martedì 26 marzo 2019

ROMA: NON E' STATO IL SUO CANE A MORSICARLO A MORTE.

E ora potrebbe davvero trattarsi di colpo di scena senza precedenti, infatti nella vicenda della tragica morte del signor Gianluca Romagnoli aggredito (ma il condizionale ora diventa obbligatorio) da un cane che lo avrebbe morso fino ad ucciderlo potrebbe emergere che il cane autore della presunta aggressione non sia stato Thiago, il suo corso ma un meticcio forse tenuto a cura del gregge di pecore che si trovava nel pomeriggio di sabato nel luogo (alla Borghesiana) dove è avvenuta la tragedia, secondo la prima ricostruzione la stessa moglie del quarantatrenne morto avrebbe indicato nel proprio cane corso il responsabile di questa vicenda, cane che è stato immediatamente sedato e portato alla muratella, e che per fortuna non è stato immediatamente soppresso. Ora la vicenda anche grazie alla presenza di alcuni testimoni, si complica e sono in corso indagini per appurare quale sia il cane che effettivamente ha aggredito l'uomo e solo l'autopsia potrà stabilire con quale dentatura è compatibile con i segni dei morsi trovati sul corpo dell'uomo anche se rimane ancora tutta da chiarire la dinamica e noi non escludiamo ulteriori colpi di scena nelle prossime ore. Anche se dovesse emergere l'errore, per noi cambia poco, nel senso che il cane che dovesse essere riconosciuto colpevole non andrà abbattuto ma rieducato, sia esso il corso oppure il meticcio.Ma va anche detto che come sempre con la scusa che i cani molossi sono considerati pericolosi che spesso a pagare sono loro anche quando come pare in questo caso non hanno colpa.
NON E' STATO LUI A MORSICARE A MORTE IL PADRONE.
Aggiornamento ALLE ORE 14.04 DEL 29 MARZO 2019
In attesa di conoscere l'esito degli esami autoptici sul corpo dell'uomo ucciso presumibilmente dai morsi dei cani l'associazione italiana difesa animali ed ambiente ha inviato questa mattina alla procura di Roma la richiesta di potersi occupare della rieducazione del cane corso di proprietà dell'uomo morto, e comunque anche di qualunque altro cane coinvolto a vario titolo in questa vicenda. AIDAA chiede che i  cani non vengano uccisi ma che si proceda alla loro rieducazione.