martedì 16 luglio 2013

SESSO CON ANIMALI. LA PROPOSTA AIDAA AL PARLAMENTO EUROPEO


La proposta di AIDAA per rendere il sesso con animali un reato a livello europeo sarà discussa in sede europea dalla preposta commissione petizioni, dopo che la medesima era stata dichiarata ricevibile nel novembre dello scorso anno, e dopo che la stessa commissione europea aveva dato necessario parere in merito a tale proposta.
Si tratta di un importantissimo passo in Avanti della battaglia che AIDAA sola tra le associazioni animaliste italiane sta portando avanti contro la zoorestia, oggi possiamo dire che un passo importante si è compiuto ed ovviamente noi saremo presenti alla discussione al parlamento europeo.

LA MAIL DEL PARLAMENTO EUROPEO CHE CI ANNUNCIA L'ISCRIZIONE ALLA DISCUSSIONE DELLA NOSTRA PETIZIONE FIRMATA DAL PRESIDENTE NAZIONALE AIDAA LORENZO CROCE INVIATA NELLA GIORNATA DI OGGI. 

Egregio signore Croce,
 
mi pregio di comunicarle che la Sua petizione è stata iscritta nel progetto di ordine del giorno della riunione della commissione per le petizioni che si terrà a Bruxelles il 16 settembre 2013.  L'esame della petizione è previsto alle 15:00 circa.

Troverà in allegato la comunicazione ai membri della Commissione europea riguardante la Sua petizione. Nel corso della riunione, la Commissione europea sarà invitata a fornire un aggiornamento orale sulla Sua petizione prima che i deputati procedano all'esame della stessa.

La informo che i lavori della commissione si possono seguire su internet al seguente indirizzo:http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/homeCom.do?language=EN&body=PETI.

Voglia gradire i miei più distinti saluti,
 La Segreteria
Commissione per le petizioni
                                                   
   
European Parliament
Committee on Petitions

 la relazione della commissione europea



PARLAMENTO EUROPEO
2009 - 2014

<Commission>{PETI}Commissione per le petizioni</Commission>

<Date>{27/03/2013}27.3.2013</Date>
<TitreType>COMUNICAZIONE AI MEMBRI</TitreType>
Oggetto:     <TITRE>Petizione 595/2012, presentata da Cristiana Muscardini, cittadina italiana, a nome dell'Unione antivivisezionista italiana (UAI), corredata di 349 firme, sull'abolizione delle crudeltà contro gli animali, compresi i rapporti sessuali con gli animali e la vivisezione </TITRE>
<TITRE>Petizione 812/2012, presentata da Lorenzo Croce, cittadino italiano, a nome di "AIDAA" (Associazione italiana per la difesa degli animali), sulla mancanza di un divieto contro la zooerastia in vari Stati dell'UE</TITRE>


1.         Sintesi della petizione 595/2012a firma ON. MUSCARDINI
La firmataria fa riferimento alle innumerevoli forme di crudeltà contro gli animali, in particolare la vivisezione e i rapporti sessuali con essi. Sottolinea che solo pochi Stati membri dell'UE, tra cui i Paesi Bassi, dispongono di norme che vietano i rapporti sessuali con gli animali. La firmataria, che considera quest'ultima pratica e la vivisezione forme inaccettabili di crudeltà contro gli animali indifesi, invita il Parlamento europeo a occuparsi della questione e ad assicurare che i rapporti sessuali con gli animali siano vietati in tutta l'UE.

Sintesi della petizione 812/2012 a firma LORENZO CROCE
Il firmatario sottolinea che zooerastia e bordelli di animali sono permessi in vari Stati membri dell'UE e che si trovano in commercio materiali pornografici, come fotografie, film e simili, con bambini che hanno rapporti sessuali con animali. Egli chiede pertanto un efficace intervento a livello europeo contro tali pratiche scorrette e immorali.
2.       Ricevibilità
Petizione 595/2012 dichiarata ricevibile il 17 settembre 2012. La Commissione è stata invitata a fornire informazioni (articolo 202, paragrafo 6, del regolamento).

Petizione 812/2012 dichiarata ricevibile il 18 ottobre 2012. La Commissione è stata invitata a fornire informazioni (articolo 202, paragrafo 6, del regolamento).

3.       Risposta della Commissione, ricevuta il 27 marzo 2013
"Attualmente la sicurezza dei prodotti farmaceutici, dei dispositivi medici e di altre sostanze chimiche non può essere sufficientemente garantita con i metodi in vitro disponibili (che non ricorrono a esperimenti sugli animali). Inoltre, gli animali sono ancora necessari per la ricerca su malattie quale HIV, malaria, epatite e SARS, Alzheimer e morbo di Parkinson. Il ricorso agli animali è inoltre necessario per mettere a punto e sperimentare la sicurezza dei prodotti veterinari utilizzati per curare, per esempio, animali domestici.
Pertanto, l'UE ha intensificato i propri sforzi volti a garantire che la massima protezione possibile sia dedicata agli animali il cui utilizzo è ancora necessario. La direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici è entrata in vigore il 1° gennaio 2013. La presente disposizione normativa migliora significativamente il benessere degli animali utilizzati a fini scientifici nell'UE. Contiene una serie di misure volte a limitare notevolmente l'utilizzo e la sofferenza degli animali nelle procedure scientifiche. Intende inoltre destinare ulteriori risorse allo sviluppo, alla convalida e alla promozione di metodi e strategie alternativi, che la Commissione ritiene sia il migliore approccio alla riduzione e, in ultima analisi, alla sostituzione in toto dell'uso degli animali a fini scientifici.
Il titolo II del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) elenca alcuni principi fondamentali che l'Unione deve rispettare. Pertanto con il trattato di Lisbona è stato introdotto l'articolo 13, il quale stipula che:
'Nella formulazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell'agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale.'
Occorre tuttavia osservare che l'Unione europea opera secondo i principi della sussidiarietà e delle competenze conferite. Pertanto le competenze non conferite all'Unione nei trattati spettano agli Stati membri e ai sensi del principio di sussidiarietà, in settori che non rientrano nella sua competenza esclusiva, l'Unione deve agire solo se e nella misura in cui gli obiettivi non possano essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri. Di conseguenza, determinati argomenti relativi alla protezione degli animali restano sotto la responsabilità degli Stati membri (per esempio l'uso di animali in gare, spettacoli, manifestazioni culturali e sportive, rapporti sessuali con animali e gestione dei cani randagi)."