sabato 3 gennaio 2015

DIMINUITI CANI E GATTI MORTI E FERITI A CAUSA DEL BOTTI.

MENO CANI E GATTI MORTI E FERITI PER I BOTTI DI CAPODANNO


Milano (3 gennaio 2015) – Quest'anno abbiamo voluto dare il quadro completo delle segnalazioni che sono pervenute ad AIDAA in relazione agli animali morti, feriti e scappati nella notte di San Silvestro a causa dei botti di capodanno. Secondo le segnalazioni pervenute a noi ed alle nostre sedi periferiche sono 31 i cani morti per cause dirette o indirette legati ai botti di capodanno e di questi 14 morti per investimento dopo che erano fuggiti. Il dato è incoraggiante in quanto si riduce rispetto ai 44 dello scorso anno e si dimezza rispetto ai 65 cani morti nel 2013. Crolla per fortuna il numero dei gatti morti di cui abbiamo avuto segnalazione che si attesta sui 28 felini deceduti per i botti, molti anziani e cardiopatici rispetto ai 76 del capodanno 2014. Per quanto riguarda gli animali feriti la stima è ancora migliore si scende infatti a 111 cani e 165 gatti con una diminuzione netta del 50% rispetto allo scorso anno. Infine per gli animali vaganti da segnalare che nei 100 canili monitorati da AIDAA sono stati segnalati gli ingressi di 320 cani negli ultimi tre giorni, 270 dei quali fuggiti a causa del botti essendo cani regolarmente microchippati. Le maggiori segnalazioni da Campania, Lazio e Sicilia, ma non sono mancate segnalazioni da Marche, Umbria e dalle zone rurali della Calabria. Anche qui rispetto allo scorso anno c'è comunque una sensibile diminuzione. Le segnalazioni dirette di cani fuggiti arrivati al telefono amico e alle sedi periferiche di AIDAA sono state invece 54 in questi tre giorni.“Si tratta di dati diretti e parziali- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- non abbiamo notizie certe degli animali selvatici coinvolti, comunque questa diminuzione che fa il paio con quella dell'anno scorso è sicuramente un dato positivo. Da segnalare che sono stati 2000 i comuni che quest'anno a livello teorico hanno proibito i botti di capodanno e che comunque ovunque si è registrata una diminuzione notevole del fenomeno”.