martedì 13 gennaio 2015

LO SCIACALLO - SCHEDA


Con il termine sciacallo si identificano impropriamente tre (secondo alcuni quattro) diverse specie di mammiferi appartenenti al genere dei Canis, e le relative sottospecie. Questa definizione non ha alcun valore scientifico e tassonomico, ma viene ugualmente utilizzata molto spesso per definire tali specie, che presentano delle notevoli somiglianze morfologiche tra loro.
Tali specie sono:
a queste si aggiunge Canis simensis, un'altra specie di canidi che vive sulle montagne dell'Etiopia, talvolta considerato anch'esso uno sciacallo.
La parola "sciacallo" deriva dal termine turco Çakal, derivato a sua volta dalpersiano Shaghāl, il quale deriva, probabilmente, dal sanscrito Śṛgālaḥ[2][3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le specie di sciacallo sono contraddistinte da una taglia contenuta, minore di quella dei lupi. Possiedono unadentatura robusta, con lunghi canini e zampe lunghe e affusolate, entrambi adattamenti utili per la caccia, specialmente aduccelli e a piccoli mammiferi. La conformazione delle zampe, in particolare, li rende dei buoni corridori, capaci di mantenere un'andatura costante che può arrivare anche ai 16 km/h per un lungo periodo di tempo.
Malgrado le somiglianze morfologiche, comunque, le varie specie di sciacallo non risultano, sul piano filogenetico, più strettamente imparentate tra loro di quanto non lo siano i diversi membri del genere canis.

Biologia comportamentale[modifica | modifica wikitesto]

Due esemplari di sciacallo dalla gualdrappa (C. mesomelas) Si nutrono di una carcassa.
Gli sciacalli occupano una nicchia ecologica simile a quella dei coyote americani, in quanto sono predatori di piccoli animali e, soprattutto, mangiatori di carogne. Sono animali notturni, attivi prevalentemente all'alba e al tramonto.
La società degli sciacalli è costituita intorno ad una coppia monogama che occupa e difende un territorio ben definito. Gli sciacalli sono infatti ferocemente territoriali, ed una coppia respinge con forza le intrusioni di altri esemplari nel proprio territorio, delimitato da marchi fatti con le urine e con le feci. Un territorio tipico è grande abbastanza da permettere la crescita di due o più cuccioli, che vivono con i genitori fino all'età adulta per poi abbandonarli e cercare a loro volta un proprio territorio.
In alcune rare occasioni più sciacalli si riuniscono in un branco, ad esempio per nutrirsi di una carcassa particolarmente grande, ma nella maggior parte dei casi cacciano da soli o in coppia.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Gli sciacalli sono diffusi principalmente in Africa, in un'area che va dal Nordafrica fino alle savane subsahariane. Lo sciacallo dorato è presente inoltre in alcune zone dell'Asia e dell'Europa meridionale ed orientale[4].
Con la sola eccezione del Canis simensis, in grave pericolo di estinzione, le altre specie di sciacallo sono molto diffuse nelle rispettive aree di distribuzione e, soprattutto in Africa, sono soliti spingersi anche molto vicino agli insediamenti umani, cercando cibo tra i rifiuti delle discariche.

Lo sciacallo nella cultura[modifica | modifica wikitesto]


Anubi, il dio egizio dalla testa di sciacallo.
La notevole diffusione dello sciacallo, unita alla sua abitudine di cibarsi di animali morti, ha fatto di questo animale una presenza importante nella cultura e nell'iconografia. Gli Egizi identificavano con uno sciacallo il dio Anubi, signore dellamorte e dell'oltretomba. Nel linguaggio comune, il termine "sciacallo" viene spesso usato in senso denigratorio per riferirsi a persone, soprattutto per indicare chi trae in qualche modo giovamento dalle difficoltà altrui. Deriva da quest'uso anche la parola sciacallaggio, che si riferisce a chi depreda la proprietà altrui in occasione di catastrofi o altri eventi eccezionali. Hanno una connotazione negativa di questo tipo la maggior parte dei riferimenti allo sciacallo nella finzione, dal romanzo di DickensRacconto di due città (in cui il personaggio di Sydney Carton è soprannominato "Lo Sciacallo") ai fumetti Marvel dell'Uomo Ragno, in cui "Sciacallo" è lo pseudonimo di un supercriminale.
Nel romanzo Il presagio (di David Seltzer) il protagonista, Damien l'Anticristo, è stato partorito da una femmina di sciacallo.