sabato 17 settembre 2022

BRACCONIERE ARMATO PRESO NEL CHIETINO

 L’attività di controllo delle guardie venatorie dell’ArciCaccia di Chieti, coordinata dalla Polizia provinciale, dà i suoi frutti a dimostrazione dell’importanza della presenza sul territorio di personale preposto ai fini del contrasto del bracconaggio e di altri comportamenti illeciti. Qualche sera fa, in agro di Casoli (CH), all’interno della lecceta, in località Cipollaro, la guardia venatoria Martino Carlone, dell’ArciCaccia Chieti, ha notato un’autovettura dalla quale fuoriusciva un fascio di luce. Insospettito e temendo si trattasse di un’attività di bracconaggio, la guardia venatoria ha atteso il passaggio del veicolo. L’uomo alla guida, incrociando su strada la guardia venatoria con tanto di pettorina identificativa, si è fermato per uno scambio di battute. A quel punto l’operatore dell’ArciCaccia ha notato sul sedile del lato passeggero un’arma, una carabina, presumibilmente pronta al fuoco. Il pubblico ufficiale ha chiesto conto della presenza dell’arma al di fuori del fodero e ha chiesto al proprietario di mostrare la carabina e di verificare la presenza di un colpo camerato. Contestualmente la guardia giurata ha richiesto l’intervento della Polizia provinciale competente per territorio, che a sua volta ha inoltrato la segnalazione ai Carabinieri.rinvenendo alcuni bossoli esplosi. All’esito dei controlli è emerso che il soggetto in questione, sia pure in possesso dei requisiti per poter effettuare la caccia di selezione e il controllo alla specie cinghiale, aveva omesso di registrare l’uscita obbligatoria sulla specifica applicazione, configurando quindi una fattispecie riconducibile alla caccia di frodobracconaggio appunto. I Carabinieri hanno proceduto ad inoltrare la segnalazione alla Procura della Repubblica competente per i successivi ed eventuali provvedimenti.