lunedì 23 gennaio 2012

COSA SUCCEDE DAVVERO ATTORNO ALL'AFFARE GREEN HILL??


COSA SUCCEDE DAVVERO ATTORNO A GREEN HILL?

Facciamo una piccola sintesi di quelle che sono ad oggi le possibili ipotesi ed i tempi di chiusura dell’allevamento Green Hill messe sul piatto dalle diverse iniziative in atto o annunciate.

1 DENUNCE CONTRO L’ALLEVAMENTO PER MALTRATTAMENTO
Sono diverse le denunce e le segnalazioni presentate contro i responsabili della struttura Green Hill sia da associazioni (la nostra risale al marzo del 2011) e da cittadini privati per i reato di maltrattamento.
In questo caso qualora il magistrato si decidesse (non comprendiamo il motivo di tale lentezza nelle decisioni) ad esaminare seriamente le denunce e gli esposti che stanno arrivando sulla sua scrivania potrebbe chiedere la chiusura della struttura e il sequestro dei cani. Tale provvedimento potrebbe essere firmato anche dal sindaco di Montichiari proprio in base alle segnalazioni giunte, mentre i cani potrebbero essere sequestrati dai veterinari della ASL con un semplice provvedimento amministrativo.
Sarebbe la strada più semplice e percorribile in tempi rapidi anche se esiste la possibilità dei proprietari di Green Hill per impugnare la sentenza o il provvedimento e chiedere sia la riapertura della struttura che la eventuale restituzione dei cani sequestrati.

2 LEGGE REGIONALE CHE PROIBISCE GLI ALLEVAMENTI DI ANIMALI PER VIVISEZIONE
Il consiglio regionale della Lombardia sulla vicenda di Green Hill potrebbe intervenire in tempi rapidissimi obbligandone la chiusura con una leggina di un semplice articolo e stabilendo al contempo l’acquisto dei cani da dare in adozione pagandoli a prezzi simbolici proprio perché destinati a vivisezione e quindi contrari alla legge. In realtà per evitare che questa struttura possa riaprire in altro loco italiano è sufficiente che tutti i consigli regionali con proprio voto promuovano la medesima legge (come gia avvenuto in Emilia Romagna).
La soluzione è a portata di mano ed anche di semplice attuazione, è vero la legge è impugnabile ma acquistando o sequestrando i cani e dandoli in affido o adozione a famiglie italiane questo permetterebbe intanto di non correre il rischio di vedere i cani essere trasferiti, se poi dovesse entrare in vigore a novembre la famosa legge sulla vivisezione le leggi regionali andrebbero di fatto a decadere in quanto sostituiti dalla legge nazionale ma intanto il lager sarebbe chiuso e svuotato e non potrebbe riaprire in alcuna altra località italiana

3 LEGGE VIVISEZIONE (EMENDAMENTO DEL GOVERNO)
E’ il provvedimento che vieta in assoluto l’allevamento di cani ed altri animali destinati alla vivisezione in Italia, è il provvedimento che a prima vista potrebbe apparire più sicuro ma che presenta i maggiori rischi visti i tempi lunghi dell’approvazione (prevista entro novembre 2012 ma molti sono scettici sulla riuscita del mantenimento dei tempi visti i problemi sul tappeto che stravolgono spesso e volentieri le calendarizzazioni dei lavori del parlamento) nel frattempo i responsabili del lager hanno tutto il tempo di trasferire i cani altrove se non interviene un provvedimento tampone di sequestro secondo le altre due modalità.
Quello che non ci convince è la scelta di inserire questa decisione nell’emendamento blindato che autorizza ancora la vivisezione e la sperimentazione sugli animali a livello scientifico. Il governo di cui l’onorevole Brambilla era ministro poteva tranquillamente vista l’urgenza della materia e le proteste che si protraggono da mesi decidere la chiusura attraverso un decreto legge (se ne fanno per cose molto meno importanti). La chiusura sarebbe stata immediata ed il sequestro dei cani avrebbe bloccato qualsiasi trasporto verso l’estero e vendita dei medesimi alle case farmaceutiche. Perché non si è agito in questa direzione? Perché non si chiede all’attuale governo di fare un decreto immediato di divieto di allevamento fuori dalla normativa europea sulla vivisezione? Il decreto (che vale tre mesi ma può essere riproposto) andrebbe a colmare un’urgenza reale. Purtroppo la scelta di ricorrere all’emendamento è stata a nostro avviso sbagliata nei tempi e nei modi, in quanto nel frattempo i cani continuano ad essere venduti alle case farmaceutiche, possono essere trasferiti con il rischio qualora il parlamento approvasse (e non è detto che ciò avvenga senza modifiche visto la potenza della lobby dei vivisettori) la legge sulla vivisezione e contemporaneamente il divieto di allevare animali per sperimentazione e vivisezione di trovarci con un allevamento svuotato dai cani. Sarebbe una piccola vittoria simbolica, ma una vittoria sulla pelle degli animali.

Ecco perché AIDAA cosi come altre associazioni animaliste si dice contraria alla legge sulla vivisezione e chiede al governo o alla regione Lombardia di intervenire subito per chiudere Green Hill e bloccare la vendita e il trasferimento di questi cani. Quello che temiamo possa stare nascosto dietro quella decisione sia un tacito accordo tra la multinazionale e le autorità per cui loro possono imperterriti continuare ad allevare (fino a novembre qui e poi altrove) i cani da vivisezionare e poi una volta (forse) chiuso Green Hill continuare tranquillamente a vendere questi cani anche ai laboratori italiani. Si tratta a nostro avviso di un compromesso assolutamente inaccettabile e che combatteremo con tutti i mezzi a nostra disposizione.