IL
PARLAMENTO CON UN ATTO DI CORAGGIO DICA NO ALLA VIVISEZIONE.
Roma
(19 gennaio 2011) – Nei prossimi giorni il Parlamento Italiano completerà con
un voto l’ultimo passaggio finale per l’approvazione della Direttiva Europea
2010/63/UE, meglio nota come normativa europea sulla Vivisezione. Si tratta di
un passaggio che tra l’altro non prevede nessuna discussione parlamentare in
quanto si tratta di un decreto legislativo. Questa direttiva che al tempo della
sua approvazione al Parlamento Europeo fece molto discutere a livello nazionale
per il contenuto dei suoi 79 articoli che di fatto ampliano la possibilità di
sperimentare sugli animali domestici, sui primati e sulle specie in vie di
estinzione, con pratiche che definire aberranti è poco contiene anche un
emendamento del governo Italiano (articolo 3 bis) che introduce a sua volta
ulteriori criteri a nostro avviso senza senza per non dire criminali nei
confronti degli animali. In particolare vi sarà la possibilità di catturare
cani e gatti randagi per avviarli ai laboratori di ricerca(pratica al momento vietata
in Italia), si potranno fare esperimenti su animali nelle università per gli
studi dei futuri medici e veterinari, si potranno fare esperimenti per scopi
bellici (animali usati per sperimentare i gas,i proiettili dirompenti, le bombe o le mine antiuomo), si potrà
tranquillamente continuare a sperimentare su animali per tutto ciò che è
previsto dalla legge e per le forme di ricerche sulla salute umana. Si
vivisezioneranno gli animali senza problemi se sedati o anestetizzati, ed
infine nonostante si preveda la non possibilità di allevare in Italia animali
destinati alla sperimentazione (ma se leggiamo fino in fondo non è cosi) si da
il via libera all’acquisto di animali (o alla cattura dei randagi) per la
sperimentazione cosi detta scientifica. AIDAA ritiene il testo della legge nel
suo complesso ed in particolare i contenuti dell’emendamento del governo
Italiano noti come Articolo 3/bis assolutamente obsoleti e che si rifanno a
pratiche gia esaurite in buona parte nel secolo scorso. E’ vero che si chiede
una implementazione della sperimentazione alternativa, ma senza i dovuti fondi
(e di soldi non ce ne sono) questa rimane lettera morta. Per questo motivo
AIDAA si rivolge a ciascun parlamentare che dovrà votare questa legge che ci riporta
indietro di secoli chiedendogli di dire NO a questa legge e di rimandarla con
un forte atto politico in Europa per dimostrare che l’Italia è un paese civile
e progredito anche nella ricerca scientifica e per la tutela degli animali di
affezione ma non solo. “Un No italiano alla legge sulla vivisezione sarebbe
dirompente- ci dice Lorenzo Croce presidente AIDAA- anche a livello europeo.
Questa legge è un abominio contro natura e ci riporta indietro di decenni nella
lotta per la tutela degli animali e nei nuovi campi della ricerca scientifica.
C’è poi- continua Croce- e non è da sottovalutare la questione della chiusura degli
allevamenti di animali per la sperimentazione e l’articolo 3/bis non garantisce
affatto questa chiusura (stiamo parlando di Green Hill) in quanto si dice che
sono proibiti gli allevamenti secondo quanto previsto dal comma precedente dell’articolo,
ma questo garantisce la possibilità di sperimentare su cani, gatti, primati e
perfino specie in via di estinzione se la sperimentazione avviene per curare la
salute umana. Ci hanno buttato ancora fumo negli occhi- conclude Croce- si
vuole far passare l’approvazione di una legge aberrante per la chiusura di un
allevamento che potrebbe essere chiuso con un semplice provvedimento
amministrativo regionale”.