mercoledì 9 gennaio 2019

CACCIA. TROPPI FUCILI PER POCHI (E ANZIANI) CACCIATORI

Roma (9 gennaio 2019) I numeri su caccia e cacciatori non tornano nemmeno a loro, e a dirlo non sono gli animalisti ma i numeri ufficiali ed il raffronto tra loro pubblicati sul sito della rivista filo cacciatori "Armi e Tiro" di cui alleghiamo qui sotto il link. Quello che noi vogliamo far rilevare è la forte discrepanza tra coloro che hanno rinnovato nel 2017 (ultimo anno con i dati utili) il permesso di possesso del fucile da caccia, e coloro che sono in possesso realmente del tesserino per cacciare in Italia. Partiamo dal primo dato, dai possessori del fucile da caccia i cui dati sono di fonte inequivocabile essendo dello stesso ministero degli Interni. I permessi di possesso di fucile per uso caccia è stato concesso nel 2017 a 738.602 persone, le quali possiedono in molti casi piu di un fucile e verosimilmente possiamo stimare che in Italia vi siano circa 2 milioni di fucili da caccia. Di contro ci sono 543.795 cacciatori in possesso del tesserino. Questo vuol dire che circa 190.000 persone hanno il porto d'armo e la licenza di possesso del fucile ma non hanno il tesserino. Questo cosa vuol dire? Secondo gli esperti filo caccia vuol dire che quelli che non hanno il tesserino sono persone che vanno a caccia in riserva o all'estero, questo potrebbe essere in parte vero, ma solo per numeri assolutamente più risicati specialmente per coloro che vanno a caccia all'estero (portare un fucile oltre confine non è mai cosa semplice e scontata), mentre sicuramente possiamo parlare di qualche decina di migliaia di cacciatori in riserva. Ma i numeri non tornano lo stesso, anche a voler essere larghi con questi messeri. Il problema vero è che spesso dietro coloro i quali sono possessori di licenza di fucile e non hanno il tesserino di caccia si nascondono i bracconieri, e sono tanti e a dirlo non siamo noi animalisti ma i dati dei sequestri dei fucili da parte delle forze dell'ordine, che quasi nel 90% dei casi confiscano fucili a bracconieri che li detengono regolarmente. Un altro dato che l'inchiesta di Armi e Tiro omette è relativo all'età dei cacciatori il cui numero maggiore rientra nella fascia degli ultra sessantenni con punte significative di settantenni ed ottantenni che hanno ancora fucile e tesserino e anche questo dato è confermato dalle statistiche degli incidenti di caccia dove le vittime o i carnefici (dipende dal punto di vista) sono quasi sempre persone anziane. Questo solo per analizzare i dati del 2017, lasciamo ad altri le analisi comparative che a noi non interessano in quante sono note. Cosa ne deduciamo? Innanzitutto che in Italia girano troppi fucili autorizzati per una attività che in realtà non viene svolta, quella della caccia, e che una serie revisione del limite di età non solo eviterebbe di fare centinaia di morti e feriti ogni anno, ma ridurrebbe brutalmente anche il numero dei permessi di caccia e dei tesserini venatori, per i quali si sono inventati pur di far numero anche i cacciatori minorenni, cioè diciassettenni che vanno a caccia, regolarmente muniti di tesserino ma non di fucile, come succede in Lombardia, in definitiva non è assolutamente vero come affermano i cacciatori che il numero è stabilizzato, ma semmai il numero è gonfiato per i cacciatori, ma invece pericolosamente sotto stimato per quanto riguarda i bracconieri che mai come quest'anno sono per fortuna finiti nel mirino delle forze dell'ordine e dei loro controlli. 

le tabelle dell'inchiesta di ARMI E TIRO