giovedì 7 marzo 2019

ANIMALI IN PESSIME CONDIZIONI. DENUNCIATO AGRICOLTORE BERGAMASCO

È partito tutto dalla segnalazione di un cittadino che ha riferito di un agnello morto in una pozza di abbeverata. I carabinieri forestali della stazione di Sedrina hanno così avviato un’indagine nel territorio di Oltre il Colle. Un imprenditore agricolo è stato deferito all’autorità giudiziaria per detenzione di animali da reddito in condizioni incompatibili con la loro natura. Condizioni che hanno provocato gravi sofferenze, tali da aver causato la morte di otto capi di bestiame (5 bovini e 3 ovini). Alcuni di questi animali, tra l’altro, risultavano interrati illegalmente.
Dagli accertamenti è emerso che l’imprenditore non disponeva per i propri animali da reddito (25 bovini, 10 asini, 31 pecore  e 17 capre) di idonee strutture di ricovero. Gli animali, quando provvisti di stalle, erano costretti a vivere in locali angusti e privi delle minime garanzie igienico sanitarie. Con l’intervento dei veterinari dell’Ats di Bergamo è stato poi constatato come in alcuni casi l’assenza di una struttura di riparo avesse messo a rischio la loro stessa sopravvivenza. Su alcuni ovini sono state riscontrate ferite riconducibili ad attacchi subiti da predatori carnivori, mentre su uno dei vitelli è stata riscontrata una ferita attribuibile ad attacco di roditori.
Per i capi deceduti e interrati illegalmente i militari hanno richiesto il dissotterramento delle carcasse e il successivo smaltimento secondo quanto previsto dalla normativa vigente. A tutela degli animali sopravvissuti, si è provveduto, per i bovini, all’affidamento a terzi a seguito di un accordo di vendita. Gli altri capi sono stati consegnati alla madre dell’agricoltore che si occuperà di garantirne lo stato di benessere nel rispetto delle prescrizioni tecniche fornite dai veterinari.
Infine all’agricoltore, che ha mancato di osservare gli obblighi concernenti la gestione del pascolo nonché le norme in materia di smaltimento delle carcasse, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 27 mila euro.