venerdì 3 maggio 2013

SPARATO E POI INVESTITO A BRINDISI- RIMARRA' PARALIZZATO A VITA


Nerone, gatto preso a fucilate e poi investito...l'ultimo atto di crudeltà nella città di Brindisi

A Brindisi non si arresta l'emergenza per i gatti che vivono liberi. Una crudeltà dietro l'altra senza tregua. Antonella Brunetti, vice Presidente nazionale AIDAA (Associazione Italiana Diesa Animali Ambiente) oltre ad occuparsi delle colonie feline in città è l'unica ancora di salvezza per i gatti feriti per mano di psicopatici che si accaniscono contro queste povere vite. Ma Antonella Brunetti, con tutto l'amore e dedizione possibili non può arginare questa emorragia di vittime. A Brindisi non c'è alcun posto dove poter ricoverare i gatti in emergenza. I veterinari ASL  spesso suggeriscono la soppressione dei casi più gravi; i veterinari privati possono solo intervenire ambulatoriamente, ma  senza uno stallo, un tetto dove permettere ai mici feriti di ricevere le attenzioni quotidiane per guarire, ogni sforzo diventa mostruosamente inutile... Tantissimi gli appelli per trovare un appoggio; l'Associazione si era persino offerta di pagare un canone di fitto, ma senza alcuna risposta. La città tace... L'amministrazione non si è mai occupata di questi problemi, è impreparata ad affrontare l'emergenza. I tempi per la realizzazione di un rifugio sono lunghi, ed intanto i casi di violenza si susseguono. Il nuovo anno regala due vittime in gravi condizioni: il gatto Gino, ormai  famoso sul territorio nazionale, recuperato con una gamba fratturata ed una ferita infetta e purulenta; gatto Barone, con la mascella fratturata ed assalito dalla rogna sarcoptica, a rischio cecità. Un'impresa trovare loro uno stallo per curarli! Dopo tante difficoltà Barone ha affrontato mille km per trovare casa al nord; Gino deve ancora affrontare interventi ricostruttivi. Spese mediche affrontate da Antonella Brunetti con la solidarietà di pochi.
Si creano eventi con appelli disperati, ma i fondi raccolti non sono mai abbastanza.
L'ultimo gatto sfortunato di questi giorni è Nerone. Preso a fucilate, e poi investito, ha una paralisi irreversibile agli arti inferiori. Perchè tanta crudeltà? Perchè ci sono persone che impunemente sparano ad una innocente creatura della natura in pieno centro cittadino? Nerone è stato recuperato dai veterinari ASL che volevano sopprimerlo. Antonella Brunetti ha un filo diretto con loro, i quali spesso chiedono il suo intervento o dirottano su di lei le richieste di aiuto dei privati. Messa al corrente dei fatti, non se l'è sentita di farlo morire, come per gli altri casi, ha voluto lottare per ridare al micio una speranza di salvezza. Nerone è ora ricoverato presso una Clinica  a Bari. Le sue funzioni vitali sono state stabilizzate, ma resterà pur sempre un gatto disabile, bisognoso di ulteriori interventi e cure, grazie al gesto di un folle. Non è mancata la denuncia contro ignoti, ovviamente. 
L'amministrazione dovrebbe con autorevolezza condannare questi atti di violenza, costituirsi parte civile contro i colpevoli. Sindaco, concittadini, siamo in presenza di reato. La  legge condanna e punisce qualsiasi atto di maltrattamento nei confronti degli animali, nella fattispecie, l'art. 7 della legge 281 del 14.08.1991 recita: “E' vietato a chiunque maltrattare gatti che vivono in libertà” . 
E mentre in queste ore di frenetica attività sui social network si attiva come un tam tam senza sosta la corsa alla solidarietà per recuperare le spese della clinica per Nerone, ci giunge un'altra notizia che ci lascia inorriditi e ci trafigge il cuore: in una località balneare a sud della nostra provincia alcuni pescatori che rientravano in barca fanno un'agghiacciante ritrovamento. Un gatto legato ad un masso e gettato in mare. Povera anima innocente. Non ci sono parole, solo lacrime e sgomento, perchè questa volta nulla potrà restituirgli il diritto alla vita. Una spirale di orrori senza fine che  non siamo disposti ad accettare. Per alcuni istanti ci sentiamo sprofondare nel Medioevo, quando la caccia ai gatti ed alle streghe erano bassa cultura purtroppo diffusa. Ma siamo nel 2013, e non siamo disposti a consentire che si reiterino  questi orrori frutto di menti malate. Facciamo un appello alle istituzioni, alla gente, rompete il silenzio, l'indifferenza, denunciate questi fatti gravissimi di inciviltà, perchè la vita di un gattino di strada ha la stessa dignità di ogni altro essere senziente. DICIAMO BASTA ALLA VIOLENZA SUI MICETTI DI BRINDISI!