giovedì 28 marzo 2019

ESCHE AVVELENATE NEL VICENTINO

È scattato l’allarme per le esche avvelenate a Sarego. Sono stati almeno tre i casi segnalati negli ultimi giorni con ignare vittime i cani che hanno inavvertitamente mangiato quelle che per loro si presentavano come succulenti bocconi. E invece, per salvarli, i loro padroni sono dovuti ricorrere al pronto soccorso veterinario. Come avvenuto negli episodi più recenti, l’altro giorno in via Marona di Sopra, nel capoluogo, con due cani femmina, Yuma e Mia, di razza bulldog francese e pastore australiano, scampate alla morte grazie all’intervento tempestivo dei loro padroni. «Siamo riusciti a salvarle e ora sono ancora ricoverate anche se non più in pericolo di vita, ora speriamo che possano riprendersi al meglio, senza conseguenze permanenti - spiegano i coniugi Cristiano Marchetto e Marlies Tschigg -. I responsabili di questo gesto, che non hanno esitato a gettare le esche nel nostro cortile, non meritano nulla, perché non c’è niente di più indegno che colpire degli essere viventi inermi». L’amministrazione comunale, tramite l’assessore all’ambiente Flavio Zambon, che sta eseguendo accertamenti avvalendosi anche delle forze dell’ordine, ha diffuso un avviso che esorta chi porta a passeggio i cani a fare attenzione per la presenza di esche e bocconi avvelenati. In base alle segnalazioni dei ritrovamenti, le vie più a rischio sono risultate Marona di Sopra, Castelletto e Fontana Grande. «Si raccomanda di stare attenti e di accudire i propri animali, in particolare i cani che fino alla cessazione dell’allarme dovranno essere tenuti al guinzaglio e muniti di museruola in modo da impedire l’ingestione anche casuale di bocconi», esorta l’assessore Zambon. «Sembra - aggiunge - che proprio in questo periodo, in cui le persone cominciano a passeggiare con i cani, ci sia stato un accanimento. Non si sa se sia intolleranza verso gli escrementi lasciati in giro dagli animali o ci sia dell’altro. Nelle zone di maggior passeggio e quelle dove sono state trovate le esche aggiungeremo nuovi cestini per raccogliere le deiezioni. Ci auguriamo che questo possa abbassare la tensione anche se non scusa i responsabili. Così come nel lancio di esche nei cortili, in cui la volontà di uccidere un essere vivente va oltre ogni possibile comprensione».