venerdì 11 gennaio 2019

TREVISO VIETA I CANI NEL PALAZZETTO DELLO SPORT

Treviso (11 gennaio 2019) L'ultima segnalazione è arrivata da Treviso dove una persona si è vista rifiutare l'ingresso al palazzetto dello sport con il proprio cane in base al locale regolamento del benessere degli animali. No, non stiamo parlando di un concerto o di altre simili iniziative, ma il rifiuto nel caso specifico è arrivato in maniera pure preventiva in occasione di un evento sportivo. Ora la questione della diversificazione dei diritti degli animali negli spazi e nei locali pubblici è chiaramente frammentata, in quanto non è affatto vero che possono entrare ovunque, ma l'accesso agli spazi in particolare agli spazi sportivi, siano essi palazzetti, o semplici palestre, stadi o campi sportivi è vincolata ai locali regolamenti di polizia municipale. Insomma anche in questo settore nel discorso tutela animali regna sovrano il caos. In Italia ci sono ottomila comuni e ciascuno si fa la propria regolamentazione, sulla falsa riga di quanto avviene d'estate per l'accesso dei cani in spiaggia. Anche in questo caso moltissimi dei divieti sono assolutamente immotivati (possiamo capire il divieto di fare entrare un cane in un palazzetto dove si svolge un concerto) per questo l'associazione italiana difesa animali ed ambiente lancia l'appello alle amministrazioni pubbliche in particolare al governo e in via subordinata alle regioni, perchè si provveda entro quest'anno, anzi questa estate ad una stesura di una normativa unica che riguarda l'accesso dei cani sia nelle spiagge che nelle strutture comunali, sportive o ricreative che siano, in modo che si abbia almeno una norma di riferimento. "I cani che entrano in spiaggia o che spesso non possono entrare in spiaggia sono tantissimi e i regolamenti ed i divieti almeno 5.000 tra ordinanze comunali, provinciali e regionali e lo stesso vale per le strutture pubbliche e sportive- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- dove ogni comune si regola come meglio crede e invece sarebbe buona cosa avere un minimo di regolamentazione unica anche per venire incontro alle esigenze delle sette milioni di famiglie che possiedono animali".