimento di questi cani. Quello che
temiamo possa stare nascosto dietro quella decisione sia un tacito accordo tra
la multinazionale e le autorità per cui loro possono imperterriti continuare ad
allevare (fino a novembre qui e poi altrove) i cani da vivisezionare e poi una
volta (forse) chiuso Green Hill continuare tranquillamente a vendere questi
cani anche ai laboratori italiani. Si tratta a nostro avviso di un compromesso
assolutamente inaccettabile e che combatteremo con tutti i mezzi a nostra
disposizione.