domenica 23 dicembre 2018

ALTRO BRACCONIERE DI 70 ANNI BECCATO A SONDRIO.


Durante una normale attività di perlustrazione hanno scoperto un individuo, peraltro gia noto per fatti analoghi, nell’atto di uscire da una baita e di inoltrarsi nel bosco. Aveva uno zaino in spalla e in mano reggeva un fucile munito di silenziatore. Dato che la caccia agli ungulati è chiusa, gli agenti hanno raggiunto l’uomo, lo hanno fermato e identificato. L’intervento della polizia provinciale di Sondrio è avvenuto lungo un sentiero dei boschi di Colorina, in località “Bruciate”. A essere colto in flagrante un 70enne residente a Cedrasco, sorpreso con un fucile a canne rigate calibro 223 con colpo in canna e numerose munizioni sequestrate nel suo zaino e nell’abitazione perquisita. Il fucile era dotato anche di un silenziatore lungo oltre 30 centimetri e di un’ottica di precisione per la mira di cervi e camosci. Il bracconiere, dopo ulteriori controlli nella caserma dei carabinieri di Berbenno, è stato denunciato alla Procura per diversi reati, fra cui il possesso di arma alterata e non denunciata alle autorità di pubblica sicurezza. Nei guai è finito anche per caccia di ungulati in periodo di divieto.
«È avvilente constatare che vi sono in circolazione personaggi che non hanno il ben che minimo rispetto delle regole - commenta il presidente della Provincia, Elio Moretti - e che nonostante la non più giovane età, il trascorrere del tempo non ha portato loro alcun beneficio. L’unica nota lieta di questa vicenda è che questa volta l’intervento degli agenti della polizia provinciale ha permesso di prevenire e sventare atti predatori nei confronti della fauna». 
Nelle scorse settimane gli agenti del Corpo di polizia provinciale hanno messo a segno altre due operazioni, identificando gli autori dell’abbattimento di quattro caprioli. In particolare, a Valdidentro è finito nei guai per bracconaggio un uomo di 84 anni. Le precedenti denunce e il passare degli anni non sono bastate a farlo demordere, visto che alla sua età continua a piazzare lacci nei boschi poco lontano dalla zona in cui vive. Quei lacci, vere e proprie trappole mortali per i selvatici, li realizza con cordina metallica (tipo quelle che vengono utilizzate per i freni di biciclette e motorini) facendo dei nodi scorsoi particolari che sono ormai diventati un suo “marchio di fabbrica”. Questa volta però gli è andata male e l’hanno preso con le mani nel sacco, mentre macellava un capriolo nella sua abitazione. 
Il secondo episodio è stato accertato in località “Vigne della Sassella” nel comune di Sondrio. Qui gli agenti hanno udito dei colpi di fucile provenire dalla zona dei vigneti e hanno potuto osservare un individuo che abbatteva a fucilate un capriolo femmina per poi allontanarsi frettolosamente in direzione di Triasso. Gli agenti si sono appostati nei pressi del luogo ove è avvenuto l’abbattimento dell’animale rinvenendo altresì nelle immediate vicinanze un secondo capriolo maschio morto, anch’esso abbattuto a fucilate. Dopo circa due ore lo stesso individuo è ritornato sui suoi passi senza fucile e recuperava il capriolo femmina. A quel punto gli agenti lo hanno bloccato e identificato.