FERMIAMO LA STRAGE DI CINCILLA’ E
VISONI UCCISI PER FARNE PELLICCE
Roma (14 Aprile 2012) - Sono duecentomila ogni anno i cincillà ed i
visoni uccisi in Italia il cui pelo viene usato per fare pellicce, la strage si
svolge in una decina di allevamenti che sono ufficialmente presenti in Italia.
Se poi guardiamo al dato europeo vediamo che gli allevamenti sono 7200 e che
uccidono il 60% dei 70 milioni di visoni e cincillà che ogni anno vengono
uccisi nel mondo. La morte che viene data in diversi modi tra cui asfissia e
tramite scosse elettriche (per i cincillà si procede anche alla rottura manuale
del collo) si concentra nei mesi di dicembre e gennaio quando “il pelo
invernale giunge a maturità”. Il pelo di visone considerato di maggiore pregio
viene utilizzato prevalentemente per pellicce e cappelli, mentre il pelo del
cincillà (che trova la morte tra i sei e gli otto mesi di vita) viene
utilizzato per gli interni di cappotti, giubbotti, guanti e quant’altro. Nel
caso dei cincillà occorre ricordare anche che per realizzare una pelliccia
occorre uccidere 400 animali. AIDAA ritiene che sia necessaria da subito una
legge per vietare in Italia ed in Europa per vietare l’allevamento di cincillà
e visoni ed ha avviato due iniziative. Nei prossimi giorni sarà inviata una
petizione alla commissione Europea per chiedere che si intraprendano le azioni
per vietare l’allevamento intensivo di questi animali destinati al mercato
della pellicceria, ed allo stesso tempo chiederà una legge nazionale per
vietare da subito in Italia questo tipo di allevamento e il divieto di
lavorazione delle pelli destinate al mercato della pelliccia.