lunedì 30 aprile 2012

ONORE AI LIBERATORI ED EROI DI GREEN HILL



Roma (30 aprile 2012) - L'azione dei volontari che hanno liberato alcuni cani dal lager di Green Hill è stata sicuramente un azione di  grande impatto mediatico immeditato, oltre ad essere stata una grande dimostrazione di amore per quei cani salvati dalle torture e dalla morte certa sul tavolo di un laboratorio di vivisezione. L'Italia intera dovrebbe alzarsi ad applaudire questo gesto dimostrativo che ancora una volta dimostra qualora ce ne fosse bisogno che anche il mondo animalista ha le sue avanguardie pronte a rimetterci anche la libertà personale ed assaggiare la vita delle patrie galere per amore e per la liberazione animale. A loro va tutto il nostro affetto, la nostra stima e considerazione. Il gesto eclatante oltre ad aver salvato la vita a una trentina di cani, ha avuto il merito di riportare all'attenzione dell'opinione pubblica la viceda di Green Hill ma anche le promesse fatte e non mantenute da politici e ciarlatani vari che avevano assicurato che in pochi giorni quell'allevamento lagher sarebbe stato chiuso. E cosi non è stato. Questo gesto generoso dei volontari che sosterremo sempre ( a partire dalle spese processuali e per quanto ci riguarda se ci verrà chiesto con l'assistenza legale) ripropone in maniera drammatica il tema della tortura degli animali, anche se iniziamo a leggere qua e la i primi commenti piuttosto sarcarstici della stampa di regime, che senza alcuna remora arriva a definire questi che per noi sono dei portatori di vita come degli eco-terroristi. Mai niente di più sbagliato è stato scritto e detto. Questi eroi dell'animalismo sono LIBERATORI E PORTATORI DI VITA. TESTIMONI DELL'AMORE VERSO I NOSTRI AMICI PELOSI E NON CERTO TERRORISTI. Ma quanto è successo non deve restare un fatto isolato deve invece diventare un momento di crescita collettiva del movimento animalista che attraverso le diverse anime deve tendere oggi più che mai alla liberazione animale anche attraverso la lotta personale contro gli aguzzini ed i torturatori. Ed allo stesso tempo deve avere il coraggio di avviare una forte azione di coesione e defecare una volta per tutte dal corpo animalista quelle persone che come i virus si insinuano nelle nostre battaglie semplicemente per tornaconto politico e personale. Espellere queste persone che infettano il movimento è necessario quanto è necessario al corpo umano defecare. La battaglia è appena iniziata noi siamo qui uniti per dire che la battaglia deve essere unitaria, ciascuno per le proprie competenze e capacità ma ora che si è iniziato guai smettere o ancora peggio credere alle promesse di politiche e politici opportunisti che sono i responsabili primi di quanto non ancora accaduto fino ad oggi.
Lorenzo Croce